La bella è addormentata
Dalle confessioni private di un vecchio amico venne ispirata una breve poesia.
La bella e addormentata
Ero giovane e montavo con veemenza.
L'eccitazione, per il bel possesso
mi facea concentrare sull'amplesso
e della fantasia facevo senza.
C'ho messo alcuni anni da scoprire
tutti i ricoveri, possibili o nascosti,
le ardite posizioni, i modi più scomposti,
per potersi accoppiare e poi venire.
Scemò la forza dell'impeto iniziale,
gli ostacoli di vita ei pargoletti,
mi resero più stanco ed tentato
mi resi conto di aver capito male…
Mi sono concentrato sul rendering
la copula più ardita,
e lei, supina, non mi contrastava
ma veniva senza fase:
un po' m'accontentava!
Potendolo, optava per una gran dormita.
Allora, alla ricerca di novello vigore:
ripassai il Kamasutra, acquistai qualche “oggetto”,
lingerie ordinaria.
Ma era tutto inutile, finivamo nel letto,
il talamo noioso che invitava al torpore.
-E allora cosa faccio? – supererò me stesso!
Cerchiamo amico, efebo o ragazza vogliosa,
perché, si sa, il triangolo è cosa appetitosa.
Anche qui m'accontenta e resiste all'ampio,
ma dopo qualche spinta, estrema ed ulteriore,
come se niente fosse, ritorna al suo torpore.
Lo so, la vita è dura e si stanca la donna,
ma s'io non mi decido alzandole la gonna,
lei, tra lavoro, fornelli e familiare consenso:
nemmeno si ricordava che facevamo sesso.
Allora guardo, e ammiro: che uomo fortunato!
Forse ha ragione lei e io sono un depravato!
Che gioia la Maserati…averla in casa mia…
ma se non spingo… è ferma:
è senza batteria.
Generi
Argomenti