La signora Franca e zia

(la lettura dei precedenti racconti non è necessaria, ma consigliata)
Un giorno zia Susy mi disse:
- Ti ricordi Luisa, la sarta, vero?
- Certo che me la ricordo! Mi ha fatto il suo primo pompino, ricordo benissimo. - Esatto, proprio lei. Chiacchierando mi ha confessato che l’esperienza con noi non le era dispiaciuta affatto e che potrebbe essere interessata a ripeterla, che ne pensi tu?
- Certo che sì, zia! Magari me lo fa anche mettere dentro…
- Non credo proprio. Mi ha detto che le è piaciuto moltissimo vedere che ti masturbavi guardandola e che le piacerebbe rivederti mentre lo fai.
- O cazzo, ancora solo seghe come con la signora - mi scappò detto sottovoce.
- Cosa dici? Quale signora? Di che parli?
A questo punto non potevo più tirarmi indietro e le raccontai dei miei pomeriggi con la signora Franca.
- Hai capito la signora? - commentò zia al termine del mio racconto - Che porcella! E scommetto che ti piacerebbe andare a letto con lei e con me insieme…
- C’è bisogno di dirlo, zia? Certo che mi piacerebbe, e piacerebbe anche a te, vero?
- Vediamo se ci possiamo riuscire… mi è venuta una mezza idea - disse zia - fatti prestare un libro di quelli porno che mi dici che lei ha in libreria e vediamo…
- Va bene zia, ma che pensi di fare? Tu procurati il libro che al resto ci penso io.
L’indomani, dopo il nostro “solito” incontro, chiesi alla signora Franca se mi poteva prestare ancora “Opus Pistorum”, perché “volevo rileggerlo con calma”.
- Con calma eh? - mi chiese maliziosa - Non credo che “con calma” sia l’espressione più adatta alle tue intenzioni…
Portai immediatamente il libro da zia Susy che mi disse:
- Bravo! Ne leggiamo qualche pagina insieme o “la signora” ti ha spompato? Spompato io?
- Ma che dici zia? Leggiamolo tutto, se vuoi.
Inevitabilmente la lettura di quelle pagine ci eccitò e finimmo per farci una scopatina. Ma a me era rimasta la curiosità:
- Ma zia, come farai a convincere la signora Franca a venire a letto con te… e con me?
- Tu non ti preoccupare che ci penso io - mi rispose misteriosa.
Qualche giorno dopo la zia mi disse:
- Verrà domani pomeriggio, qui a casa mia, verso le due. Tu vieni un po’ prima e stai buono buono senza farti vedere, come quella volta con Luisa.
- Ma come ci sei riuscita zia?
- Se vuoi ti racconto…
IL RACCONTO DI ZIA SUSY
Ieri mi sono presentata nel primo pomeriggio a casa della signora Franca.
Lei mi aprì la porta e un po’ stupita mi disse:
- Buongiorno signora Susy, posso fare qualcosa per lei?
- Buongiorno signora. No, no, nulla. Le ho solo riportato il libro che ha prestato qualche giorno fa a mio nipote.
- Il libro che ho prestato…? - balbettò diventando rossa in viso - … ma… Ninni non mi aveva detto…
- Non si preoccupi signora, mio nipote mi racconta sempre tutto… - e qui feci una brevissima pausa e poi sottolineai - proprio “tutto” signora… - e ammiccai un po’ maliziosa.
- Ma non stiamo qui sulla porta - mi disse sottovoce e decisamente imbarazzata - entriamo, staremo più comode e non mi va di parlare di certe cose qui sulle scale.
Entrando mi fece accomodare in salotto e si sedette sulla poltrona che tu Ninni conosci bene.
- Non crede che sia una lettura un po’… “forte” per un ragazzo - le chiesi con aria ingenua.
- Guardi che i ragazzi di oggi sono molto più smaliziati di quanto noi crediamo - mi rispose un po’ piccata - e certamente più di quanto lo eravamo noi alla loro età. E comunque Ninni lo ha visto nella mia libreria e me lo ha chiesto… negarglielo sarebbe stato controproducente.
