Sabina di Cellole, vacca da monta

Rientrai al campeggio col cuore in gola, completamente turbata.
Tra me e me mi dicevo “assolutamente no, ma che sei pazza? Ma non ci vado assolutamente, assolutamente no”, ma non potevo nascondermi le ondate di turbamento che provavo al solo pensiero … “no, no e poi no, non se ne parla nemmeno” continuavo a ripetermi, cercavo di pensare ad altro ma non ci riuscivo … ero completamente sconvolta alla sola idea …

Al campeggio mi feci subito una doccia e cercai di riprendere il controllo di me stessa, con difficoltà.

Incrociai il capo che mi chiese come era andata e come stava Ivana, la mia collega che avevo accompagnato a Formia per il problema alla caviglia. La risposta che diedi di getto sorprese anche me stessa, mi venne istintiva e senza riflettere “sta bene dai, e probabilmente giovedi mattina devo andare a riprenderla” … rimasi terrorizzata dalla mia risposta e da quello che poteva significare “no no no no, col cavolo che giovedi mattina ritorno la, ma sei matta Sabina?” continuavo a ripeterlo dentro di me per tranquillizzarmi … ma mi rendevo anche conto che le mie carni, le mie viscere, tutto il mio corpo bruciava di desiderio osceno ed incontrollabile …

Il lavoro mi distrasse un po’, però poi la notte feci sogni di cui mi vergognavo immensamente ma allo stesso tempo mi risvegliavo letteralmente fradicia e piena di voglia, con molta difficoltà mi trattenevo dal dovermi toccare pensando a quello che avevo sognato, oscena preda di una banda di maschi assatanati … mi trattenevo perchè mi vergognavo io stessa troppo di quello che le mie carni desideravano … cercavo di pensare al mio fidanzato che la mattina seguente sarebbe venuto a trovarmi, si dovevo pensare a lui, solo a lui, probabilmente pensando a lui sarei riuscita a togliermi dalla testa quelle fantasie oscene, quei desideri indicibili persino a me stessa …

Avevo la mattina libera, mi preparai con cura per Luca, il mio fidanzato, e decisi di essere molto sexy per lui, avevo voglia dopo tutta una notte di sogni oscenamente eccitanti …

Mi misi un top nero molto attillato che le mie tettone tendevano tantissimo sino a farlo sembrare una seconda pelle, mi lasciava il ventre completamente scoperto, una minigonna, sempre nera, molto aderente sul mio sedere, e sotto un intimo sexy color carne costituito da un perizoma sottilissimo e da un reggiseno aderentissimo che mi si strofinava sui capezzoli stimolandoli in continuazione, e poi delle scarpe aperte con infradito ma con una serie di legacci che si avvitavano sui miei polpacci in modo molto provocante … mi truccai e mi profumati con cura e … e mi sentivo molto bella e provocante per lui …

Mentre lo aspettavo ripensavo alla mattina del giorno precedente e mi si scatenavano dei fremiti violenti dentro di me e, nonostante tutti i miei sforzi di reprimere le mie sensazioni, mi rendevo conto che mi stavo bagnando …

Sono fuori dalla mia piccola baracca nel campeggio, eccolo che arriva, non è un uomo particolarmente carino, è un nerd, ma ha un qualcosa che mi prende, forse il fatto che abbia quasi 15 anni più di me mi da sicurezza … lo avevo conosciuto ad una serata in parrocchia dove lui fa volontariato e mi aveva sedotto per le sue attenzioni dolci e assolutamente non volgari, senza alcun commento o attenzioni sul mio corpo … è visibilmente emozionato nel vedermi, lo bacio sulle labbra, vedo rigagnoli di sudore solcargli il viso mentre balbetta

-”Ma, ma Sabina quanto sei bella così, però se ti vedono con quel grande seno vestita così poi si fanno dei brutti pensieri su di te”

-”ehehe a me non interessano i pensieri degli altri, mi interessano i tuoi, ti piaccio?”

