la voglia pazza

sandra
2 days ago

Da quando mio  figlio andava alle medie casa mia è diventata luogo di incontro e riunione tra compagni di scuola, la presenza di un grande giardino e di un notevole spazio in taverna ha agevolato molto questa cosa.

Venivano tutti a casa mia per giocare e studiare, e, nel tempo, ho visto crescere insieme a mio figlio tanti suoi amici, mi davano tanto lavoro, soprattutto per le merende, sembravano sempre un branco di lupi affamati ma frutta, pane, marmellata, nutella ed affettati vari non sono mai mancati.

Il loro numero è diminuito nel tempo per cause diverse, trasferimenti, cambiamenti scuola o semplicemente di carattere, oggi, ormai vicini alla maturità, il gruppo è ridotto a quattro di loro che sembrano inseparabili, oltretutto la taverna è diventata praticamente casa loro, lì studiano, mangiano e, a volte dormono, tanto che l’abbiamo dotata anche di 2 divani letto, mentre il giardino, ormai, è diventato il luogo dove parcheggiare le loro moto.

Quando Luca, mio figlio, ha compiuto 13 anni  ed io 32, io e suo padre abbiamo divorziato, nonostante questo non mi è sembrato abbia subito un trauma, il padre, praticamente non c’era mai, era sempre in giro per il Mondo a scattare fotografie, forse la cosa lo ha fatto attaccare più ancora a me di quanto già non fosse ma è sempre stato un ragazzo affettuoso, da allora io mi sono dedicata completamente alla sua educazione e sviluppo, senza tralasciare, però, la cura per il mio corpo ed il mio aspetto, i ragazzi mi fanno sempre i complimenti.

 

È successo la prima volta l’estate scorsa, faceva caldo ed io stavo dormendo con il climatizzatore acceso coperta, comunque, dal lenzuolo, solo dal lenzuolo perché da quando avevo 18 anni dormo senza alcun pigiama o altro, neppure in inverno, non sopporto dormire con qualcosa che mi costringa, ero ancora in dormiveglia quando Luca entra in camera mia

-          Mamma, mammaaaa il mio climatizzatore non funziona

-          Va bene, dai, domani chiamo il tecnico

-          Si ma io ho caldo non riesco a dormire

-          Vai in taverna

-          La taverna è grande, ora che si raffredda schiatto, dormo qui con te, c’è un bel fresco,

-          Ok ma non fare casino e dormi

Sono girata dall’altra parte, lo sento infilarsi sotto il lenzuolo, passa qualche ora, la prima luce comincia a filtrare dalle persiane, saranno le cinque, Luca è sempre stato nervoso, fin da bambino si girava continuamente nel letto, sento che, praticamente ce l’ho attaccato alla schiena e ancora lo sento muoversi ma sono in uno stato di dormiveglia, è ancora presto per alzarmi.

Sogno che qualcuno mi stia toccando tra le gambe, è passato molto tempo, qualcosa striscia tra le mie grandi labbra su e giù, dal basso verso l’alto e viceversa, umidore tra le cosce, il sogno è sempre più reale, qualcosa preme per entrare e le mie grandi labbra si schiudono naturalmente ma la spinta è semplicemente accennata, come se sia indeciso, però continua a fare avanti e indietro, non me ne accorgo ma, forse, sto mugolando, ecco, ora è entrato di più, sto proprio sospirando mentre mi scopa, che bel sogno, da quanto tempo, poi un braccio avvolge il mio fianco stringendomi e spingendomi all’indietro, mi sveglio, ma non è un sogno, lo sento ancora dentro di me che fa avanti e indietro e realizzo

-          lucaaa cosa fai

-          mamma dai stai buona, che piace anche a te, non ho saputo resistere

-          no Luca smettila

-          dai che ho quasi finito e poi ho sentito che hai già goduto

esce da me  con un sospiro sento il calore del suo sperma sulla schiena, allora riesco a girarmi verso di lui, è sdraiato al mio fianco con l’uccello in mano che ancora guarda verso l’alto

-          ma ti rendi conto, sono tua madre

-          e sei bellissima

-          tu sei scemo, non ti permettere

-          come hai fatto a non andare più con nessuno dopo papà?

-          Cosa ne sai tu

-          Oh lo so, lo so, ti ho visto toccarti mentre sei in giardino a prendere il sole sul lettino, sai io e i miei compagni quante seghe ci siamo fatti guardando te?

-          Anche i tuoi amici?

