La fanciulla e l'uomo nero 3
Nel liceo dove studiava Cielo Riveros, lavorava come bidello un vecchio di circa 58 anni, gobbo e con una faccia degenere, sempre sudato e sporco perché puliva tutte le aule, era un uomo dalla pelle scura alto circa 1,70 conosciuto a scuola come Juan lo zoppo perché aveva una gamba più corta dell'altra, il che gli causava una leggera zoppia nel camminare che lo faceva sembrare ancora più orribile, era vedovo da diversi anni quindi vedeva le deliziose studentesse come una prelibatezza lontana e proibita, era un pervertito a cui piaceva spiarle quando andavano a fare il bagno nelle docce dopo le lezioni di educazione fisica poiché accanto alle docce delle ragazze c'era una piccola stanza dove venivano conservati tutti gli utensili per pulire le aule e il vecchio era riuscito a fare un buco nascosto per spiare le studentesse e masturbarsi vedendole completamente nude.
Il giorno dopo che Cielo Riveros uscì dalla sua lezione di educazione fisica andò subito a farsi una doccia perché voleva staccare un po' per scrivere nel suo amato diario tutto quello che era successo con Don Anselmo il giorno prima, arrivò alle docce si spogliò lentamente e sensualmente per mettersi subito sotto il getto della doccia che le scorreva sul corpo scultoreo sembrava una dea fatta donna, l'adolescente si mostra in tutto il suo splendore il suo corpo giovanile e scultoreo era un boccone, una delicatezza degna dei re la ragazza non si rese conto che l'uomo zoppo la stava spiando deliziandosi dello spettacolo era delizioso vedere come si insaponava il suo paio di seni medi ma perfetti, che seni aveva quella ragazza, li aveva adornati con un paio di capezzoli grandi e scuri circondati da areole altrettanto grandi e impressionanti, bei seni per una ragazza di soli 18 anni l'uomo zoppo tenne gli occhi su quel paio di limoni che la ragazza aveva per seni, il vecchio non batté ciglio, i seni si sollevarono maestosi sfidando la forza di gravità che non influenzarli ancora. La ragazza si passò il sapone sui seni, sul suo addome liscio era uno spettacolo che alcuni avrebbero pagato volentieri per vedere, solo l'uomo zoppo era un testimone che si dava qualche tirata al cazzo senza smettere di guardare la ragazza in quanto la ragazza quando portò la mano al basso ventre sentì una sensazione molto piacevole e iniziò ad accarezzare il suo coniglietto caldo chiudendo gli occhi e godendo delle sensazioni elettrizzanti il vecchio bidello sentì che stava venendo emettendo un potente getto di seme e cadendo seduto sul pavimento esausto per lo spettacolo assistito.
La ragazza si vestì dopo la doccia e andò a sedersi su una panchina sotto alcuni alberi frondosi e freschi, poco distante. Sapeva di avere ancora 40 minuti prima dell'inizio della lezione successiva e iniziò a scrivere sul suo amato diario tutto quello che era successo il giorno prima con il fruttivendolo Anselmo. A volte, mentre scriveva, la ragazza sospirava ricordando i deliziosi momenti trascorsi nel buio del cinema. Così scriveva distrattamente sul suo diario, senza rendersi conto che l'uomo zoppo le si stava avvicinando da dietro. Quando le si avvicinò da dietro, l'anziano rimase immobile a contemplare la scollatura della ragazza. Il suo sguardo era fisso sui bottoni slacciati della sua camicetta. L'anziano si stava eccitando di nuovo. Stava anche osservando quel bel paio di gambe tornite che la ragazza aveva accavallato. La visione era emozionante. In quel momento, gli venne in mente qualcosa e si voltò di lato. Vide in lontananza che le aule erano a circa 80 metri di distanza e che i compagni di classe di Cielo Riveros stavano giocando a palla, sistemandosi il suo pene rigido con la mano, e salutò la ragazza.
"Ciao bellezza", disse la ragazza, appena consapevole di avere qualcuno accanto a sé, sorpresa di non aspettarsi che qualcuno le fosse così vicino.
