Tra colpa e desiderio

Angels Darks
a day ago

Seduti uno di fronte l'altra, lei era bella, lo guardava innamorata con i suoi occhi verdi mentre la camicetta bianca sotto la luce della lampada risaltava la sua abbronzatura e i capelli color oro. la camicetta sbottonata al punto giusto e la catenella sul seno stuzzicavano i desideri sessuali di Gion.

Ding..... Il tintinnio di una forchetta che cade a terra. Dagli altri tavoli qualcuno si volta a guardare. Gion si china per raccogliere la forchetta,e guarda sotto il tavolo...e fantastica come ha sempre solo fatto.

- Tesoro,ti vedo strano...che succede?dai per adesso godiamoci solo la cena, questa sera me lo sento sará una serata diversa...in questo momento mi sento pronta..Ti faccio un regalo...

c'era un atmosfera calda un eccitamento tra i due...che si erano sempre desiderati....

Anche quando fingevano di non farlo.

Anche quando si chiamavano “amici d'infanzia”, quando si sedevano uno accanto all'altra a studiare tedesco, a parlare di Dio, a scrivere appunti a matita sul margine delle pagine...

Tra Sally e Gion non c’era mai stato bisogno di parole spinte, né di baci rubati. Bastavano gli sguardi x capire che c' era sintonia

Lunghi silenzi, carichi di qualcosa che nessuno dei due sapeva nominare...

Ma c’era qualcosa e lo sentivano entrambi...Sempre.

Poi erano cresciuti, ma quella tensione non era mai davvero cambiata.

Il mondo intorno a loro...con amici che si baciavano, coppie che si toccavano, serate fatte di corpi che si cercavano senza freni...e loro no..niente di tutto questo..qualcosa li teneva fermi.

Un muro invisibile. Fatto di vergogna. Di sensi di colpa piantati dentro come spine.

Come se il solo desiderarsi fosse già sbagliato.

Sally lo sapeva...ogni volta che lo guardava con certe fantasie addosso, la sera, nel letto, si sentiva sporca... Pregava. Si chiedeva perché Dio la poteva punire se faceva ciò che sentiva.

Gion era uguale.

Ogni carezza immaginata, ogni sogno con il volto di Sally, gli lasciava un senso di colpa più forte del piacere stesso...

E ogni volta andava in chiesa la domenica, cercando pace, ma ogni volta usciva più confuso di prima...

Eppure erano ancora lì, dopo tutti quegli anni...

Seduti uno di fronte all'altra.

Con gli anni che erano passati ma con quella scintilla sempre viva, ancora lì dentro di loro.

Solo che questa scintilla era più adulta..più consapevole e più affamata

Sally si accarezzò una ciocca di capelli e sorrise.

Gion si morde il labbro e abbassa lo sguardo....

Ma poi lo rialzò....non voleva nascondersi più... Voleva confidarsi con lei

-Sally non voglio più trattenere niente...

Sally e Gion, si conoscono praticamente da sempre. Da bambini giocavano sempre insieme, infatti abitavano nello stesso quartiere, poi da adolescenti era nato in loro un desiderio differente fatto di impulsi della carne. Decidono di essere fidanzati ma hanno deciso di non baciarsi ne toccarsi, poiché le severe dottrine religiose inculcategli fin da piccoli, li hanno sempre frenati e colpevolizzati.

Quante sere Sally é rimasta sveglia a chiedere perdono ad una statua o una immagine perché il suo corpo aveva delle esigenze, o perché le sue labbra avevano sfiorato quelle di Gion.

Stessa cosa valeva per Gion, che frequentava la messa ogni domenica nella parrocchia del paese Stessa parrocchia di cui era stato chirichetto per tanti anni. Parrocchia cui don Melo lo aveva trattato sempre molto e troppo bene. Sin da piccolo. Sin da ragazzino ingenuo e accondiscendente.

Sin da piccolo, timoroso, pieno di paure, di false colpe inculcate da una realtà della vita che solo ora capisce era sbagliata ed ingiusta per un ragazzino.

***********

Gion con sguardo fisso su Sally, il cuore gli batteva forte come ai tempi del primo bacio (chiamiamolo bacio ma era più uno sfiorarsi di labbra ) rubato dietro al muro della chiesa, anni prima....c era una strana atmosfera tra loro

Il cameriere arrivò a portar loro il secondo piatto,rompendo la tensione x un attimo....ma tra i due l’atmosfera era ormai carica...

Gion guardò Sally negli occhi Le prese la mano sopra al tavolo, tra la forchetta e il coltello... senza pensare agli altri che lo guardavano..

