Una bella famiglia incestuosa e un po' sadica

Eddy Lanotte
3 months ago

Era un caldo pomeriggio d’estate, mentre mia nipote Gemma mi succhiava il cazzo, china su me, che ero seduto sul divano. Scopavamo da quasi un anno ormai e ci cercavamo sempre a vicenda. Ci scambiavamo messaggi quando non ci vedevamo, parlavamo come due fidanzatini, dandoci la buona notte e il buongiorno. Ovviamente nessuno sapeva assolutamente nulla, anche se ci aspettavamo che qualcuno avesse qualche sospetto. Vero che sono suo zio, ma che cosa veniva a fare ogni volta quando non c’erano né i miei figli né mia moglie?

Noi intanto pensavamo a godere. Da quando lei aveva cominciato a crescere, io osservavo il suo corpo che diventava sempre più bello. Le ragazze di oggi, poi, sanno come farti arrapare con il loro bellissimo vestiario da troie. Attente, signorine e signore: non dovete offendervi, perché questa parola dovrebbe finalmente diventare un complimento, se si intende “donna dai facili costumi!”

Era iniziato tutto mentre eravamo in vacanza al mare. Lei mi aveva sorpreso a guardarle il culo, che si vedeva dal suo costume brasiliano, e mi aveva sorriso maliziosamente. Ci capimmo subito, senza usare troppe parole e così era iniziata la nostra magnifica avventura.

Gemma avrebbe compiuto diciannove anni, fra qualche mese. Non è particolarmente bella, ma ha un bellissimo fisico, è abbastanza alta e snella ed ha un bel culetto sodo che tutti le guardano: giovani e vecchi. I capelli sono neri e lunghi fino a tutta la schiena. E poi è una bravissima ragazza, dolce e simpatica.

Eravamo completamente nudi e i nostri vestiti erano tutti sparsi per terra.

«Ma che cazzo state facendo?», urlò all'improvviso una voce sconvolta, mentre la porta della mia camera si spalancava.

Era mia figlia Giulia che, vedendomi fottere con sua cugina, scoppiò a piangere e scappò.

La seguii.

«Amore, non fare così» gridai.

«Avevi detto che amavi solo me, invece ti scopi anche lei» strillò mia figlia, piangendo.

Era soltanto per questo che avevo nascosto la mia relazione con mia nipote: conoscevo il carattere un po’ geloso di mia figlia.

Continuai a seguirla fino a dentro la sua camera, prima che chiudesse la porta. Lei si sedette sul letto e si nascose il volto tra le mani. Io mi sedetti accanto a lei, accarezzandole i suoi biondi capelli lunghi e lisci.

«Amore, ma con tutte le cose che ti ho insegnato…» le dissi.

«Ma io sono gelosa, che posso farci!»

«Non devi. E poi lo so benissimo che ti fai inculare da tuo fratello».

«È successo solo una volta, papà».

«Per me potete fottere quando volete, amore mio! Siete liberi, ma dovete lasciare libero anche me. Non piangere, tesoro, sto fottendo la tua cuginetta, mica un’estranea, in fondo, tu le vuoi bene».

«È per questo che non mi scopi più? Adesso ami lei?»

«Vi amo in modo diverso. Vieni di là, piccola, facciamo una cosa tutti e tre insieme».

«Va bene, papà», disse asciugandosi le lacrime. Portai mia figlia nella mia stanza e vidi Gemma che sorrideva compiaciuta, avendo capito le nostre intenzioni e sembrandone entusiasta. Si leccò le labbra e, con espressione arrapata, si avvicinò a Giulia e abbracciandola, la baciò in bocca e la spogliò completamente, buttando tutti i vestiti a terra, mentre io mi masturbavo. Gemma leccò il buco del culo di Giulia, la quale me lo prese in bocca e me lo succhiò.

«Mettetevi a pecora» ordinai. Le due giovani obbedirono.

Così iniziai a incularle tutte e due, a turno.

