La cognata

Mi chiamo Franco cinquantenne sposato con Marzia. Ho due fratelli piu piccoli Giuseppe e Mario entrambi sposati.
Mario e' sposato con Antonietta mia cognata di 45 anni. E' brutto dirlo perche c'e' di mezzo la parentela ma ho sempre pensato che mia cognata avesse una faccia da troia incredibile e il fisico non fa che confermarlo. Non e' molto alta ma ha una quinta di seno e un culo enorme, tondo. Anche vestita non riesce a nascondere le forme. E' la moglie di mio fratello e per questo ho avuto solo cattivi pensieri e non ho mai saltato il fosso con una avance.
Oltretutto mio fratello e' un tipo molto geloso. Lei d'altra parte non ha mai lasciato intendere nulla e si che ogni volta che abbiamo le cene familiari dai nostri genitori ho sempre gli occhi attaccati al suo culo e se ne dovra' pur essere accorta.
Una domenica a pranzo a casa dei nostri genitori e' pero' successo il fattaccio. Loro abitano in un rustico a due piani con la campagna tutto attorno. Fatto sta che mentre mia madre con le donne stava cucinando e tutti gli uomini erano a tavola mio padre ha chiesto a me di andare fuori a prendere la legna e Antonietta ha detto dai, vengo ad aiutarti io.
Era vestita con una maglietta bianca, senza reggiseno con queste due bombe che balzellavano, un pantalone bianco da cui usciva appena un tanga nero. Un culone da paura, un culone per capirci che ha bisogno di cazzi enormi per arrivare ai buchi.
Siamo usciti, scese le scale e appena entrati nel ripostiglio non ce l ho fatta e le sono saltato addosso baciandola mettendogli la lingua in bocca. E' rimasta bloccata, sembrava impaurita dalla situazione e non diceva nulla. Anche se la sua lingua, piano piano, cominciava a ruotare e la bocca era piena di saliva. Ho cominciato a toccare quelle tettone che finalmente vedevo dal vivo con una aurea al capezzolo di un diametro impressionante. Cominciava a mugugnare quindi forzando i suoi pantaloni, da dietro le ho messo la mano nella fica, pur non riuscendo a spingermi molto il la per il suo culone e per via dei pantaloni, ho sentito comunque un calore impressionante e una fica fradicia. Era come immaginavo si trattava di un troione che era obbligata per la situazione e per la gelosia del marito a trattenersi. Il cazzo mi esplodeva e proprio quando si stava abbassando per un bocchino che si prevedeva strepitoso, ecco il richiamo da sopra di mio fratello, quel rompicoglioni, Antonietta, Antonietta avete fatto che qua serve la legna!
Impauriti ci rassettiamo, mettiamo questa cazzo di legna in una cassetta e risaliamo.
Durante il pranzo nemmeno incrociamo gli sguardi, ho le palle gonfie che mi fanno male.
Fortunatamente durante il pranzo i miei parenti bevono molto e subito dopo si abbioccano sul divano a guardare la tv mentre le donne governano la cucina.
E' stato un attimo, una occhiata furtiva di mia cognata che mi indica di dirigermi al bagno. Mi si e' gelato il sangue, il bagno e' a due metri dalla sala dove, pur appisolati, stavano gli altri della famiglia compreso mio fratello che aveva cominciato a russare. Non potevo perdere quella occasione e mi dirigo al bagno. Mentre aspetto mi lavo il cazzo che era bagnato da prima per essere pronto bello pronto. Dopo un minuto entra mia cognata mi fa cenno di stare zitto, il cuore mi batte a mille e ho paura per l emozione. Antonietta si gira e tira giu' i pantaloni e le mutande che restano a mezz'asta, bisognava fare presto. Una vista del genere attiva la natura e il cazzo e' gia' pronto, enorme, duro come il marmo.
Si conferma quello che pensavo quando Antonietta si sputa sulle dita e comincia ad allargarsi l ano. E' certo, e' un puttanone! Lubrifico anche io con la saliva il mio cazzo e glielo infilo nemmeno con fatica nel buco del culo. Non fa un gemito, niente, un culo gia' predisposto, sfondato. Comincio a randellare forte, non emette un suono ma si capisce che sta godendo cominciando a sgrillettarsi la passera. Gli do giu' davvero forte incurante di tutto e tutti la fuori. Sento le donne parlare e questo mi eccita anche di piu' tanto che sbatto ancora piu' forte e la impalo con tutto il cazzo. Glielo sfondo. Lei si morde le labbra per non gridare godendo come una maiala. Sussurra, con un filo di voce inculami, inculami, sfonda questo culo, porco. Quando sto per sborrare non so che fare, dove svuotarmi, ma ci pensa lei si gira a prende tutto in bocca e butta giu' mentre mi guarda. Si alza, tira su i pantaloni, si pulisce la bocca sull asciugamano e ritorna in cucina. Mi siedo sul water col cazzo ancora sbrodolante, esausto, sento le voci dei miei parenti, penso a quello che e' stato ma soprattuto a come poterla chiavare di nuovo.
Generi
Argomenti