"Ciao Don Juan" (era il nome del vecchio portiere) "Mi hai proprio spaventato", disse la ragazza. "Ah ah ah" rise lo zoppo Juan seduto accanto alla bella studentessa, si sentiva a disagio nel vedere come il vecchio le guardava apertamente le gambe e la scollatura della camicetta, in quanto la ragazza alzava con noncuranza le mani per sistemarsi i capelli facendo risaltare quei bellissimi capezzoli sotto i vestiti, l'uomo era teso, il sangue gli affluì al cervello e non c'era da stupirsi, la silhouette della studentessa era perfetta, la carne provocante dei suoi seni spiccava per una notevole fermezza e alcuni capezzoli rigidi incorniciati sulla camicetta sottile facevano andare in estasi lo sguardo del vecchio, i suoi fianchi sinuosi, le sue gambe ben definite, il suo addome piatto senza un grammo di grasso e il paio di gambe incrociate ben tornite erano argomenti sufficienti per far impazzire chiunque, Cielo Riveros senza dubbio emanava sensualità da ogni centimetro della sua pelle.
"-Cosa ci fai qui tutta solo?" chiese lo zoppo Juan appoggiando il braccio sullo schienale della panca e toccando la schiena di Cielo Riveros. Sentendo la mano del vecchio, lei fece un passo avanti.
"Sei molto carina, lo sai?" disse il vecchio, continuando a fissare la sua deliziosa scollatura.
-"Grazie signore" si sentiva a disagio perché voleva continuare a scrivere il suo diario ma con lo zoppo Juan non poteva farlo, il vecchio sorrise e la guardò, conosceva quello sguardo, sapeva che il vecchio era eccitato e questo la rendeva nervosa per esperienza personale, sapeva di cosa erano capaci i vecchi per godere di lei e divenne ancora più nervosa quando si rese conto che erano molto lontani dagli altri, completamente soli con un vecchio orribile, gobbo e zoppo che non smetteva di guardarla con lussuria. "Questo signor Juan, credo che me ne andrò perché la mia lezione sta per iniziare presto." disse la ragazza nervosa.
•"No tesoro, non andare alla tua lezione, c'è ancora più di mezz'ora, resta e parla con me" disse il gobbo avvicinandosi alla studentessa paralizzata, mettendosi accanto a lei che non osava girarsi per guardarlo. Lei continuò con le gambe incrociate e gli occhi dritti davanti a sé, il vecchio mise una mano sulla nuca della ragazza e cominciò ad accarezzare quella parte sensibile della studentessa e le disse: "Ehi, che pelle morbida che hai!" Il vecchio lussurioso sorrise semplicemente mentre accarezzava delicatamente la nuca della ragazza che mosse la testa cercando di far smettere la mano del vecchio di accarezzarle la nuca che le faceva rabbrividire la pelle.
Lei si voltò a guardarlo e disse "per favore non farlo don Juan...per favore" il vecchio vide quel bel viso e quei grandi occhi verdi che con il loro continuo ammiccare denotavano nervosismo, lei inorridita vide che il viso del vecchio si trasformava, il suo sguardo spaventò la studentessa perché conosceva quello sguardo e sapeva che non prometteva bene per lei, la spogliò con il suo sguardo, fissò il suo sguardo sul seno perfetto della ragazza e sulle lunghe gambe poiché indossando la gonna dell'uniforme scolastica così corta quando si sarebbe seduta si sarebbe alzata di più esponendo quel paio di gambe ben tornite e spesse per la gioia del vecchio, il vecchio vedendo la passività della ragazza continuò ad avanzare mise una mano sulla lunga gamba della studentessa sentendo la sua morbidezza che faceva irrigidire il suo cazzo la ragazza sempre più nervosa disse solo "lasciami lasciami ora...per favore" l'uomo era teso sentì il sangue affluire al cervello non c'era da stupirsi che avesse una bellezza al suo fianco che stava palpando, accarezzando lentamente le gambe formidabili della ragazza godendosi la loro esasperazione morbidezza, il viso della ragazza era rosso, stava iniziando a sudare e tremare, il suo corpo era un fascio di nervi il gobbo si avvicinò all'orecchio della ragazza e con la voce strozzata dal calore le disse che aveva un seno incredibile e che se glielo avesse lasciato afferrare le avrebbe dato dei soldi, la ragazza non poteva credere a quello che stava sentendo, non sapeva cosa dire al vecchio lussurioso, sentiva il cuore battere nella testa e di nuovo provò un brivido in tutto il corpo quando la mano del vecchio avanzò più in alto sulla sua gamba.
