Attila

Mi chiamo Sonia, ho 25 anni, vivo in una villetta a schiera vicino Lodi, mi sono trasferita qui tre anni fa, dopo la morte dei miei, ho venduto la loro casa di Milano e con il ricavato mi sono potuta permettere questa e mi è rimasto abbastanza per stare tranquilla, comunque lavoro, correggo testi, soprattutto libri, per un paio di case editrici, così posso lavorare da casa. Non esco molto volentieri, un incidente da ragazzina mi ha lasciato un brutto ricordo ed una bella cicatrice sulla fronte, oltre ad una serie di altre sulla schiena, ricordo al mare come mi guardava la gente, dopo una prima vacanza , dopo l’incidente, i miei organizzavano sempre le vacanze in montagna; per la fronte mi aggiusto con cappelli o foulard ma non sono mai a mio agio, un intervento di chirurgia plastica mi fa paura, ne ho sentite troppe, mi vado bene così.
Per il resto ho un bel fisico che curo abbastanza facendo molta ginnastica, ho anche un tapis roulant elettrico che uso tutti i giorni, comunque non mi piace molto mostrarmi in giro.
La mia casetta non è niente male, ho una sala di soggiorno dove c’è anche il mio pianoforte verticale, una cucina spaziosa ed un bagno al piano terra, allo stesso piano il box per la mia 500, all’ammezzato una camera che uso come studio dove lavoro, al primo la mia camera, il bagno ed una altra camera che uso come palestra, poi ho un piccolo giardino sul davanti dove ho piantato qualche pianta e dei fiori ed uno spazio molto più grande, largo come la casa ma lungo una trentina di metri che ho lasciato ad erba e che è il regno del mio Attila, un bellissimo bullmastiff di tre anni, c’è una fontanella per l’acqua fresca ed uno spazio coperto con canne di bambù per l’ombra, comunque c’è anche il piccolo portico della casa dove può ripararsi, anche se, quando non è fuori a giocare sta in casa.
L’unico tipo di contatti che mi mancano sono quelli “umani” sono una ragazza normale con istinti normali e quindi ogni tanto sento il bisogno di auto-gratificarmi, anche a causa di alcuni dei libri che correggo, per fortuna c’è internet e si può comprare qualsiasi cosa online, anche oggettini adatti allo scopo.
Poi, il mese scorso, mentre ero sul tappetino a terra a fare esercizi Attila non mi si staccava di dosso e continuando ad annusarmi, ho pensato fosse a causa del mio ciclo mensile che era in atto, infatti in quel periodo neppure io ne sopporto l’odore e faccio almeno tre docce al giorno, però ho voluto approfondire sono andata su internet trovando molte informazioni e anche qualcosa in più.
Non credevo ci fossero persone che facevano sesso con gli animali, mi sembrava una cosa innaturale, poi, invece, vidi che non era una cosa rara, anzi. Guardando Attila pensai che avesse bisogno anche lui di una femmina, avrei chiesto al veterinario.
Dopo qualche giorno, in occasione delle vaccinazioni annuali ne parlai con la dottoressa che si occupava di Attila, lei mi disse che quella era l’età giusta se volevo farlo accoppiare e mi spigò anche qualcos’altro circa l’accoppiamento ì, mi spiegò del nodo che si gonfia dopo la penetrazione e che non bisogna assolutamente cercare di staccare i cani e se questi si lamentano bisogna cercare di tranquillizzarli fino a quando si sgonfia naturalmente e si possono staccare, mi fece vedere dal vivo il pene di Attila ed il punto che si sarebbe gonfiato, non ci avevo mai fatto caso ma era anche più grosso di qualcuno degli oggettini che avevo comprato online.
Una sera, decisi di fare una prova, volevo vedere Attila come si comportava, però non pensavo succedesse quello che poi accadde: gli misi sulle zampe delle scarpette che gli avevo comprato per quando c’era la neve in modo che non potesse ferirmi, poi mi misi a fare ginnastica senza i soliti pantaloncini e neppure le mutandine, lui stava buono accucciato, ad un certo punto si alza e mi viene ad annusare e, poco dopo, sento la sua lingua sulla mia farfallina, mi piace molto, è calda e umida, per quello mi fermo ginocchioni a godermela, lo ammetto, sembra instancabile, chiudo anche gli occhi e appoggio la testa al tappetino per terra, va avanti almeno un quarto d’ora ed io comincio a colare.
È da un sacco fi tempo che nessuno mi lecca così, sono stata sverginata a 14 anni da un paio di miei compagni più grandi ai quali non interessava nulla della mia fronte o della mia schiena che neppure videro, ma solo della mia patatina e del mio culetto, non dissi nulla ai miei perché, per la prima volta mi sentivo considerata da qualcuno senza rendermi conto che, invece, ero solo un passatempo per quei due e dopo un paio di mesi anche per qualcuno dei loro amici; poi cambiai scuola e casa per motivi di lavoro dei miei e non li vidi più.
Ad un tratto Attila smise di leccarmi e mi montò con le zampe sulla schiena, dovevo essere all’altezza giusta perché senza movimenti strani mi sentii penetrare, era il suo cazzo ero indecisa sul cosa fare ma non ebbi il tempo di decidere nulla, era tutto dentro e cominciava ad agitarsi, sentivo i suoi coglioni battere sulle mie natiche e, devo dire che bastarono pochi minuti perché avessi il primo orgasmo mentre lui continuava, ad un certo punto sentii come se il suo pene si stesse gonfiando e lui rimase immobile, fu così per almeno 10 minuti, poi sentii lo schizzo del suo sperma caldo contro le pareti della mia vagina e dopo pochi secondi lui si ritirò, ricominciando però a leccarmi.
Era stata un esperienza sconvolgente, lo lasciai lì accucciato ed andai in bagno a fare una lavanda vaginale, non ero consapevole delle eventuali conseguenze, quindi rimasi in attesa ed un po’ preoccupata per eventuali sintomi, che ne so, di infezione o altro, ma non successe niente e lui continuava a comportarsi come sempre..
Dopo una settimana, i cani sono animali intelligentissimi, va nella sua cuccia e viene da me con in bocca le sue scarpette per la neve
- Attila cosa vuoi?
Lui scodinzola quando gliele prendo dalla bocca e gliele metto sulle zampe, poi comincia a saltarmi intorno, io che sono meno intelligente di lui ci metto qualche istante a capire, tolgo i pantaloni della tuta e le mutandine e mi accuccio sul tappeto della sala, lui subito comincia a leccarmi, una leccata sempre interminabile, io faccio su e giù in modo che mi lecchi anche il buco del culetto perché mi è venuta una pensata pazza, quando mi salta sulla schiena mi abbasso un po’ ed il suo cazzo preme e poi entra nel mio sedere con un po’ di fatica ma poi comincia a muoversi, io con la mano solletico la mia clitoride ma nel culo lo sento davvero grosso, lui guaisce mentre il suo pene si gonfia e poi resta immobile sempre guaendo fino a quando mi inonda l’intestino, poi mi lascia e si accuccia vicino a me, lo accarezzo grata e soddisfatta, il mio amante a 4 zampe.
Comunque, il mese dopo lo porto in un allevamento in modo da farlo accoppiare così che qualche “altra” cagna possa goderne.
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