Non ho aspettato la risposta e mi sono alzata senza pensare al fatto che ero nuda per correre in bagno, mi infilo sotto la doccia e mi ritrovo seduta per terra sul piatto cotto l’acqua calda che mi scorre addosso e piango, dove ho sbagliato?, come ho fatto a non accorgermene? Lui e si suoi amici hanno 17/18 anni, in piena tempesta ormonale ed io non ci ho fatto caso comportandomi come al solito e senza pensare a come ero vestita e a cosa stavo facendo, era mia la colpa del comportamento di Luca. Quando esco dal bagno mi sono ripresa e avvolta nel mio accappatoio torno in camera, Luca è ancora a letto

-          Sei ancora lì? Alzati che devi prepararti per la scuola, poi quando torni dobbiamo parlare ragazzo

Con l’impudenza tipica dell’adolescenza si alza nudo com’è per andare in camera sua, mi viene vicino e mi bacia sulla guancia

-          Va bene mamma, vado 

Passo la mattinata pensando a cosa è successo e cosa dirgli quando torna, preparo comunque il pranzo e chiamo il tecnico per il climatizzatore e che dice verrà il giorno dopo, allora accendo addirittura quello in taverna per non dare altre scuse a Luca.

Prima che arrivi tolgo l’accappatoio e mi vesto, shorts bianchi ed una t shirt dello stesso colore, è un po’ corta in vita, anche perché il mio seno non aiuta, però va bene lo stesso e poi fa caldo, quando arriva è tutto pronto, pasta fredda e cotolette di manzo con patate fritte, ne va matto.

Dopo mangiato fa per alzarsi

-          Luca, dobbiamo parlare

-          Nulla di cui parlare mamma, è successa una cosa, per me molto bella, punto.

E si alza uscendo di nuovo, sento il rumore della moto che parte, dopo un po’ mi arriva un sms, “non aspettarmi per cena, a mezzanotte non è ancora tornato e mi preoccupo allora gli mando io un sms “ dove sei? Non farmi preoccupare” risposta “ tranquilla sono al cinema vai a dormire “. Ci provo ma mi rigiro continuamente poi, però, il sonno ha la meglio e mi addormento.

Mi sveglio per il rumore, Luca è sdraiato al mio fianco con il cazzo in mano e si sta facendo una sega guardando il mio sedere che ha scoperto, mi giro subito, lui mi prende una mano e se la porta all’uccello  che impugno e lui continua a muovermi il braccio, nel frattempo con una mano mi afferra un seno e poi si china a baciarmi il capezzolo.

La mia mano sente che è durissimo ma non voglio continuare, faccio per parlare ma lui mi mette le labbra sulle mie e riesce ad infilarmi la lingua in bocca, poi mi viene sopra, il suo petto schiaccia il mio seno, il suo cazzo durissimo è già pronto ad entrare, una spinta ed è sufficiente per arrivare in fondo, comincia subito a muoversi ma lentamente, non come la notte prima, senza fretta continuando a limonarmi, poi si tira su inarcando la schiena per guardarmi, sto davvero mugolando come una gatta, gli avvolgo, addirittura, le gambe intorno ai fianchi, sto già orgasmando molto prima che arrivi anche lui che continua imperterrito, molto più che la notte precedente, quando esce da me sento il suo sperma sulla pancia e, automaticamente ne raccolgo qualche goccia con le dita e me le porto in bocca succhiandole, lui mi guarda nella penombra, non siamo più madre e figlio, siamo un uomo ed una donna che hanno goduto uno dell’altra.

Si sdraia al mio fianco, gli accarezzo il petto senza un pelo, poi scendo con la mano e raggiungo il suo pene afflosciato ma non del tutto, la mia bocca raggiunge la mia mano e comincio a leccarlo, ogni tanto gli lancio uno sguardo, ha gli occhi chiusi e si sta godendo il mio lavoro, ad un tratto sono felice.

Quando è quasi pronto di nuovo si alza un momento per andare in bagno, poi torna con in mano un flaconcino

-          L’ho visto una volta nel tuo bagno e ho immaginato a cosa servisse

-          Si, con tuo padre…….

-          Ssssss non parlare, girati

Sento il fresco del lubrificante colarmi tra le natiche, le sue dita che lo spalmano tutto intorno alla corolla del mio buchino, poi un dito, prima piano poi più nervoso, mi penetra facendomi inarcare la schiena, viene sostituito dalla punta del suo cazzo che comincia a spingere per entrare, mi allargo le natiche con le mani e lui centimetro dopo centimetro riesce ad entrare, sento il suo sforzo mentre tutto il mio corpo trema, appena inizia a muoversi ho un primo orgasmo, poi mi martella con colpi lenti e profondi, con le due mani, allungandosi contro la mia schiena, afferra i miei seni, i miei capezzoli gonfi mi fanno male per quanto sono duri, poi, finalmente sento il suo sperma caldo inondarmi l’intestino e la mia figa esprimere il suo ultimo orgasmo, ci lasciamo andare di fianco ancora uno dentro l’altra rimanendo abbracciati.

