Cosa desideri realmente?

Angels Darks
2 days ago

Andrea, un tipo tranquillo e bravo ragazzo, aveva vissuto per anni un matrimonio fatto di silenzi e rifiuti. Sua moglie Claudia sembrava aver perso ogni interesse per lui e di conseguenza non avevano più intimità. Ogni suo tentativo di avvicinarsi veniva respinto con una scusa, mal di testa, stanchezza, i figli, il lavoro, impegni o preoccupazioni varie. Andrea aveva imparato a non insistere, ma dentro di sé si sentiva trascurato e svuotato. Non immaginava, però, che Claudia nascondesse un segreto. Già da diverso tempo aveva intrecciato una relazione clandestina con Davide, anche lui sposato e migliore amico di Andrea. Una relazione durata ben cinque lunghi anni, fatta di incontri segreti, messaggi cancellati in fretta e complicità rubata. Un legame proibito che paradossalmente aveva spento in Claudia ogni desiderio verso il marito. La relazione con Davide si interruppe bruscamente, poiché quest’ultimo, scoperto da sua moglie, dovette scegliere tra la famiglia o un futuro incerto con l’amante. Claudia si ritrovò improvvisamente sola. Il vuoto lasciato da quell’amore proibito la investì come un’onda. Per la prima volta dopo tanti anni, iniziò a guardare Andrea con occhi diversi. Forse per senso di colpa, forse per rabbia repressa, forse per bisogno di riscoprirsi donna, Claudia si accorse di provare una fame insaziabile di sesso e desiderio.

E così, senza alcun motivo specifico, lei cambiò atteggiamento verso suo marito Andrea. La donna che per anni aveva rifiutato ogni approccio o contatto fisico, cominciò a cercarlo con impeto. Le sue mani si facevano audaci, la sua voglia incontenibile. Andrea, dapprima spiazzato, si lasciò travolgere da quella trasformazione. La moglie che ricordava fredda e distante era diventata una furia capace di sorprenderlo notte dopo notte con passione e giochini nuovi. Ma dietro a quella passione riaccesa restava un’ombra. Andrea si chiedeva se quel fuoco fosse amore per lui o il tentativo di cancellare il ricordo di un altro. Claudia, dal canto suo, non diceva nulla: nella sua mente aveva cancellato il passato, chiudendo un occhio sulla valanga di dolore che aveva causato al marito in tutti quegli anni. Viveva solo il suo presente con intensità. Come se volesse esorcizzare cinque anni di bugie, come se il tempo potesse tornare indietro e scegliere di non tradire. Il loro matrimonio sembrava rinascere, ma sotto la superficie ribollivano domande senza risposta. Era davvero un nuovo inizio o solo un modo di seppellire un passato troppo scomodo?

Per anni Andrea aveva cercato il corpo di sua moglie, trovando soltanto rifiuti e scuse. Claudia lo evitava spesso con fastidio, mentre i loro rapporti intimi si erano ridotti a un ricordo sbiadito. Andrea, in quel lungo periodo, si era forzatamente autoconvinto che fosse la stanchezza o la routine ad aver spento la fiamma, senza sapere che dietro quella freddezza c’era un segreto troppo doloroso da accettare. Da cinque anni, mentre gli cucinava, faceva la spesa o stendeva il bucato simulando una brava mogliettina casa e famiglia, in realtà divideva il letto, i sospiri ed i gemiti di mille orgasmi in circostanze diverse con Davide. Con lui Claudia si era lasciata andare completamente, scoprendo lati di sé che ad Andrea negava. Quando quell’amore clandestino finì, qualcosa in lei esplose. Non più amante, non più segreti. Solo un vuoto enorme, e una fame di essere presa e desiderata che non poteva più ignorare.