Poi il gobbo non ne poté più e si avventò sulla bocca della ragazza con la sua lingua disgustosa. "Nooooooo, lasciami... nooooo," disse la ragazza, "sei molto brava mamma, molto ricca, e io sono molto eccitata." "Nooooooo lasciami andare vecchio" "hahahaha rise, si sentiva così impotente, il vecchio era troppo forte per i suoi sforzi, la puzza di birra che proveniva dal suo alito, non riusciva a sopportarla, la sua lingua disgustosa si leccò ansiosamente le labbra, che teneva molto strette," Noo... noo... borbottò la ragazza, cercando di allontanarsi. No, no, no, per favore non continuare."
In un momento di disattenzione la gobba riuscì a liberarsi dalle sue braccia e corse via afferrando il suo zaino, lei corse e corse terrorizzata finché non arrivò alle aule esausta si voltò e vide in lontananza il vecchio Juan che era ancora seduto sulla panca respirando sollevato, il bidello a causa della sua zoppia non poteva seguirla e mentre si preparava per andarsene vide il diario di Cielo Riveros e lo prese e dopo averlo letto velocemente lei sorrise e disse "ah ah ah questa piccola colomba dovrà tornare tra le mie braccia" e zoppicò via. Il giorno dopo la ragazza si alzò facendo i compiti mentre sua madre usciva con alcune amiche, iniziò a cercare il suo prezioso diario per catturare tutto ciò che aveva vissuto in quel pomeriggio spiacevole in cui il bidello voleva approfittarsi, aprì la sua cartella e si sorprese di non trovarla, angosciata iniziò a svolazzare per tutta la stanza cercando il proprietario di tutti i suoi segreti, la sua disperazione aumentava ogni minuto, sapeva che si stava ingannando pensando che fosse da qualche parte diversa dalla sua cartella Alla fine si arrese e si chiese come avesse fatto a non accorgersi della sua assenza, quel libro era il suo tesoro più prezioso conteneva nelle sue pagine i suoi segreti più intimi comprese le sue esperienze con i vecchi degenerati Don Lucas e il vecchio professor Tulio e l'incontro al cinema con Don Anselmo, quello che aveva sentito non riuscì a dormire fino a tarda notte chiedendosi dove e in quali mani fosse il suo amato diario. Il giorno dopo a scuola la ragazza non prestò attenzione alla lezione, stava ancora cercando di ricordare dove aveva lasciato il suo diario, quando uscì dalla lezione andò al negozio per comprare una bibita e si sedette su una panchina pensando al suo diario quando un ragazzo di circa 10 anni si avvicinò e le porse una busta e corse via, incuriosita la aprì per scoprire cosa fosse la lettera e fece una faccia sorpresa quando la lesse, la lettera diceva con una calligrafia orribile che il suo diario era molto interessante e che se voleva recuperarlo doveva andare dove viveva lo zoppo Juan perché se non l'avesse fatto tutta la scuola avrebbe scoperto che puttana era. Il vecchio viveva nel retro della scuola in uno scantinato, la ragazza confusa dal contenuto della lettera si lamentò della tremenda disattenzione ricordando l'episodio vissuto con il bidello quando dovette scappare perché il vecchio degenerato voleva approfittarsi di lei, la bella ragazza sapeva che doveva andare da lui perché se il suo contenuto fosse stato rivelato la sua vita sarebbe diventata un incubo.