-”si, si mi piaci, è che mi vergogno un po’ ad avere la mia ragazza così eccitante, chissà cosa pensano gli altri, sono un po’ geloso di quello che gli altri possono pensare di te”

-”beh allora andiamo dentro dai, così nessuno mi vede, solo tu e ho voglia di fare l'amore con te”

-”no dai, e se poi ci sentono o arriva qualcuno? Dai qui è pieno di gente, mi vergogno dai non diamo spettacolo, andiamo a mangiarci un gelato insieme o andiamo a fare colazione in un bar, sono appena arrivato e se ci vedono entrare insieme li dentro pensano che andiamo a fare sesso”

-”e che lo pensino, ho voglia di fare sesso con te”

-”no dai, mi fai imbarazzare, dai andiamo a fare colazione insieme, vieni con me, ti accompagno io in macchina”

Mentre eravamo in macchina mi contestava per come ero vestita perché diceva che ero troppo eccitante per colpa delle mie tettone e che attiravo troppo gli sguardi degli altri uomini …

Gli dicevo che a me interessava attirare le sue attenzioni e che avevo voglia del suo cazzo, mentre guidava lo baciavo sul collo sudato e con la mano gli palpavo la patta dei pantaloni sentendo sotto di essa un discreto indurimento della sua proboscide … ma lui era completamente rosso in viso, si agitava ed imbarazzava e non si lasciava andare …

Si tranquillizzò solo quando gli dissi

-”vabbè, allora dopo colazione invece di fare sesso mi porti a comprare qualcosa? Mi è venuta voglia di una camicetta jeans, potresti regalarmela”

Eravamo al tavolino di un bar a fare colazione, Luca, rilassato, si stava mangiando una brioche alla crema e allora decisi di ingelosirlo un po’, raccontandogli parzialmente quello che era successo il giorno prima

-”Sai Luca, ieri uno mi ha abbordata, me lo hai fatto venire in mente con quella brioche che stai mangiando”

-”Come? Cosa? Perché?”

Di colpo era scomparsa la sua rilassatezza, aveva interrotto il mangiare e mi guardava tremando con gli occhi spalancati

-”Beh stavo facendo colazione in un bar al rientro da Formia dopo aver accompagnata a casa Ivana, stavo mangiando una brioche come la tua e mi si avvicina questo qua, un bell'uomo devo dire, è mi dice, così al volo, che vorrebbe leccarmi la bocca sporca di crema, vorrebbe pulirmi con la lingua tutta la crema che avevo sulle labbra”

Ci manca poco che a Luca gli venga una sincope, era immobile, aveva iniziato a sudare copiosamente, mi guardava con occhi sbarrati, pallido come un cencio … di fronte al mio silenzio riuscì solo a balbettare

-”e … e tu? Ma… ma come eri vestita?”

Tenendolo sulla graticola gli risposi lentamente, fissandolo dritto negli occhi, raccontandogli come ero oscenamente vestita, e come mi ero fermata ad un bar a Cellole, e poi, mettendomi in una posizione in cui esponevo il più possibile il mio décolleté ai suoi occhi, aggiunsi

-”io, amore, stavo pensando a te, avevo voglia di fare l'amore con te, e così, senza rendermene ben conto, avevo i capezzoli turgidi che tendevano il sottile tessuto del mio vestitino strettissimo, eh si notavano eccome ma me ne resi conto solo quando quel maschio mi disse che mi avrebbe voluto spalmare la crema dappertutto e leccarmela addosso, in particolare sulle tettone … e, fissandomele senza ritegno, aveva uno sguardo perverso, aggiunse che si vedeva che quello che mi stava dicendo mi stava eccitando perché si vedevano bene i capezzoloni gonfi e duri attraverso il vestito e che gli facevo venire proprio voglia di montarsi una vacca in calore come me, si così mi ha detto”

Luca era diventato paonazzo, le mani gli tremavano, era un lago di sudore, deglutiva in continuazione … poi, di fronte al mio silenzio, avevo ripreso a bere il mio cappuccino e, con aria molto provocante, davo un morso al mio krapfen alla crema, balbettò quasi senza voce

-”... e… tu?”

