Zia Susy e Silvia: finalmente insieme

La permanenza di Silvia a casa di zia Susy si prolungava e io ne ero da un lato molto intrigato, pensando a quello che sarebbe potuto capitare, e dall’altro un po’ incazzato perché le possibilità di fare sesso, anche con una sola delle due, era sempre limitata.
Con Silvia non volevamo rischiare di farci beccare da zia e zia Susy aveva paura di farsi scoprire da Silvia.
Il risultato erano tante seghe pensando alle due donne della mia vita: me le vedevo seminude, zia con i suoi busti neri, le calze scure, le tette grandi e bianche che penzolavano fuori… Silvia in reggicalze, completino intimo di pizzo bianco, la figona nera che spuntava dagli slip, le tette sostenute dai suoi famosi reggiseno a balconcino… me le immaginavo davanti a me, in piedi che si sditalinavano guardandosi tra loro. Quante seghe! Non appena possibile, lo raccontavo a Silvia che si arrapava, mi toccava il cazzo e mi diceva che si sarebbe fatta un ditalino pensando a me… Molto arrapante, certo! Ma insoddisfacente sul piano pratico!
Finalmente Silvia trovò il modo si uscire da sola senza destare sospetti e tranquillizzò zia Susy dicendo che sarebbe rientrata solo dopo cena molto tardi.
Fantastico! Eravamo quindi d’accordo che avrei fatto il possibile per fare sesso con zia e che Silvia avrebbe potuto “scoprirci” come ci eravamo detti.
Subito dopo cena andai da zia Susy che in realtà si fece pregare un po’ prima di lasciarsi toccare. Diceva che temeva il rientro di Silvia e che non se la sentiva. Cercai allora di eccitarla facendola ingelosire un pochino, cominciando a raccontarle delle mie scopate con Silvia. All’inizio si schermiva dicendomi di tacere, che tanto non ci sarebbe stata, che non avevo nessuna possibilità… ma intanto la vedevo sulla sua poltrona che si stringeva le cosce, muoveva impercettibilmente il bacino, chiudeva gli occhi… Mi avvicinai a lei e, sedendomi sul bracciolo, cominciai ad accarezzarle il seno slacciandole la camicetta. Cazzo come me lo faceva tirare! Poco dopo mi lasciai scivolare davanti a lei, le alzai dolcemente la gonna scoprendo le sue belle coscione velate dalle calze nere. Gliele accarezzai voluttuosamente, tirandomi fuori il cazzo durissimo e cominciando una lenta sega in ginocchio davanti a lei. Ogni tanto avvicinavo la mano alla sua figa coperta dagli slip di seta nera e le sfioravo il monte di venere. Zia mugolava di piacere e io godevo come un porco.
Non passò molto tempo che mia zia mormorò:
- Leccami, ti prego - e così dicendo si scostò il lembo degli slip mettendo in mostra la figa nera e umida.
Io volevo farmi pregare un po’ per eccitarla ancora di più e le dissi dolcemente:
- Prima toccati, allargala e fammi vedere dove vorresti essere leccata.
Lei obbedì immediatamente: con due dita della sinistra si aprì le labbra della figa, passò il dito medio della destra sulla fessura, dal basso verso l’alto, lentamente, molto lentamente e arrivò al grilletto. Lo scappucciò, lo accarezzò, tornò in basso, si infilò il dito e lo estrasse tutto bagnato, risalì ancora più lentamente e cominciò un dolcissimo ditalino, gemendo di piacere e implorandomi di leccarla.
Dopo qualche istante la accontentai cercando di resistere alla tentazione di continuare a farmi una sega perché rischiavo di venire subito. Con Silvia eravamo d’accordo che mi sarei fatto “sorprendere” sul divano mentre zia mi spompinava, dando quindi le spalle alla porta, come qualche giorno prima. Dopo qualche minuto la convinsi a farmi un pompino e mi accomodai sul divano, esattamente come era già successo: io per stare più comodo mi ero tolto calzoni e mutande, lei aveva tirato fuori le tette da sopra il busto, arricciato la gonna in vita, si era accovacciata sui talloni e a gambe larghe si sditalinava mentre mi leccava il cazzo.
Eravamo in quella posizione da pochi minuti quando zitta zitta Silvia si affacciò alla porta dietro zia Susy. Si era già tolta la gonna e la camicetta e mi appariva come nei miei sogni: calze color carne, reggicalze, completo intimo bianco. Appoggiata allo stipite si accarezzava dolcemente la figa.
Come d’accordo, cercai di intrigare zia Susy:
- Ti piace quando ti racconto delle mie scopate con Silvia, vero?
- Sì, moltissimo - mugolò lei in risposta tra una leccata e l’altra
- Ma allora ti eccita Silvia? - insistevo io
- Mmm… Mi eccita immaginare te che la stai leccando e mi piace pensare di essere al suo posto
- Ma ti piacerebbe farti leccare da lei?
- Ma cosa dici? - mi rispose con tono scandalizzato, ma intanto sentivo che il pompino diventava più intenso, mi stringeva con una mano la base dell’uccello fino a strizzarlo e il suo ditalino aumentava di ritmo.
- Ma lo sai che è brava a leccare? Mi ha sempre fatto delle leccate di cazzo meravigliose - continuavo io. Zia non rispondeva, ma aumentava il ritmo.
- Sai che una volta è stata con una donna? - azzardai per vedere la reazione di zia.
- Che porcona tua cugina - commentò zia, meno scandalizzata di prima, con un tono più sensuale
- Sì e a me piacerebbe moltissimo vedervi tutt’e due nude insieme - arrischiai...
- Ah si, eh? Porco che non sei altro - mormorò zia, levandosi il cazzo di bocca e, continuando a tenerselo davanti alla bocca, proseguì - e magari ti piacerebbe che ci leccassimo, vero?
- Perché no? Anzi, mi piacerebbe moltissimo, zia
- E allora magari un giorno lo potremmo fare - disse zia, fantasticando e pensando di continuare nel gioco di fantasia cominciato.
- Davvero? Lo faresti?
- Se dici che è così brava, perché no?
- Ma allora facciamolo, zia! - e così dicendo le rinfilai di nuovo il cazzo in gola mettendole una mano dolcemente sulla nuca, come per trattenerla. Lei si concentrò sul mio cazzo e lo inghiottì tutto mentre Silvia si avvicinava lentamente a noi.
Era ormai accanto a noi e restò in piedi a gambe larghe continuando ad accarezzarsi la figa. Zia aprì gli occhi e rimase sbalordita, ma io le tenni la mano sulla nuca in modo che non potesse togliersi il cazzo di bocca e sorridendo le dissi:
- E' un po’ che Silvia ci guarda e mi sembra molto eccitata… che ne dici di vedere se è davvero brava a leccare?
E così dicendo la invitai ad alzarsi da terra e a sedersi sul divano. Zia era frastornata, non riusciva a spiccicare parola e io ne approfittai per baciarla e leccarle le tette allargandole le gambe. Subito Silvia si inginocchiò davanti a zia, le scostò gli slip e cominciò una leccata di figa magistrale. Zia era inebetita dalla sorpresa e dal godimento.
Poco dopo mi misi in ginocchio sul divano e le diedi il cazzo da leccare e da lì in avanti perse ogni freno inibitore.
Ci trasferimmo in camera da letto e seguirono un paio d’ore di sesso sfrenato.
La miglior posizione fu quando si misero a sessantanove, zia sotto e Silvia sopra, e mentre io mi scopavo Silvia a pecorina, lei leccava la figa di zia e zia si alternava tra le mie palle e la figa di Silvia…
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