il tiralatte

Nikos
5 days ago

Le luci dei lampioni e delle case scorrevano e si riflettevano sui finestrini bagnati dalla pioggia.

Era un tardo pomeriggio di fine ottobre, come spesso accade, avevo fatto tardi a lavoro ed avevo deciso di prendere il treno delle 19:20 che mi avrebbe riportato verso casa.

La giornata era trascorsa tranquilla, solita routine, senza avere delle grandi emozioni, ma una scossa l’avrebbe dato quel ritorno a casa.

A Milano il cielo era terso, ma cadeva giù una pioggerellina leggera, di quelle che non ti accorgi che ci sono ma che alla fine ti inzuppano.

Mi reco alla fermata, e poco dopo arriva il treno.

Salgo, per l’orario è abbastanza affollato, cosi percorro i vagoni alla ricerca di un posto libero, finalmente una carrozza senza tante persone.

Mentre lo percorro, scorgo un posto, uno di quelli dove ci sta il tavolino in mezzo e mi appresto a raggiungerlo .. Passo dopo passo, del lato opposto, seduta, vedo una ragazza, con dei riccioli castani che le scendono sulle spalle, vabbé dico, mi siedo lo stesso …. Le chiedo se posso, ma nel mentre, il mio sguardo cade sul suo seno, si sta tirando il latte ed uno dei suoi capezzoli è in bella vista … che figuraccia penso, colto in flagrante!!

Provo a tirar su una scusa, che imbranato, lei invece carinamente sdrammatizza.

Ci sediamo incrociati, la tentazione di ammirarle il prosperoso décolleté è li ed arde come un fuoco vivo, ma cerco di resistere buttando lo sguardo fuori dal finestrino..

Pessima idea!! è buio, e le luci interne rendono il vetro uno specchio… è li di nuovo … che bel seno, uno di quelli con cui vorresti una spagnola … la felpa le scende morbida sulle forme, ma questo non impedisce di intravedere i capezzoli turgidi… sembro ipnotizzando cercando di immaginarlo in tutto il suo splendore, ed ecco che il suo sguardo mi raggiunge e si gira verso di me… di nuovo!! che figuraccia.. accenno una risata, e lei esordisce “guarda che non c’è nulla di male eh… anzi, almeno qualcuno che le apprezzi “…

Ci mettiamo cosi a parlare, si chiama Paola, è sulla trentina come me, ha un viso molto delicato, occhi nocciola magnetici .. mi racconta che per recuperare del tempo ed incastrare tutto si stava tirando il latte li, deve recuperare il bimbo dai suoi… il treno intanto corre e nelle varie fermate si svuota sempre di più…

Mentre si chiacchiera, la bottiglietta nel frattempo si è riempita, lei è bellissima, mi dice di essersi lasciata poco dopo la nascita del piccolo e con gli uomini ha chiuso, anche perché “con un bambino chi vuoi che si avvicini?!”… si stacca l’aggeggio dal seno ed una goccia di latte inizia a scenderle giù…

Si alza, si guarda intorno, passa dall’altro lato dei seggiolini ed appoggiata sul tavolino sussurra al mio orecchio ”visto che mi stai mangiando il seno con gli occhi, ora è il tuo turno” … quel seno che mi aveva catturato, ora era a 5 centimenti dalle mie labbra carnose… le lecco il latte sceso e le succhio il capezzolo… le sue mani corrono nei miei capelli, le mie per stringerle il seno caldo ... Le scopro l’altro seno, l’areola è ampia e la mia lingua le scorre in tutta la sua area… arrivato al capezzolo, glielo mordicchio… mi prende il capo di scatto, si avvicina e mi sussura mentre ride “sei uno stronzo … ”

Il treno nel frattempo annuncia la fermata di porta garibaldi … “cazzo!! è la mia fermata “ afferma Paola … porta giù la felpa … raccoglie le sue cose … e prima di andare via, si avvicina e mi bacia mordendomi il labbro… “sappi che non siamo ancora pari!!” …. Oramai il treno si è fermato, mentre raggiunge la porta … “ci vediamo domani… io prendo sempre questo treno!! “

Beh, inutile dire che da quel giorno non ho più cambiato il treno che mi riporta a casa…