Mia figlia, devo ammettere, in effetti è molto più bella di mia nipote: i lineamenti del viso sono perfetti e delicati, ha i capelli lisci e gli occhi verdi, il fisco è perfetto e le tette belle sode. Non piccole come sua cugina. Non che abbia qualcosa contro le tette piccole, anzi mi piacciono molto. Adoro tutti i tipi di tette e tutti i tipi di donna: per questo non posso averne una sola, per questo la monogamia è una barbarie. Giulia aveva già vent’anni in quel periodo, noi chiavavamo già da prima che cominciassi a fottere con mia nipote Gemma. Ero stato io, infatti, a sverginare mia figlia e iniziarla ai piaceri della vita. Gemma invece, deve aver preso tantissimi cazzi dai suoi coetanei in giovanissima età.

In ogni caso, io le amo entrambe, ma in modo diverso.

Più le chiavavo più me ne fregavo del timore di essere scoperto. Urlavamo dal piacere.

E infatti, arrivarono mio figlio Luca e mia moglie Maddalena, che erano andati a fare spesa e ci sorpresero tutti nudi a commettere quegli atti ritenuti ingiustamente osceni.

Lo sguardo di mio figlio era divertito ed eccitato, quello di mia moglie era scandalizzato.

«Siete pazzi, che cosa fate?»

«Zitta tu, puttana!» gridai a mia moglie, mentre sfilavo il cazzo dal culo di mia nipote e lo ficcavo in quello di mia figlia.

Le ragazze scoppiarono a ridere.

«Ora ci penso io a farla stare zitta», disse mio figlio, gettando a terra le buste della spesa e tirando fuori il cazzo dalla zip «prendilo in bocca, mamma!»

«Cosa? Anche tu? Siete impazziti! Mostri, demoni! Il diavolo vi ha preso!»

Mio figlio afferrò sua madre - cioè mia moglie - per le spalle e cercò di farla abbassare per metterle il cazzo in bocca. Maddalena fece resistenza e quindi cadde, senza però farsi male. Tuttavia, vedendosi umiliata, si mise a piangere, mentre mio figlio continuava inutilmente a cercare di farsi fare un pompino da lei.

Più quella schifosa piangeva, più noi ridevamo. Siccome non voleva saperne di succhiarlo, mio figlio le sbatteva il cazzo in faccia. Era troppo eccitato e per non sborrare, decise di svuotarsi pisciandole addosso.

«Bevi, mamma, bevi, brutta troia! Se non fosse stato per papà, saremmo cresciuti degli schifosi bigotti come te».

«Tesoro!» dissi con aria di rimprovero verso mio figlio «non puoi chiamare “troia” tua madre: quella parola è un complimento, mentre tua madre è una schifosa bigotta. Troie sono invece, fortunatamente, tua sorella e tua cugina».

«Sì, papà, hai ragione, scusa».

Mio figlio Luca aveva ventun anni compiuti. È un bel giovanotto alto e magro ma al contempo muscoloso. È un po’ vanitoso, quindi si depila il corpo completamente. Ha gli occhi chiari come sua sorella e i capelli corti e biondi. Ha un bellissimo cazzo lungo e doppio e sempre in tiro.

Mia moglie Maddalena ha perso la voglia di chiavare ormai già da tempo ed è un vero peccato, perché è una bella donna matura, con delle labbra carnose, occhi chiari e capelli tinti di nero, molto formosa, un po' di pancetta e un grosso culo tondo. 

La porta di casa era rimasta semiaperta e in quel momento entrò una bellissima donna di quarantatré anni, bassina e formosa, con un bellissimo culo e delle tette fantastiche. Indossava un vestitino corto e tutto nero, che mostrava le sue cosce sode.  

«Ehi! Insomma, organizzate un’orgia e non mi chiamate?»

«Zia Angela!» gridarono i miei figli entusiasti e correndo tra le braccia di mia sorella.

«Il tuo cazzo è sempre più grande», disse mia sorella a mio figlio, guardandogli tra le gambe.

«Ti piace eh?» disse orgoglioso mio figlio.

«E pensare che quando eri piccolo te lo lavavo».

«Sì, invece adesso me lo succhi, vero, zia?»

«Certo, amore mio, ma prima fammi salutare il cazzo di tuo padre, che non mi chiava da troppo tempo! Ah, che bello quando eravamo adolescenti, ricordi?»

 «E come no, quante volte ho temuto di metterti incinta!» risposi.

