La confraternita del sesso

Quando io e le mie 2 cuginette, che sono gemelle, avevamo 16 anni pensavamo solo a divertirci, ad andare a ballare, ai vestiti, ai concerti, ad andare in giro con i nostri motorini.
Viviamo in provincia, non specifico quale, il nostro è, comunque, un grosso Paese con circa 30.000 abitanti, in quel periodo andavamo al liceo, noi tre eravamo sempre insieme, oltre che cugine, eravamo anche amiche, io sono Chiara e loro due Diana e Giulia, ci somigliamo molto, o meglio, loro son proprio gemelle quindi sono io che assomiglio a loro, sarà il DNA, comunque tutte e tre bionde con gli occhi azzurri, magre e alte quasi uguali, ci vestiamo solo con abiti diversi che, però, ci scambiamo spesso.
Un giorno eravamo al tavolino di una gelateria in Paese e parlavamo del nostro futuro, di come avremmo voluto aprire un negozio di abbigliamento insieme, a pensarci adesso, avevamo le idee un po’ confuse circa quello che avremmo dovuto fare per raggiungere il nostro scopo, poi passammo ad altri argomenti più, come dire , privati.
Ebbene eravamo ancora vergini tutte e tre, non è che non avessimo mai avuto rapporti con qualche ragazzo ma mai …….completi, mentre chiacchieravamo Diana navigava in internet e, a proposito, ci fece vedere un articolo, ormai di qualche anno prima, dove una ragazza offriva la propria verginità in cambio di soldi e cominciammo a parlarne ridendo e scherzandoci sopra.
Il giorno dopo ci trovammo a casa mia per una seduta di depilazione, ho detto che facevamo tutto insieme no? E mentre lo facevamo tornammo sul discorso fantasticando sulle cifre che avremmo potuto chiedere e ci venne così anche l’idea di depilarci completamente e, armate di ceretta, rasoi e schiuma da barba di papà, lo facemmo aiutandoci a vicenda, poi, come accadeva spesso, quando avevamo la mia casa a disposizione e, visto che eravamo praticamente nude cominciammo a lesbicare tra noi, a baciarci e masturbarci l’una con l’altra, sospettavo che le gemelle lo facessero spesso anche a casa loro di notte nel loro letto che avevano voluto, ultimamente, dai genitori fosse matrimoniale.
A scuola tutto bene, un giorno ci venne data una ricerca dalla professoressa di filosofia, esoterismo, massoneria, opus dei, dovevamo presentare una tesina sull’argomento, avevamo 2 settimane e, come al solito, mi ridussi agli ultimi giorni, comunque presi un “buono” le mie cuginette, invece, “ottimo” tutte e due, erano più brave di me.
Passa un'altra settimana e riceviamo tutte e tre delle mail che recitano più o meno:” sei una delle prescelte, la Confraternita della Rosa è pronta ad accoglierti, non perdere l’occasione e la fortuna di far parte della nostra Confraternita che supporta spiritualmente e non solo i propri adepti, se sei interessata rispondi sì a questo messaggio, riceverai ulteriori informazioni. Mantieni il segreto.”
È una cosa che non faccio parlandone con Diana e Giulia che ammettono di aver ricevuto la stessa mail, forse per le ricerche che abbiamo fatto, pensiamo, comunque rispondiamo positivamente per saperne di più.
Ricevo altro messaggio : il futuro degli adepti è assicurato, verrai istruita, aiutata anche finanziariamente per costruire il tuo percorso che ti porterà al successo. Sei disposta a seguire gli insegnamenti della Confraternita? Per dimostrarti che la Verità fa parte della Nostra vita, al momento del giuramento e dell’iniziazione ti verrà consegnato un bonus in denaro per jnjzjare il tuo percorso, rispondi e mantieni il segreto”
Wow penso se è così la cosa si fa interessante, le mie cuginette la pensano come me e rispondiamo di si.
Pensandoci adesso mi rendo conto che eravamo abbastanza ingenue, nonostante le nostre arie, però le cose sono andate proprio così alla fine, ma torniamo all’inizio.
Nell’ultimo messaggio ci danno appuntamento per la domenica alle 11, diciamo ai nostri genitori che andiamo a passare la domenica al Santuario, ogni tanto lo facciamo, è funzionante ma c’è tutta una parte che andrebbe ristrutturata da anni ormai di proprietà dell’edera rampicante ed è lì che andiamo.
Passando in mezzo alle piante entriamo in un cortile che, in origine aveva la copertura poi crollata, c’è un cancelletto di ferro che di solito ha una catena ed un lucchetto, questa volta sono appesi tutti e due, entriamo da lì e, dopo un corridoio che gira a destra c’è una scala che scende, molto lunga, saranno 30 scalini di pietra illuminata solo da alcune lucine probabilmente a batteria, mentre scendiamo la scala sentiamo il rumore della catena, qualcuno ha chiuso il cancelletto.
Alla fine della scala una figura con una tunica come quella dei frati ed un cappuccio, ha una mascherina sul viso, è una donna, ci porta in un piccolo vano laterale dove ci sono tre sedie con sopra dei vestiti, ci dice di spogliarci completamente e di indossare quelli per la purificazione.