- Sì, sì… ma non parliamo di Ninni. Volevo dirle che da un lato mi ha stupito sapere che una signora come lei avesse in libreria un romanzo di questo tipo ma devo devo confessarle che leggendolo l’ho trovato… suggestivo… anzi a tratti anche stuzzicante…
- Ah quindi le è piaciuto - mi chiese interessata.
- Sì, le confesso di sì. In particolare le scene saffiche, e ce ne sono parecchie come sa, le ho travate particolarmente… come dire… coinvolgenti! Ecco, la parola giusta è proprio “coinvolgenti”.
- Le scene saffiche, in particolare, dice?
- Sì! Le dirò che ho avuto qualche piccola esperienza di quel genere e ci ho ripensato con molto piacere…
Ciò che le stavo dicendo evidentemente la stuzzicava e infatti cominciò a muoversi sulla poltrona come a cercare una posizione più confortevole. Era decisamente eccitata.
- Ma davvero? - mi chiese - Ha avuto qualche esperienza saffica? Sì, ma ora si è fatto tardi. Ero passata solo per restituirle il libro… Ma perché non viene da me domani? Avrò modo di raccontarle…
- Perché no? A domani allora.
E mi riaccompagnò alla porta.
Ecco Ninni: domani alle due sarà qui da me e tu ti nasconderai e salterai fuori solo se e quando te lo dirò io.
E così l’indomani mi nascosi nella cameretta da zia, la porta socchiusa in modo da poter sentire tutto, ma purtroppo senza poter vedere nulla.
Poco dopo le due sentii suonare alla porta.
- Buongiorno signora, si accomodi.
- Buongiorno a lei signora Susy, grazie.-
- Si accomodi pure qui sul divano, ma forse potremmo darci del tu, che ne dici Franca?
E così iniziarono a chiacchierare, prima del più e del meno, ma rapidamente passarono ad argomenti più intimi: la difficoltà di non avere un compagno, i momenti di solitudine, ed infine confessandosi che essendo “donne sole” a volte si davano piacere toccandosi.
Ma la curiosità della signora Franca era troppo forte:
- Ma dimmi, Susy. Ieri mi accennavi a qualche tua esperienza saffica, ho capito bene?
- Sì Franca, è così. Pensa: la prima volta è stata una specie di tranello di mio nipote Ninni e sua cugina Silvia!
- I tuoi nipoti? Dai raccontami…
E zia le raccontò di quella volta che con Silvia la mettemmo davanti al fatto compiuto: zia che mi faceva un pompino e Silvia che ci sorprendeva (vedi racconto “Zia Susy e Silvia: finalmente insieme”).
- Sai Susy che a me piacciono i racconti erotici, ma quello che mi hai raccontato tu è molto più eccitante… - disse la signora Franca con la voce un po’ turbata.
- Ti capisco Franca, anche io mi eccito sempre ripensandoci…
A questo punto nessuna delle due parlò più. Stavano in silenzio entrambe e io non capivo che stava capitando. Mi sembrava di aver sentito un fruscio, ma non potevo esserne sicuro.
- Franca, sentiti libera di toccarti, a me non disturba affatto, anzi… - sentii dire a zia con voce bassa e un po’ roca.
- Effettivamente pensare a te con Ninni e tua nipote è molto eccitante…
- Pensa se Ninni fosse qui ora, e ci vedesse che ci tocchiamo… secondo me non potrebbe resistere e si toccherebbe anche lui.
- Puoi starne certa Susy! So bene come lo eccita guardarmi mentre mi masturbo!
- Ti piacerebbe che lui fosse qui a guardarci?
- Mmm… Mi ecciterebbe moltissimo!
- E se accadesse proprio ora?
- Che intendi Susy?
- Esattamente ciò che ho detto… Ninni, vieni pure!
Io non vedevo l’ora di entrare in sala e le vidi tutt’e due sul divano con la gonna alzata che si masturbavano le figone pelose! Che spettacolo!
- Ma Susy! - esclamò la signora Franca stupita - ma era qui fin dall’inizio? - ma intanto non smetteva di toccarsi.
