la signora Luisa vuole vederci scopare… e poi si unisce a noi

apollinaire
13 days ago

Un giorno zia mi disse:

  • - Ti ricordi che ti avevo parlato di Luisa, vero? (Vedi il racconto: “Zia e la sua amica: una matura lesbica”)

    • - Certo zia, mi avevi detto che avrebbe avuto voglia di ripetere l’esperienza con  te e con me.

    • - Proprio così Ninni. Ieri mi ha detto: “Ma sai che mi piacerebbe rivedere quel bastone di carne che tuo nipote ha in mezzo alle gambe?”

    • - “Bastone di carne”? Ha detto così? Sembrava più pudica la signora, meno diretta, meno… meno… meno maiala insomma - dissi ridendo.

    • - Le acque chete rovinano i ponti, mio caro! Sono le più insospettabili le più porcelle… pensa alla signora Franca… o anche a me… - proseguì zia, alludendo maliziosa - Comunque, l'ho invitata domani pomeriggio da me e le ho promesso che, se ci fossi stato anche tu, avremmo fatto tutto ciò che lei desiderava. Ci sarai?

    • - Puoi scommetterci, zia! Ma toglimi una curiosità: Luisa è ancora vergine?

    • - No, ma quasi. Ha avuto una brutta prima volta da giovane: un tipo l’ha presa senza alcun preliminare, un po’ brutale e lei ne è rimasta scioccata e da allora si è dedicata solo alle donne. Sono molto stupita di questo suo interesse per il tuo pisellone… vediamo che succede…

E così, l’indomani pomeriggio mi presentai da zia che per l’occasione aveva indossato un vestito di cotone blu, scollato, con la chiusura a bottoni dalla scollatura fino al fondo della gonna e le calze grigio fumo che mi fanno impazzire.

Ci accomodammo sul divano aspettando Luisa e cominciammo a limonare. A zia piaceva moltissimo limonare, la eccitava sempre molto e infatti cominciò presto a massaggiarmi la patta facendo rizzare il mio uccello. La cosa stava diventando decisamente interessante quando suonò il campanello: Luisa.

Entrò in sala e mi salutò un po’ imbarazzata.

  • - Luisa non preoccuparti - la rincuorò zia - ho già detto a Ninni del tuo desiderio e che oggi saremo ai tuoi ordini! E lui è d’accordo ovviamente ed è felice di fare tutto ciò che desideri.

  • - Mi fai vergognare un po’ Susy - si schermì Luisa - Ma non volevo interrompervi se stavate facendo qualcosa di interessante…

  • - Come vuoi Luisa, siediti pure lì sulla poltrona, noi restiamo sul divano.

Luisa indossava una gonna nera al ginocchio, una camicetta bianca di cotone e una giacca leggera in cotone nero. Le calze erano color carne e le scarpe delle semplici décolleté nere con un tacco basso. Lei è piccola, minuta, magra, quasi senza seno, con un volto carino, ma nulla di che; assolutamente non appariscente. Si mise in poltrona davanti a noi e accavallò le gambe che erano ben tornite nonostante la magrezza del corpo.

Zia e io riprendemmo a limonare e zia cominciò ad abbassarmi la zip dei calzoni per liberare il mio uccello che grazie ad una forte erezione premeva contro la stoffa.

Ma Luisa non era d’accordo:

  • - No, Susy, aspetta! Mettiti in piedi davanti a lui e fai uno spogliarello, lenta, lentissima. E tu, Ninni, invece spogliati subito: nudo!

In un nanosecondo io mi tolsi tutto e nel togliermi gli slip mi girai verso Luisa mostrandole un cazzone enorme. Poi mi sedetti sul divano per gustarmi lo spettacolino di zia che per prima cosa si alzò il vestito per allacciare bene le calze al reggicalze nero. Una delle mosse più eccitanti che una donna può fare e lei lo fece benissimo: si accarezzò la gamba partendo dalla caviglia e tirando su la calza fino al gancetto del reggicalze e per poi ripetere lo stesso con l’altra gamba. A questo punto cominciò a slacciarsi lentissima i bottoni del vestito ancheggiando lievemente. 

Luisa guardava me - in realtà guardava il mio cazzo - e zia. Passava con lo sguardo dal mio cazzone a zia che si spogliava. Senza dubbio ciò che vedeva le piaceva perché aprì le gambe e si alzò un po’ la gonna, qual tanto che bastava per accarezzarsi la figa da sopra le mutandine bianche di cotone.