-Ti ricordi com'eri a sedici anni?

-Certo che sì Gion...mi sentivo sbagliata ogni volta che ti pensavo... eppure, non riuscivo a smettere di pensarti

- Sally non eravamo sbagliati noi. Era tutto il resto ad esserlo.

Iniziarono a mangiare il secondo in silenzio... Quanti ricordi...i pomeriggi passati a studiare tedesco, seduti vicini ma senza mai sfiorarsi; le passeggiatine vicini ma nemmeno presi x mano...le risate..gli sguardi che ci scaldavano e accendevano il cuore; e poi le notti... soli nelle loro stanze, ognuno si dava la colpa x i desideri che sentivano uno x l altra che ancora oggi sono vive, vere.. quelle colpe.

Sally abbassò lo sguardo....la sua voce bassa

-Ti ricordi Don Melo?

Gion con un cenno fece si

-Ti ha mai...…?

-Sì, disse Gion interrompendola subito..

Sally gli strinse la mano più forte.

-Non mi hai mai detto nulla Gion...

-Non avrei saputo come.. e poi… per anni ho pensato fosse colpa mia... Sai, com’è, quando ti convincono che sei sporco dentro...

Le sue parole tra un bicchiere di vino ed un altro..tra le candele e i piatti ancora pieni.. non era più solo una cena.... Era una confessione...

Sally continua

- Gion ti capisco benissimo...

Il fatto di sentirsi sporchi dentro..il fatto di sentirsi la colpa...sai anche a me è successo...

- Devo dirti una cosa... Anche con me..ehmm...Don Meloo.... Emmhh...ci ha.... provato!!

Silenzio tra i due..era il momento in cui i due compagni, dopo essersi cercati da sempre... si guardavano finalmente senza vergogna...

Lui sorrise... un sorriso stanco..ma liberatorio... Finalmente la verità...

- Avevo 11 anni quando iniziai a fare il chierichetto nella parrocchia del mio rione. Mi piaceva aiutare durante la messa... accendere le candele...suonare la campanella.. portare l'acqua e il vino all altare.

Lo facevo con attenzione, xché era una cosa importante...

Don Melo era gentile.. raccontava barzellette e tutti dicevano che era uno bravo con i ragazzi...

Sally gli teneva la mano -continua Gion

- All’inizio erano solo piccoli gesti..una mano sulla spalla, un abbraccio un po’ piu lungo... Mi sentivo sempre piu strano. Don Melo mi chiamava sempre più spesso in sacrestia, anche quando non c’erano motivi...poi un giorno ci fu qualcosa di più....

Nelle stanze della sacrestia, quando tutti se ne erano andati, quella sera mi fece rimanere e quelle attenzioni diventarono diverse..mi fece sedere prima vicino a lui e poi su di lui.. mi accarezzava il viso..i capelli.. le mani ...fino ad andare vicino al pisellino... Con l altra mano sotto la tunica si toccava pure lui...Io non capivo bene cosa stesse succedendo, ma sentivo che era sbagliato.... Avevo paura e vergogna...

Don Melo mi disse

-mi raccomando Gion mio.. non dire niente a nessuno, è il nostro segreto. Dio ci capisce...

Io credevo di dover obbedire...Se no facevo un torto a Dio e mi puniva...

Sally teneva ancora la mano di Gion. Le dita tremavano...

Poi cominciò lei

- Io avevo 13 anni... quando è successo...

- Mi ricordo ogni cosa, come fosse ieri...era un sabato pomeriggio e io ero rimasta in parrocchia a finire di sistemare delle cose per la processione...

Don Melo mi disse che avevo fatto un ottimo lavoro e mi invitò a bere una cioccolata calda nel suo studio....

Gion la ascoltava..

-Continua Sally tranquilla

-Gion sembrava tutto normale... finché non si avvicinò. Mi mise una mano sulla schiena....dicendo che ero speciale...che Dio mi aveva benedetta con quella bellezza e che... dovevo essergli riconoscente e dovevo condividere con lui quel dono..poi si mise dietro di me, mi accarezzò i capelli, la schiena... e allungò la mano sotto la mia camicetta... Avevo il cuore che batteva forte... non sapevo cosa fare... Mi sentivo come paralizzata...

- Mi disse che era una prova.... che Dio metteva alla prova le sue preferite ... E lei era una sua prediletta... e che se avessi detto qualcosa a mia madre o a qualcuno, sarei stata colpevole di aver tentato un uomo....

Gion chiuse gli occhi...e le lacrime gli uscivano scendendo giù x le guance.

