Il fattore

Mi chiamo Antonio e di professione faccio il fattore e vi voglio raccontare una storia. Opero nella ciociaria, li vi sono luoghi sperduti in cui il tempo sembra essersi fermato. Paesini isolati nella campagnia, quattro anime.
Seguo professionalmente un nobile che ha molti possedimenti nelle campagne nei dintorni di Alatri e un giorno sono andato a trovare i fratelli Minotti affittuari del mio cliente.
Vivono in una casa in mezzo alla campagna con intorno animali da cortile e bestie da latte e da soma.
Sono talmente poveri che hanno preso una moglie in due, proprio cosi, una donna sola per poter accudire la casa e gli animali.
Seguendo una strada di campagna finalmente arrivo alla casa dei Minotti verso l ora di pranzo, faccio per entrare quando sento dei rumori familiari provenienti dall'interno. Non do' peso busso ed entro: " c e nessuno?" La scena che mi si presenta e' surreale: nella cucina con la tavola imbandita con formaggio, pane e pasta, appoggiata al tavolo c e Cesira la moglie di entrambi, a pecora con Ezio, uno dei due fratelli che la scopa mentre Eugenio seduto sul tavolo si gode un bel pompino dalla medesima. La moglie esaudiva i desideri sessuali di entrambi.
"Oh Dottore si accomodi, si metta seduto che arriviamo subito". Robe da pazzi, comunque mi siedo su una sedia impagliata ed assisto alla scena. Cesira avra' quaranta anni su per giu', una donnona, ha il vestito campagnolo a fiori tirato su e le mutande abbassate, no tanga o perizoma, dei mutandoni neri lisi, le tette, giganti, tirate fuori dal vestito che sballonzano. In capo un fazzoletto che le lega i capelli. Ezio da dietro sbatte forte su quelle chiappone mentre Cesira, senza alcun problema per la mia presenza, ciuccia il cazzo dell'altro marito. Ad un certo punto Eugenio fa: " Ezio cambiamo posto che gli voglio fare il culo" e quell'altro "va bene accomodati qua che io vengo di la'" Tutto con la massima naturalezza senza che Cesira proferisca verbo. Infatti appena Eugenio arriva dietro, allarga bene le chiappe della moglie e glielo ficca in culo. Cesira accenna solo un "piano con sto cazzone" ma l'altro la zittisce "zitta tu e ciuccia sto cazzo" e glielo sbatte tutto in gola. Entrambi i fratelli come animali sbattono chi nel culo chi in gola la propria moglie senza pensare minimamente alle pretese di Cesira. Un culone sicuramente abituato ad essere trapanato con grande elasticita', tanto che il cazzone del marito lo penetra come fosse una fica. Da li a poco uno dei due fa " dai Ceaira che arrivo te lo riempo" e sborra nel culo mentre l altro "anche iooo" e sborra in bocca della moglie.
Si rivestono, si siedono a tavola e cominciano a mangiare invitandomi a pranzo. Cesira si pulisce culo e bocca con un tovagliolo e torna in cucina a prendere il vino e altre vivande. "Beva Dottore che la vedo accaldato" se la ridono i fratelli. Ed in effetti aver assistito a quella scena mi aveva eccitato tanto che alla fine del pranzo mi faccio avanti, ci provo e chiedo "non e' che potrei approfittare un attimo anche io di vostra moglie" ma i due rispondono "ma per chi l ha presa per una puttana quella e' nostra moglie!" Mi scuso ma la situazione era cosi strana che la richiesta ci poteva stare. Ma come si dice, contadino cervello fino, e dopo un conciliabolo prima di controllare i conti, mi dicono "dottore se vuole nostra moglie al massimo potra' farle un raspone"
Meglio di niente penso io e comincio a sbottonarmi. Cesira mi riprende "non qua che mi sporca tutto, venga fuori dottore" Esco e preparo il cazzo fuori dei pantaloni, Cesira da buona moglie sputa copiosamente sulla sua mano e comincia a menarmelo, e' bravissima alterna movimenti veloci e scappellamenti lenti certamente frutto di tanta esperienza domestica, da li a poco finisco con una potente sborrata che finisce sulle galline nell aia. Cesira allora urla "ma Dottore che fa', poi noi le mangiamo ste bestie"
Morale, ho dovuto comprare le due galline su cui avevo in precedenza sborrato.
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