Mia sorella scoppiò a ridere e poi disse: «e tua moglie? Sempre la solita bigotta eh?»

«Sì, eccola là che piange, quella schifosa, neanche a suo figlio ha voluto fare un pompino. Ti rendi conto? Suo figlio!».

«È davvero vergognoso», disse mia sorella scandalizzata, «meno male che i tuoi figli hanno seguito il tuo esempio. Ci penserò io a fare un bel bocchino tuo figlio».

«Sì, ma anche la nostra bella nipotina Gemma ha seguito le nostre orme e non quelle dei suoi genitori imbecilli».

«Amore di zia! Vieni qui, piccola, non ti avevo vista, dammi un bacio». Mia sorella baciò nostra nipote sulla bocca infilandole la lingua dentro e toccandole la fica. «Lo zio ha detto che sei diventata una gran puttana, è vero?»

«Sì, zia», rispose Gemma compiaciuta «o almeno mi impegno».

«Strano, con quei bigotti dei tuoi genitori. Pensa che tuo padre non mi ha voluta mai chiavare solo perché ero sua sorella. Non ha mai voluto partecipare ai nostri giochi erotici. È ancora credente, vero?»

«Sì, e che rompipalle!»

«Quell’uomo mi disgusta», disse mia sorella Angela, nauseata. «Mi meraviglia pure che tu sia nata, considerando quanto è bigotto! Comunque auguri per esserti fidanzata con questo altro mio fratello, nonché tuo zio, tesoruccio. Datemi da bere, stasera dobbiamo fare un’ammucchiata pazzesca».

«Stasera ti sborro dentro e ti metto incinta, zia», minacciò scherzosamente mio figlio, mentre la accompagnavamo in salotto a bere del cognac.

Mia sorella scoppiò a ridere di nuovo, «e io quello voglio, amore mio», disse toccandogli il cazzo.

«Poi ti sborro dentro anche io», le dissi.

«Bravi, sborratemi dentro, così chissà chi di voi mi metterà incinta».

Nel frattempo, le due ragazze, avevano trascinato con la forza mia moglie fuori dalla mia stanza per portare anche lei nel salotto, per costringerla a guardarci.

«No, dai, zio, sborra dentro di me», disse mia nipote, abbracciandomi e baciandomi.

Mio figlio Luca, intanto, si spogliò completamente e così lui e mia sorella cominciarono a chiavare.

Vidi mia figlia imbronciata e gelosa. Mi avvicinai a lei e la baciai in bocca, toccandole il suo bellissimo culo.

«Permetti, papà?» disse a un tratto mio figlio, afferrandomi il cazzo in mano e poi prendendolo in bocca, succhiandolo e leccandolo, mentre continuava a chiavare con sua zia.

«Grazie, tesoro, sei bravo! Adesso, però, fatti una scopata anche con tua sorella, che ne ha bisogno», ordinai.

«Sì, papà» e si staccò da sua zia, la quale iniziò a masturbarsi.

Vidi mio figlio e mia figlia che scopavano tra loro, mentre io ritornai a fottere con mia nipote. Mia sorella ci guardava e si masturbava.

Quella schifosa di mia moglie se ne stava rannicchiata in un angolo, impaurita, come se chissà cosa le stessimo facendo.

«Sei una schifosa», le dissi, e le sputai in faccia, mentre continuavo a chiavare mia nipote «non ti vergogni? Volevi privare i miei figli dei piaceri della vita insegnando loro che sono cose brutte. Mi fai schifo!» e così dicendo, sfilai il cazzo dalla fica di mia nipote e, puntandolo verso mia moglie, le pisciai addosso, ridendo e facendo ridere anche gli altri.

«Ti dovrai attenere alle nostre regole, mamma», disse mia figlia sputandole in faccia, mentre si faceva inculare dal fratello «altrimenti vai a chiuderti in un convento».

«Sì, così se la chiavano i monaci», disse mio figlio ridendo e tutti scoppiarono a ridere, tranne Maddalena, che piangeva. Decidemmo di lasciarla perdere e di fottere tra di noi. Ci staccammo dai nostri partner e li cambiammo.

