Culetto timido
Invitai Anna per il nostro solito film, visto mille volte insieme. Ma già varcata la porta di casa, avvertii il suo stato d’animo, il suo disagio per qualcosa che non sapevo ma che avrei tanto voluto sapere.
Ci mettemmo comodi in sala, come sempre… Ma tra una battuta e l’altra, in un attimo di silenzio, fermai il film e le chiesi cosa avesse. Per un momento il tempo sembrò fermarsi.
Anna tirò un lungo respiro e iniziò a raccontarmi della sua storia con Marco, di come questi non avesse cura di lei, e del disagio che provava nei momenti intimi.
Abbassando lo sguardo, nascondendosi coi capelli, mi raccontò delle sue prime esperienze di sesso anale e di come in quei momenti le piacesse guardare Marco godere, ma di contro, mi raccontò anche di quanto Marco fosse anche poco delicato, facendole spesso provare dolore.
Non lo avevo mai detto ad Anna, ma tempo prima, io e Alice, dopo un sacco di tentativi eravamo riusciti a farlo senza farsi male. Avevamo passato intere occasioni a fare solo quello, raggiungendo momenti di fortissimo piacere.
Anna non sapeva di queste esperienze fatte con Alice, ma provai ugualmente a raccontarlgliele.
Durante il racconto notavo il suo imbarazzo e la sua incapacità di rialzare lo sguardo… ma la vedevo anche curiosa di sapere.
I suoi e miei racconti mi avevano eccitato abbastanza, ma in quel momento volevo comunque essere in grado di star vicino alla mia amica, restando al mio posto.
Mi chiese qualche dritta per migliorare le sue esperienze. Amava Marco e non voleva negarglisi…
Così andai verso la cassettiera del bagno, in cui avevo ancora il lubrificante che usavo con Alice. Andai a prenderlo per mostrarglielo, sperando che non si vedesse l’erezione che avevo. Ma Anna forse si era già accorta, si alzò dal divano e venne verso di me fermandomi. Alzò lo sguardo, le guance erano rosse, ben visibili sulla sua pelle chiara… Mi disse “proviamo noi”. Rimasi immobile di fronte ad una richiesta che non mi aspettavo e che non avrei mai pensato si concretizzasse dopo così tanti anni di amicizia… Le chiesi se fosse sicura, lei rispose con un sorriso, sbottonandomi il jeans e inginocchiandomisi davanti. Il mio pene era talmente in erezione che per averlo, le bastò spostare leggermente le mutande. Rimase piacevolmente stupita della mia erezione e in un secondo, con lo sguardo fisso verso di me, iniziò a leccarlo, gustandone quanto più poteva. Godevo tanto da far fatica a stare in piedi.
La fermai, e la portai sul letto. Volevo un sessantanove e lei lo capì subito. Si fece alzare il vestito senza il minimo timore. Aveva tanto pelo, nero notte ma molto curato. L’avevo vista mille volte in costume, ma non avrei mai pensato potesse essere così ben fatta.
Rimasi tutto il tempo sopra di lei, spostandole le gambe dietro le mie braccia così da avere campo libero e godere dello spettacolo dei suoi spasmi. L’ano si contraeva e si rilassava con ritmo incontrollabile, spesso aprendosi notevolmente… Leccai talmente tanto che la saliva scivolò giù, bagnandolo completamente.
Il mio pene era enorme, avvertivo quel bagno di saliva che mi piaceva tanto, così come avvertivo che piaceva anche a lei mentre, abbracciando i miei fianchi, insisteva spingendosi il mio pene quasi in gola. Non volevo venirle in bocca, anche se mi sarebbe piaciuto; erano parecchi giorni che non mi toccavo e non so come Anna avrebbe reagito al fiume di sperma che avevo dentro. Quindi mi fermai e spostandomi diedi uno sguardo al mio pene, immerso nella sua saliva. Eravamo sereni entrambi, era come se stessimo prendendoci cura l’uno dell’altra. Quindi le dissi che secondo me eravamo pronti e se avesse voluto potevamo provare dietro. Si avvicinò al mio viso, sorrise, mi diede un lungo bacio e togliendosi completamente il vestito, guardandomi mi disse “fammi tua”. Aveva due seni enormi, che il suo vestito nascondeva molto bene, ma sebbene in passato li avessi già visti, oggi mi sembravano l’ottava meraviglia del mondo .