- Ti ha fatto del male, Sally... e tu eri solo una bambina...

- Sai qual è la cosa peggiore? Che x anni ho pensato di avere una colpa e se avessi parlato Dio mi avrebbe punita..

- Solo oggi qui con te.. capisco quanto ci ha fatto del male e spezzati tutti e due. Ci ha distrutto psicologicamente ma finalmente ci siamo liberati e siamo ancora qui...

Lui sembrava scosso

Lei si alzò dal tavolo e si chinò verso di lui, avvicinandosi all’orecchio

- Allora andiamo a liberare tutto ciò che abbiamo tenuto dentro x troppo tempo..

E lui

- Stanotte, Sally, non sarà solo desiderio. Sarà anche liberazione...

Si avviarono alla macchina in silenzio.. tra loro delle verità tenute dentro troppo a lungo... Ma ora non c'era più vergogna...

La macchina andava avviandosi verso casa lungo le strade buie del paese.. l’aria era carica di un’energia nuova...

Gion guidava con una mano sola, l’altra ancora stretta a quella di Sally...

Non parlavano. Non ce n’era bisogno. Le parole erano già state dette...si erano aperti insieme...adesso era il tempo del corpo, di toccarsi...di eccitarsi senza nessuno blocco...

Arrivati davanti alla casa di lei.. Sally aprì il portoncino piano piano... La casa era buia e silenziosa...C era solo la luna che entrava dalle finestre nel tinello

- Vieni

sussurrò, guidandolo x mano lungo il corridoio...

Gion si fermò un attimo nell’ingresso,e la guardo'

Sally si voltò, e si sciolse lentamente i capelli...

- Questa sera non c'è niente da trattenere, Gion....

Lui fece cenno di si e la seguí. Lui dietro di lei, passo dopo passo, c era tensione... Quando arrivarono nella stanza, le mani si cercarono....nessuna fretta tutto lentamente... Si dovevano assaporare tutto nei minimi particolari...

Si spogliarono lentamente, guardandosi negli occhi... Erano puliti ora... avevano nascosto tutto x anni... Ma ora si sentivano guariti..

Gion le sfiorò la pelle... Sally si lasciò andare... ogni carezza era una pagina vecchia che voltava.. ogni bacio, una ferita che si chiudeva...

Le mani di lui scorrevano sul suo corpo... Finalmente poteva sentirlo com'era fatto... Bello liscio vellutato...

Lui si stese e Sally si mise sopra di lui, lentamente, e lo guardava fisso...

- mi sento libera ora...

- Anche io, rispose Gion, con la voce sensuale

Si muovevano insieme come se l' avessero fatto da sempre come se il loro corpo ricordasse una danza imparata da bambini e mai dimenticata...

Mani che sapevano dove andare dai seni scendevano sotto la fica bagnata..e la masturbava...

Lei che lo baciava appassionatamente mentre era eccitatissima... Lui che sentiva il suo cazzo diventare sempre più duro...e inizia a spingerlo nella fica umida che scivola na meraviglia.. Lo cavalca lentamente x sentire x bene l entrata e l uscita... Sta x venire ecco ancora qualche affondo sul cazzo e arriva l orgasmo... Che le fa vibrare tutto il corpo

A sua volta lui con il cazzo che gli scoppia e le vene tutte fuori dopo averla sentita tra gemiti respiro affannoso ed ecco sta venendo...sta x sborrare pure lui... La solleva la fa girare..la mette distesa... lei apre la bocca e le schizza dentro.. fino a fargliela scolare mezza fuori... Poi gliela spalma sul cazzo ancora duro...massaggiandoglielo...

Rilassati...restarono abbracciati, nudi...

Finalmente la verità...e il piacere...quella vergogna, una volta confidata tra i due... perse tutto il potere....il desiderio, quando nasce dalla fiducia e dalla tenerezza, è sacro....non sporco....

Sally appoggiò la testa sul petto di Gion.

X la prima volta dopo tanto tempo, si addormentarono senza sensi di colpa... Finalmente vicini..

Un bel respiro tranquillo...e il silenzio che non era x nascondere qualcosa...

Troppo tempo avevano perso a sentirsi sbagliati...a combattere contro cose credendo fossero peccati...e quante volte avevano chiesto perdono x qualcosa che li faceva sentire in colpa

X fortuna insieme hanno capito che la vera salvezza non viene dalla paura...dal nascondere le cose..dal sentirsi in colpa.. ma dalla verità... e che liberarsi... parlarne non vuol dire dimenticare...ma svuotarsi e condividere dimezzando il dolore l angoscia.