Soprattutto perché il gobbo aveva già minacciato di rivelarlo a tutta la scuola, solo pensare al vecchio che metteva in atto la sua minaccia la riempiva di terrore, no, non poteva sopportare quella vergogna, che tutti avrebbero scoperto le sue intimità, i suoi segreti custoditi che solo il suo diario conosceva e nei minimi dettagli, quindi respirando profondamente si diresse verso la fine del corridoio e quando arrivò bussò alla vecchia porta di legno.
"Chi è?" si udì la voce ubriaca del bidello. "Sono io", rispose la studentessa.
"Entra mia regina, è aperto" le disse il vecchio, Cielo Riveros spinse timidamente la rumorosa porta di legno, la sua vista impiegò qualche secondo per abituarsi all'oscurità della stanza del vecchio appena illuminata da una debole lampada da tavolo, arrivando al suo olfatto fine uno sgradevole odore di sigarette, birra, piedi sudati e umidità, la studentessa fece una smorfia di disgusto, portandosi una mano al naso, si sentì disgustata e non riuscì a dire nulla, solo un'enorme voglia di vomitare e scappare da lì, si guardò intorno, era una stanzetta orribile tutta sporca senza finestre per questo gli odori senza ventilazione rimanevano intrappolati, c'era un piatto con cibo stantio su una sedia, vestiti sporchi ammucchiati sul pavimento, le pareti piene di poster di donne in mutande, era un posto disgustoso così come l'aspetto del gobbo che stava sdraiato a letto in pantaloncini senza maglietta leggendo il diario di Lupe con una mano dentro i pantaloncini massaggiandosi il cazzo, la studentessa lo guardò con disgusto con quella pancia disgustosa nel aria con il viso pieno di verruche, la pelle scura, secca e rugosa, su cui sfoggia una moltitudine di rozzi tatuaggi, sudata dal caldo come se non si fosse mai lavata, tutta questa scena fece venire la nausea alla studentessa, a cui piacevano l'ordine e la pulizia, rinchiusa in una stanza così ripugnante e in una compagnia così sgradevole. "Mi hai mancato, bellezza" le disse il vecchio con un sorriso trionfante "è quello che vuoi" gli disse la sensuale studentessa, con voce tremante. - "Così mi piace, dritto al punto" le disse il gobbo alzandosi dal letto, Cielo Riveros vedendo che stava camminando verso di lei spaventato si fece da parte entrando di più in quella stanza puzzolente il portiere prese un lucchetto e inorridita vide che aveva chiuso la porta a chiave e voltandosi a guardarla lui sorrise con i denti pieni di carie e disse con quella faccia sadica "ora mamma parleremo con calma senza che tu mi lasci di nuovo per scappare" la ragazza vide lo sguardo pieno di lussuria del vecchio e provò un misto di paura ed eccitazione. Cercando di apparire calmo, cosa che non provava, Cielo Riveros disse al portiere: "Per favore, Don Juan, restituiscimi solo il mio diario e me ne vado". Il vecchio pensò tra sé e sé: "Non lascerò mai entrare una donna così, ne incontri una solo una nella vita e devi approfittarne a qualsiasi costo". Che corpo da dea ha e con quel bel viso infantile mi fa impazzire. Indossava una camicetta molto attillata con la cinghia all'ombelico e una scollatura profonda che copriva a malapena i capezzoli di quei due limoni di carne. Questo perché si era tolta la giacca dell'uniforme per il caldo, la minigonna della scuola che lasciava intravedere quelle gambe grosse e appetitose e il suo sedere rotondo e carnoso. Il vecchio la stava mangiando con gli occhi.poi l'uomo zoppo rivolgendosi all'adolescente disse "sì e ho trovato molto interessante ciò che è detto nel diario, soprattutto la parte