Pandemia in montagna

apparente
4 days ago

Sdraiata ai bordi del letto, nuda, con le gambe allargate e penzoloni, Maira con le mani sulle grandi labbra allargava la sua figa. In piedi, nudo, con in mano il suo notevole cazzo, Alberto osservava la figa bagnata e palpitante mentre di accingeva a sbatterlo dentro e scoparla.

-       Cazzo! tesoro, quanti cazzi hai preso per averla larga così? Sembra una caverna.

-       Ho preso tutti quelli che mi hai permesso di scopare. Sono sempre meno delle fighe che hai scopato tu, brutto porco. Adesso scopami che ho voglia di godere.

Il cazzo era scivolato facilmente in figa, Maira aveva iniziato subito a gemere e poco dopo anche a godere, anche Alberto era sul punto di godere ma quando Maira se ne era accorta lo aveva pregato di trattenersi.

-       Non venire adesso, mettimelo nel culo, fammi godere anche dal culo.

Avevano una ottima intesa sessuale, il cazzo di Alberto era di un buon 20cm, ma non troppo grosso in circonferenza. Maira adorava i cazzi grossi da prendere in figa, ma non nel culo. Quelo di Alberto era perfetto per lei, lungo ma non grosso. Quando aveva sentito i primi schizzi caldi che gli riempivano l’intestino anche Maira aveva goduto. Alberto si era accasciato sul letto, adesso osservava Maira che si dirigeva verso il bagno. Era davvero una gran figona, Alta   1,70 bionda occhi chiari, una terza abbondante di seno ed un culo bello sodo, come s dice adesso era curvy, cioè formosa ma non grassa Ormai era da due anni che si frequentavano, tutte e due amavano il sesso e le trasgressioni, avevano avuto esperienze di ogni genere ed amavano frequentare locali scambisti o incontrare altre coppie con loro gusti.

Maira abitava nelle Marche, mentre Alberto viveva a Bergamo, sfruttando i voli low coast alternavano le visite. Questa volta era stata Maira a spostarsi, pria che secondo le voci la Lombardia venisse messa in quarantena. Maira tornata dal bagno si era stesa accanto ad Alberto, la televisione era accesa, le notizie come al solito riguardavano la possibilità di mettere in quarantena dei paesi in provincia Bergamo. Erano rimasti allibiti quando il telegiornale in un servizio aveva fatto vedere centinaia e centinaia di persone che quella sera avevano preso d’assalto aeroporti e stazioni. Tutti quelli del sud, scappavano dal nord era qualcosa di allucinante, in più la notizia principale era che il giorno dopo tutta la Lombardia sarebbe stata messa in quarantena. Maira ed Alberto si erano guardati in faccia, i loro sguardi erano preoccupati, vedere quella massa di persone in fuga presa dal panico aveva messo paura anche a loro.

Avevano passato un paio d’ore a pensare a qualche soluzione, la paura aveva contagiato anche loro. Quando Alberto aveva prospettato una soluzione Maira aveva subito accettato. Erano le 2 di notte, Maira non aveva ancora nemmeno disfatto la valigia, Alberto ne aveva fatta una velocemente, poi saliti in macchina si era diretti al Carrefour che Alberto sapeva aperto 24/24. Aveva preso 2 carrelli, a quanto sembrava non era i soli corsi a fare scorte, c’era altra gente, per fortuna non tante, che arraffava di tutto, Loro avevano cercato di approvvigionarsi seguendo una logica. Alle 4 dopo aver riempito 4 carrelli e riempito all’inverosimile il cofano ed i sedili dietro della Cayenne di Alberto erano partiti. Lungo la strada Alberto si era fermato in 2 bancomat a fare prelievo e recuperare qualche migliaio di euro di contante.

