L'amica di mia moglie

Sono Alberto nato e cresciuto in Calabria fino all’età di 18 anni. L’anno della maturità avevo conosciuto Irene che era venuta in vacanza al sud con i suoi zii che erano amici di mia sorella e cognato che vivevano in Lombardia. Sapevo che mi sarei trasferito in Lombardia essendomi già iscritto all’università a Milano, non conoscendo nessuno, Irene sarebbe stata un grosso appoggio, tutto era iniziato da lì adesso a 27 anni, dopo aver finito l’università ci trovavamo sposati. Una delle prime persone che avevo conosciuto al mio arrivo al nord era stata Marika, vicina di casa compagna di scuola ed amica da sempre di Irene. Marika era una gran figa ma uscendo già con Irene mi vedeva solo come amico. Se al sud nell’adolescenza ed in gioventù, facevamo vita da strada, al nord al contrario facevano vita da oratorio e di parrocchia, il tutto non si esauriva con la maggiore età ma anche da adulti c’era una assidua frequentazione dei vari gruppi.
Anche Irene e Marika frequentavano i vari gruppi della parrocchia, e sporadicamente mi coinvolgevano in qualche attività. Marika oltre a essere una gran figa, era una ragazza dal forte carattere e quando aveva iniziato ad avere una relazione con un uomo che aveva il doppio della sua età, se ne era fregata dello scandalo che si era creato. Aveva le sue convinzioni e li portava avanti, il suo motto era “meglio 20 anni di vera felicità che 50 accontentandosi”. La sua storia con Lorenzo era durata 5 anni, poi lei aveva iniziato a insistere che voleva sposarsi, Lorenzo dal canto suo non se la era sentita, non voleva che lei in futuro potesse pentirsi e forse per troppo amore aveva troncato la relazione. Dopo parecchi mesi, Marika aveva conosciuto Antonio, e dopo un anno anche loro erano sposati.
L’amicizia fra noi e Marika era stata molto forte, sia quando stava con Lorenzo ma anche adesso che stava con Antonio. Marika si confidava su tutto con Irene, anche se voleva bene ad Antonio non dimenticava Lorenzo, d'altronde la differenza era naturale, uno maturo, sicuro di sé colto e pieno di interessi, l’altro psicologicamente fragile, ma in una delle confidenze fatte ad Irene che poi l’aveva riferita a me, la sua lamentela era riferita al lato sessuale. Lorenzo uomo esperto aveva insegnato a Marika tutto del sesso, prima di scoparla si dilungava in lunghi preliminari per poi farla godere al massimo. Antonio, poverino, non per colpa sua, ma a causa sia dell’educazione avuta sia della scarsa esperienza non avrebbe mai potuto dare a Marika il piacere che gli dava Lorenzo, in più doveva combattere con l’eiaculazione precoce.
Quella estate, eravamo andati in vacanza insieme a Marika ed Antonio, avevamo affittato un bungalow in un campeggio in Puglia sul Gargano, il posto era molto bello ed il mare stupendo. Anche se nel bungalow avevano 2 camere separate, la privacy era limitata, la notte se si faceva l’amore anche se si cercava di non fare troppo rumore gli altri sentivano. Con Irene avevamo una buona intesa sessuale, anche se a causa della sua educazione i nostri rapporti rientravano nella normalità senza trasgressioni, ma essendo estate io soprattutto avevo sempre voglia e se capitava occasione anche durante il giorno non me la lasciavo sfuggire. Un giorno mentre eravamo soli nel bungalow, eravamo a fare sesso sotto la doccia, Irene era appoggiata alla parete della doccia leggermente piegata ed io la penetravo da dietro. Marika era rientrata prima ed aprendo la porta del bagno ci aveva visto scopare. Con mia grande sorpresa, mi aveva fatto segno di stare zitto e di continuare, ero meravigliato dalla sua richiesta, lei aveva riaccostato la porta quel tanto sufficiente a poterci spiare. Io avevo continuato a scopare Irene ma sapendo che Marika ci spiava per un paio di volte avevo estratto totalmente il cazzo dalla figa di Irene in modo che lei potesse vederlo bene. Lo avevo fatto di proposito perché Irene mi aveva riferito che nelle sue confidenze Marika gli aveva anche parlato della non eccessiva dotazione di Antonio. Quando insieme ad Irene avevamo goduto, Marika era sparita, era uscita dal bungalow. Quella sera mi aveva solo fatto un sorriso complice.