Fu allora che Andrea iniziò a notare il cambiamento. Claudia lo guardava diversamente, lo sfiorava con le mani quando passava accanto, lasciava cadere lo sguardo sulle sue labbra come se non le avesse mai baciate prima. La prima notte che fecero l’amore fu travolgente. Claudia lo spogliò con furia, mordendogli la pelle, baciandolo ovunque, cavalcandolo come se volesse recuperare tutti gli anni perduti in una volta sola. Andrea rimase senza fiato. La donna che per anni si era negata ora era una belva tra le lenzuola. Lo provocava con parole sussurrate, si offriva senza pudore, cercava posizioni nuove, chiedeva ancora e ancora. Le sue unghie gli graffiavano la schiena, il suo respiro era caldo e ansioso, e i gemiti che gli esplodevano nelle orecchie lo facevano impazzire. Notte dopo notte, Claudia sembrava non essere mai sazia, ogni volta era più audace e sorprendente. Lo svegliava di colpo nel cuore della notte, lo trascinava contro il muro, lo prendeva in cucina, sul divano, ovunque la voglia la assalisse. Andrea era confuso, ma anche rapito da quella nuova passione, la moglie che per anni gli aveva negato tutto ora sembrava vivere solo per il suo piacere e per il loro sesso.

E mentre il loro letto si trasformava in un campo di battaglia sensuale, dentro Andrea il dubbio cresceva. Quella furia era amore per lui… o il modo di Claudia di cancellare, tra gemiti e orgasmi, il fantasma di un altro uomo? Andrea si lasciava travolgere da quella metamorfosi, cercando di non farsi troppe domande. Claudia era rinata, e lui godeva di quel corpo che sembrava non stancarsi mai di cercarlo. Ogni notte era un vortice di sudore, gemiti e orgasmi. La vedeva diversa, più spregiudicata, più esperta, più affamata di piacere. Ma allo stesso modo, con il passare dei giorni, il tarlo continuava a consumarlo dentro. Come poteva una donna che per anni si era mostrata gelida trasformarsi di colpo in una furia del desiderio? Dove aveva imparato quelle carezze così sicure, quelle posizioni ardite, quelle parole sporche che gli sussurrava all’orecchio?

Una sera, mentre lei era sotto la doccia, Andrea prese in mano il suo telefono. Non lo faceva mai, ma il sospetto era troppo forte. Scorrendo le vecchie chat trovò una cartella nascosta… l’espressione del suo viso cambiò, il suo istinto aveva ragione, avrebbe dovuto ascoltarlo sin dall’inizio. Conversazioni cancellate, foto intime, messaggi segreti. Claudia non era stata sempre fredda per noia o stanchezza… lo era stata solo perché il suo calore lo aveva dato ad un altro uomo. Un nome compariva più volte… e questo nome era “Davide”. Il suo migliore amico fin dall’infanzia. Il suo compagno di serate, di risate, di confidenze. Andrea sentì un colpo allo stomaco, la gola secca, le mani tremanti. Le immagini parlavano da sole: Claudia in lingerie, parole ardenti, promesse sussurrate, e poi i ricordi degli incontri. Cinque anni di tradimento. Cinque anni in cui lui, cieco, aveva creduto alle sue scuse.

Quando Claudia uscì dalla doccia, lo trovò seduto sul letto con il telefono in mano. Lei impallidì. Non servivano spiegazioni: bastava lo sguardo furioso e ferito di Andrea. Il silenzio durò pochi secondi, poi esplose in un confronto violento. Andrea la incalzava con domande, lei cercava parole che non bastavano mai. Ammetteva, confessava, piangeva, poi si difendeva: “Con te non ci riuscivo più, non mi sentivo desiderata, avevo bisogno di sentirmi viva…”

Andrea era diviso tra rabbia e attrazione, tra disgusto e voglia di possederla. E fu proprio quella notte, paradossalmente, che il sesso tra loro raggiunse un’intensità mai provata, un misto di furia, rancore e desiderio che li fece consumare fino all’alba. Ma mentre il corpo di Claudia si stringeva al suo, Andrea sapeva che niente sarebbe più stato come prima. Aveva finalmente la moglie ardente che aveva sempre sognato… ma al prezzo della verità più dolorosa. Per giorni, Andrea rimase in bilico tra due opposti: la voglia di cacciare Claudia via dalla sua vita e il desiderio ardente che ancora lo legava al suo corpo. Ogni volta che la guardava, vedeva l’immagine di lei tra le braccia di Davide, ma nello stesso tempo non riusciva a smettere di desiderarla.