Da Bergamo erano andati in direzione di una delle vali, dopo una trentina di Km arrivati ad un apese di circa 5.000 abitanti, avevano deviato prendendo una strada che saliva verso la montagna, dopo 3 km c’era la prima frazione di un migliaio abitanti, dove c’era Minimarket, Tabaccaio edicola e bar. Avevano proseguito e dopo altri 3 km erano arrivati ad altra frazioncina, era il posto dove Alberto aveva la villa dui famiglia che aveva rilevato alla morte dei genitori. La frazioncina aveva un piccolo agglomerato di case intorno alla chiesa, poi sparse c’erano le altre abitazioni in piccoli agglomerati distanti fra loro. In totale i residenti non superavano i 300 abitanti, nel periodo di villeggiatura si arrivava ai 500/600 poiché c’erano tante seconde case soprattutto di milanesi. La villa di Alberto era sulla strada che collegava due frazioncine, ma isolata, c’era solo un’altra casa di fronte ci abitavano la signora Ornella ed il Marito Giorgio, si conoscevano da anni ed erano in ottimi rapporti. Giorgio era in pensione, Ornella casalinga, nonostante avesse sui 60 anni era ancora una bella donna. La villa era molto bella molto spaziosa e con un 3.000mq di giardino ed orto. Della cura del giardino se ne occupava Riccardo un signore pensionato, in cambio della possibilità di coltivare una parte del giardino in orto e di una piccola somma mensile teneva curatissimo il giardino e si occupava della piccola manutenzione. Quando serviva la figlia Elisa si occupava della pulizia della casa. Elisa aveva sui 35 anni zitella, non era una gran bellezza, ormai era rassegnata a vivere e prendersi cura dei genitori, Alberto si sentiva al sicuro in quel posto vicino a gente che conosceva.

I primi quindici giorni erano stati angoscianti, tutte le mattine il resoconto dei morti causa Covid era di centinaia, avevano paura, il timore che potesse capitare anche a loro di ammalarsi era palpabile, restavano chiusi in villa mangiavano dormivano e scopavano, ogni scopata era come se fosse l’ultima. Era passato già quasi un mese, il terrore iniziale era diventavo giustificato timore, non vivevano più isolati e tappati in casa, Elisa, con le dovute precauzioni, 3 volte a settimana andava ad aiutare per la pulizia della casa, Ricardo li riforniva di frutta e verdura che intanto iniziava a maturare nell’orto, Ornella inizialmente a distanza poi sempre più vicino faceva lunghe chiacchierate con Maira con cui aveva instaurato una bella amicizia. La frazione era abbastanza sicura dai contagi, nessuno scendeva in paese e nessuno ci veniva.

Era passato quasi un mese, ogni tanto uscivano a fare una passeggiata lungo i sentieri della frazione, ormai anche Maira aveva iniziato a conoscere quasi tutti. Nelle loro passeggiate, passavano sempre davanti alla cascina del Pierino. Era un vedono sui 70 anni, viveva solo in una cascina, aveva delle mucche delle galline ed in più allevava conigli, praticamente era quasi sufficiente. Nonostante l’età Pierino aveva un fisico da far invidia a tanti giovani che frequentavano le palestre, era alto asciutto muscoloso, la sua figura impersonava la vera forza. I muscoli erano frutto del duro lavoro di montagna e non da esercizi da palestra. Pierino li forniva a pagamento di uova e formaggio, Alberto più di una volta gli aveva chiesto qualche coniglio o pollo nostrano, ma aveva avuto un diniego perché li allevava solo per uso personale.

Maira ogni volta che uscivano a passeggiare, vestita sempre in modo molto sex, sia perché era un suo vezzo, sia per il fatto che i vestiti che aveva dietro non erano esattamente adatti alla montagna. Avevano avuto occasione di fare qualche ordine con Amazon, e le consegne avvenivano velocemente si era ripromessa di ordinare quello che gli occorreva. Fin dalle prime volte Pierino l’aveva osservata con sguardo voglioso, con Alberto avevano scherzato anche su questo. Ormai la situazione pandemia si era stabilizzata e la loro voglia di sesso trasgressivo aveva iniziato a ricomparire. Un giorno presi dalla foga dell’eccitazione, nel boschetto prospicente la cascina di Pierino, si erano appartati a farsi una scopata. Maira era appoggiata ad un albero mentre da dietro Alberto l’aveva scopata a pecorina. Solo dopo aver finito, si erano accorti che Pierino stava falciando l’erba nel prato e dalla posizione in cui era, aveva potuto assistere, ci avevano fatto una risata, spesso avevano scopato di proposito mentre qualcuno li guardava.