in cui eri con Lucas e con il maestro Tulio, oh il fruttivendolo come fai a sentirti così a tuo agio con un uomo così vecchio... senza renderti conto che era anche vecchio e orribile", la bella ragazza guardò il gobbo preoccupato con quei bellissimi occhi verdi dicendo "per favore don Juan ti darò i miei risparmi che ho così per favore mi restituisci il mio diario e non divulghi ciò che hai letto" disse la studentessa pensando ingenuamente che con ciò il vecchio lussurioso glielo avrebbe restituito. "No mia regina," disse il gobbo, "se vuoi indietro il tuo diario pagherai un altro prezzo, voglio godere di te come hanno goduto quei vecchi ma non voglio che sia con la forza voglio che sia di tua spontanea volontà senza resistenza, non preoccuparti non ti penetrerò so che sei vergine e non voglio avere problemi con la legge saranno solo baci carezze e pompini" le disse il vecchio lussurioso (questa era una vile bugia dato che i suoi piani erano di penetrarle il culo così non ci sarebbero stati problemi di gravidanza) la ragazza sentì il suo cuore saltare un battito nel sentire queste parole e provò di nuovo quel misto di paura ed eccitazione rimase senza parole per un momento pensando alla sua situazione si sentì turbata dal dover lasciare che quel vecchio disgustoso che puzzava anche le facesse il suo corpo scolpito e dal fatto che fosse tutto di sua spontanea volontà era sicuramente un prezzo molto alto da pagare ma non aveva altra via d'uscita se non che tutte le sue intimità sarebbero state divulgate e allora le cose sarebbero andate peggio ancora, rassegnata, guardò il gobbo con disgusto."non preoccuparti non ti penetrerò so che sei vergine e non voglio avere problemi con la legge saranno solo baci carezze e pompini" le disse il vecchio lussurioso (questa era una vile bugia visto che il suo piano era di penetrarle il culo così non ci sarebbero stati problemi di gravidanza) la ragazza sentì il cuore saltare un battito nel sentire queste parole e provò di nuovo quel misto di paura ed eccitazione rimase senza parole per un attimo pensando alla sua situazione si sentì turbata dal dover lasciare che quel vecchio disgustoso che puzzava anche le facesse il suo corpo scultoreo e il fatto che fosse tutto di sua spontanea volontà era sicuramente un prezzo molto alto da pagare ma non aveva altra via d'uscita se non che tutte le sue intimità sarebbero state divulgate e allora le cose sarebbero peggiorate, rassegnata guardò il gobbo con disgusto."non preoccuparti non ti penetrerò so che sei vergine e non voglio avere problemi con la legge saranno solo baci carezze e pompini" le disse il vecchio lussurioso (questa era una vile bugia visto che il suo piano era di penetrarle il culo così non ci sarebbero stati problemi di gravidanza) la ragazza sentì il cuore saltare un battito nel sentire queste parole e provò di nuovo quel misto di paura ed eccitazione rimase senza parole per un attimo pensando alla sua situazione si sentì turbata dal dover lasciare che quel vecchio disgustoso che puzzava anche le facesse il suo corpo scultoreo e il fatto che fosse tutto di sua spontanea volontà era sicuramente un prezzo molto alto da pagare ma non aveva altra via d'uscita se non che tutte le sue intimità sarebbero state divulgate e allora le cose sarebbero peggiorate, rassegnata guardò il gobbo con disgusto.
A bassa voce disse al vecchio che andava tutto bene, che sarebbe stato come voleva, che avrebbe fatto tutto quello che gli aveva detto, che le carte erano in tavola, che non si poteva tornare indietro.