-”beh io gli ho detto che ero eccitata perché stavo pensando a te, non per lui”

e nel dire questo avevo messo una mano sotto il tavolino, sulla coscia di Luca, e lentamente stavo risalendo la coscia sino a raggiungere la sua patta rendendomi conto che stava avendo una erezione durissima! Era eccitatissimo!

-”mi sembri eccitato”, gli dissi, continuando ad accarezzargli la patta dei pantaloni, “vuoi che continui a raccontarti?“

Luca rispose con difficoltà, madido di sudore, col respiro affannato, tremante, balbettando … io ormai strofinavo tutto il palmo della mia mano su e giù lungo la sua patta …

-”non … non lo so … sono confuso … non mi sento bene … e … e lui che ha fatto?”

aumentando leggermente la pressione della mia mano risposi

-”lui mi si è avvicinato quasi a contatto, sentivo il suo sguardo perverso su di me, sentivo l’odore delle sue ascelle, aveva solo una canotta e dei pantaloncini corti aderenti, la sua patta dei pantaloni era a poca distanza dal mio viso e vedevo un rigonfiamento notevole sotto di essa, avevo la sensazione di percepire anche l'odore del suo cazzo in mezzo al forte odore delle sue ascelle, sentivo tutta la sua eccitazione per me, e lui mi dice … Luca sei sicuro di volerlo sapere?”

-”... oh … si …”

-”beh lui mi dice, starai anche pensando al tuo cornutone ma adesso ci sono qui io e voglio sbatterti il mio cazzo tra quelle grandi tettone da vacca da mungere che ti ritrovi e poi ti voglio fottere in fica e poi sfondarti il culo e poi voglio sborrarti in bocca facendoti sentire tutti i sapori del mio cazzo e della mia sborra mischiati con i sapori della tua fica e del tuo culo … e poi, senza neanche aspettare una mia risposta, mi dice: puttana li c’è la mia moto, stamattina sono a casa da solo, vieni con me che ti faccio vedere come si sbatte una vacca in calore come te e poi ti riporto qua, poi racconti tutto al tuo cornutone se vuoi, così può imparare come si deve trattare una vacca tettona in calore come te”

… al sentire questo Luca era venuto, sentivo le pulsazioni, gli spasmi e gli schizzi attraverso il tessuto dei suoi pantaloni sul palmo della mia mano che premeva forte …

… ero eccitata oltre misura, mi sentivo porca, Luca era completamente nel pallone incapace di ogni volontà … allora, con la scusa che doveva immediatamente pulirsi per evitare di far creare una macchia oscena sul davanti dei suoi pantaloni, lo trascinai nella toilette del bar, gli abbassai pantaloni e mutande e prima leccai, lentamente e con attenzione, tutto lo sperma che era sulle mutande e poi gli leccai e ciucciai tutto il suo cazzo ripulendoglielo tutto e lasciandolo completamente lucido della mia saliva … era di nuovo durissimo … gli ritirai su mutande e pantaloni e lo riportai al tavolino … Luca era letteralmente in trance, temevo svenisse da un momento all'altro …

Finii la colazione con in bocca ancora il sapore dello sperma del mio uomo mischiato a quello del krapfen alla crema e del cappuccino … Luca mi guardava fisso senza dire nulla, la sua camicia era una unica grande chiazza di sudore … era talmente imbambolato che pagai io il conto …

… mentre andavamo alla macchina mi mise un braccio sul fianco, mi diede un bacio sulla guancia e, con voce flebile e tremante, mi sussurrò, con molta difficoltà

-”e … t … tu … che … hai … fa … fatto?“

-”beh amore, qualunque risposta ti dia potresti non credermi, sia che ti dica che gli ho detto di no e sono subito rientrata al campeggio sia che ti dica che mi sono fatta scopare e inculare a lungo da quel maiale … dimmelo tu, amore, cosa avresti voluto che io facessi? ”

Un lungo silenzio da parte di Luca … percepivo tutta la sua agitazione … poi, eravamo già in macchina verso un centro commerciale per andare a vedere della camicetta jeans, mormorò con fatica

-”m … ma t … tu co … cosa pro … provavi mentre lu … lui … ti di … diceva questo?”