Ora mio figlio baciava mia sorella, mia figlia me lo succhiava e mia nipote si faceva leccare la fica da me. Dopodiché volli essere io a inculare mia sorella, mentre mio figlio glielo metteva in bocca e mia figlia scopava con mia nipote, cioè la sua cuginetta. Erano bellissime mentre strofinavano le loro fiche l’una contro l’altra, si leccavano le tette a vicenda e si baciavano.

«Quanto mi piacerebbe avere un fratello o un padre che mi chiavano», disse mia nipote Gemma, mentre mia figlia Giulia le infilava le dita nella vagina.

«Tranquilla, amore, ti chiaviamo noi», dissi, togliendo il cazzo dal culo di mia sorella «mettiti qui, sul pavimento e apri le gambe». A turno, cominciammo tutti a leccargliela: prima io, poi mio figlio, poi mia sorella e poi mia figlia. «Adesso alzati, amore!». Gemma si alzò, io la abbracciai e la chiavai nella sua bella fica bagnata, mentre mio figlio Luca glielo metteva in bocca e poi nel culo. Facemmo la stessa cosa con le altre donne, cioè mia sorella e mia figlia. Stanco di fottere solo donne, presi mio figlio e lo inculai.

«Ah sì, papà, nel culo!»

«Ti piace eh, frocetto?»

«Sì, papà».

Mentre lo inculavo, gli presi il cazzo in mano e lo masturbai, dandogli dei baci sulla bocca. Mia nipote, eccitata, volle prendere di nuovo in bocca il cazzo del cugino, per poi leccare la fica alla cugina e alla zia. La ragazza perse il controllo e andò a fottere anche mia moglie, insieme a mia figlia.

«Dai mammina, leccami la fica e baciami il culo» disse mia figlia Giulia.

«Vattene, mostro!» gridò mia moglie, tremando e tra le lacrime.

In quel momento mi arrabbiai e andai verso di lei: «come ti permetti?» le gridai «brutta schifosa, non ti permettere mai più di offendere nostra figlia! Il mostro sei tu. E adesso obbediscile: leccale la fica e il buco del culo, e leccaglielo fino in fondo, dovrai assaporare pure la sua merda e dovrai ringraziarla per questo onore, perché tu non sei degna nemmeno di pulirle il suo bellissimo e divino culo». E le sputai di nuovo violentemente in faccia.

Mia figlia scoppiò a ridere, poi disse: «lascia stare, papà, questa schifosa mi ha fatto passare la voglia. Scopiamo io e te, dai, fottimi la fica».

Ma prima di scopare con me, continuando a ridere, puntò di nuovo il culo in faccia a sua madre e le scorreggiò in bocca. La cosa più divertente, per noi tutti, che ci sbellicammo dal ridere, fu vedere la ridicola espressione disgustata di mia moglie, che per un po’ non si metteva a piangere. Come se chissà cosa le fosse stato fatto!

«Dovresti solo ringraziarla per l’onore che ti ha dato di respirare il suo bellissimo odore», dissi io «non la vedi quanto è bella nostra figlia? Sei una madre snaturata e ingrata! Sei davvero vergognosa! Mi fai schifo».

«Lascia stare, papà» ripetè mia figlia, «se mamma non fosse così disgustosamente bigotta, non ci divertiremmo, no?»

«Sì, ma c’è un limite a tutto, è davvero una donna esagerata e pericolosa».

«Sì, ma adesso scopiamo», disse mia figlia abbracciandomi e baciandomi, succhiandomi le labbra e poi infilandomi la lingua in bocca. Allargò le gambe e fu lei stessa ad avvicinare la fica al mio cazzo, facendoselo entrare dentro.

La chiavai mentre le toccavo il culo e la baciavo dappertutto. Ogni tanto mi guardavo intorno e, a vedere la mia famiglia che praticava quelle bellissime orge, mi eccitavo sempre di più.

«Adesso girati, amore mio» dissi a mia figlia, «che te lo metto di nuovo in culo».

«Sì, papà», disse Giulia, obbedendo.

«Dai, zia, fatti inculare», disse nel frattempo mio figlio, rivolgendosi a mia sorella.

«Sì, amore dammi il tuo cazzo» implorò Angela.