Gli occhi del disgustoso Gobbo si aprirono quando sentì queste parole dalla ragazza, il suo viso aveva una smorfia morbosa di trionfo, e prendendo un sorso della birra che stava bevendo, lasciando i baffi gocciolanti del liquido schiumoso, sentì il suo cazzo diventare duro perché non era una puttana di strada a buon mercato quella che aveva, ma una statuaria ragazza di 18 anni con un corpo come pochi altri, seduta sul letto con i piedi per terra iniziò a togliersi i pantaloncini, lasciando quel corpo rugoso e unto disgustosamente nudo, poi afferrò il cazzo mezzo eretto che emergeva da un cespuglio sporco di peli e lo scosse con la mano. La ragazza spalancò i suoi bellissimi occhi verdi e li fissò sul dispositivo del vecchio, più lui la guardava, più si eccitava e innumerevoli pensieri ardenti su di lei gli venivano in mente, si leccò le labbra pensando a cosa avrebbe fatto con la studentessa, poi zoppicando lentamente si avvicinò alla bambina che istintivamente camminò all'indietro finché non sbatté contro il muro, non aveva scampo, era un fascio di nervi, guardò con orrore quell'essere orribile avvicinarsi a lei con uno sguardo pieno di desiderio, sembrava spaventoso mentre camminava, come zoppicava e come quella gobba unta si muoveva come gelatina, il vecchio prese le cose con molta calma, sapendo di essere il padrone della situazione. Quando arrivò davanti alla ragazza disse: "Okay, mamma, allora passiamo alla parte succosa", la guardò fissamente in faccia, gli occhi completamente fuori dalle orbite e con un'espressione di totale depravazione.
Il vecchio cominciò ad attaccarsi al corpo scolpito della ragazza e lei gli posò le mani sui peli del petto, cercando di liberarsi, mentre lui cercava di tirarla verso di sé; il vecchio era più forte di lei e vinse. Le sue mani sporche e trasandate la presero per la vita corta, accarezzandone lentamente la morbida pelle, mentre il suo viso orribile e rugoso si avvicinava alla bocca di Cielo Riveros, cercando di assaporare quelle labbra spesse e perfette della ragazza e dicendo "dammi un bacio, bellezza", mentre la circondava con le braccia e avvicinava il viso alla ragazza spaventata. Lei girò il viso di lato, premendo la guancia contro il muro cercando di impedire al vecchio di macchiarle le labbra. Era disgustata dal suo odore di sudore e birra. Il vecchio sorrise, sapendo quanto fosse disgustato dalla studentessa.
Per poi afferrarle l'orecchio e il collo, amava sentire quell'aroma attraente di giovinezza, femminilità e igiene accurata della ragazza, questo faceva eccitare di più il degenerato, era soggiogato da quel monumento di ragazza, mentre le mani cominciavano a scendere per passare su quel paio di natiche rotonde e carnose della ragazza, il vecchio si sentiva delizioso nel toccare la durezza di quelle natiche e sentire il bikini sopra la minigonna della ragazza "sei una puttana squisita, ti amo, quel bel bikini che hai, sgualdrina" diceva il gobbo che continuava a morderle l'orecchio e a passare la sua lingua disgustosa sul collo giovanile della ragazza, un grande turbamento si era risvegliato dentro la giovane donna, sentiva che il respiro caldo che le percorreva il collo sensibile le dava i brividi e borbottava solo cercando invano di far smettere l'uomo zoppo "per favore, fermati... per favore... noooo" ma questo faceva eccitare di più il vecchio che si eccitava e si eccitava di più con ogni secondo che passava, vedendola lì davanti a lui e sapendo che era totalmente sottomessa.
Le mani rugose e ruvide del caldo bidello accarezzavano la pelle liscia e morbida della schiena della ragazza, solleticandola, e poi facendole scivolare lentamente verso quel paio di natiche carnose e rotonde, il caldo zoppo sentiva nelle sue mani mentre le abbassavano lentamente dalla schiena della ragazza come quei tremendi promontori di carne emergevano deliziosamente al tatto, che erano il sogno di molti maschi, l'orribile vecchio essendo vedovo e avendo trascorso molti anni senza una donna tra le sue braccia sentiva una febbre come non ne aveva avuta da anni, si deliziava nello stringere quelle natiche perfette e esasperanti sopra il tessuto sottile della minigonna della ragazza, le accarezzava, le stringeva, sentendo deliziosamente nelle sue mani callose come la ragazza tremava ai palpeggiamenti, sentiva la loro durezza e la loro gustosa rotondità di quel paio di natiche superbe, la studentessa si contorceva come un serpente davanti ai palpeggiamenti del vecchio, poi entrambe le mani andarono sotto Cielo La minigonna di Riveros sentì e toccò la morbidezza della sua pelle nuda, toccò e accarezzò quelle gambe morbide e lisce e poi le palpò i grossi glutei, coperti solo dal piccolo bikini, la accarezzò, le strinse i glutei abbondanti e duri.
