Il cazzo di mio fratello

Giulia la rossa
16 days ago

Ciao, mi chiamo Giulia e ho una smisurata passione per la scrittura creativa e il sesso. Ho deciso di provare a unire questi due interessi in un breve racconto. É la mia prima volta, sii magnanimo nei commenti 😊 I consigli per migliorare sono più che ben accetti!
Adesso trova un posto tranquillo, mettiti comodo e buona lettura: spero che la mia storia possa concludersi con uno tuo gemito e piacere che cola dalle tue dita 😉

La porta d’ingresso sbatte, come sempre a quest’ora.

Mi asciugo le mani con il canovaccio ed esco dalla cucina, il profumo del pranzo si è spanso anche in corridoio. Mio fratello mi fissa, getta a terra il suo zaino di scuola. Ha il suo solito sguardo abbattuto.

Accenno un sorriso, anche se so che non servirà a nulla. «Com’è andata, a scuola?»

«Mi prendi in giro?» mugugna lui, «Continuano a chiamarmi “figlio di puttana” anche i ragazzini delle prime classi delle superiori».

Mi mordo le labbra. Mio fratello ha 21 anni, è stato rimandato tre volte a causa dei suoi pessimi voti dopo che ha scoperto che nostra madre era una pornostar famosa. Dopo che il pettegolezzo si è sparso, la nostra vita è diventata un inferno.

Uso la voce più dolce che ho. «Vieni, è pronto a tavola».

Mio fratello non dimostra i due anni in più di me, almeno a livello di comportamento. «Adesso non mi va». Allontana lo sguardo da me, come se avesse vergogna. «Ho altro da fare».

Sospiro senza farmi sentire da lui. So cosa vuole fare, anche se non vuole dirmelo. Ormai lo fa ogni giorno da più di un anno. «Il computer puoi usarlo mentre mangiamo».

Lui annuisce. Va in camera da letto e torna con il suo portatile. Ha visto giorni migliori, una volta alla settimana lo disinfetto. Lo mette sul tavolo accanto a lui.

Gli metto davanti il piatto di carne e verdure lesse.

Non lo guarda nemmeno, solleva il monitor del portatile, lo accende e clicca sul collegamento al centro del desktop. Si apre il browser, la pagina è quella che raccoglie tutti i video di nostra madre in un sito di porno.

Contemplo di nuovo la foto di nostra madre, quant’era bella, che seni grossi poteva sfoggiare. Naturali, come quelli che mi sono trovata io appesa al petto. I miei clienti li amano. Loro non sanno chi mi ha partorita. Buona parte di loro, almeno. Mio padre lo sa, ed è uno dei miei migliori habitué.

Ogni video visto da mio fratello ha la scritta “Seen” in sovraimpressione sulla miniatura. Buona parte possono fregiare quello stato. Ormai ne mancano meno di 200 da controllare.

Lui ne avvia uno di quelli.

Sullo schermo appare nostra madre nuda, splendida, sdraiata su un letto bianco. Un uomo, un attore che non credo abbiamo mai visto prima, si avvicina a lei. È muscoloso, è castano. Non ha nessuna somiglianza con mio fratello.

Solo il cazzo è simile, un mostro di almeno una spanna grosso quanto il mio polso, eretto e pronto a essere venerato.

Nostra madre non si fa pregare. Apre le gambe e l’uomo entra nello stesso buco da cui siamo usciti noi due. Inizia a scoparla, le prende le tette e la chiama “bitch” tra un gemito e l’altro. Nostra madre sembrerà splendere quando poi verrà. Papà dice che ho la sua stessa espressione quando raggiungo l’orgasmo.

Il mio pranzo sta diventando freddo, ma non riesco a smettere nemmeno io di guardare nostra madre venire fottuta da un superdotato. Le mie tette sembrano diventate di pietra, la mia figa si sta allagando.

La cosa non succede solo a me.

Mio fratello ha tirato fuori il suo cazzo, ventidue centimetri di carne che nemmeno lui riesce a racchiudere con le dita di una mano. Pende leggermente da una parte, una vena scivola lungo sulla parte superiore scuotendosi come le anse di un fiume.

Sembra non accorgersene nemmeno. Inizia a menarselo rapito dalla scena sullo schermo, la pelle scivola indietro e la cappella compare all’estremità. Una goccia trasparente comincia a colare dal taglio del meato in cima.

La mia eccitazione divampa fino a diventare un incendio, l’afrore di maschio copre anche quello delle pietanze, mi riempie la mente, scacciando qualsiasi altro pensiero. Inspiro a fondo, impregno la mia anima dell’odore di mio fratello arrapato da nostra madre.

Gli metto una mano sulla spalla, lui sussulta, mi guarda, sorrido. «Non segarti su nostra madre».

Lui si guarda il cazzo, la mano che lo afferra, la cappella rossa all’aria come se si chiedesse cosa ci fanno lì. Ormai è talmente abituato che non ci fa più nemmeno caso.

«Ci penso io, non preoccuparti». Mi inginocchio accanto a lui, prendo il suo cazzo e lo sollevo. Ormai lo faccio quasi tutti i giorni da mesi, da quando l’ho scoperto a scaricare il desiderio che nostra madre gli dava mentre cercava di scoprire chi fosse suo padre. Lo bacio sulla punta, lecco la goccia che brilla sul meato.

Ho lo stile di mia madre, ho visto anch’io i suoi video, ho imparato tutto. Ma lo uso con i miei clienti, almeno con quelli che pagano bene. Papà apprezza sempre. Il cazzo di mio fratello, invece, mi eccita troppo… non riesco ad essere nemmeno una troia, mi rende un animale infoiato.

