Prima la zia e poi la cugina

Dopo qualche settimana Silvia venne a stare qualche giorno da noi e rimase a dormire a casa di zia Susy che aveva una piccola camera degli ospiti.
Io avevo qualche imbarazzo perché, avendo raccontato a zia Susy delle mie esperienze sessuali con Silvia, non sapevo bene come comportarmi in presenza della zia. Mi sarebbe piaciuto strusciarmi Silvia e farmi toccare un po’ da lei, ma non sapevo bene come interpretare certe occhiate che mi lanciava la zia in presenza di mia cugina e poi Silvia non poteva immaginare le mie avventure con zia Susy.
Zia Susy oltretutto sembrava eccitata dalla presenza di Silvia e mi provocava in tutti i modi: mi sfiorava, si chinava verso di me facendo intravedere le tette dalla scollatura della camicetta, se si sedeva sulla sua poltrona faceva sempre in modo di mostrarmi le sue belle cosce… e io non potevo far altro che farmi dei gran segoni. Da una parte Silvia, le sue lunghe gambe e il ricordo delle gran scopate con lei, dall’altra zia Susy, le sue tette, le sue seghe e l’eccitazione che il suo corpo maturo non mancava mai di procurarmi… seghe, seghe e poi ancora seghe! Non riuscivo mai a trovarmi solo con una delle due per un tempo sufficiente e senza rischi.
Finché finalmente un pomeriggio Silvia disse che sarebbe andata a fare shopping e zia Susy - che spesso la accompagnava - disse che preferiva restare a casa visto che pioveva e si sentiva stanca.
Non appena Silvia uscì io mi precipitai in casa di zia e capii subito che avremmo avuto qualche mezz’ora di sesso intenso: non appena fummo soli infatti, zia cominciò a chiedermi con aria ammiccante:
- Allora, ti piace sempre la “cuginetta”, vero?
- Beh zia, sai com’è…
- Certo che lo so, anzi, lo vedo: ti tira in continuazione… dai vieni qui e raccontami cosa facevate insieme…
Questa era una delle sue piccole perversioni: le piaceva che io le raccontassi delle mie scopate con Silvia e dovevo tutte le volte inventarmi qualcosa di nuovo e di eccitante. Mi disposi comodo sul divano e mentre lei mi massaggiava la patta cominciai a raccontarle di come Silvia si spogliava e si facesse vedere nuda da me… insomma le raccontai quello che voleva sentirsi dire. Zia Susy si eccitava sempre più e mi tirò fuori l’uccello cominciando una maestosa e lentissima sega. Man mano che proseguivo nel racconto lei si accoccolò a terra davanti a me, seduta sui talloni, a cosce larghe, la gonna tirata su fino in vita e cominciò a farmi un meraviglioso pompino dicendomi:
- Non abbiamo tempo di andare a letto, Silvia potrebbe tornare… ma non ce la faccio più e devo venire per forza!
E così dicendo si imboccò il mio uccello facendosi contemporaneamente un ditalino furioso.
- Parla, racconta, cosa facevate tu e Silvia?
E io raccontavo delle scopate con Silvia, dei toccamenti dei suoi pompini e delle gran leccate di figa che le facevo. E tutto questo godendomi la sua bocca.
A un certo punto mi sembrò di sentire un rumore, ma non ci badai più che tanto finché non vidi comparire dal corridoio sulla soglia della sala Silvia con l’impermeabile addosso. Ebbi un sussulto, ma zia Susy non ci badò pensando ad un mio godimento per la sua pompa. Silvia mi fece cenno con il dito di stare zitto e si appoggiò allo stipite della porta osservando con aria decisamente maliziosa la scena che si presentava davanti ai suoi occhi: sua zia che spompinava furiosamente suo cugino mentre si sditalinava… Evidentemente la scenetta le piacque perché lentamente si aprì i lembi dell’impermeabile, si tirò su la gonna e cominciò ad accarezzarsi la figa infilando le dita sotto l’orlo degli slip di pizzo bianco.
Intanto zia continuava il suo pompino e io - ancor più eccitato da quello che vedevo - arrivai ad una sborrata gigante mentre anche zia veniva rantolando.
A quel punto Silvia si ritrasse dalla porta e facendo finta di rientrare in quel momento aprì rumorosamente la porta d’ingresso e salutò dall’anticamera.
Zia Susy si alzò immediatamente e mentre io mi rimettevo a posto l’uccello mi strizzò un occhio sussurrando:
- Appena in tempo, eh Ninni?
Silvia entrò in sala e mi lanciò un’occhiata ammiccante lasciandomi immaginare interessanti sviluppi…
La sera dopo zia Susy e i miei dovevano uscire per una cena con amici di famiglia e quindi Silvia ed io saremmo rimasti a casa da soli.
Non appena i miei uscirono mi precipitai in casa di zia:
- Ma sei matta? Ieri per poco non mi facevi morire dallo spavento! - dissi a Silvia.
- Non mi sembravi spaventato - rispose prendendomi in giro - piuttosto direi… “goduto”, o sbaglio?
- Sì, sì… ma se zia Susy se ne fosse accorta?
- Beh visto la gran porcona che è, forse le sarebbe pure piaciuto; tu che ne dici? Non l’avrei mai pensato di lei, eppure l’ho vista con i miei occhi e non mi è sembrata la prima volta, o no?
- No, non è la prima volta, anzi… la mia ‘prima volta’ che ho fatto sesso con una donna è stata proprio con lei, qualche mese prima di te. Ma anche a te è piaciuto molto, mi sembra.
