Toilette
Mi alzo dal sedile, slaccio la cintura tirando su il tavolino. Ho la vescica che esplode. Corro nel bagnetto dell’aereo che sembro un bambino che ha appena imparato a pisciare senza pannolino. Entro e mentre mi tiro fuori l’uccello quasi non faccio in tempo che suona l’avviso della turbolenza. È notte e almeno dormono tutti, pure le hostess. Con l uccello in mano arriva il primo sballotolamento. E si spegne la luce e si accende quella di sicurezza e si apre la porta. Questo pezzo di figa me lo ritrovo davanti. L’avevo vista durante l’imbarco. Sicuro è una escort o un’attrice porno. Seno grosso e sodo strizzato in un corpetto, faccia di plastica ma piacente e gambe sode in un paio di leggings. Me la ritrovo con la porta spalancata e sto ancora con l’uccello in mano di traverso. Aspetta dice. Si guarda intorno e entra.
Pisciami addosso. Adesso. Dice.
Io penso è matta penso che mi sta venendo duro. Pisciami addosso, sei figo.
Mi diventa barzotto e amen, lei si spoglia mette i vestiti in alto per non farli bagnare io mi strizzo le palle. Temo di non riuscire a resistere. Si tira giù ed è nuda e apre la bocca. Dai. Io non resisto. Le piscio sulla faccia, schizzi rimbalzano sulle labbra carnose, lei ride e gorgoglia mentre la bocca le si riempie, schizzo su tutto il viso è tantissima me la sono tenuta per metà volo e fino a Doha da Atene sono quattro ore. Lei mi da uno schiaffo sullo scroto e le si bagna la mano. Altre botte, l’aereo traballa forte, piscio sulla porta che sbatte e intravedo il getto bagnarle la pancia e gocciolarle sulla fica rasata. Perdio. Lo strizzo come se dovessi strozzare il collo di un gallo, la guardo.
Lei mi guarda a sua volta inondata ancora di gocce grosse e dorate. Si strofina la fica mentre io sto ancora gocciolando dall’ uccello e lei se lo ficca in bocca. C'è puzza di piscio, non forte ma ce ne è e mi viene da ridere a pensare a chi entrerà dopo. Spreme le palle mentre è così duro che il glande temo mi esploda e lei lo deve tenere per mirare alla faccia mentre con una mano si dà schiaffetti sul clitoride. Giuro adesso lo sta odorando lo odora e ci sputa e lo ingoia e sento la cappella scivolare sulla lingua fino alla gola. Ha gli occhi piccoli arrossati e il naso dritto e la bocca polposa ora bagnata, zuppa. Ma non usa le labbra, muove le mani intorno all uccello e usa la gola poi con le dita strizza e ingoia tutto quello che può. le labbra sono inutili, fa tutto la lingua.
Sento che vibra, mi dice abbassati e io mi chino senza sedermi a terra che è un lago, giusto perché lei possa smanettarsela all’altezza del mio pisello. La tiro su, almeno ci provo. Lei fa cenno di no. Io così vengo dico. Lei ansima e inizia a scrosciare un liquido a intermittenza, muove la mano velocissima e mi inonda il cazzo, me lo affoga squirtando ma è talmente tanto che sono certo stia anche pisciando e vibra tutta, le cosce contornate di schizzi le tremano mentre viene. Se lo racconto non ci crede nessuno.
E lei capisce nell’istante in cui sto per venire che sto per venire. Cioè lo capisce dagli occhi e mi fa alzare e me lo prende in mano e fa scivolare la sua mano come se volesse lavorare la creta. Ricomincia a prenderlo in gola, sente che è ancora più grosso di prima mentre sto spruzzando anche tutto quello che riesco nella sua bocca. Lei gorgoglia, frena un conato perché sto spingendo così tanto che non respira. Sento lo sperma abbandonarmi e tiro giù le spalle, smette di vibrare pure lei mentre stringe la cosce e un po’ di liquido caldo le cola dalla bocca sui piedi. Vorrei spingerla via, ma il calore sui piedi per un istante mi piace. Si alza lei, apre la porta si affaccia per sincerarsi non ci sia nessuno. E prende i vestiti e se ne va, rivestendosi silenziosa. Mi metto l uccello dentro la zip. Fortuna che non porto mai le mutande. Sgrullo le ciabatte e torno al mio posto, scrollando la testa e massaggiandomi il pisello indolenzito.
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