Sono delle specie di vestaglie lunghe e semi trasparenti bianche sempre con il cappuccio, tolto tutto, anche la biancheria la raggiungiamo con addosso i nuovi vestiti, se così si può dire, arriviamo in un’altra specie di vestibolo, sui lati due bracieri fumanti, dall’aroma sembra salvia, la donna ci dice di rimanere ferme in mezzo al fumo e, dopo un paio di minuti proseguiamo.
Siamo in una specie di cripta, illuminata da candele, in mezzo alla stanza un grande catafalco in pietra che sporge dal terreno, sopra tre cose che sembrano materassini, è forte il profumo di incenso, intorno al catafalco una dozzina di figure come la nostra accompagnatrice, l’unico con il cappuccio non sollevato si rivolge a noi per dirci di ripetere la formula del giuramento che, adesso lo chiamerei clausola di riservatezza, dove giuriamo di mantenere il segreto sulla Confraternita e i suoi componenti, fatto questo ci vengono dati tre teschi dai quali bere, molto scenografico, cominciavo a sorridere della faccenda.
Dopo ci fanno salire sul catafalco da una scaletta che non avevo visto, mi gira un po’ la testa, ci fanno togliere le vestaglie, sdraiarci sui materassini e mettere una mascherina però senza fori per vedere, di quelle che si usano per dormire e, da lì, resto cosciente ma non ho più il controllo del mio corpo, probabilmente la bevanda dolciastra che ci hanno dato.
Non vedo ma sento una mano che spalma qualcosa sul mio corpo, come la crema abbronzante o un olio profumato, il tocco è delicato, è una donna sicuramente, indugia sui miei seni e tra le mie gambe che ha allargato, poi la frescura di un altro liquido sulla mia figa di cui ha allargato con le dita le grandi labbra, poi il silenzio ma solo per pochi istanti, un fruscio, come di vestiti lasciati cadere a terra e subito dopo la mia figa esplorata da altre due dita non gentili come prima e, immediatamente dopo quello che non avevo mai fatto, è un cazzo di un uomo quello che penetra nella mia farfallina fino a quel momento vergine e, entrando, finisce di stracciare il mio imene, il dolore non è forte ma il piacere comincia a montare mentre lui inizia il suo lento andirivieni, gli unici rumori che sento sono quelli provocati dalla sua bocca mentre si sforza a spingere il suo attrezzo dentro di me, l’orgasmo irrompe furioso, più di quanto abbia mai provato, poi sento il caldo del suo sperma sulla mia pancia.
Altri due provano il mio corpo con lo stesso risultato, il terzo mi sembra che abbia lp strumento più grosso. Poi ancora mani mi girano e mettono supina, la stessa sensazione di fresco però nel solco tra le mie natiche ed il mio buchino, un dito mi penetra con una leggera e continua rotazione, poi le dita diventano due ed ecco che vengono sostituite da un cazzo che inizia a spingere penetrando millimetro dopo millimetro lasciando comunque il tempo alla mia carne di dilatarsi ed abituarsi all’ospite, ad un certo punto si ferma, immobile e poi comincia a muoversi le mani dell’uomo sui miei fianchi e ogni tanto sulle mie natiche, anche questa volta triplo trattamento, mi sento disfatta, mi fa male la pancia ed il sedere, vengo di nuovo girata e, ami gentili mi lavano ed accarezzano, indugiano sui miei seni e sulle mie parti intime e poi due labbra si congiungono alle mie per un bacio.
Quando mi sveglio sono un po’ rintronata e mi tolgo la mascherina mettendo a fuoco lentamente quello che vedo, le mie cugine ancora distese, alcune candele ancora accese, finalmente anche Diana e Giulia si scuotono, siamo tutte e tre doloranti e malferme sulle gambe, raggiungiamo il posto dove avevamo lasciato i vestiti e alla flebile luce delle piccole lampade a batteria ci scrutiamo per verificare i danni, ci rivestiamo a fatica aiutandoci a vicenda, sulle sedie tre buste, dentro ognuna 5.000 euro e l’appuntamento dopo due settimane.
In questi anni abbiamo fatto molti di questi incontri, questa volta avevamo le mascherine normali e quando non c’era un’iniziazione in effetti si discuteva di argomenti vari che, a noi, all’inizio, sembrava fossero come le versioni greco ma col tempo cominciammo a capire; oltre a parlare però gli incontri erano l’occasione per partecipare a festini a carattere sessuale, delle vere e proprie orge devo dire, dopo le prime volte, particolarmente piacevoli ed apprezzate.
Comunque dopo il diploma io e le mie cuginette ricevemmo una borsa di studio per l’università con facoltà a nostra scelta e, una volta iniziati gli studi universitari dei contratti per stage retribuiti della stessa durata dei corsi, adesso io sono avvocato e lavoro per uno studio associato abbastanza importante e mi occupo, soprattutto di Diritto Societario, Diana è medico sta facendo l’apprendistato a Genova e Giulia, invece, con altre due ragazze ha messo in piedi il suo studio di architettura, ma ci vediamo spesso, ogni due settimane..
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