Dando Spettacolo Al Privé
Paolo e Francesca erano stati la loro prima esperienza nel privé che tuttavia non li aveva né eccitati né particolarmente entusiasmati. Li aveva fatti ridere, quello sì. Ridere troppo, però, uccide l'erotismo, almeno per Brenda che invece considerava il momento erotico come sacrale e tale da dover essere doverosamente privo di sbavature di carattere dissacrante. Il riso sdrammatizza e spesso maschera solo l'imbarazzo. "Ridere è bellissimo ma non mentre si scopa. Voglio sentire i battiti, il respiro, i fremiti, i gemiti non le risa isteriche che coprono un'eventuale empasse!" aveva detto, dopo l'incontro, a Damiano che quella sera si era prodotto in una serie di rovinose battute dal doppio senso grossolano per animare l'atmosfera fredda, piuttosto imbarazzante. Brenda e Damiano erano amanti da dieci anni. All'inizio erano stati innamorati, poi una serie di traversie li aveva condotti a mantenere solo una frequentazione di carattere sessuale. Perché tra loro il sesso era sempre stato magico e liberatorio. Adesso invece erano solo amici e complici, in una congerie di esperienze al limite del turpe. Insieme facevano cose strane ma per loro semplicemente rilassanti e divertenti, tipo stazionare in perfetto anonimato su un sito scambista e frequentare un locale di swinger dove in realtà a Brenda la libido si abbassava a livelli imbarazzanti. "Questo è un posto dove mi sento serena. Puoi fare tutto e tutti si fanno i cazzi loro e ti rispettano. Bellissimo. Però non mi si accende l'eros" in effetti dopo il secondo drink si limitava a ballare attraendo su di sé gli occhi dei vari singoli che, nel buio quasi totale del locale, perlopiù stemperato da soffuse luci rosse, si masturbavano con elegante discrezione, godendo dei suoi passi sensuali di latino americano, in solitaria. Valentino e Gilda erano amici di Damiano e da qualche tempo si erano uniti a loro, il giovedì sera, nel locale frequentato dai soliti habitué.
Brenda e Gilda, belle e giunoniche, sensualissime, ciascuna a suo modo, catturavano sempre gli sguardi del privé semplicemente ballando insieme e sfiorandosi in modo suadente e delicato e sfoggiando gambe e décolleté davvero notevoli. Quando Damiano le aveva presentate si erano subito piaciute entrando in grande sintonia pur non sapendo nulla l'una dell'altra e continuando così, senza indagare, per le volte successive in cui le due coppie si incontravano in quel luogo un po' vintage ma tranquillo e rassicurante. Un luogo meta spaziale in cui concedersi del tempo fuori dal tempo. Quella sera Damiano aveva esagerato con i Negroni ed era finito con discrezione, sgattaiolando via dal quartetto, al glory hole. "Io mai ficcherei il cazzo in questi buchi. Mi fa troppo schifo e poi chissà dall'altra parte se magari c'è un uomo!" aveva detto a Brenda che ora tentava senza esito di portarlo via di lì. "Se ti fa un buon pompino che ti frega se è un uomo o una donna!?" gli aveva detto stemperando la battuta dal velato sapore sessista. Valentino che era molto propositivo e divertente, con il solito savoir-faire che lo contraddistingueva, propose alle due donne, rimaste in sua compagnia, di fare qualcosa insieme. Brenda e Gilda scelsero la stanza più grande. Una sorta di dark room che quella sera era più illuminata del solito.
Tutti i singoli, alcuni anche carini e mai visti prima al locale, seguirono il trio che con il lettone davanti si alloggiò sul divano; con un certo seguito di pubblico dinanzi ad osservare con curiosità e voglia di coinvolgimento. Valentino se lo tirò fuori dai pantaloni di pelle, da vera rockstar anni '80, e le due amiche iniziarono a turno a succhiarglielo. Gilda con maggiore voracità, Brenda con la sua proverbiale quanto affascinante calma. "Fateci vedere mezza tetta che veniamo anche noi!". Chiedeva qualcuno dei single. "Madonna queste valgono la pena di essere viste non le ragazze immagine!" diceva qualcun altro. Lo spettacolo era appena cominciato, con visibile compiacimento da parte del trio, avvezzo a performance artistiche, di vario tipo, abitualmente anche nella vita. Il tempo di attirare nella stanza e nel corridoio tutti i curiosi che tra essi si fece strada anche Damiano. "Qua si fanno cose senza di me!" e tirandolo in bocca a Brenda si posizionò a quattro di spade in piedi. La compagna gli afferrò il bacino e facendolo ruotare lo spostò di lato in modo che il suo viso fosse a favore di pubblico. "Ah, vi piace proprio essere guardate eh!" disse, rivolgendosi alle ragazze che annuirono. Gilda, liberandosi la gola dal pene di Valentino, disse ridendo "Questo è il divertimento, qua!" a cui fece eco con ironia il compagno in estasi: "Ho creato un mostro!". Non è forse per mero esibizionismo che si frequentano locali o che si partecipa ad ammucchiate? Per il semplice gusto di vedere ed essere visti più che del fare sesso in sé che spesso può essere addirittura "migliore" nell'intimità di luoghi appartati e personali?
La scena si presentava così: due bellissime donne, formose e disinibite, la rossa e la mora; due uomini rasati e vestiti di nero con maniere eleganti che si offrivano alla vista con garbo e raffinatezza, tali da esibire un erotismo sofisticato e inconsueto per il contesto che presto si accese. Di più. Sempre di più. Brenda salì sul letto di fronte alla porta assiepata di gente e Valentino gli fu dietro. Scoprì le grosse tette che ballavano sotto i colpi decisi che lui assestava da dietro. Gilda e Damiano di lato. Il set era quasi professionale e variegato. Le donne vicine, osservabili, iniziarono a gemere all'unisono. E i loro seni si muovevano ritmicamente, come concertati da un ipotetico direttore d'orchestra che aveva determinato e diretto quell' intenso scambio di coppia da film di un certo livello. Quando i tempi furono maturi i gemiti aumentarono così che si stabilisse il punto apicale della performance in corso. Alla fine si sentì un orgasmo collettivo da parte degli astanti soddisfatti e svuotati. "Ma tu sei venuta?" Chiese sottovoce Gilda a Brenda che rispose con un secco: "Macché!". Praticamente presi dal progetto estetico da donare agli astanti tutti e quattro furono impossibilitati a venire, pur fingendo un meraviglioso godimento. La soddisfazione dello spettacolo, improvvisato ma riuscitissimo, legò indissolubilmente i quattro che con quello scambio suggellarono la loro più intima e rara amicizia. Una delle ragazze immagine del locale all'uscita dalla stanza fece partire un applauso e sentenziò: "Ma che bravi! Loro sì, che sanno scopare!"
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