La nonna giovane

Sono sposata da 20 anni, un marito ed una figlia in attesa del suo primo figlio, Laura si è sposata, come me, a 18 anni e il marito Gianluca ha la stessa età che aveva il mio Edoardo ai tempi, 25 anni, sembra che una differenza di 7 anni ci abbia portato fortuna, non che le cose vadano sempre bene ma il nostro rapporto e, spero anche il loro per il futuro, sopravvive.
Vivo in un quartiere periferico di Milano, fino a qualche anno fa era come stare in un piccolo Paese, ora le cose sono un po’ cambiate ma resistiamo. Mia figlia col marito, invece , vivono in centro, l’appartamento che era dei suoi genitori, dopo la loro morte, è passato a lui e, dopo aver fatto fare qualche modifica, ci sono andati loro da sposati, Gianluca ha un buon lavoro nella filiale italiana di una Banca svizzera mentre il mio Edoardo fa sempre l’operaio nella stessa ditta dove ha iniziato più di 20 anni fa, prende, comunque, uno stipendio che ci basta, la casa è nostra.
Negli anni non è sempre stato facile, dopo i primi anni di passione il nostro rapporto, diciamo, si è un po’ affievolito, ci vogliamo sempre bene ma non è più come prima, i nostri incontri a letto sono abbastanza diradati nel tempo e ripetitivi, il mio carattere esuberante ne soffre e, devo ammettere che, negli anni, soprattutto negli ultimi tempi, qualche scappatella me la sono concessa, nulla di sistematico, diciamo occasionale. Come quella volta col macellaio della zona.
Non lontano da casa c’è la macelleria del signor Armando, una montagna d’uomo, sempre pulitissima, la carne buona ed i prezzi onesti, un giorno sono arrivata in ritardo dal centro dove ero andata a fare spese ed il negozio era già chiuso, ho provato a passare dal portone andando nel cortile che dà sul retro e, mentre andavo a bussare perchè la porta sembrava aperta ne è uscita la cassiera tutta rossa in faccia che neanche si è fermata a guardarmi e, quando ho bussato allo stipite e sono entrata nel negozio il sig. Armando si stava tirando su i pantaloni e ho capito cosa stavano facendo.
- Mi scusi Armando ho visto chiuso ma ho provato lo stesso,
- Non si preoccupi io sono qui, cosa le servo?
- Volevo delle bistecche di manzo
- Arrivo subito, vado in cella a prendere la carne
Infatti il bancone era già stato svuotato e pulito
- Allora bella signora, quante ne facciamo?
- Una decina Armando
- Appoggio le mie borse sul Bancone della cassa mentre tiro fuori il portamonete
E lui vede la scritta su una busta “intimissimi”
- Uomo fortunato suo marito – lo dice ammiccando alla busta –
- Spero ricominci a rendersene conto
Dopo aver preso la carne e pagato il conto mi dice anche
- Se le dovesse capitare ancora di ritardare mi telefoni, io l’aspetto volentieri
- Grazie Armando, lo farò
Me ne vado accentuando un po’ il mio ancheggiamento, mi piace che mi guardino, avevo e ho un bel sedere e la mia quarta di reggiseno fa il paio, mi sono sempre mantenuta in forma, ad oggi, a 38 anni, faccio la mia porca figura, sono abbastanza alta, supero il metro e settanta e le mie misure 91/62/89 mi fanno notare anche se , quando esco con Edoardo cerco di non essere troppo appariscente.
Quando è successo , la prima volta, con Armando avevo 30 anni, non ero andata da nessuna parte ma mi ero accorta dell’orario in ritardo perché avevo fatto ginnastica e mi ero attardata nella vasca da bagno, quindi se volevo cucinare l’arrosto per la sera dovevo muovermi, dopo essermi asciugata, ancora in accappatoio ho chiamato in macelleria, stavano chiudendo e mi ha risposto la cassiera, ho sentito che chiedeva ad Armando e poi mi ha dato conferma dicendomi di passare dal retro, a Giugno faceva già caldo, ho messo un paio di mutandine e un vestitino senza maniche allacciato davanti, senza perdere tempo ad indossare il reggiseno e dei sandali di corda con la zeppa che mi facevano ancora più alta.
Armando aveva già tolto in camice ed era in pantaloncini e canottiera
- Allora signora bella cosa le do?
- Volevo un bel pezzo di carne per l’arrosto
Ero accaldata perché, comunque, ero andata a passo svelto
- Venga con me in cella che lo scegliamo, così gode un po’ di fresco
- Posso?