La ragazza cominciò a muovere la testa da una parte all'altra a causa delle leccate del vecchio sul suo collo, il vecchio focoso slacciò il bottone della gonna della ragazza e abbassò lentamente la cerniera per poi far scivolare giù la minigonna dell'uniforme scolastica, Cielo Riveros era così alienata dalle leccate lussuriose del vecchio sul suo collo e sull'orecchio che non si accorse nemmeno quando la minigonna della scuola cadde a terra lasciandola solo con il suo bikini, il vecchio si avvicinò al suo orecchio e disse "sei così bella gnocca" poi le sollevò la camicetta facendola scivolare sopra la testa lasciando la tremenda studentessa solo con la sua biancheria intima la vista era spettacolare, con la sua lingerie sexy minuscola e molto provocante che faceva risaltare ancora di più quelle favolose carni, il suo piccolo reggiseno che teneva quelle piccole ma bellissime tette e il suo bikini che dietro si perdeva in quel culo perfetto, sembrava una dea diventata donna, il vecchio fece un passo indietro per ammirarla meglio assaporandosi con quella gnocca che aveva a sua disposizione "per favoreeee, "Stop...per favore" fu tutto ciò che la statuaria studentessa riuscì a dire.
“Smettila, dimmi tu… non devo forse sopportare ogni giorno le prese in giro che voi ragazze crudeli vi fate alle spalle? Credi che non senta le vostre prese in giro?” – Ma signore, io non mi prendo gioco di lui… quello che il gobbo non sapeva è che Cielo Riveros non si stava prendendo gioco di lui, anzi, la ragazza provava compassione per lui, ma lo zoppo era cieco nei suoi confronti; perché tutte le studentesse si prendevano gioco di lui, e quello era il momento di vendicarsi di tutto ciò.
La gobba continuava a fissare in estasi il suo delizioso culo con quel perizoma, era bellissimo, circolare, dritto, delizioso, i due erano ancora faccia a faccia molto vicini l'uno all'altra, la ragazza appoggiata al muro con la testa di lato e il vecchio quasi sopra la ragazza, sentiva l'odore della bocca del vecchio, puzzava di tabacco e birra, e vedeva quella faccia orribile piena di lussuria, piena di desiderio con gli occhi sbarrati per avere una tale gnocca, il vecchio si godeva la vista dell'orrore sul suo viso angelico, la ragazza era paralizzata, sentiva come se le sue braccia e le sue gambe pesassero una tonnellata per la tensione del momento, la sua mente si rifiutava di accettare la realtà del momento e si ingannava pensando che fosse un incubo e che da un momento all'altro si sarebbe svegliata nel suo letto, era in quello stato quando il vecchio tornò alla carica, prendendola per la vita corta, avvicinò la bocca e dicendo "sei deliziosa, tesoro, dammi un bacio" e approfittando di la sua momentanea passività la ragazza Afferrò quelle labbra deliziose, carnose, fresche e saporite, la sua lingua disgustosa e puzzolente entrò completamente nella bocca della scolaretta che udì solo gemiti soffocati "uuuhhhhmmm" "uuuhhhhmmm" al bacio violento che quasi la lasciò senza fiato, il vecchio succhiò e assaporò quella bocca deliziosa con quelle labbra spesse di Cielo Riveros che sentirle era qualcosa di eccitante.