Gli misi la mano sulla patta dei pantaloni, aveva una erezione potente, non lo avevo mai sentito il suo cazzo così eccitato, allora gli risposi, accarezzandolo con la mano sopra il tessuto,

-”vuoi che te lo prendo in bocca?“

-”potrebbero vederci dalle altre macchine, no mi vergogno, e se poi ci beccano e mi danno la multa … no dai no è troppo pericoloso …“

Continuavo ad accarezzarlo attraverso il tessuto, poi gli aprii la cerniera e ci infilai la mano dentro, aveva il cazzo durissimo e bollente, piano piano iniziai a masturbarlo lentissimamente, mi chinai verso di lui appoggiando una mia tettona sul suo braccio e respirandogli vicino al volto, gli dissi

-”vuoi veramente sapere cosa provavo? Sei sicuro di volerlo sapere?”

e gli diedi un bacio sulla guancia … lui ansimava, effetto anche della lentissima sega che gli stavo facendo, aveva dei sussulti ogni volta che con un dito gli accarezzavo la punta della cappella, che era già tutta bagnata … con difficoltà mi rispose …

-”s … si … di … dimme … dimmelo …”

-”ero molto turbata, forse come te adesso, la mia mente era schifata e mi diceva di andarmene via subito, ma il mio corpo tremava e non mi faceva muovere di lì, ero molto eccitata e mi rendevo conto che ero tutta bagnata … lui, vedendo che non reagivo, diventava sempre più volgare e più lui diventava volgare e offensivo più io mi bagnavo … allora provai ad immaginare che lui fossi tu, perché mi vergognavo di quello che il mio corpo stesse provando, almeno se eri tu mi sarei giustificata, ma quello era uno sconosciuto … volevo scappare via ma rimanevo immobile sentendo delle ondate di calore dentro la pancia che si originavano alle cose più oscene che lui diceva … mi immaginavo, non riuscivo a trattenermi anche se cercavo di respingere questi pensieri che mi passavano per la mente, l'immaginazione dell'odore e del sapore del suo cazzo, il calore delle sue mani sul mio seno, il sapore del suo alito, la sensazione di essere penetrata da lui … ero completamente fradicia … poi lui si chinò su di me avvicinando la sua bocca al mio orecchio, come sto facendo io adesso con te, e mi ha detto: il tuo fidanzatino cornuto non è capace di farti godere veramente, tu sei una vacca in calore che ha bisogno di una mandria di cazzi di veri uomini, vedi tettona quei miei amici seduti la a quel tavolino?, si quelli che ci stanno guardando e stanno ridendo, stanno dicendo cose oscene su di te, le tue tettone gli stanno facendo tirare i loro cazzi, quello al centro ha un cazzone enorme tutto per te, tu puttana devi essere fottuta anche da tutti loro insieme, pensa tu in mezzo a quei tori assatanati di voglia di te e delle tue tettone, pensa vacca a cosa ti faremo tutti insieme, ci fai perdere ogni controllo, pensa, altro che il tuo fidanzatino cornutone, avresti cazzo dappertutto, io ho proprio voglia di sfondarti il culo, allora puttana vieni o devo continuare a raccontare? ... e nel dire questo mi diede prima una leccata sull'occhio e poi iniziò a baciarmi il collo in attesa di una mia risposta … e io, Luca, non riuscii a trattenere una serie di sospiri e mugolii, che mi fecero così vergognare ma così vergognare che avevo la sensazione di stare sprofondando in un abisso che però per il mio corpo era un abisso di piacere, avevo come scariche elettriche dentro di me, tutta la mia carne era ipersensibile, continuavo a non riuscire a trattenere i miei ansimi e mugolii ed ero così fradicia che mi sentivo liquidi fuoriuscire dalla vagina e scorrere sulla pelle, e poi, e poi all’improvviso addirittura emisi un gridolino saltando sulla sedia, mi aveva appoggiata la sua mano, grande e calda, su una tetta e … e non dovevo più immaginare il suo alito, dal collo le sue labbra erano passate alla mia bocca, e sentivo il suo fiato dentro la mia bocca, respiravo il suo respiro osceno mentre la sua lingua cercava di avvolgersi alla mia, la sua saliva dentro la mia bocca, mentre la sua mano palpava con sempre più forza la mia tetta … mi sentivo che stavo venendo invasa e iniziai a mugolare dentro la sua bocca … "

