MIA SORELLA - 1

A 12 anni ho iniziato a fare sul serio. Solo più tardi me ne sono reso conto, ma in definitiva fu proprio così. Come ogni ragazzo, ero curioso riguardo al sesso.

Io e mia sorella condividevamo la stessa cameretta: letti a castello, un’unica scrivania, due sedie, un armadio, alcune mensole con sopra le nostre cose e un paio di poster.

Ancora oggi mi ricordo il mio primo approccio con il sesso.

Mia sorella ogni tanto portava a casa qualche giornaletto porno (erano gli anni ’80), e non faceva niente per nasconderli. Anzi, li sfogliava davanti a me, senza il minimo di vergogna. Non avevo mai avuto il coraggio di disturbarla mentre li guardava, penso forse perchè il porno a quell’età nella mia testa era ancora un tabù. Ma tanto sapevo che non sarebbe durato a lungo.

Siamo seduti sul letto sotto: il suo. In alto c’era il mio.

- Cosa stai leggendo? – le ho finalmente chiesto a mò di pretesto. Ricordo ancora che sulla copertina della rivista che mia sorella ha in mano c’è una donna tutta nuda con delle tette enormi (forse finte) e un uomo dietro di lei vestito da operaio, che sorride con un ghigno.

- Niente, è solo un giornaletto porno. E tu, sfigato, non ne hai nessuno? Non li guardi mentre ti fai le seghe? – mia sorella è sempre stata molto diretta.

- Che stronza – le rispondo, risentito e colpito nell’orgoglio – E’ che non li porto certo in casa – mentivo.

- Sarà...comunque se vuoi darci un’occhiata anche tu... - So che ovviamente non l’ho convinta, ma chi se ne frega? Ormai sono tutto concentrato sui nudi e sugli atti sessuali che si presentano davanti ai miei occhi, mentre mia sorella sfoglia lentamente le pagine. Vedo che è completamente rapita, e io ce l’ho già duro da un pezzo.

- Sai che c’è? – dice poi lei all’improvviso – Perchè non me lo mostri? Sono stanca di questi finti e voglio vedere dal vero un bel cazzo...mi sa che mi sono eccitata –

Io ricordo che mi sale una vergogna che mi blocca. – Beh, che c’è? Hai paura che ti prenda in giro perchè ce l’hai piccolo? Tanto ho visto che sei eccitato anche tu e ti è venuto duro – mi incalza lei – E poi, facevamo o no pure il bagnetto insieme? Guarda che ti ho già visto il pistoletto –

Visto che non agisco, decide lei di prendere in mano la sittuazione. Letteralmente. Me lo tira fuori dai pantaloncini e se lo stringe forte in mano. – Wow, che duro! – Io in quel momneto so provando per la prima volta la sensazione di essere toccato da una femmina. E questo mi sa che mi sta dando alla testa, perchè non capisco più niente. Sento solo che la mano di mia sorella inizia a muoversi su e giù, procurandomi un piacere che cresce sempre di più.

Ogni tanto apro gli occhi per spiare mia sorella che fissa ammirata il mio pene, mentre continua a menarlo. Il suo sguardo è curioso, e si vede che le piace fare quello che sta facendo. Io inizio ad espirare sempre più forte, con il ritmo del cuore accelerato. Lei, quasi senza che me ne renda conto, ha accelerato il ritmo. Sento che da lì a poco sarei venuto. Lei infatti capisce dalle pulsazioni rigide del mio cazzo e sgrana gli occhi, in attesa di scoprire cosa sarebbe accaduto. E improvvisamente ecco un intenso piacere che mi pervade l’uccello, come una scossa incontenibile. Inizio a sborrare, impiastricciando la mano di mia sorella. Lei sorride, soddisfatta.

