Lucia

Bene! Questa storia è vera e realmente accaduta. L’ho “romanzata” in modo da poter salvaguardare la privacy delle persone coinvolte oltre che alla mia.
Oramai era qualche anno che navigavo, tornavo al mio paesino tra un imbarco e l’altro e cominciavo e vedere che parecchi amici e parenti chi per un motivo chi per l’altro stavano partendo per emigrare. Anche mia cugina Lucia era partita perché aveva trovato lavoro non molto lontano dal nostro piccolo paesino. Anche lei rientrava di tanto in tanto.
Lucia non era molto alta aveva dei capelli neri lunghi ed era di corporatura normale con due discrete tette.
Ci incontrammo in piazza, ci salutammo, andammo a prendere il caffè al bar assieme e chiacchierammo tanto. Era passato molto tempo da quando ci vedemmo l’ultima volta. Lei era più grande di me di 7 mesi (all’epoca avevo 26 anni) e da ragazzi uscivamo spessissimo insieme, per me era come una sorella.
Al bar mi raccontò del suo lavoro era diventata responsabile di settore di una media azienda di trasporti in una città non molto lontana da noi e che si era comprata casa. Mi chiese: “ Quanto ti fermi?” Perchè mi servirebbe qualche lavoro a casa e le tue mani non le ferma niente!” Io: “Starò ancora qui per 2 settimane poi devo ripartire che la mia nave mi aspetta”.
Lucia: “ Bene ti aspetto domani mattina cosi vieni a vedere di che cosa si tratta”
Io: “Sono senza macchina come faccio a venire da te?”
Lucia: Alle 7.00 ti passo a prendere andiamo a casa mia e poi si vedrà.
La mattina successiva mi passò a prendere ed andammo a casa sua, la casa era fuori città, in piena campagna, aveva un enorme giardino ed era piuttosto grande. Aveva bisogno solo di una ricca e sana imbiancata all’esterno perchè dentro stava benissimo. Uscimmo a prendere l’occorrente pittura, pennelli ecc. e subito dopo pranzo mi misi all’opera. Pitturai tutto l’esterno della casa in due giorni.
Usavo la macchina di mio zio per fare la spola tra casa mia e casa sua per i lavori. La mattina del terzo giorno era di sabato e lei non lavorava. Arrivai a casa sua per completare i ritocchi e pulire tutto.
Gli suonai, aprì il cancello ed entrai. Apri la porta ed aveva indossato una maglietta e dei leggins neri attillatissimi tanto che gli si formava lo “zoccolo di cammello” sulla topa. Era eccitante da vedere.
Preparò il caffè, lo bevemmo e ci mettemmo insieme a pulire l’esterno della casa dove avevo pitturato. Pulimmo tutto e mettemmo tutto lo sporco ed i teli di protezione in alcuni grossi sacchi. Mentre caricavamo i grossi sacchi nel portabagagli della macchina si inchinò e notò che gli guardavo il culo e mi disse : “Mi guardi il culo?” ed Io : “Eeh si, mi stai davanti!” Lucia sorrise e disse: “Ho un bel culetto vero?” Io: “Decisamente si”. Rimanendo piegata in avanti, allungò il braccio prese la mia mano e se la mise sul culo dicendomi: “Che te ne pare?” Rimasi un attimo interdetto ma cominciai a massaggiarglielo dicendogli “Non è male anzi tutt’altro è bello sodo” e mentre dicevo questo arrivai a massaggiare fino alla sua passera. Lei allargò leggermente le gambe e fece in modo che la sua figa strusciasse sulla mia mano.
Io esclamai: “Eeeh Lucì “ e lei: “Prosegui non mi dispiace per niente!”
Proseguii a massaggiargli la fica da sopra i leggins e lei continuava a strusciarsi sulla mia mano.
Con l’altra mano passai ad abbracciarla e poi ad infilare la mano dentro i leggins. Mi lasciò fare ed arrivai a mettere la mano dentro le mutande. Sentivo tutta la sua peluria tra le dita e cominciai a sditalinarla. Sentivo che incominciava a inumidirsi e proseguii.
Proseguii per un po', la sentivo ansimare.
Gli abbassai i leggins, velocemente aprii i miei pantaloni e gli appoggiai il cazzo tra le gambe e sotto la fica. Cominciai a strusciare il cazzo sulla sua fica. Non parlò, prese il mio cazzo e se lo punto in fica. Spinsi, entrò e cominciai a pomparla. Godeva come una matta dandomi il ritmo su come voleva essere pompata dicendomi “Piano, piano “ e poi “Più forte più forte!” e poi ancora “Più forte! più forte! Spaccamela” Ad un certo punto la sentii quasi urlare un “Aaaah” detti ancora qualche fortissima pompata, tirai fuori di corsa il mio arnese e sborrai copiosamente per terra.