Quel pomeriggio Alberto era dovuto scendere in città, sarebbe tornato per cena. Era una bellissima giornata di sole primaverile e Maira aveva deciso di fare la solita passeggiata. Stranamente quel giorno si sentiva particolarmente eccitata, mentre si preparava aveva scelto un vestitino molto sex. Per lei ormai era come un gioco si divertiva a farsi osservare da Pierino, stavolta sarebbe stata da sola, inconsciamente sperava che Pierino facesse qualche avance, solo il pensiero la faceva eccitare si sentiva quasi bagnata. Non aveva fatto il giro lungo, quando era arrivata alla cascina di Pierino, non lo aveva visto, non voleva chiamare, si era seduta al limitare del bosco, nel prato davanti alla cascina, c’erano due cavalli al pascolo, il prato era delimitato dal recinto elettrificato. Il suo sguardo era stato subito attratto dallo stallone, fra le gambe in suo cazzo era enorme ed eccitato, girava intorno alla giumenta con l’intento di montarla. Ad un certo punto dall’altro lato del recinto era comparso Pierino, non aveva detto nulla, non l’aveva nemmeno salutata. Lo stallone continuava nei suoi tentativi di monta, lo sguardo di Maira si alternava sul viso di Pierino e sul cazzo enorme dello stallone. Nei suoi pensieri osservandola pensava se fosse mai riuscita a prendere un cazzo di quel genere, più lo osservava più la sua figa si bagnava. Quando lo stallone era infine riuscito a montare la giumenta ed il cazzo era scomparso era entrato tutto, un piccolo orgasmo gli aveva fatto avere un brivido di piacere. La monta era durata pochissimo, lo stallone si era staccato ed il suo enorme cazzo lentamente aveva iniziato ad afflosciarsi.

Per tutto il tempo Pierino l’aveva osservata fissa, erano a non più di 5 metri di distanza, quando lui aveva costeggiato il recinto e si era avvicinato a lei, Maira era paonazza, non era vergogna la sua, ma una forte eccitazione. Pierino l’aveva solo guardata fisso negli occhi e gli aveva fatto un cenno con la testa di seguirlo. Maira lo aveva seguito docilmente dentro la casa e poi in camera da letto. Lui non aveva parlato, aveva solo iniziato a spogliarsi, lei lo aveva imitato e visto che indossava un semplice vestitino, in un attimo anticipandolo era rimasta nuda. Si era avvicinata e seduta sul letto, quando Pierino aveva tolto anche le mutande era saltato fuori un cazzo eccezionale, non era grosso come quello del cavallo ma quasi. Non serviva parlare, lo aveva afferrato e s era avvicinata con la bocca. A fatica era riuscita a ingoiarlo ma era così grosso che se lo aveva in bocca non riusciva a succhiarlo, allora si era messa a leccarlo, si era meravigliata anche da quanto era duro. Pierino si era lasciato leccare un po' poi l’aveva fatta sdraiare affondato la sua testa fra le sue gambe ed aveva iniziato a leccargli la figa. Era molto brava a leccare ed in men che non si dica Maira aveva avuto un orgasmo ma era solo l’inizio. Quando glielo aveva appoggiato alla figa per un attimo aveva avuto timore di sentire male. Il cazzo era invece entrato con facilita. Si sentiva piena a prenderlo tutto era rimasta per un attimo senza fiato, i suoi orgasmi aveva iniziato a susseguirsi uno dopo l’altro, la loro scopata era stata come quella dello stallone e della giumenta. Pierino dopo poco aveva sborrato riempiendola tutta, poi per alcuni minuti si era accasciato sopra di lei, quando infine si era staccato indicandogli la porta del bagno l’aveva invitata ad andarsi a lavarsi. Al suo ritorno Pierino aveva già indossato le mutande e stava per mettere i pantaloni Maira lo aveva guardato e gli aveva detto:

-       Che fai ti rivesti di già? Non vuoi continuare? Ho tempo possiamo divertirci.