Zia intanto aveva aperto completamente il vestito e lo fece scivolare a terra restando in guêpière nera e mutandine nere di pizzo: si intravvedeva la figa pelosa attraverso il pizzo. A questo punto, dopo essersi toccata un po’ si accarezzò le tette e le fece uscire da sopra il reggiseno della guêpière. Infine si sfilò lentissima anche le mutandine: una bomba sexy con indosso solo la guêpière, le tette fuori, la figa al vento e le calze grigio fumo.

Io non potevo far altro che una gran sega guardando un po’ zia e un po’ Luisa che intanto si era tolta la giacca rivelando che sotto la camicetta di cotone bianca non portava reggiseno (non ne aveva bisogno, aveva delle tette piccolissime): si vedevano chiaramente le areole scurissime ed enormi, praticamente grandi quasi come tutta la tetta e soprattutto i capezzoli dritti, che spingevano sulla camicetta, due olive scure e durissime.

Luisa decise che anche la camicetta era d’impiccio e mentre se la slacciava io vidi che le mutandine di cotone erano bagnate dove si era toccata: evidentemente aveva la figa fradicia di voglia. Le tettine emersero finalmente dalla camicetta e lei cominciò a torturarsi i capezzoli tirandoli come se non fossero già abbastanza dritti e lunghi.

Zia intanto si era accoccolata davanti al mio cazzone e guardando Luisa le chiese:

  • - Posso prenderlo in bocca?

  • - No, Susy, aspetta un po’. Masturbalo un pochino prima.

Zia è una esperta in seghe lente e si impegnò per mostrare a Luisa l’arte della masturbazione: prima fece cadere un po’ di saliva sulla cappella per facilitare la lubrificazione, poi mi strinse il cazzo con una mano mentre con l’altra mi accarezzava dolcemente con le unghie le palle. Su e giù, lenta, giù fino in fondo e su fino a stringermi la cappella, una piccola rotazione sulla cappella e poi ancora giù, lenta, lentissima, guardandomi negli occhi e leccandosi le labbra facendomi pregustare il pompino che sicuramente sarebbe arrivato.

Luisa era sempre più eccitata e si tolse mutande e camicetta: nuda con indosso solo reggicalze e calze aprì le gambe mostrando la sua figa pelosa e cicciottella, con due grandi labbra molto gonfie e un monte di venere molto pronunciato. Cominciò ad accarezzarsi languidamente la figa, ma presto passò ad un ditalino veloce: con un dito si sgrillettava mentre con l’altra mano si torturava i capezzoli. Poi si infilò il dito medio nella figa e iniziò a scoparsi con quello, si sentiva il rumore della mano che urtava le labbra della figa bagnate. Dopo un paio di minuti disse:

  • - Prendilo in bocca ora, Susy.

Io e zia non aspettavamo altro: zia lo inghiottì fino in fondo, le arrivai in gola e lei cominciò a scoparmi il cazzo con la bocca. Mi limonava la cappella, mi leccava i coglioni, passava con la lingua lungo tutta l’asta e poi mi prendeva la cappella in bocca succhiandomi anche l’anima. Insomma un pompino coi fiocchi e controfiocchi!

Luisa si avvicinò in ginocchio e accostò la sua guancia a quella di zia Susy: praticamente era a un paio di centimetri dalla mia cappella.

  • - Posso toccare un pochino anche io? - chiese con un filo di voce.

  • - Ma certo Luisa, puoi fare tutto ciò che vuoi.

E Luisa mi accarezzò timidamente le palle, le soppesò, le palpò… si capiva che era la prima volta che aveva un incontro ravvicinato con un paio di coglioni gonfi. Poi passò al cazzo. Zia Susy smise di spompinare per lasciarle libero tutto il cazzone e lei piano piano cominciò ad accarezzarlo, me lo sfiorava, non lo stringeva… toccava con un dito la cappella lucida e bagnata:

  • - Sembra di seta la punta! È bellissima da toccare - disse con voce roca e sognante.

  • - Puoi anche leccare se vuoi, Luisa… prova.

E lei obbediente cominciò a leccarmi l’asta, con delicatezza, come se avesse paura di rovinarlo, di farmi male. Zia pensò di aiutarla e cominciò anche lei a leccarmi il cazzo, le loro lingue si incontrarono sulla mia cappella e continuarono a limonare tra loro con la mia cappella tra le loro labbra. Una meraviglia!

Luisa era diventata più sicura e riprese anche a farmi una sega, più decisa, con maggior forza, stringendomi l’uccello che mi scoppiava.

  • - Ma questo come fa e entrarti dentro, Susy? Non ti fa male? - chiese tra una leccata e l’altra.