- Certo venga
Passai dietro il bancone vetrina già vuoto e lo seguii, c’era tanta carne appesa a dei ganci su delle sbarre in alto ed altri pezzi su un ripiano di marmo
- Se non vanno bene quelli sul marmo gliene taglio un pezzo direttamente
- Non so decidermi, è lei l’esperto
- Si, io per la carne ma penso lo sia anche lei
- Anch’io? – e mi giro –
- Si, questo, ad esempio è già pronto da infornare
Si era tirato giù la zip dei pantaloncini ed estratto il cazzo già inalberato e, decisamente grosso
- Armando, cosa fa?
Mi venne più vicino, mi mise le mani sul seno oltre la stoffa del vestito strizzandomelo un po’
- Le offro quello di cui ha bisogno
Resto ferma mentre lui mi slaccia i bottoni uno ad uno mettendo a nudo il mio corpo, mi bacia sul collo e poi le sue mani riprendono possesso del mio seno
- Sei una meraviglia
I miei capezzoli si stanno indurendo e sento dell’umido tra le cosce mentre il suo cazzo mi striscia addosso mentre si muove, poi mi prende le braccia e se le mette sulle spalle, al collo e mi solleva per il fianchi, non tocco terra mentre mi penetra, posso solo emettere un sospiro di soddisfazione quando lo fa, mi tiene lui per i fianchi, automaticamente le mie gambe si incrociano dietro la sua schiena, lasciando le sue spalle e mettendo le braccia in alto con le mano tocco la sbarra alla quale è appesa la carne e mi ci appeno anch’io come fossi un quarto di manzo, lui in pedi, granitico, ad ogni colpo mi solleva facendomi mugolare, ci mette parecchio, Edoardo non ci ha mai messo così tanto, quando godo un suono roco mi esce dalla gola, lui cerca di uscire ma lo tengo stretto, voglio sentire il suo sperma caldo inondarmi la vagina.
Per fortuna siamo in cella e fa fresco, se no saremmo tutti e due in un bagno di sudore, mentre mi rivesto mi piego in avanti per recuperare da terra le mie mutandine strappate e sento le sue mani sul culo
- Avrei voglia di provare anche questo come forno
- Ahahah chissà, in futuro forse
Il effetti, negli anni successivi lo fece più volte con reciproca soddisfazione, ma tornando ad oggi domenica mio genero vuole portarci in un agri camping in provincia di Pavia con il suo camper, Laura è al sesto mese, le farà bene una giornata in collina in mezzo alla campagna, Edoardo ha messo il broncio, domenica gioca il Milan e lui ha l’abbonamento, sabato a cena gli dico di non preoccuparsi che vado io da sola e lui va allo stadio, lo dico io a Laura e Gianluca, del resto non ha molti svaghi e lo stadio, oltre a qualche bicchiere al bar con gli amici, sono i suoi unici vizi.
Domenica mattina partiamo, ho preparato della pasta fredda e delle cotolette si pollo con insalata per non dover impazzire a mezzogiorno, il posto sulle colline sopra Stradella è carino, ci mettiamo sotto gli alberi, al fresco, io per il caldo e per sentirmi libera ho messo degli shorts bianchi ed una t-shirt corta sempre bianca, scarpe da tennis per poter camminare comoda e via, dopo mangiato, mentre Gianluca va a comprare del vino nella cantina dell’Azienda parlo un po’ liberamente con Laura
- Cosa c’è Laura, ti vedo un po’ giù, hai mangiato quasi niente
- Mamma io e Gianluca, o meglio lui……
- Sì, cosa c’è, avete litigato?
- No no, è che non mi tocca più, dice che ha paura per il bambino e per me
- Beh dai è attento
- Ma il dottore ha detto che possiamo
- Abbi pazienza, dai, tra tre mesi avrete il vostro bambino e poi le cose cambieranno
Gianluca torna con 2 confezioni di vino, una mi dice è per noi, è sempre carino, io vado a fare il caffè, dopo aver bevuto Gianluca dice perché non andare a fare una breve passeggiata?
Laura preferisce stendersi un po’ e mi offro per farle compagnia ma lei insiste perché io vada e seguo suo marito in uno dei viottoli che partono dalla radura, la campagna è molto bella, ci sono alberi di frutta dell’azienda e vigne, arriviamo ad un pratone con un recinto di legno e diversi cavalli che pascolano tranquilli, uno è uno stallone che sta mostrando la sua virilità e Gianluca
- Beh direi che quello è pronto per trovarsi una cavalla
- Si, decisamente, e che coda
- Ah la chiama così?