Nella mia mano il cazzo di Luca iniziò a tremare, mi sembrava che potesse esplodere da quanto era duro e gonfio, da quanto pulsava, mentre con una mano continuavo lentamente ad andare su e giù con l'altra mano iniziai ad accarezzarlo sulla cappella e quasi immediatamente iniziai a sentire gli schizzi caldi sul palmo, erano spruzzi fortissimi, erano tanti, Luca non era mai venuto così tanto e così intensamente, e addirittura urlava per l'intensità della l'eiaculazione che stava avendo, non era mai successo … sborrò a lungo, avevo entrambe le mani imbrattare del suo sperma, me le portai alla bocca e me le leccai lentamente e oscenamente davanti a lui, guardandolo fisso negli occhi mentre lo facevo … non mi ero mai sentita così porca con lui … il suo sguardo era indescrivibile era oltre lo sconvolto, respirava a fatica … mi guardava in modo totalmente perso, aveva accostato la macchina al ciglio della strada …

Lui era già venuto due volte, una più intensa dell’altra, io non avevo avuto ancora nessuna soddisfazione e il vivere la sua eccitazione ed i suoi orgasmi non aveva fatto altro che eccitarmi ancora di più … avevo voglia di sesso senza limiti …

Lui stava ancora riprendendosi, iniziava a respirare con una certa regolarità, respiri molto profondi, allora lo baciai in bocca, dolcemente, e gli dissi

- ”amore, adesso cosa facciamo?”

Lui mi guardò, con sguardo ancora perso nel suo piacere, e rispose con un filo di voce

-”Sabina, andiamo a vedere della tua camicetta jeans”

Il resto del viaggio sino al centro commerciale fu nel totale silenzio da parte di Luca. Io ogni tanto lo baciavo sulla guancia, gli facevo delle domande ma lui era come impietrito, non parlava, e continuava a sudare come una fontana; gli davo dell’acqua da bere per reidratarsi …

Nel parcheggio del centro commerciale, prima di scendere dalla macchina, si girò verso di me, mi guardava fisso negli occhi, poi mi diede un bacio sulle labbra e mi chiese, pronunciando le parole con grandissima difficoltà e deglutendo tra una sillaba e l’altra

-”m … ma … Sa … Sabina … te … te lo … te lo sei … sco … scopa … scopato? T … Ti … sei … fa … fatta … sco … scopa … scopare … da … lui?”

Gli sorrisi con dolcezza, gli diedi un bacio sulle labbra, poi, guardandolo fisso negli occhi gli risposi con la voce più dolce che riuscivo a fare

-”non lo saprai mai cosa è successo realmente, avrai sempre il dubbio qualunque cosa io ti dica, ma ora ti rispondo che no, amore, non lo ho fatto, perchè ho voglia di essere scopata da te!”

Lo vidi che rifletteva sulla mia risposta, era come se cercasse di capire qualcosa … poi … mentre mano nella mano andavamo alla ricerca di un negozio di camicette jeans guardando le vetrine … gli diedi un bacio sulla guancia e gli sussurrai nell’orecchio

- “comunque non mi hai ancora risposto a cosa avresti voluto che io facessi”

lui ebbe un sobbalzo, e riprese a respirare in modo affannoso e agitato … di nuovo riprese a sudare copiosamente nonostante l’aria condizionata … non rispose nulla …

Al solito attiro con le mie forme prosperose gli sguardi dei passanti, soprattutto se maschi, poi quel giorno ero vestita in modo particolarmente sexy, ma nessuno mi abbordò essendo accompagnata a braccetto da Luca … poichè ero molto eccitata glielo feci notare