Rimanemmo qualche istante a riprendere fiato.
Lucia si ricompose, si girò mi abbracciò e mi baciò mentre ancora avevo il mio uccello in mano. Mi pulii alla bene e meglio con un fazzolettino e mi rivestii.
Dell’accaduto non parlammo, finimmo di caricare i sacchi e partimmo alla volta della discarica.
Andammo in discarica, e poi al supermercato comportandoci come se non fosse accaduto nulla. Tornammo poi a casa, pranzammo e ci mettemmo sul divano a guardare la tv. Ci appisolammo entrambi.
Non so dopo quanto tempo mi svegliai, ma non credo molto. Vidi Lucia intenta a preparare il caffè e mi disse: ”Mi sono svegliata pochi minuti fa, avevo voglia di caffè alzati che ce lo beviamo”.
Bevemmo il caffè insieme ed appena poggiate le tazzine, mi prese per mano e mi tirò fino in camera da letto. Mi spinse facendomi cadere sul letto e mi disse: “Era da quando avevo 17 anni che aspettavo questo momento e non ci speravo più. Ora sei mio. Stamattina era solo un assaggio!”
Saltò letteralmente sul letto sopra di me e cominciò a baciarmi ed a spogliarmi, ed io feci altrettanto. In breve ci trovammo nudi sul letto.
Mi fece sdraiare e cominciò a baciarmi il petto, la pancia fino ad arrivare al mio cazzo che era in tiro. Cominciò a sbaciucchiarlo tutto per poi cominciare a leccare la cappella per poi infilarselo tutto in bocca fino alla gola lo succhiò tantissimo e stavo per venirmene. La fermai. La misi sdraiata a pancia in su e le feci la stessa cosa. Cominciai a baciargli le tette. Non erano molto grandi ma erano sode con dei piccoli capezzoli. Gli baciai la pancia e lentamente scesi giù fino alla figa. La sua figa era adornata di meravigliosi peli neri come la pece, di media lunghezza. Gli baciai la figa per poi cominciare a leccarla. Provavo un enorme piacere a leccarla. La leccai parecchio e, la a sentivo ansimare.
La mia testa era tra le sue gambe, la prese con le mani per guidarla e mi tirò lentamente su fino a stare completamente sopra di lei. Il mio cazzo la penetrò e cominciai a dargli dei colpi lenti.
Lei si godeva ogni singolo colpo, incitandomi ad andare come piaceva a lei, prima lentamente poi, sempre con dolcezza, aumentando l’intensità fino ad arrivare a colpi molto forti. Alla fine i miei colpi erano fortissimi e la sentii dire :”Aaah vengo! Oddio vengo! Aaah!!”. Rallentai il ritmo ma continuai a dargli qualche altro colpo.
Mi fermai, mi alzai e la girai in modo da prenderla da dietro. La penetrai. Avevo capito che le piaceva partire lentamente per poi aumentare di intensità e cosi feci. La pompavo lentamente sentendola ansimare aspettando sue indicazioni che non tardarono ad arrivare: ”Più forte! Piu forte!”. Io aumentai d’intensità e lei ancora: ”Più forte! Piu forte!”. Le davo colpi potenti e lei di nuovo “Aaah vengo! Oddio vengo! Aaah!!”.
Mi fermai, ero quasi esausto e mi sdraiai di fianco a lei. Riprendemmo fiato per qualche istante e mi salì sopra. Questa volta non mi mossi. Fece tutto lei. Salì su di me, si infilò la mia verga nella passera e cominciò a muoversi lentamente. Mi godevo ogni suo movimento e sentivo la sua figa che si stringeva sul mio cazzo. Era bellissimo!.
Aumentò di intensità, come piaceva a lei, piano piano e poi forte forte fino a venirsene un altra volta.
Ero esausto e Lucia si sollevò e cominciò a spompinarmi con foga, non resistetti più e sborrai. Leccò tutto con foga.
Rimanemmo sdraiati ed abbracciati per un po'. Poi Lucia si alzò ed andò in bagno e io la seguii. Ci facemmo una doccia veloce assieme.
Una volta rivestiti ci sedemmo sul divano e parlammo di quello che avevamo “combinato” e rimanemmo d’accordo che nessuno al mondo avrebbe dovuto saperlo, soprattutto in famiglia e, cosa più importante ne avremmo combinate altre.
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