Soggiogate dal cazzo: la figlia
Ciao cari lettori, ho trovato questa storia e l'ho trovata molto eccitante, spero piacerà anche a voi!
Mia moglie si chiama Carla. È bassina ma molto carina. Il suo segno distintivo sono dei grossi seni che a lei provocano imbarazzo, a me grandissime erezioni. Il nostro era un matrimonio comune.
Scopavamo regolarmente fino a circa sei mesi fa. Una sera, mentre già le avevo appoggiato il cazzo al culo mi fermò dicendo che non si sentiva bene, aveva mal di stomaco, e che, fortunatamente, le avevano dato il numero di un medico gastroenterologo che l'avrebbe visitata già l'indomani.
Da allora cominciò la cura. Ci andava ogni mercoledì pomeriggio e tornava a casa dopo un paio d'ore. Io non capivo cosa c'entrasse il suo malessere con una cura settimanale ma non facevo domande perché la salute prima di tutto.
Un pomeriggio, appena rientrata, si buttò come sempre sotto la doccia. A quel punto io entrai in bagno senza fare rumore e mi accorsi dei suoi slip umidi. Li presi in mano e raggelai. Era sborra. Aveva gli slip pieni di sborra. Non le dissi nulla. Neanche quando mi negò per l'ennesima volta una misera scopata. Allora tutto fu chiaro. Altro che dottore. Mia moglie era una troia e mi faceva le corna ogni settimana.
Il mercoledì successivo la seguii. Alle 16,30 si recò dall'altra parte della città e s'infilò in un portone. Io tremavo ma gli andai dietro. Cazzo. Entrò nello studio medico del dottor Li Greci, gastroenterologo. Ma allora era vero? Ero stato un coglione a dubitare di lei. Mi girai per tornare a casa e mentre stavo per scendere le scale sentii un urlo di mia moglie. Mi girai e dal pianerottolo si vedeva lo studio del medico. Aveva lasciato il balcone aperto. Mi fermai e rimasi a guardare. C'era Carla davanti alla scrivania dov'era seduto il dottore. Lui avrà avuto 70 anni.
Indossava il camice bianco e aveva un atteggiamento molto professionale. L'uomo le disse: "Tira fuori le tettone" e mia moglie rispose: "Subito dottore". Carla aprì la camicetta ed esplosero quei mammelloni che tanto mi facevano eccitare. Il dottore si avvicinò ed abbassò la cerniera tirando fuori una bestia di cazzo enorme. Faceva paura. Grosso, nodoso e con una cappellona violacea. Mostruoso.
La mia signora, come se sapesse già, allargò le tettone e lo accolse dentro come uno scettro sopra un cuscino. Poi lo segò con una spagnola da manuale. Il mio cazzo normalmente scompariva lì dentro. Quello del dottore svettava prepotente.
"Dottore, grazie. Aspettavo questo momento da una settimana. Mi prendo cura io di questo cazzone". E intanto segava quell'enorme bastone e sputava sulla cappella per farlo scivolare meglio "Brava signora. Erano anni che cercavo una troia in grado di soddisfare il mio cazzone".
Io guardavo inebetito dal pianerottolo. Mia moglie mi stava tradendo con un vecchio ma io non riuscivo ad odiarla. Quel cazzo era della misura giusta per quei seni. Io non potevo competere nemmeno lontanamente. Mentre pensavo questo, mi accorgo di un altro uomo alle mie spalle. Era un signore di mezza età col cazzo di fuori che si segava. Appena mi girai mi disse:
"Anche lei si gode lo show? Il dottore sta settimana ha lasciato aperto il balcone così sentiamo meglio. Quella tipa è un troione". Insomma, mia moglie dava uno spettacolo a settimana ed io restavo ignaro a casa. "Che fa? Lei non si sega?" mi disse il signore sul pianerottolo. Ma sì, vaffanculo. Mi sto eccitando. Sono un cornuto contento. Lo tirai fuori già duro e bagnato e cominciai a masturbarmi.