D'altra parte, per la ragazza era una tortura sentire nella sua bella bocca quell'odore puzzolente di tabacco e birra ma lei rimase ferma per tutto quel brancolare tutto per recuperare il suo prezioso diario, furono lunghi secondi di bacio finché non si separarono per un momento e la ragazza lo implorò di nuovo di lasciarla "per favore don Juan sto soffocando per favore lasciami" ma il vecchio, ora ancora più eccitato, lungi dal prestarle attenzione, tornò alla carica "quanto sei carina, mamma, quanto sei brava, quante volte ho sognato questo ti ho sempre desiderata, sei così calda" e riprese quella deliziosa boccuccia, la ragazza contro la sua volontà si rassegnò a tutto ciò che quel vecchio voleva farle, la ragazza pensò alla situazione morbosa, quel vecchio rugoso, zoppo, gobbo e sporco aveva una ragazza di 18 anni nella sua stanza sporca a sua disposizione, si sentì mezza eccitata da tali molestie e iniziò a rispondere ai suoi baci disgustosi, le due lingue si intrecciarono scambiandosi saliva, fu un bacio molto lungo, la lingua del vecchio esplorò tutto l'interno della bocca della ragazza e leccò i denti e le labbra sensuali della ragazza, allo stesso tempo le sue mani sudate e ruvide scivolarono sulla pelle sensibile e morbida della ragazza che essendo mezza nuda sentì la pelle rugosa e flaccida del vecchio bruciare il suo corpo giovanile e scultoreo, le mani sudate del vecchio corsero sulle sue forme perfette della ragazza che strinse e strinse quelle grandi natiche con entrambe le mani facendo sentire a Cielo Riveros il suo cazzo rigido nel suo basso ventre, il caldo bidello sentì in quel momento come tremava la ragazza.
Il vecchio, senza smettere di succhiarle il collo, cercò il gancetto del reggiseno di Cielo Riveros, che era uno di quelli che si allacciavano sul davanti, lo slacciò e liberò quel paio di seni meravigliosi di Cielo Riveros, rotondi, eretti, sodi con i capezzoli scuri gonfi di eccitazione che risaltavano nelle areole, la visione di quel corpo splendido era meravigliosa.
-"Per favore, lasciami ora, per favore" disse la ragazza
Il vecchio prese un seno in ogni mano e cominciò a stringerli e separarli, poi le disse: "Che bel paio di tette che hai!"
La ragazza aveva gli occhi chiusi e il viso di lato con la guancia premuta contro il muro e le braccia premute contro il corpo sentendo quelle mani ruvide che le stringevano avidamente i limoni duri il vecchio allora disse "ah che belle tette morivo dalla voglia di strizzarle e succhiarle" prese le braccia della ragazza e gliele mise dietro la nuca per avventarsi immediatamente sui seni scoperti della ragazza e iniziare a succhiarli tremendamente forte facendo sì che Cielo Riveros sentisse una scossa elettrica che le percorse tutto il corpo provocandole un piacere indescrivibile, la ragazza provava sensazioni contraddittorie, lottò con tutte le sue forze affinché questo uomo disgustoso non le facesse provare piacere, ma dopo mezzo minuto di suzione dei seni con la bocca, chiudendo gli occhi cedette, sentì la lingua rauca morire di piacere verso le delizie dei suoi capezzoli durissimi.
Il suo corpo era piegato e la sua vita era completamente arcuata, le sue dita entrarono istintivamente nei capelli grigi del vecchio e iniziarono ad accarezzargli la testa mentre lui le stringeva un seno con una mano e divorava violentemente l'altro seno con la bocca, il vecchio faceva dei cerchi con la lingua su tutta l'areola e poi strizzava il capezzolo ipersensibile della ragazza con le labbra e la lingua.
"aahhhhhh lasciami andare lasciami andare don Juan uyyyyyyyyy per favore lasciami andare...nhg" disse la ragazza sapendo che il gobbo non l'avrebbe lasciata andare, ma provava un grande piacere nel dirlo e che il vecchio non si sarebbe fermato.
La studentessa reagì a ogni leccata e succhiata del bidello avido sui suoi seni, il suo corpo si inarcò, sentì la sua lingua succhiarle e avvolgerle i seni e i capezzoli e ondate di brividi le si diffusero per tutto il corpo, chiuse gli occhi e si morse le labbra, non riusciva a smettere di ansimare, in preda a un'eccitazione incontrollabile, si contorceva, urlava e ansimava, la sua schiena si inarcò il più possibile, la ragazza iniziò a gemere come una qualsiasi prostituta e ad arrendersi alle carezze e alle succhiate sporche del vecchio.
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