-       Tu hai tempo, ma io ho una certa età non riesco di nuovo. Devi essere brava a farlo tornare duro.

Per Maira oltre che desiderio era anche una sfiga con sé stessa. Si era impegnata con tutti i trucchi che conosceva, c’era stato qualche momento che stava per rinunciare, però alla fine gli aveva fatto raggiungere la consistenza sufficiente a farselo entrare in figa. Stavolta Pierino prima di godere l’aveva scopato a lugo facendola godere ancora altre 2/3 volte infine aveva goduto di nuovo. Dopo che si erano rivestiti Maira guardando Pierino ed in tono canzonatorio gli aveva detto:

-       Che ne dici me lo sono meritato il coniglio?

-       Certo che sì. Per te polli e conigli ci saranno sempre ma cosa dirà Alberto se ti do coniglio.

-       Tu non preoccuparti, una scusa la trovo, e quando sei pronto verro di nuovo a trovarti.

-       Beh bella mia ho 71 anni, se ne avessi 10 di meno ti direi vieni domani. Adesso se avrai pazienza e vieni a trovarmi ogni settimana o 10 giorni possiamo divertirci.

Pierino gli aveva consegnato un coniglio che aveva fatto scongelare per lui e Maira era ritornata a casa. I timori di Pierino su cosa avesse detto Alberto non avevano ragione di esistere, non aveva bisogno di tenerglielo nascosto, glielo avrebbe detto, da sempre si dicevano tutto, aveva una idea su come dirglielo.

La sera quando era rientrato Alberto, quando gli aveva chiesto come aveva passato il pomeriggio lei era stata vaga, lui l’aveva aggiornata su quello che aveva fatto lui poi lo aveva invitato ad andare a fare una doccia mentre lei apparecchiava. Dopo la doccia Albero in accappatoio era arrivato in cucina, Maira lo aveva fatto accomodare poi aveva portato in tavola la teglia, aveva cucinato il coniglio al forno con contorno di patatine. Alberto aveva tolto la carta stagnola che copriva la teglia aveva guardato ed aveva riconosciuto subito il coniglio, aveva rivolto uno sguardo meravigliato a Maira che gli aveva detto:

-       Dovrebbe essere buonissimo, questo è nostrano.

-       Sei riuscita a farti dare il coniglio da Pierino? Come hai fatto a convincerlo.

Gli aveva chiesto come avesse fatto, ma quando Maira aveva fatto una fragorosa risata aveva capito

-       Ti sei scopato Pierino? Ma alla sua età ce la fa ancora?

-       Ce la fa ce la fa eccome. Diciamo che io gli ho dato la fagiana e lui mi ha dato il coniglio.

-       Dai raccontami come è andata sono curioso.

Avevano mangiato con calma, e durante la cena Maira aveva raccontato tutto. Il racconto come sempre accadeva faceva eccitare Alberto, Maira lo capiva dai particolari che gli chiedeva, sicuramente quella sera, con suo grande piacere, avrebbe goduto ancora.

-       Mi sembrava strano che ancora non avevi trovato un cazzo da scopare. Adesso puoi variare.

-       Beh la settimana prossima ti faccio mangiare pollo. Ahahaha gli ho detto che torno. Beh se hai voglia di provare una nuova figa devi provarci con Elisa, da come ti guarda sono certa che si farebbe scopare da te. O Elisa o Ornella ma Elisa è giovane.

-       Lo so anche io che ci starebbe, ma non ho mai voluto scoparla per non avere complicazioni, non vorrei che si montasse la testa.

Appena finito di cenare, Alberto non gli aveva fatto nemmeno lavare i piatti, era eccitatissimo. Anche Maira a raccontargli i particolari si continuava ad eccitare, avevano scopato a lungo ed alla fine per concludere lo aveva pregato di metterglielo nel culo. Con Pierino non sarebbe mai potuto succedere, il suo cazzo era troppo grosso per poterlo prendere nel culo. Stavolta però Alberto quando aveva goduto gli aveva voluto sborrare in bocca. Il periodo di quarantena prometteva bene ma doveva trovare una figa per Alberto.