-”hai visto Luca come ti invidiano molti di quelli che incontriamo? Quei due che abbiamo appena passato non facevano altro che guardarmi le tette, e hai sentito che cosa volgare hanno mormorato alle nostre spalle? Se tu non fossi qui con me mi avrebbero già abbordata. A volte essere al centro dell’attenzione mi procura piacere, sai … e mi piace essere al centro della tua attenzione amore”

Luca era di nuovo totalmente nel pallone e, invece di rispondere, trovò modo di cambiare argomento indicandomi una vetrina in cui erano in esposizione anche dei prodotti jeans … entrammo nel negozio …

Il negozio a quell’ora era praticamente deserto … mentre guardavamo Luca commentava che difficilmente avremmo trovato una taglia che andasse bene per me perchè avevo le tettone troppo grosse e non c’erano taglie tipo XL o superiori, diceva che quelle camicette jeans erano fatte per donne non così prosperose come me, ma io insistetti per vedere lo stesso … alla fine scelsi un modello di camicetta a maniche corte che a me eccitava molto per i bottoni a pressione di metallo e per la particolare ruvidezza del tessuto che già mi immaginavo sulla mia pelle nuda ed in particolare sui capezzoli … e allora dissi a Luca che volevo provarla

-”questo modello mi piace molto, a te, amore, piace? Mi sembra anche piuttosto sexy, che ne pensi? Te la immagini addosso a me?”

-”si è bello ma però peccato che non ti starà bene addosso, non c’è proprio la tua taglia, andiamo a vedere in un altro negozio”

-”a me però piace, dai fammela provare lo stesso, io vado là nel camerino e tu portami la taglia più grande che trovi”

-”perchè nel camerino? Puoi provarla anche qui e si vede subito che non ti entra, o meglio che il tuo grande seno non ci può entrare”

-”dai amore non fare storie, voglio provarla a pelle, magari mi va senza niente sotto, cercami la misura più grande che trovi, ti aspetto nel camerino”

Dopo un bel po’ che sono nel camerino ad aspettare finalmente arriva Luca

-”ecco, ho chiesto all’unico commesso che c’è e ha tirato fuori una XL che avevano ancora in magazzino, non era in esposizione, oooohhhh ma ti sei tolta anche il reggiseno amore mio, ma ma ma, come senza reggiseno?”

-”voglio provarla a pelle, senza nulla sotto, voglio percepirla questa camicetta con tutta la mia pelle, senza neanche il reggiseno, dammela che me la provo, vuoi aiutarmi a indossarla?”

-”no no amore, ti prego, che senno chissa cosa pensano se entro anche io”
Mi sforzai di sorridere nel modo più dolce e accogliente possibile e risposi

-”va bene Luca, allora, mentre io provo ad indossarla tu pensa a cosa avresti voluto che io facessi”

Lo vidi impallidire mentre chiudevo la tendina lasciandolo li fuori …

La camicetta di per se era giusta per le braccia e le spalle e la pancia ma, beh, fu proprio difficile farci entrare le tettone; riuscii ad abbottonare solo sino al bottone all’altezza dei capezzoli poi il mio decolletè esplodeva oscenamente e se, comprimendomi il seno al massimo, riuscivo ad abbottonare un ulteriore bottone poi appena respiravo si staccava aprendosi … mi guardavo allo specchio, ero piuttosto oscena ma forse ancora accettabile … sentivo il tessuto ruvido strofinarsi sulla mia pelle, sui miei capezzoli, lo trovavo molto eccitante … chiamai Luca per un suo parere

-”Come mi stà, amore?”