- Moltissimo: a me piace da impazzire vedere due che fanno sesso, mi bagno immediatamente e poi qui c’era anche la sorpresa di vedere zia Susy. Ieri sera mi sono poi dovuta fare un ditalino gigante visto che non ero riuscita a venire mentre vi guardavo. Avete fatto troppo in fretta!
- Beh devi capire che era già da un po’ che zia mi stava spompinando.
Nel frattempo il mio cazzo si stava decisamente indurendo e premeva contro la patta dei calzoni.
- Ma perché restare qui a chiacchierare di sesso quando potremmo farlo? Mi hai fatto venire un cazzo enorme, guarda qui! - dissi sfoderando l’arnese turgido.
- Vieni, andiamo in camera che ci possiamo sfogare tutt’e due…
E così fu.
Ci facemmo una scopata coi fiocchi e i controfiocchi: a sessantanove la prima sborrata, poi un po’ a pecorina e infine una cavalcata dal davanti tenendo le sue gambe appoggiate alle mie spalle… Stremato mi buttai bocconi accanto a lei stretto tra di lei ed il muro, nel lettino singolo della sua cameretta.
Ma Silvia aveva avuto un’idea:
- Ma a te piacerebbe farti me e la zia insieme? - mi chiese ammiccando sensualmente.
- Cazzarola! Ma dici sul serio? E come facciamo a convincere la zia? Non è che possiamo andare da lei e dirle “senti zia, cosa ne diresti di fare una piccola orgetta tra di noi?”
- Ma no, scemo - rispose pronta Silvia - si tratta di intrigarla, di metterla di fronte al fatto compiuto… potremmo farci scoprire a letto noi due oppure, forse è meglio, fare in modo che “casualmente” io vi becchi mentre state scopando… a quel punto non potrebbe più tirarsi indietro!
- Sì, ma se non le piace l’idea di andare a letto in tre? Con un’altra donna?
- E va beh? Noi che rischiamo? Sarei io che vi scopro a letto…
- Già è vero… ma, a proposito, ma tu sei già stata a letto con una donna? - chiesi incuriosito - una volta mi avevi accennato ad una storia con una tua amica... Claudia mi sembra, ma poi non mi hai mai raccontato nulla.
- Non mi andava di spiattellarti tutto… cerca di capirmi
- Sì, sì capisco… ma adesso “devi” raccontarmi
- E va bene, ecco cosa è successo:
IL RACCONTO DI SILVIA
L’anno scorso avevo bisogno di stare a Milano per un paio di mesi per lavoro e chiesi a Claudia di ospitarmi a casa sua. Claudia forse non l’hai mai vista… ha la mia età, ma è molto più alta di me, si potrebbe definire “giunonica”: alta, in carne, tanto seno sodo, un culone grosso e altrettanto sodo, bionda… una bella ragazza insomma, solo un po’… tanta.
Per farla breve, mi ospitò da lei. Una sera io volevo andare al cinema e Claudia mi disse che non sarebbe uscita perché “forse” aspettava qualcuno. Capii subito che c’era di mezzo un uomo e uscii senza discutere.
Verso mezzanotte stavo rientrando piano piano per non disturbare, ma dalla camera da letto di Claudia sentii un mugolio inequivocabile: Claudia se la stava spassando!
Non potei resistere e mi avvicinai alla sua porta che trovai socchiusa. Sbirciando vidi Claudia sdraiata sul lettone con le cosce larghe e un uomo che la leccava intensamente. Immediatamente sentii la figa bagnarsi e istintivamente mi misi la mano all’inguine.
Loro non si accorgevano di nulla e io rimasi a guardare ipnotizzata… come ieri con te e zia Susy! Mi alzai la gonna e mi infilai le dita sotto gli slip per farmi un ditalino. In quel momento Claudia guardò dalla mia parte e mi vide! Mi immobilizzai immediatamente, sperando di sbagliarmi, ma non c’erano dubbi: Claudia mi stava guardando e mi sorrideva. Arretrai spaventata e mi rifugiai in camera mia.
Ma non riuscivo a dormire. La vista di Claudia che si faceva leccare a gambe larghe mi tornava alla mente e mi tormentava. Non potei far altro che masturbarmi per farmi passare l’eccitazione. Fu un ditalino breve, intenso, sconvolgente. Mi addormentai sfinita.
La mattina dopo mentre facevo colazione Claudia mi venne vicino e senza dirmi nulla mi abbracciò da dietro e mi accarezzò il seno, infilando le mani sotto la camicia da notte. Io restai immobile ammutolita, non sapevo che dire e che fare… non dissi nulla e fece tutto lei: mi accarezzò a lungo il seno, facendo crescere in me la voglia, mi torturò i capezzoli ed infine si chinò sul mio collo baciandolo.
Non ce la facevo più: mi alzai la camicia da notte e mi toccai la figa grondante. A quel punto Claudia mi venne davanti, mi allargò con dolcezza le cosce, si inginocchiò e cominciò a leccarmi.
Nessuno mai mi aveva leccato così! Mi eccitava anche l’idea che fosse una donna a leccarmi e raggiunsi un orgasmo come non avevo mai provato.
Poi ci trasferimmo a letto e ci mettemmo a sessantanove… beh il resto lo puoi immaginare…
Come potete ben capire ero attizzatissimo dal racconto di Silvia e l’unico mio commento fu leccarle la figa e ricominciare un’altra scopata memorabile immaginando cosa sarebbe potuto capitare con zia Susy.
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