Una sera dopo aver cenato eravamo andati all’arena del campeggio dove c’era la pista di pattinaggio, guardavamo la gente pattinare, fra questi c’era un ragazzo di colore, abbastanza giovane, faceva il ballerino, a volte aveva atteggiamenti un po' ambigui, ma non avevo mai sentito parlare di ragazzi di colore gay e pensavo che i suoi atteggiamenti derivassero dal suo personaggio. Quella sera anche lui era a pattinare, era a dorso nudo e con dei pantaloncini aderenti, aveva un fisico stupendo, il colore della sua pelle la totale mancanza di peli lo rendevano molto sex, le donne se lo mangiavano con gli occhi. Eravamo appoggiati ala ringhiera della pista di pattinaggio, Marika era accanto a me mentre Irene ed Antonio erano leggermente staccati, ad un certo punto Omar, il ragazzo di colore, nel fare il giro della pista era passato davanti a noi, con mia grande sorpresa Marika indicandomelo mi aveva detto:
- Lo vedi? io questo me lo scoperei molto volentieri.
Mi aveva colto di sorpresa, non mi sarei mai aspettato da lei una confidenza simile ma poi gli avevo detto
- Me lo inculerei anche io. Hai visto che bel culo che ha?
Marika aveva fatto una risata che aveva fatto girare tutte le persone, ma nessuno poteva sapere il motivo. Poi quando tutti erano tornati ai loro discorsi lei mi aveva detto:
- Madonna mia che porconi che siamo se lo sapessero ci internerebbero. Comunque, l’idea di scoparcelo insieme mi eccita parecchio sarebbe qualcosa di nuovo e di molto eccitante.
Non avevo potuto controbattere poiché Irene ed Antonio si erano avvicinati, la serata era trascorsa nella norma e si era rientrati. Quella notte avevo sentito scopare anche Marika ed Antonio e devo essere sincero, mentre scopavo Irene per un attimo avevo pensato che stessi scopando Marika. Il mattino dopo mentre facevamo colazione, si era parlato della necessita che qualcuno andasse al supermercato fuori dal campeggio a fare le spese, Antonio si era offerto per primo e quando Irene aveva detto che lei aveva bisogno anche di prendere alcune cose, Marika si era illuminata. Mentre andavamo in spiaggia passando davanti ala reception del campeggio dove si potevano prenotare le varie attrezzature Marika mi propone per il pomeriggio, visto che Irene ed Antonio andava fuori, di affittare una moto d’acqua, anche gli altri avevano concordato che era una buona idea allora l’avevamo affittata dalle 14 alle 19.
Marika aveva preparato uno zainetto impermeabile con teli da mare, bevande, sigarette e telefoni. Avevamo indossato i giubbotti salvagente ed eravamo partiti, costeggiavo lentamente la costa. Marka era attaccata a me, le mani sono giubbotto e molti vicini a mio inguine, la situazione mi aveva fatto eccitare. Non so se lo avesse fatto di proposito o era successo per caso ma ad un certo punto a causa di una onda anomala e relativo balzo della moto, la mano di Marika era finita sul mio cazzo. Non l’aveva spostata aveva continuato a tenerla sopra ed il mio cazzo diventava sempre più duro, nessuno dei due diceva nulla, quando ormai il cazzo mi era diventato duro come il marmo, lei aveva armeggiato per infilarmi la mano nel bordo costume, l’avevo aiutata con leggeri movimenti. Aveva abbassato leggermente il costume, adesso il cazzo svettava libero, lo aveva impugnato ed iniziato a menarmelo delicatamente, nessuno poteva vederci, eravamo molto vicini alla costa ma non c’erano spiagge, ad un certo punto Marika con voce un po' roca mi aveva sussurrato, accelera un po' e cerca qualche spiaggetta isolata.