Cercai il preservativo, me lo misi in un attimo e mi sedetti sul letto avvicinando la testa al muro. Le dissi di poggiarsi lentamente sopra di me, cercando di rilassarsi più che poteva. Gli sguardi erano fissi l’uno nell’altra. Io le tenevo il sedere, così che non si facesse male.
La mia cappella spingeva, il suo ano si apriva sempre di più e il mio pene le entrava sempre più dentro dilatando quella meraviglia che avevo poco prima davanti agli occhi.
Tra un bacio e l’altro, in pochi minuti arrivammo a penetrazione completa. Avevo tutto il mio pene dentro Anna e la guardavo provare un vortice di imbarazzo, stupore e piacere. Il suo corpo era caldissimo, non smisi mai di guardarla negli occhi… La presi dai fianchi ed iniziai a muoverla lentamente. Lei, capendo le mie intenzioni iniziò a muoversi da sé, con lo sguardo anch’esso fisso su di me che iniziavo a non controllare il piacere.
Dopo poco, i movimenti si fecero più rapidi, vedevo lei godere e scaldarsi in un bagno di sudore. Non avevo mai mai visto Anna in quel modo e la trovavo bellissima.
Sembrava una sirena avvolta nel piacere, avrei dovuto forse essere io a scopare lei, ma era chiaro che era lei a scopare me e non mi sembrava le bastassi. Tremando, si lasciò quasi cascare indietro e mi venne addosso in un fortissimo spruzzo bollente. Ci bagnammo entrambi, lei tremava dice piacere, quindi la abbracciai e ci guardammo sorridendo. Io felice per lei e lei visibilmente imbarazzata. La abbracciai di nuovo e si lasciò cadere sulle mie spalle. Sentivo la sua pelle madida di sudore, il suo respiro fortissimo e i battiti del suo cuore che si mischiavano ai battiti del mio. Pochi secondi di sosta, mi baciò e mi guardò dicendomi che avrebbe dovuto “fare il suo dovere”. Prese il lubrificante lasciato sul comodino passandosene dietro una buona quantità. Mi tolse il preservativo e riprese a cavalcarmi più forte di prima e senza fermarsi un attimo, pregandomi più volte di venirle dentro. Vederla così, con quei bellissimi seni enormi che ballavano così tanto, mi fece esplodere senza che potessi fermarla, in un potentissimo orgasmo. Lei con lo sguardo fisso su di me, spalancò gli occhi in una fortissima espressione di stupore e piacere. Mi baciò ancora, sorrise. Era serena ed io ero contento per la sua serenità. Non ressi tanto bene l’onda di piacere che mi travolse e che sembrava non finire mai, ma con un ultimo sforzo ancora l’uno dentro l’altra, ci spostammo un po’ più verso il centro del letto, quel tanto che basta per sdraiarsi. Lei si appoggiò sul mio petto, piuttosto soddisfatta dell’esperienza. Mi accarezzava continuamente baciandomi ovunque, io me la coccolai, abbracciandola e accarezzandole i capelli.
Ero sereno anche io. Improvvisamente, senza che lo volessimo, il mio pene ancora duro esce dal suo ano e il mio sperma inizia a colare sulle lenzuola. Avevo realmente un fiume di sperma in corpo… Ma nessuno dei due ci fece caso e lasciammo andare le cose così come erano capitate. Ci guardammo ancora, eravamo entrambi persi… Ci rilassammo e dopo poco ci addormentammo l’una sull’altro, abbracciati come a non voler perdere la nostra complicità.
Marco non avrebbe mai saputo nulla di questa esperienza. E nel tempo, Anna si avvicinò a me sempre di più. Eravamo due amici, complici e felici. Due amanti segreti agli occhi di un mondo frenetico. Ma forse Marco lo vedeva, anche senza sapere la verità.
Un giorno, dopo alcune settimane Marco venne promosso sul lavoro, ma per assumere il nuovo incarico dovette accettare il trasferimento in Florida.
Accettò la promozione, pur sapendo che Anna non avrebbe mai potuto e voluto seguirlo.
Anna, anche se presa dal dispiacere nel vedere il suo Marco volare via, rimase qui vicino alla sua famiglia e al suo mare che tanto amava. Sapeva che avrebbe potuto contare anche su di me, qualsiasi cosa fosse accaduta, così come in passato io potei contare su di lei. Non avrei mai potuto voltarle le spalle.
Ma nonostante la delusione di Marco, che oggi è solo un lontano ricordo, Anna è ancora al mio fianco, felice come quella nostra prima volta e credo che guarderemo il nostro solito film insieme per tanto tempo ancora.
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