Claudia, dal canto suo, aveva cambiato atteggiamento: non più fredda, non più distante. Lei lo cercava continuamente, si concedeva senza limiti, lo implorava di non lasciarla. “Ora voglio solo te… ora sono tua, tutta tua”, gli sussurrava mentre si lasciava possedere in modo disperato, come se solo attraverso il sesso potesse riparare la ferita che gli aveva inflitto. La verità era che lei era falsa, traditrice e ingannatrice, e l’istinto suggeriva di lasciarla, ma Andrea, in realtà, usava quella situazione a suo vantaggio. Ogni volta che facevano l’amore, la spingeva oltre: voleva sentirla gemere più forte, vederla umiliarsi nel piacere, provarle che ora era lui a comandare. Claudia accettava tutto, anzi sembrava cercarlo, era pronta a lasciarsi dominare, a farsi prendere ovunque, a offrirsi senza pudore. La colpa la spingeva ad arrendersi a ogni sua richiesta.

Ma sotto quel vortice di sesso e passione, il veleno restava. Andrea non riusciva a cancellare dalla mente l’immagine del tradimento. Nei momenti di rabbia le sussurrava all’orecchio: “Così lo facevi con lui? Ti faceva gridare come adesso? O con me godi di più?” E lei, con gli occhi lucidi e il respiro spezzato, gemeva: “Con te… solo con te… adesso solo tu.”

Ogni notte diventava un campo di battaglia tra rabbia e desiderio, tra vendetta e bisogno. Claudia si lasciava travolgere senza opporre resistenza, mentre Andrea cercava in quelle notti infinite una risposta alla domanda che lo consumava… era ancora amore… o soltanto ossessione? Cosa l’aveva spinta a tradirlo? Perché così a lungo? Cosa le aveva fatto mancare? Cosa invece aveva trovato fuori dal letto matrimoniale? Davide sarebbe stato in grado di sostituirlo nella vita di tutti i giorni oppure era solo una valvola di sfogo? Da quella notte la loro vita cambiò radicalmente. Andrea non riusciva a smettere di pensarci. Ogni carezza, ogni bacio, ogni volta che affondava dentro di lei, lo faceva con una sola idea in testa: cancellare Davide dalla sua memoria e marchiarla come sua in ogni modo possibile.

Claudia non resisteva, anzi. Sembrava quasi aver bisogno di quella furia. Non bastavano più i rapporti normali, lui la prendeva ovunque. In cucina, in macchina, persino nel bagno di un ristorante, spinto da un misto di rabbia e desiderio che lo rendeva instancabile, e lei lo seguiva con gli occhi pieni di lacrime e di piacere, come se la punizione fosse anche l’unica redenzione che poteva offrirgli.

Marco provocava con parole taglienti mentre la possedeva: “Così lo facevi con lui? Ti piaceva? Dimmi il suo nome mentre godi, forza… o non riesci perché adesso c’è solo il mio cazzo che ti riempie?” Claudia gemendo scuoteva la testa, graffiandogli la schiena con disperazione: “No, basta… ci sei solo tu… solo tu!” E più lei si piegava alla sua volontà, più Andrea alzava l’asticella. La costringeva a mostrarsi nuda davanti allo specchio mentre la possedeva da dietro e farla gridare fino a perdere la voce. Voleva sentire implorare il suo piacere come se fosse una condanna. Ogni volta che lei cedeva, lui sentiva un piacere feroce, ma mai abbastanza per cancellare il veleno del tradimento.

Lui voleva che ogni orgasmo fosse una cicatrice. Lei voleva che ogni cicatrice fosse un perdono.

Col passare delle settimane, il sesso divenne un’ossessione quotidiana. Non era più amore, non era più solo desiderio, ma era un bisogno tossico, che li legava con catene invisibili. Andrea non sapeva più se voleva punirla o salvarla. Claudia non sapeva più se si stava liberando o condannando da sola. E mentre il loro letto bruciava di notti furiose, fuori dal lenzuolo restava un silenzio pesante: due anime intrappolate in un gioco di potere, colpa e piacere che rischiava di divorarli entrambi. Andrea aveva trasformato la camera da letto in un’arena. Non cercava più solo piacere, voleva dominare Claudia… marchiarla, piegarla fino al limite. Ogni rapporto era una sfida, un rito di possesso.