Per trovare spiaggetta ideale erano bastati 5 minuti, era non più di 5 metri per 5 incassata fra gli scogli. Mentre io cercavo di ancorare la moto legandola ad uno scoglio, Marika aveva tolto zainetto e giubbotto deponendoli a terra poi velocemente aveva tolto il costume rimanendo nuda e si era tuffata in acqua. Aveva fatto alcune bracciate si era fermata si era girata verso di me e mi fissava muta. Il suo sguardo era come un invito, quando a mia volta avevo tolto il costume e mi ero tuffato aveva sorriso, con 4 bracciate l’avevo raggiunta mi ero fermato davanti a lei, l’acqua non era alta, si toccava. Quando ero a 10 centimetri da lei, dal suo volto era sparito il sorriso ed era diventata molto seria.
- Stiamo per fare qualcosa di molto grave e pericoloso, ma ho troppo voglia di una scopata come si deve e voglio farlo. Devi promettermi una cosa, il nostro sarà sesso senza nessuna complicazione sentimentale, Irene, non meriterebbe questo. Promettimi che sarà solo sesso.
- Te lo prometto. Io amo Irene, ed anche se facciamo buon sesso solo il suo non mi basta.
Si era avvicinata, mi aveva messo le mani intorno al collo e mi aveva baciato in modo appassionato, poi mi aveva cinto le gambe intorno alla vita, anche se barcollavo un po' ero riuscito a infilarglielo dentro, aveva avuto un lungo sospiro poi aveva continuato a baciarmi. Non ero riuscito a stare in piedi ed eravamo caduti in acqua. Avevamo fatto un paio di passi arrivando sulla riva, ci eravamo sdraiati nella sabbia gli ero andato di nuovo sopra infilandoglielo dentro, avevo iniziato a pomparla, non ci era voluto molto ed aveva goduto urlando, ero tentato di sborrare anche io ma mi ero trattenuto avevamo tempo. Ci eravamo puliti dalla sabbia poi lei aveva steso i teli e ci eravamo sdraiati, lei aveva continuato a fissare il mio cazzo, poi si era piegata ed aveva iniziato a farmi un pompino. Era bravissima, a differenza di Irene che lo faceva raramente dicendo che aveva schifo. Piu di una volta l’avevo bloccata non volevo godere subito. L’avevo invitata a mettersi a 69 ed avevo iniziato a leccargli la figa, continuava a gemere e ad avere piccoli orgasmi, sembrava quasi che ci trattenessimo tutte e due per godere più a lungo, poi era stata lei a dire
- Mettilo dentro adesso, ne ho tanta voglia, stavolta vieni anche tu insieme a me voglio sentire gli schizzi che mi riempiono la figa. Sbattimi cove vuoi ma fammi godere
Anche stavolta il suo orgasmo era stato accompagnato da un urlo ed un altro ancora lo avevamo emesso insieme quando gli avevo sborrato in figa. Eravamo rimasti abbracciati per lunghi minuti, poi lei si era avvicinata all’acqua e si era lavata, poi si era sdraiata di nuovo accanto a me.
- Erano 2 anni che non facevo una scopata così bella e non godevo così tanto.
- Ti riferisci alle scopate che facevi con Lorenzo?
- Si certo. Sapevo che ne eri al corrente. Dicevo tutto a Irene dei problemi con Antonio. Sapevo che ti raccontava tutto. Anche lei mi diceva di te. Inconsciamente speravo che ci provassi.
- Ho sempre avuto voglia di scoparti, sei una gran figa, ma non ci avrei mai provato.
- Lo sapevo, per questo ho preso io iniziativa. Non ce la facevo più. E piuttosto che scoparmi uno sconosciuto, meglio con te. La decisione l’ho presa l’altro giorno quando ti ho visto scopare Irene. Lei me lo aveva detto che eri ben messo. Hai davvero u\n bel cazzo anche meglio di Lorenzo. Ma adesso Però adesso ti prego non parliamo né di Antonio né di Irene altrimenti mi passa voglia.
Avevamo bevuto qualcosa e fumato una sigaretta, poi avevo iniziato di nuovo a leccargli la figa, mentre o facevo gli avevo dato anche qualche laccata al buco del culo, era rabbrividita, ma mi aveva detto che se volevo potevo farlo. Ne avevo approfittato, ma quando glielo avevo messo nel culo, eravamo andati in acqua, con l’idea che l’acqua fosse come vaselina, ero stato delicato e non aveva sentito male. Lei aveva goduto anche con scopata nel culo, ma mi aveva chiesto quando godevo di sborrargli in bocca, lo avevo fatto molto volentieri perché era un’altra cosa che a Irene faceva schifo e non voleva mai farlo.