- Ahahah
- Laura mi dice che da quel punto di vista siete un po’……..fermi
- Immaginavo gliene parlasse ma io lo faccio per lei e per il bambino
- Certo, lo so però sai, è sempre una donna
- Bellissima come sua madre e adesso forse ancora di più
- Appunto
- Anch’io ho voglia, ma mi blocca la paura, Laura mi ha detto che ha preso da lei, è vero?
- In che senso
- Che lo farebbe continuamente
- Ahahah non esageriamo, diciamo che non mi dispiace
- Immagino le facciano un sacco di complimenti quando esce, io stesso quando l’ho vista stamattina con quegli shorts glieli avrei fatti
- Gianluca che dici?
- Beh se non fossi sposato……..
- Scemo
- Sarà, però mi sono sentito come quello stallone poco fa
- Beh per fortuna non hai tirato fuori la “coda” come lui
Mi appoggio allo steccato a guardare i cavalli, sembra che lo stallone abbia scelto la sua femmina e, senza voltarmi verso Gianluca
- Hai visto? Sembra che abbia fatto la sua scelta ma lei continua a scappare
È dietro di me, sento la sua virilità contro le mie natiche, le sue mani , da dietro, si infilano sotto la mia maglietta
- Anche lei scappa?
- Gianluca no
- No non devo o no lei non scappa
I miei capezzoli sembrano rispondere per me, d’un tratto mi fa girare, si è abbassata la zip dei pantaloncini, lo guardo e, per un attimo, invidio Laura, non posso fare a meno di allungare una mano e toccarlo
- Possono vederci
- No, siamo dall’altra parte dell’azienda, non ci vede nessuno
Con le due mani mi prende i pantaloncini e me li abbassa
- Anche Laura è rasata
Mi sposta l’elastico degli slip e con la lingua raggiunge le mie grandi labbra
- Sei già bagnata, lo desideri anche tu
In un attimo è passato dal lei al tu, con la lingua è bravissimo e con il pollice di una mano sollecita la mia clitoride mentre con l’indice dell’altra mi penetra nel culo, non resisto più, ma cosa sto facendo?
Scalcio per far cadere definitivamente i miei shorts per terra con la schiena appoggiata alla palizzata apro le gambe mentre lui, in ginocchio sotto di me usa lingua e mani sul mio corpo, si alza in piedi e punta il suo cazzo alle mie grandi labbra , con le braccia mi aggrappo alla recinzione mentre mi penetra con un movimento fluido aiutato dai miei umori che hanno già lubrificato la mia vagina, arriva a sfiorarmi l’utero provocandomi un leggero dolore poi comincia a scoparmi con le sue labbra sui miei capezzoli, capisco che manchi a Laura tutto questo.
Tengo gli occhi chiusi, le mie gambe intorno ai suoi fianchi, i suoi colpi regolari e profondi, non trattengo l’orgasmo, ma è solo il primo, poi, finalmente lo sento pronto a venire ed esce da me schizzando la sua sborra sulla mia pancia mentre il mio orgasmo cola per terra, sono un po’ sudata ed affannata, mi sfilo la maglietta e mi inginocchio per sentire il suo sapore, con la lingua e le labbra lo ripulisco dei suoi e miei umori, mi piace quello che assaporo, lui, sdraiato sull’erba mi lascia fare usando solo le mani per accarezzarmi il seno mentre lavoro con la bocca sul suo membro che abbastanza velocemente comincia a riprendersi, gli faccio capire cosa voglio perché, alla fine, lo riempio di saliva e quando svetta verso l’alto gli vado sopra e mi ci calo sopra lentamente tenendolo con una mano indirizzato al mio buchino posteriore, mi agito per agevolare la penetrazione, è davvero lungo, non grossissimo ma lo sento proprio bene quando comincio a fare su e giù, guardo in faccia Gianluca che tiene gli occhi chiusi ma le mani sempre aggrappate ai miei seni mentre il suo cazzo è immobile dentro il mio culo, quando viene dentro di me mi lascio andare e le mie natiche incontrano i suoi testicoli mentre lo sperma inonda il mio intestino.
Usiamo la sua maglietta per pulirci e ci rivestiamo in silenzio ma, tornando verso il camper mi prende per mano. Laura si è addormentata, noi beviamo una birra fresca seduti sulle sdraio fuori dal mezzo, non c’è bisogno di parlare.
Nei mesi successivi abbiamo usato il camper come posto per trovarci ma solo fino a quando lui e Laura non hanno ricominciato ad avere rapporti ed io ho cominciato, a 39 anni, a fare anche la nonna, per fortuna, però, vado sempre a comprare la carne da Armando.
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