  • - No tesoro, non fa per nulla male, anzi. Vuoi vedere come faccio? - e così dicendo zia si mise seduta sul divano, con le gambe oscenamente larghe, pronta per farsi chiavare.

Io mi misi in ginocchio davanti a lei e piano piano le appoggiai il cazzo tra le labbra della figa bagnatissima, mentre Luisa si avvicinò con il viso alla figa di zia per non perdersi nulla. Pian piano spinsi il cazzo nella figona di zia, lento per non spaventare Luisa e permetterle di vedere tutto. Ecco! Tutto dentro! Restai fermo per qualche istante e poi cominciai a scopare zia. 

Luisa guardava affascinata e poco dopo cominciò a leccare il grilletto di zia e ad accarezzarmi le palle. Dal grilletto passò con la lingua anche al mio cazzo e continuò così leccando cazzo e grilletto. 

Provai a toglierlo dalla figa di zia e lasciarlo lì, duro e vibrante davanti alla bocca di Luisa che non si fece pregare e lo imboccò cominciando a scoparmi il cazzo con la bocca. Ci aveva preso gusto e ogni tanto se lo toglieva dalla bocca per ficcarlo in figa a zia, alternando così pompino e scopata.

Dopo qualche minuto Luisa ruppe gli indugi:

  • - Susy tu credi che potrei farmelo mettere dentro anch’io…? Non mi farà male?

  • - Proviamo Luisa, ti aiuto io, faremo pianissimo e se ti dovesse far male smettiamo subito. Mettiamoci a sessantanove, io resto sotto, ti lecco e guido il pisellone di mio nipote dentro la tua fighetta.

Ed eccomi qui, pronto a chiavare questa lesbica che sta scoprendo solo oggi di essere bisex.

Sono in ginocchio, davanti al mio cazzo c’è la fighetta pelosissima di Luisa che è a pecorina, sotto vedo la faccia di zia che le lecca la figa. Zia mi prende il cazzo in mano, insaliva per bene la cappella e la appoggia tra le labbra della figa di Luisa. Lei ha un fremito, zia si ferma:

  • - Continuo, Luisa?

  • -Sì, ma fai piano - la supplica lei.

  • - Certo, piano piano…

E io spingo lentamente. Io non ho mai scopato una vergine e quindi non so come è sverginare una donna, ma questa figa è strettissima e il mio cazzo fatica ad entrare. Luisa ha un lamento, lo tolgo e zia le lecca ancora la figa e le infila dentro due dita. Luisa gradisce e zia la scopa un po’ con le dita, poi me lo lecca lasciando molta saliva sulla cappella e finalmente lo infila nella figa grondante di Luisa che lo accoglie senza lamentarsi più. E comincio lentamente a scoparla.

Cazzo come è stretta! Mi muovo dentro di lei prima lentamente e poi affondando sempre di più, fino ai coglioni. Zia fa la spola con la lingua tra le mie palle e il grilletto di Luisa, io la prendo per i fianchi e la sbatto.

È meraviglioso scoparla e Luisa sta godendo come non ha mai goduto in vita sua.

  • - Scopala dal davanti Ninni, falle provare anche davanti - mi dice zia.

Esco, la faccio sdraiare di traverso sul divano, le apro le gambe, mi metto in mezzo, le alzo le cosce e le appoggio sulle mie spalle e la penetro con un colpo solo, la strada si è aperta e Luisa se lo prende tutto senza un lamento. Zia si mette a limonare con lei, poi si siede sulla sua faccia e limona me. Ha in bocca il sapore della figa di Luisa che io non ho ancora assaggiato e mi eccita ancora di più.

Sento Luisa che gode, viene, ha un orgasmo potente seguito da zia che se ne viene leccata da Luisa. Io non mi trattengo e sto per sborrare quando Luisa incredibilmente mi dice:

  • - Vienimi in bocca, voglio sentire il sapore del tuo seme.

Esco dalla sua figa e mi metto seduto sul divano. Le due donne si inginocchiano davanti a me che mo sto tirando una sega davanti alle loro facce.

  • - Voglio farti venire io - dice Luisa prendendomelo in mano e cominciando a segarmi il cazzo.

  • - Eccomi… sborro… sborro!

E schizzai quattro o cinque fiotti di sborra nelle bocche di Luisa e di zia che cominciarono a limonare con le bocche piene di sborra.

Stremati, ci guardiamo sorridendo.

L’ultima battuta è di zia:

  • - Eccoti accontentata Luisa! Ora è ufficiale: ti piace anche il cazzo!

(sono graditi i commenti)