Siamo sudati ed affannati quando ci alziamo e mano nella mano andiamo in bagno a lavarci sotto la doccia. insaponandoci a vicenda.

Tornati a letto ci addormentiamo e, al mattino quando si alza e mi raggiunge in cucina per la colazione mi da un bacio stavolta non sulla guancia

-          Buongiorno mamma, stai bene?

-          Buongiorno, si grazie – e abbasso lo sguardo -

Sento il rumore della moto mentre parte per andare a scuola.

Arrivano presto i tecnici per il climatizzatore, sono due armadi, io li aspettavo più tardi e sono ancora in accappatoio, comunque gli faccio strada verso la camera di Luca e li lascio lavorare tornando in cucina, quando finiscono m chiamano per farmi vedere, il climatizzatore funziona, il pc di Luca sulla scrivania è acceso, uno mi dice

-          Si è acceso da solo quando abbiamo ridato corrente

Sul monitor mie immagini che scorrono nuda sotto la doccia, sul letto, in giardino sul lettino mentre mi masturbo, sono in piedi davanti alla scrivania di Luca appoggiata alla sua sedia, uno dei tecnici dietro di me che guarda il monitor

-          Ragazzo fortunato con una mamma così

Sento la sua virilità contro il sedere , sono ancora eccitata per la notte appena passata, senza pensarci lo sporgo ancora più indietro, lo prende come un segno e con le mani mi apre l’accappatoio e mi afferra i seni, lo lascio fare, ma sì, chi se ne frega, sono alti belli e muscolosi, le sue mani poi prendono l’accappatoio che scivola per terra, e mi fa sedere sulla sedia girevole di Luca, intanto il socio si è già tirato fuori l’uccello dai pantaloni e me lo mette davanti alla faccia, tiro fuori subito la lingua e lo afferro con una mano mentre lui cerca e trova un mio seno, l’altro fa lo stesso, ora ne ho due nelle mani e li lecco e succhio entrambi, sono più grossi di Luca, mi ritrovo sulla moquette con le gambe aperte con uno sconosciuto che mi scopa facendomi godere come una pazza, non mi trattengo

-          Si così dai, più forte, fottimi, fammi male

-          Bella e gran troia direi

Mi si scarica dentro mentre i miei umori macchiano la moquette, l’altro prende il suo posto mentre il primo porge alle mie labbra il suo cazzo

-          Dagli una bella lucidata mammina

Non me lo faccio ripetere, sono assatanata, lecco, succhio, agevolo il movimento di quello dentro di me fino a che, anche li non mi riempie di sborra calda per poi imitare il socio, sono a terra con due cazzi sporchi da leccare davanti alla faccia mentre le loro mani continuano a frugare il mio corpo.

Li ho printi ancora, uno si sdraia e porta sopra di se di spalle rispetto alla sua faccia, il socio mi aiuta  a scendere lentamente sul suo palo che svetta verso l’alto che, però cambia direzione e si infila nel mio buchino, il mio peso fa sì che vi affondi non senza dolore, poi le sue braccia prendono i mie seni portandomi all’indietro e presentando la mia figa disponibile ad essere penetrata anche lei , è sufficiente un attimo perché mi trovi inchiodata su quei due cazzi che sembrano strusciare tra di loro separati solo da una sottile striscia della mia carne.

Sto colando, impazzisco dal piacere, le loro mani ovunque, i loro cazzi sembrano mordere la mia carne ad ogni affondo, è passata solo un ora ma sto recuperando anni di astinenza, si scaricano ancora insieme dentro il mio corpo che, ad un certo punto si sente orfano senza altri ospiti, ma è ancora presto, perché anche l’altro vuole il mio culetto e lo prende. Quando se ne vanno mentre io sono ancora stesa sulla moquette, mi dicono

-          Per il conto non si preoccupi, offre la casa.

Poi guardo l’ora, devo sbrigarmi, faccio la doccia, metto un po’ di crema lenitiva perché il culo mi fa un po’ male e poi preparo il pranzo, non so se devo parlare a Luca delle foto sul suo pc.

Esce subito dopo pranzo con i suoi amici, parleremo la sera ma non possiamo perché mi manda un sms per dirmi che dorme da uno di loro.

Questa situazione tra di noi è andata avanti fino alla festa per la maturità senza cambiamenti tra di noi, ora lascerà il Paese per andare all’università, penso che i climatizzatori avranno bisogno di controlli periodici molto approfonditi.