Prima di farsi chiavare da mio figlio – che aveva il cazzo in mano e si masturbava - mia sorella si avvicinò a mia moglie e alzando una gamba le mise un piede in faccia: «lecca, cagna schifosa, annusa il mio piede e bacialo, stronza!».

Ma mia moglie, infastidita e disgustata, voltò la testa altrove.

Mia sorella Angela divenne paonazza: «ma come ti permetti?». Poi si rivolse a me: «ma che schifo di moglie che ti sei scelto! Dovevamo farla sposare con  nostro fratello ha ha ha»

«E poi non ci sarebbe stato gusto», risposi io «come ha giustamente detto questo dolce angioletto di mia figlia».

«Hai ragione. E poi se non ha voluto fare un pompino a suo figlio e leccare il culo a sua figlia, sangue del suo sangue, figuriamoci a me che sono soltanto la cognata», disse Angela e venne a baciarmi ficcandomi la lingua in bocca. Poi si fece finalmente chiavare di nuovo da mio figlio, mentre io inculavo mia figlia.

«Zia, ti posso sborrare dentro?», domandò educatamente mio figlio Luca, in tono gentile.

«Vai, tesoro mio».

Mio figlio sborrò nella fica di mia sorella, io nella fica di mia figlia.

Mia nipote, che nel frattempo ci aveva guardati masturbandosi, pulì il cazzo a tutti e due con la sua meravigliosa lingua, così per premiarla, mio figlio ed io la inculammo a turno e le sborrammo dentro entrambi.

Adesso era arrivata l’ora di chiavare ognuno la propria sorella. Io sborrai nella fica di mia sorella e mio figlio nella fica di mia figlia. Entrambi ci pulimmo addosso a mia moglie.

«Adesso sborro anche dentro di te, mamma, che tu lo voglia o no», disse mio figlio. Sorrisi beffardo, fiero di lui. Lo vidi metterlo in culo a sua madre, mentre lei piagnucolava e urlava.

«Su, mamma, ti sto solo chiavando, mica ti sto picchiando, quante storie! Sei proprio stupida!»

Mio figlio le assestò due belle botte, mentre da dietro le toccava la fica e le sborrò nel culo.

«Che stavi facendo con quel telefono, stronza?» urlò mio figlio a un tratto.

Proprio in quell’istante arrivò quell’idiota di mio fratello Ernesto con quella schifosa bigotta di sua moglie Maria: li aveva chiamati mia moglie per farsi soccorrere.

La figlia, cioè mia nipote, insieme a mia figlia e a mia sorella, circondarono mio fratello, lo strinsero e cominciarono a palpeggiarlo ovunque.

«Dai, papà, dammelo in bocca», disse Gemma. Ernesto era pietrificato, ammutolito, confuso.

«Te lo succhiamo tutte e tre insieme», disse mia sorella, mentre mia figlia gli prendeva la mano e si faceva toccare il seno. «Ti piace, zio? Lo so che mi vuoi chiavare».

Io e mio figlio avevamo afferrato la moglie di mio fratello e l’avevamo costretta a una doppia penetrazione. Io la chiavavo davanti e la baciavo in bocca, le leccavo le tette, mentre mio figlio la inculava.

«Oh sì, ti piace il cazzo, vero, zia?»

Poi rivolgendosi a me:«Sborriamo anche dentro di lei, papà? Come abbiamo fatto con sua figlia!»

«No, vi prego no!» supplicò Maria.

A quel rifiuto e a quella supplica, mi arrapai di più, la chiavai più forte e sborrai per l’ennesima volta, facendo entrare tutto il mio liquido nella fica della mia bella cognata.

Senza neanche preoccuparsi di ripulirla, mio figlio penetrò la fica della zietta Maria, anche lui chiavandola fino a sborrarle dentro.

Io e mio figlio eravamo sfiniti, le tre donne invece stavano ancora gustandosi mio fratello, il quale alla fine sborrò a fiumi. Sua figlia si leccava le labbra e le dita sporche di sborra. Vidi che tutte e tre le donne si infilarono il seme nella vagina, ma lasciarono lì mio fratello, completamente sconvolto. Spinsi sua moglie tra le sue braccia e dissi: «voi schifosi santerelli uscite da casa mia e portatevi anche quella schifosa di mia moglie! Non vi vergognate a insegnare la religione ai giovani? Menti candide che fotterebbero tranquillamente e che voi invece manipolate! Andate via di qui».