Eravamo rientrati in anticipo, all’ormeggio della moto, stranamente c’era il ragazzo di colore che aiutava, quando gli avevamo detto che eravamo andati alla ricerca di spiaggette ci aveva detto:
- Siete stati dal lato sbagliato, andando a sud oltre che spiaggette avreste trovato anche delle grotte
- La prossima volta ti va da farci da guida?
Era stata Marika a chiederglielo, lo aveva fatto d’istinto e forse non si aspettava che il ragazzo avrebbe acconsentito, non sapendo quando sarebbe stata la prossima volta lui aveva dato il numero di telefono a Marika in modo di poterlo avvertire in anticipo. Eravamo arrivati al bungalow prima che fossero rientrati Antonio ed Irene, era stato meglio così. Quella sera a cena Antonio proponeva una tappa di trekking organizzata da un gruppo locale fino ad un santuario. Irene era d’accordo con Antonio anche se anticipava che io avrei detto no e quando Marika cogliendo palla al balzo gli aveva detto che noi avremmo fatto ancora giro in moto d’acqua erano stati d’accorso. Loro sarebbero partiti presto la mattina e rientro tardi.
Il giorno fatidico Antonio ed Irene erano partiti presto, era verso le 9 quando Marika aveva tolto lenzuolo che mi copriva ed aveva iniziato a succhiarmi il cazzo. Mi ero svegliato e provare a ritrarla verso di me.
- Mi dispiace ma nel letto che scopi con Irene o dove io scopo con Antonio non si fa, non lo trovo corretto. Alzati c’è il caffè pronto facciamo colazione e poi abbiamo divano.
Una volta fatta colazione, era stata lei che era venuta a mettersi, sopra di me. Si era impalata aveva iniziato a dondolarsi mentre mi baciava ed io gli succhiavo le tette. Lei aveva goduto io no. Poi aveva preso il telefono e tenendolo in viva voce aveva chiamato Omar.
- Ciao Omar, sono Marika, allora come promesso ci fai da guida a giro in moto?
- Scusa se te lo chiedo ma tuo marito n\on è geloso che mi porti da guida in quei posti’
- Perché dovrebbe essere geloso? Che intenzioni hai di combinare qualcosa?
- Tranquilla con me sei al sicuro, ma sai capitano donne che vogliono divertirsi.
- Beh lo immagino. Anche a me piace divertirmi. Adesso ti dico come è andata, ma lasciami finire e promettimi di non prendere a male. La sera che pattinavi e ci sei passato vicino mezzo nudo io avevo detto a mio marito. “cazzo questo me lo scoperei”. E subito lui mi aveva risposto. “faresti bene, anche io me lo scoperei hai visto che bel culetto che ha”?
Omar era scoppiato in una grossa risata, non riusciva a capacitarsi, allora Marika aveva terminato dicendo:
- Siamo una coppia dalle larghe vedute come vedi è semplice. Tu scopi me e lui scopa te e tutti siamo felici. Adesso dimmi se alle 14 quando veniamo a prendere la moto ci sarai.
- Siete tutte e due dei matti, ne ho conosciuta gente strana ma voi superate tutti. OK alle 14 ci sarò.
Mi ero messo a preparare una bella insalatona per pranzo, poi mentre mangiavamo ripensavo alla schiettezza di Marika e di come aveva parlato in modo schietto ad Omar.
- Toglimi una curiosità, dopo che ti ho sentito parlare con tanta sicurezza con Omar mi viene spontanea una domanda, scusa se te la faccio ma voglio sapere. Per te è prima esperienza?
- A questo punto devo essere sincera. Con Lorenzo abbiamo avuto diverse esperienze a 4 con altre coppie. E qualche volta siamo stati in locali per scambisti. Farlo a 3 con due uomini’ se così si può dire, secondo me Omar è bisex, questa sarebbe la prima volta con donna fatto un paio volte
- Madonna, mia adesso capisco perché Antonio ti sta stretto. Sei una porcona come piace a me.