- Hai visto che non è stato poi così male? – mi dice poi quando ho finito di venire. Io sono stordito e confuso. Il pene mi brucia un poco. La guardo con aria complice e colpevole. Le dico – Però non dobbiamo dire niente a nessuno. Mai! Tanto meno a mamma e papà –

- Ma sei scemo? Certo che no! – mi risponde subito lei – Questo dovrà rimanere tra di noi. Tanto, siamo fratelli e non penso che ci sia niente di male, no? Secondo me, anzi, è bello il fatto che tra fratello e sorella si possono sperimentare insieme certe cose, prima che con altri estranei. E poi, mica siamo innamorati! – Ride sonoramente. A me sicuramente è piaciuto, e quindi approvo senza esitare. Inoltre inizio io adesso ad essere curioso di scoprire il sesso di mia sorella, e di vederla nuda. E’ di un anno e mezzo circa più grande di me e ho notato che da qualche tempo le è cresciuto un pò il seno. Ero attirato da quel seno. Così azzardo a chiederle di mostrarmelo.

Lei sulle prime mi guarda strano. Poi ci pensa su e mi sorride, tirandosi su la maglietta. – Ecco. Ti piacciono? – Sono due piccole tettine ancora acerbe, con una coroncina rosa nel mezzo, dalla quale sbucano due piccoli capezzoli di un rosa più scuro. Belle dritte, mi puntano addosso, mi chiamano. Io allora allungo le mani e inizio a palparle. Non sono grandi e i miei palmi le contengono per intero. Stringo più volte, tastandone la consistenza, mentre sento che mia sorella si sta abbandonando a degli ansimi di piacere. Ho ancora il pisello fuori e noto che inizio ad avere un’altra erezione, rieccitato dal sentire quella pelle femminile.

- Dai, leccamele – ora quasi mi implora mia sorella. Io eseguo senza che me lo ripeta due volte. Il sapore della sua pelle è salato e, con il naso praticamente schiacciato su di lei, sento adesso meglio il suo profumo dolce che di solito si spruzza addosso. Lei si sfila definitivamente la maglietta e iniza ad accarezzarmi i capelli. Io cerco il mio membro e mi accorgo che è tornato perfettamente duro.

Mia sorella si abbandona distesa sul letto e adesso mi sta spingendo in basso, verso la sua pancia. Io continuo a baciarla e leccarla, scendendo piano. Non l’avevo mai fatto, ma mi viene spontaneo. Sto semplicemente seguendo il mio istinto. E mi sorprende la sicurezza con la quale lo faccio e, in ogni caso, a mia sorella piace da morire, e anche a me. Le calo i pantaloncini, assieme agli slip. Vedo la sua vulva, ancora glabra. Non so perchè, ma la sua vista mi fa tenerezza. Ma anche mi monta una magnetica voglia di assaggiarla. Voglio sentirne il sapore.

Le allargo piano le grandi labbra con i pollici e poi sprofondo con la faccia in mezzo alle sue gambe aperte. Con la bocca spalancata inizio a muovere la lingua su e giù, e ogni tanto ne affondo la punta in profondità, dentro. La sua fica sa di salato e di un sapore pungente che sa di sesso. E’ bagnata.

Lei ansima con una frequenza sempre più crescente e ogni volta che solletico il suo clitoride con la punta della lingua emette un gemito che sembra il lamento di una gatta. Mi preme forte la testa contro la sua sua vagina, incitandomi di continuare così e a non fermarmi. Io ubbidisco, impegnandomi con maggior foga, perchè sono curioso di vedere cosa sarebbe successo alla fine. Poi, ad un certo punto, avverto degli spasmi che la fanno sussultare. Contemporaneamente mi sta stringendo forte le gambe intrappolandomi la testa, premendo con le mani ancora di più. – Ah...ah...si! Oh mio Dio...si! Che figata! – Mia sorella ha qualche fremito e poi si irrigidisce. Ecco: ora si sta rilassando mollando la presa. Solo allora levo la bocca dalla sua fica.

Riemergo da lei cercando l’espressione del suo volto. L’avambraccio le coprie gli occhi, e l’altro braccio è steso lungo il corpo. Sta ancora ansimando. La vedo lì, distesa, completamente nuda e con le gambe ancora socchiuse. Il petto che le sobbalza ad ogni respiro. E io ai suoi piedi, in ginocchio, con il cazzo ancora duro.

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