- Esatto Franca, ti ho teso anch’io un piccolo tranello come hanno fatto con me Ninni e Silvia… spero non ti dispiaccia…
Non mi sembrava proprio che le dispiacesse, anzi! Mi guardava il cazzo durissimo che io avevo prontamente messo a nudo e che mi stavo menando lentamente, guardandola senza parlare.
- Vieni Ninni, siediti qui tra noi due - mi invitò zia Susy.
E io mi accomodai come un pascià tra queste due troione che si sgrillettavano furiosamente: zia alla mia destra e la signora a sinistra.
La signora sembrava ipnotizzata dal mio uccello. Non era la prima volta che lo vedeva, ma questa volta lo guardava con uno sguardo da vera porca assatanata. Io me lo menavo lentissimo, scappellandolo fino in fondo e mostrando la cappella umida e violacea da quanto era in tiro.
Passò un minuto, forse due e la signora mi chiese sussurrando:
- Posso? - allungando la sua mano destra verso il mio cazzo.
- Ma certo signora, faccia pure - sì, le davo ancora del lei: mi eccitava darle del lei mentre mi prendeva in mano il cazzo e cominciava a masturbarmelo prima lentamente e poi sempre più velocemente - posso anch’io? - le chiesi mettendole una mano tra le cosce.
Non mi rispose, ma allargò ancora di più le gambe mentre io le scostavo le mutandine e raggiungevo quella gran figa bionda fradicia di umori.
Zia intanto, continuando a sgrillettarsi, si alzò dal divano e si accomodò sulla poltrona di fronte a noi, si tolse la gonna, la camicetta, le mutandine e tirò fuori le tette dalla guêpière nera che indossava. A gambe larghe si godeva lo spettacolo di noi due che ci masturbavamo a vicenda.
- Ma perché non glielo prendi in bocca? - disse zia.
La signora non rispose, ma si inginocchiò davanti al mio cazzo e lo imboccò. Cazzo che pompinara! Fuori e dentro come a scoparlo, leccate sulla cappella, slinguate sulle palle poi su su fino alla cappella, e poi ancora giù in bocca fino in gola, e intanto si sgrillettava il figone. Una vera professionista del pompino!
Ma neppure zia voleva essere da meno e poco dopo si inginocchiò accanto alla signora e cominciò anche lei a leccarmi l’uccello. Un pompino a due bocche! Se lo contendevano, mi leccavano insieme la cappella e si limonavano sul mio cazzo, una si scopava il cazzo in bocca e l’altra mi leccava i coglioni, poi ancora insieme sulla cappella, poi mi facevano una sega con le bocche a sandwich sul mio cazzo…
La signora Franca non ce la faceva più e si spogliò rapidamente restando solo con le calze il reggicalze:
- Mi piacerebbe sentirlo dentro - implorò ad un certo punto.
- Ma certo Franca - disse zia e la fece mettere a pecorina sul tappeto.
Poi prese in mano il mio cazzo e lo indirizzò piano piano verso la figa grondante della signora Franca che lo accolse con un sospiro goduto.
Mentre io sbattevo la signora, zia si mise sotto di lei a sessantanove e leccava un po’ la sua figa e un po’ le mie palle. La signora si godeva il mio cazzo e la lingua di zia e decise di ricambiare il favore cominciando a leccare la figona nera di zia.
Non so quanto riuscii a resistere… comunque prima venne la signora, immediatamente sentii zia mugolare per il suo orgasmo e poco dopo io tirai fuori il cazzo dalla figa della signora e in ginocchio gridai:
- Sto per sborrare!
- Qui, Ninni, in bocca a noi! - mi disse zia.
E le due troie si precipitarono entrambe sul mio cazzo dividendosi la sborra.
Cazzo che sborrata!
- Che ne dice signora? Ci perdona la piccola imboscata che le abbiamo fatto? - le chiesi sorridendo.
- Direi proprio di sì - rispose mentre si leccava la sborra sulle labbra.
(Sono graditi i commenti)
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