«Sì, andate via», gridarono i miei figli, insieme a mia nipote e mia sorella, «qui non vi vogliamo».

Visto che non se ne andavano, decidemmo di prenderli a calci e di spingerli fuori, quei tre schifosi bigotti.

Mia nipote, soddisfatta e rilassata, venne a distendersi dolcemente addosso a me e a mio figlio.

Mia sorella, invece, adesso leccava la fica di mia figlia, che godeva come una pazza gridando «sì zia, dai, sì, mi fai impazzire». E da allora stanno sempre insieme, come due fidanzate, dormono anche insieme.

Intanto, non so come, forse solo questione di fortuna, nessuna delle donne restò incinta.

Mio fratello, sua moglie e mia moglie avevano deciso di vivere insieme nella stessa casa, lontani da noi, e sarebbero stati affari loro in che modo. Casa mia, invece, era diventato un perenne luogo di festa.

I miei figli e mia nipote, che a volte escono e chissà quante ne combinano, spesso portano i loro amici e, dopo aver mangiato e bevuto, si chiava tutti insieme. Mia sorella fa da mamma per tutti loro, partecipando sempre alle orge. E per me è una specie di moglie: infatti, spesso restiamo a casa da soli, mentre i giovani escono, coccolandoci davanti alla televisione e scopando. Questo non vuol dire che io e mia nipote non siamo più innamorati, e lo stesso vale per mia figlia, che finalmente si è tolta dalla testa quella sciocchezza della gelosia.

Mio figlio si è ormai fidanzato in casa e spesso ci scambiamo le donne: lui si chiava sua cugina, cioè mia nipote, davanti a me, e io mi scopo la sua ragazza davanti a lui. Chiaramente molto spesso io e mio figlio ci masturbiamo a vicenda, ce lo succhiamo e ci inculiamo, e anche in presenza delle nostre donne. A volte, per scherzo, ci cospargiamo tutti i corpi di sperma, dopo aver fottuto.

Ho avuto modo di constatare che la fidanzata di mio figlio, oltre ad essere bona, è una vera troia, esperta di pompini. L’ho accolta con molto piacere in casa mia e sarei contento se si sposassero.

Io continuo a chiavare la mia nipotina e, fregandocene dei giudizi degli altri, usciamo anche insieme come una vera e propria coppia, baciandoci davanti a tutti. Ci diverte molto scandalizzare gli altri.

Dormiamo insieme nello stesso letto. Di mattina ci alziamo e mia sorella, che è sempre la prima a svegliarsi, ci prepara la colazione. Gemma è pur sempre una bella ragazza giovane, perciò non vuole restare vincolata a me, e cerca tante avventure. A volte, di mattina mi sveglio e lei accanto a me non c’è, perché è andata a scopare con Giulia nella sua camera, altre volte con Giulia e con Angela insieme. Altre volte ancora l’ho trovata a scopare in cucina con Angela, essendosi alzata presto insieme alla zia. E una volta persino a fare un bel trio con mio figlio e la sua fidanzata. Non so poi cosa combini quando esce senza di me, ma spero si diverta e goda tantissimo, perché io la amo troppo e voglio tutto il suo bene.

Un giorno, mentre eravamo tutti insieme a pranzo per festeggiare il suo compleanno, tutti completamente nudi e Gemma era seduta su di me con il mio cazzo nel suo culo, sentimmo suonare il campanello.

«Vado io» disse mia sorella e, ancora nuda, si avviò verso la porta. La vidi ritornare insieme a nostro fratello.

Tutti restammo sconcertati dalla sua presenza, compresa nostra sorella. Lo guardammo e notammo una sua espressione tesa, un volto avvampato di calore.

«Ci ho riflettuto molto» disse Ernesto «voglio unirmi a voi».

E mia nipote, ancora seduta sul mio cazzo, si leccò le labbra e guardò tutti i presenti, sorridendo compiaciuta.

 

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