Nel frattempo la mia signora leccava la cappella che usciva dalle tette e il dottore se la godeva. Poi lui le disse: "Forza signora. Adesso voglio fottere" e mia moglie, servizievole come una schiava, si abbassò la gonna e gli slip, si mise a cosce larghe sulla scrivania e poi gli disse: "Eccomi dottore. Sono già tutta bagnata ma lei entri piano lo stesso". Lui neanche la sentì e affondò quella minchia enorme nella fighetta del mio amore :"Cristo" disse lei. "Mi sfonda così, dottore". E lui: "Zitta, puttana, altrimenti non ti scopo più e torni da quel cornuto di tuo marito". Lei subito gli disse: "No, no, per favore. Mi scopi come vuole. Sono tutta sua. Mi faccia male. Sì sfoghi. Lei è il mio padrone".
Queste parole infoiavano il vecchio sempre di più e lui fotteva come un forsennato, stringendo contemporaneamente le tettone di mia moglie. Era la sua serva. Era totalmente succube di quel cazzo. Mentre lui affondava fino alle palle, lei godeva: "Oddio, vengo. Sì, vengo. Mi rompa la figa, io la amo. È mio. Questo cazzone è mio".
Intanto sul pianerottolo si era unito a noi anche un ragazzo sui vent'anni che preferiva di gran lunga quella porca di mia moglie a youporn. Le nostre seghe proseguivano furiose.
Gli aggettivi verso mia moglie non erano riferibili ed io ero eccitatissimo. Non mi opposi nemneno quando il tizio che c'era accanto a me mi cominciò a segare lui e volle che lo segassi io.
Nello studio medico, la mia signora fu scopata per mezz'ora a cosce aperte, godendo ripetutamente, e poi fu invitata dal dottore a girarsi a pecorina:
"Adesso ti fotto il culo". Lei era il suo giocattolo. Si girò e si mise a culo all'aria. Il dottore le cosparse il buco del culo con una crema ed io strabuzzai gli occhi. A me il culo non l'ha mai dato e se lo fa aprire da quel cazzo?
"Ho messo crema rinfrescante per tutta la settimana, dottore, come mi ha detto lei. Dopo i primi due giorni non brucia più".
Ecco perché con me non vuole scopare. Lui nel frattempo cospargeva di crema pure quella cappella gigantesca: "Prima di te, bambina, non ero mai riuscito ad inculare nessuno. Tutte scappavano. Adesso voglio fotterti il buco del culo fino a che mi si drizza. Voglio gli arretrati". E cominciava a farsi spazio tra le chiappe del mio amore. Lei soffriva ma era troppa l'obbedienza verso quell'uomo: "Spinga dottore, mi usi. Il mio culo è solo suo" e intanto si tormentava freneticamente il clitoride.
Nel pianerottolo il tizio di mezza età stava facendo una pompa al ragazzino ed io stavo quasi per venire, mentre mi segava con la mano libera. Carla urlava di piacere sotto i colpi del dottore che le faceva il culo. Ad ogni colpo le tettone sobbalzavano. Sembravano le mammelle di una vacca pronte da mungere. Il dottore l'afferrò per i capelli: "Ti vengo in culo" le disse e lei urlò: "Sì, lo sento. È calda. Sborri dottore, sborri che vengo anch'io".
In quel momento ci liberammo tutti. Noi sul pianerottolo, inondando il viso del gentile signore che donava bocchini, il dottore nel culo della mia signora, che tanto mia non era più, e mia moglie bagnandosi la mano mentre dal buco del culo già colava il seme del suo padrone. Il dottore l'afferrò dalle tette e la fece inginocchiare davanti alle imposte del balcone. Poi se lo fece pulire bene con la lingua e mentre, col mio cazzo moscio fuori dai jeans, guardavo questa scena, il dottore e mia moglie col suo cazzo in mano guardarono verso il pianerottolo salutandoci.
Il ragazzo al mio fianco mi disse allora: "Ci vediamo mercoledì prossimo."
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