Una notte, con le luci basse e il corpo di Claudia già sudato e stremato sotto di lui, Andrea le afferrò il viso con forza: “Chiudi gli occhi, immagina Davide. Immaginalo qui. E poi dimmi, dimmi se ti scopava così.” Claudia spalancò gli occhi, il respiro spezzato: “No… non voglio…” Ma lui insistette, scopandola con veemenza, il ritmo incessante che la faceva gemere suo malgrado. “Dimmi la verità, Claudia… lo prendevi così da lui? Ti piaceva quando ti teneva come sto facendo io?” Le lacrime le scesero sulle guance, ma il suo corpo la tradiva, tremando di piacere sotto le spinte. “Non era così… non mi faceva gridare così… tu mi spezzi, tu mi consumi…” Andrea ghignò, eccitato dalla sua resa. “Allora gridalo… gridalo che con lui non sei mai venuta così.” E lei, rotta, si lasciò andare, urlando parole che mescolavano dolore e godimento: “Con te! Solo con te! Lui non mi ha mai presa così, mai, mai!”

Quella confessione diventò benzina sul fuoco. Da quel momento Andrea introdusse nella loro ossessione un nuovo gioco perverso, evocare il fantasma dell’amante mentre la possedeva. La costringeva a confrontare ogni carezza, ogni orgasmo, ogni posizione con ciò che aveva fatto con Davide. A volte la umiliava, obbligandola a raccontare come si lasciava toccare da lui, per poi sovrastarla con più forza ancora. Claudia piangeva e godeva allo stesso tempo, schiacciata da un desiderio che era diventato punizione, e da una colpa che trovava espiazione solo sotto il corpo di suo marito. Ogni volta che Andrea la prendeva, sentiva dentro di sé una vittoria amara. Non stava solo facendo l’amore, stava cancellando l’altro uomo dal suo corpo. Ma più lo faceva, più Davide tornava nei loro giochi, come un fantasma quasi fisico che osservava e alimentava la spirale perversa. La camera da letto era ormai un triangolo: Andrea, Claudia… e il ricordo vivo del suo amante.

Andrea non si aspettava più di vederlo. Credeva che Davide fosse sparito per sempre, che la loro relazione fosse totalmente chiusa. Invece, una sera, tornando a casa prima del solito, lo trovò sulla soglia. Claudia, sorpresa, non fece in tempo a inventare una scusa. Davide era lì, in piedi, in carne e ossa, con lo stesso sguardo che un tempo si scambiavano in segreto. Il sangue di Andrea ribollì. Avrebbe potuto colpirlo, cacciarlo via, urlare. Invece, in quell’istante, un pensiero malato lo colse all’improvviso: usare quell’uomo, suo rivale, come strumento di vendetta. “Vuoi lei, Davide?” disse Andrea con voce roca mentre spingeva Claudia contro il muro. “E tu, Davide… vuoi vedere cosa significa davvero scoparla? Guardami mentre lo faccio. Guarda come gode con me, non con te.” Claudia sgranò gli occhi, divisa tra paura e eccitazione. Andrea la sollevò di peso, le strappò via i vestiti e la prese lì, davanti a Davide, con una furia che la fece urlare dal dolore e dal piacere. Davide rimase incredulo e paralizzato mentre guardava Andrea spingere con forza il suo pene nella vagina di sua moglie.