Lo prendo in bocca, devo aprirla come un serpente quando inghiotte un uovo. Le prime settimane avevo dolore in tutti i muscoli delle mandibole, ora riesco a farmelo entrare per un quarto tra le fauci. La mia lingua comincia a scivolare sul suo filetto, a stuzzicarlo.

Inizio a muovere la testa avanti e indietro, le mie mani scivolano lungo l’asta, la strizzano.

Mio fratello geme, ansima. Si appoggia allo schienale della sedia, lascia andare le braccia lungo i fianchi come se fosse svenuto. Ha due palle che gli pendono sotto il suo grosso cazzo, ma non ha i coglioni di mettermi le mani sulle tempie, bloccarmi e fottermi la bocca come la troia che sono.

Faccio uscire la cappella dalle labbra, la lingua che la lecca per un ultimo assaggio del suo sapore salato. Mi piace come mio fratello si lavi poco nelle zone intime, mi eccita il suo odore maschile così intenso.

Il cazzo si erge come un obelisco innalzato alle divinità del sesso e della perdizione, bagnato alle sommità dalla mia saliva. Mio fratello lo afferra e lo tiene dritto: ormai sa cosa sta per succedere.

Lascio calare i miei pantaloni, non indosso né scarpe né mutande, so anch’io cosa succede ormai tutti i pomeriggi. Esco dai jeans e mi avvicino a lui. Mi tocca mettermi in punta di piedi per superare con l’inguine la punta del cazzo, che mi scivola sulle grandi labbra. Le prendo con le mani, le apro e mi impalo sul cazzo di mio fratello.

La cappella apre il mio buco, prorompe nella mia figa bagnata, la riempie come nessun altro ha mai fatto, riempie tutto il mio essere, il cazzo è così grosso che mi manca il fiato. Mi sollevo, scivola fuori, bagnato dai miei umori, l’odore della mia eccitazione si aggiunge a quello di mio fratello, scendo di nuovo e spinge nella mia passera, stira le pareti, è dolore, è piacere.

La sedia geme sotto i miei movimenti, alzo la maglietta e le mie grosse tette rotolano davanti a mio fratello, che le ammira come se fosse la prima volta, il suo cazzo diventa ancora più grosso, più duro, la mia figa fa ancora più fatica a contenerlo.

«Prendimi…» Ansimo, mi manca il respiro quando scivolo lungo quel palo di carne, mi colma. Mi appoggio con le mani alle sue spalle. «…prendimi le tette!»

Mio fratello sorride, le sue mani si chiudono sulle mie bocce, le stringono come gli artigli di un rapace. Inizia a sollevarle a turno.

«Conti… continua così, bastardo!»

Non riesco a smettere, non voglio smettere. Dalla mia gola si solleva un ringhio di piacere, il mio cuore batte contro le costole, gocce di sudore sbocciano dalla mia pelle. Il buco del culo mi si apre e chiude a scatti. La mia testa scatta indietro, devo tenermi a mio fratello per non cadere dalle sue gambe.

Le dita di mio fratello artigliano le mie tette. «Sto… per venire…»

La testa mi gira, ondate di calore partono dal mio sesso e mi bruciano. «Riempimi… riempimi…»

Il cazzo sembra ingrossarsi dentro di me, scuotersi. Mio fratello esplode dentro la mia figa, la sua sborra schizza a fiotti contro la mia cervice, il suo latte riempie la mia vagina e cola lungo l’asta del suo cazzo.

Mi stringo a lui, mi manca il fiato, mi sento vuota e al tempo stesso troppo colma.

Le gambe mi tremano, i muscoli mi bruciano alzandomi e lasciando fuoriuscire il suo cazzo semieretto. Uno scroscio di sborra e umori piove dalla mia passera che fatica a chiudersi sull’inguine di mio fratello, sulle sue palle, sulla sedia.

Mi appoggia al tavolo per non cadere. L’attore sullo schermo del portatile sta scopando a pecora nostra madre, sbatte il suo inguine contro il suo culo e lei grida di essere una “slut, fuck me, I am a dirty slut!”

Barcollo fino a capotavola e mi lascio cadere sulla panca, qualche goccia di sborra schizza dalla mia figa e imbratta la tovaglia. Prendo la forchetta e sollevo un po’ di verdura: è fredda. Sono troppo stanca per scaldarla di nuovo, per lamentarmi.

Mio fratello mi guarda. Non riesco mai a capire se scoparsi sua sorella gli piaccia o meno, ma non si nega mai la possibilità di scoparsi la copia più giovane della sua attrice porno preferita. Mi fissa le tette. Il suo cazzo lordo di umori si solleva di un pollice dalla sedia su cui si era accasciato.

Sorrido. «Mangia, adesso».

Lui afferra la forchetta, torna a concentrarsi su nostra madre che viene scopata. Dall’espressione delusa di mio fratello capisco che non è nemmeno questa la scopata che ha ingravidato nostra madre di lui. Non so come faccia, ma lui lo sa.

Non mi guarda, non tocca il cibo. «Lo troverò mai?»

Sospiro. «Non mollare, fratello mio: ce la farai, troverai tuo padre. Lo conosceremo».

Lui si volta verso di me. Gli occhi gli brillano, ma non è per la felicità. «Ne sei sicura?»

Gli tocco un braccio con la mano. Annuisco. «Certo, poi andremo da lui…»

…e mi farò scopare anche dal suo grosso cazzo come ha scopato quella troia di nostra madre. Una nuova ondata di calore mi riempie le tette.

Magari, prima del prossimo cliente, potremmo controllare un altro video di nostra madre.