Come da accordi, Omar era ad aspettarci, anche lui aveva preso una moto e una volta partito noi gli eravamo andati dietro. Mentre costeggiavamo piano piano, Marika come il giorno prima giocava con il mio cazzo, faceva in modo che Omar lo potesse guardare in tutto il suo vigore e gli aveva chiesto:
- Ti piace? È molto bello vero? E non è affatto piccolo? Poi mi farai vedere tuo.
- Si! Mi piace ed è molto bello complimenti.
Omar ci aveva portato in una bella spiaggia con un mare trasparente il posto era strepitoso, riparato fa scogli e sotto a una scogliera. Da terra era impossibile vederci e se arrivava qualcuno dal mare non poteva vederci nemmeno se stavamo dietro gli scogli. Avevamo ancorato le moto d’acqua mentre Marika aveva steso i teli mare. Poi era stata la prima a mettersi nuda e tuffarsi in acqua. Anche noi ci eravamo messi nudi, Omar era ben dotato ma nulla di che in confronto a dicerie sulle persone di colore. In acqua avevamo iniziato con baci e toccamenti, come Omar non aveva esitato a mettere le mani nella figa di Marika, anche io avevo iniziato a palpare il suo culo e quando gli avevo infilato il dito dentro mi aveva guardato facendo un sorriso. Ad un certo punto era stata Marika a dire che era meglio uscire per andare al sodo visto che il tempo sarebbe volato in fretta. Quando ci eravamo sdraiati sui teli Marika aveva iniziato a farmi un pompino, Omar se lo menava al che Marika guardandolo:
- Vieni aiutami. Non mi dire che ti piace solo prenderlo nel culo e non in bocca.
Adesso tutte e due mi succhiavano il cazzo, mentre anche le loro lingue si toccavano era un baciare e succhiare. Eravamo tutto molto eccitati, Sempre Marika, meravigliandomi per sue iniziative si era sdraiata ed aveva attirato Omar sopra di sé, quando era tutto dentro devi si era bagnata le dita di saliva, le aveva passate sul culo di Omar poi con tutte e due le mani gli aveva allargato le chiappe
- Adesso inculalo, glielo tempo aperto io, ma fai lo stesso piano hai un cazzo notevole.
Ero stato delicato, ed il cazzo gli era scivolato dentro. Marika gioiva dicendo che quando lo avevo inculato il cazzo gli era diventato duro come il marmo. Poi era stato tutto un susseguirsi di gemiti quando uno dopo l’altro avevamo goduto. Ci eravamo accasciati ma io avevo tenuto il cazzo dentro il culo di Omar finche non si era ammosciato, poi avevamo fatto di nuovo il bagno. Avevamo mangiato della frutta e bevuto una birra, poi quando Marika aveva iniziato a succhiare il cazzo ad Omar io glielo avevo dato in bocca a lui. Faceva pompini in modo sublime, più di una volta mi ero dovuto staccare per non sborrare. Quando Marika ci chiede la doppia penetrazione, io avrei voluto metterglielo in figa male aveva optato di andare lei sopra Omar dicendomi chiaramente a sua ragione
- Con te avremo tantissime occasioni. Lui poverino nel culo preferisce prenderlo più che darlo
Inizialmente trovare la posizione giusta per metterglielo nel culo era stato complicato ma una volta dentro, sentire il cazzo di Omar che strofinava al mio divisi solo da una piccola parete di carne era eccitantissimo. Marika mugolava e ripeteva ogni genere di sconcezze, ma la coca che ripeteva come una tiritera era che godeva come una troia e voleva essere una gran troia. Aveva urlato dal piacere quando gli avevamo riempito la figa ed il culo di sborra.
Come le più belle cose anche quelle vacanze erano finite. Con Marika avevamo concordato al nostro ritorno di organizzare per vederci una volta a settimana, ma soprattutto di trovare il modo di non destare sospetti e farci scoprire. Da parte sua c’era tanta voglia di recuperare le scopate che piacevano a lei. Da parte mia c’era la curiosità e a voglia di frequentare le coppie che lei conosceva ed andare nei locali per scambisti, lei on cercava di meglio, ci ripetevamo sempre che era solo sesso senza sentimenti, d'altronde stava bene a tutte e due.
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