Lei seduta con le gambe spalancate sul bordo della credenza accoglieva la furia di suo marito mentre le bottigliette in vetrina battevano curiosamente tra di loro. Davide era paralizzato sull’uscio della porta. I suoi sentimenti erano misti tra paura, delusione ed eccitazione. Vorrebbe andare, scappare via, ma il cazzo premeva forte nei pantaloni. D’istinto si avvicina piano alla coppia, ed in barba al detto tra moglie e marito non mettere il dito, Davide di tutta risposta tira fuori il cazzo ed inizia a masturbarsi. Andrea lo guarda e dice: “Cosa vorresti fare con quel cazzetto?” Di tutta risposta Davide mette una mano sulla testa di Claudia e la tira verso il suo membro, riempiendole la bocca. Lei, eccitata, non si tira indietro e comincia a spompinare Davide mentre accoglie Andrea dentro di sé. Poi i due si danno il cambio in una perversa complicità. La sfida tra i due uomini diventa sempre più intensa, dove Claudia è solo l’oggetto del loro desiderio conteso; non c’è più amore né desiderio per lei, ma solo due membri che si muovono contemporaneamente nel corpo di Claudia, cercando di punirla quanto più possibile per il suo egoismo e il suo tradimento.

Claudia gemeva, cercando entrambi, mentre i due uomini si sfidavano con sguardi e tocchi: chi l’avrebbe fatta tremare di più? Chi l’avrebbe piegata alla propria volontà? Ogni tocco, ogni sospiro era una battaglia e un dono allo stesso tempo. Lei sentiva il loro dominio e la loro eccitazione, e questo la faceva arrovellare tra il senso di colpa e il piacere intenso. Andrea sussurrava parole dure e provocanti all’orecchio, Davide rispondeva con carezze ferme e audaci. Lei si sentiva sospesa tra due fuochi, incapace di resistere, completamente immersa nella tensione e nella passione che li legava. Non c’era amore, non c’era scelta, solo il gioco perverso della loro sfida.

Quella sera sarebbe stata decisiva, ormai non era più possibile tornare indietro, dentro o fuori. Il gioco, seppur piacevole, era nato dalle macerie e dalla menzogna. Andrea e Davide inondarono di sperma la loro donna comune, si fecero succhiare entrambi, le violarono ripetutamente ano e vagina anche contemporaneamente, e dopo ore di sesso sfrenato non rimase nulla, solo uno sfogo fisico. Andrea fece una doccia e si rivestì. La stessa cosa fece Davide. Claudia, stremata, rimase stesa sul letto fradicia dei loro umori.

Andrea le si avvicinò, le diede un bacio sulla fronte e disse: “Addio, non ti amo più, mi hai ingannato per anni e mi hai nascosto la tua relazione con un altro uomo mentre stavi con me. Ti prego, non farmi più soffrire, voglio solo dimenticarti.” Subito dopo anche Davide le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, anche lui disse: “Addio, mia dolce amante, hai rovinato la mia vita facendomi scivolare nella menzogna, e per questo ho perso mia moglie e la mia famiglia. Le bugie che hai raccontato a tuo marito le avresti raccontate a chiunque perché tu sei così: bugiarda e traditrice. Sì, ci siamo divertiti, ma a quale prezzo? Fin da subito avremmo potuto includere nei giochi i nostri partner, invece li abbiamo esclusi… Non voglio vederti mai più, addio. Spero che un giorno tu capisca che la verità e la sincerità è molto più divertente della menzogna e dei segreti.”

Andrea e Davide la lasciarono lì, sola con le sue colpe e le sue debolezze, ancora unta dei loro umori che presto o tardi dovrà lavare.

Forse, solo un nuovo inizio potrà dare pace ai due uomini che a ben pensarci si erano divertiti tanto.

Non sapevano che fosse così intenso e coinvolgente scopare in tre.

Andarono al bar e, tra una birra e l’altra, pensarono che sarebbe stato il caso di ripetere l’esperienza.... Ne parlarono un po’ e stabilirono che alla base di tutto dovrà esserci fiducia reciproca e massima sincerità. E soprattutto mai confondere sesso e passione con amore: tutte le carte andranno messe sul tavolo scoperte.

Arriva la cameriera, molto sexy, per portare altre birre. Andrea fa: “Ciao, sei impegnata?”

Lei risponde: “Sì, ho una relazione aperta con la mia compagna, sono bisex.”

Davide risponde: “Anche la tua compagna è bisex?”

“Sì, certamente,” risponde la cameriera. “State pensando quello che penso io?”

I tre si guardano negli occhi e

scoppiano in una fragorosa risata, mentre i pantaloni dei due amici diventano sempre più gonfi.