Già era pallido, ma lo vidi sbiancare come un cencio

-”ma, ma Sabina, così, così sei … non so come dire … sei sei … scusami se te lo dico … scusami … sei … così sei una bomba di sesso … fai troppo sesso così … no non si può … sei … sei esplosiva … no … no non si può … non puoi andare in giro così … fai … fai troppo sesso … troppo sesso”

Era sconvolto, mi guardava il décolleté, le tettone e non riusciva a staccare gli occhi da lì, e, a giudicare dal rigonfiamento della patta dei suoi pantaloni, era evidentemente molto molto turbato e scosso …

… mi avvicinai a lui, le mie tettone appoggiate al suo petto, lo abbracciai, con una mano gli accarezzai la nuca e gli spinsi giù la testa ad immergerla nel mio décolleté, sentivo che stava perdendo il controllo dalla sua bocca e dalla sua lingua che diventavano voraci sul mio grande seno esposto … e con voce dolce gli sussurrai

-”amore, sono contenta di piacerti così tanto, per favore fammi provare anche una taglia inferiore, vammi a prenderla che vediamo la differenza e magari le prendiamo tutte e due, che poi quando me la porti e la provo, avrei anche una cosa importante da raccontarti”

gli alzai la testa immersa nel mio seno, nelle mie tettone che ora erano tutte umide e bagnate del suo sudore e della sua saliva …

… Luca usci dal camerino completamente confuso … io intanto mi guardavo allo specchio con quella camicetta jeans, eh si, ero proprio provocante … provocante in modo esplosivo … molto esplosivo …

… dopo poco ecco che torna Luca con una misura L, gli chiedo di entrare anche lui per aiutarmi ad indossarla …

-”dai Luca, su, entra anche tu che mi aiuti a provare ad indossarla, prima sono riuscita a fatica da sola, questa è più piccola e penso che devi aiutarmi a comprimere le tettone per provare a farle entrare”

-”ma non posso entrare anche io, senno chissà cosa pensano quelli fuori, e poi mi fai troppo sesso amore e non penso più di riuscire a trattenermi, non possiamo mica fare l’amore qui nel camerino in mezzo a tutta questa gente … no non ce la faccio, mi vergogno troppo amore”

-”beh messa così hai ragione Luca … beh … allora possiamo farci venire ad aiutare, così non siamo soli io e te e la gente non può pensare male, anche da quel commesso, era solo lui in tutto il negozio mi sembra, che ci stava indicando dove era il settore delle camicette donna, mi sembra che avesse chiaramente un debole per me dato che ci ha seguito a lungo per il negozio e cercava sempre modo di attaccare bottone, mi sembra che sulla targhetta che aveva c’era scritto Giorgio, aspetta che vado a chiamarlo”

non diedi il tempo al mio uomo di dire nulla che uscii dal camerino, con la camicetta addosso, e subito incrociai questo Giorgio che ovviamente era li nei paraggi, lo avevo ben notato prima che non faceva altro che fissare di soppiatto le mie tettone … appena mi vide in quelle condizioni sfoderò un sorrisone da un orecchio all’altro fissando, inebetito, il mio enorme e provocante decolletè, oscenamente esposto … Luca era subito dietro di me, non lo vedevo ma sentivo che deglutiva e respirava con difficoltà

-”scusa Giorgio, puoi venire un momento ad aiutarci, io e il mio fidanzato, a farmi indossare una camicetta”

non se lo fece dire due volte e con un grandissimo sorriso e con grandissimo entusiasmo disse solo

-”ma certo”

Entrammo tutti e tre nel camerino da cui ero appena uscita, che era li accanto, Luca era completamente sconvolto, incapace di mormorare qualsiasi parola, pallido come un cencio, stava sudando come un maiale ma aveva un rigonfiamento evidente sotto i pantaloni, mi voltai verso Giorgio, ero quasi a contatto con lui in quello striminzito camerino, col sedere ero a contatto col mio uomo e sentivo chiaramente il suo membro durissimo sulle chiappe, iniziai a sculettare un poco con la scusa di far vedere bene come mi stava la camicetta al commesso, sentivo i sospiri di Luca ad ogni sfregamento del mio sedere sul suo membro …

-”allora Giorgio, mi sono provata questa camicetta, è una XL, il mio fidanzato dice che mi sta molto bene, ma sai, lui è di parte, e poi lui dice anche che forse è un po’ troppo, come dire, sexy … allora volevo un consiglio spassionato, come pensi mi stia?”

Il commesso stava letteralmente sgranando gli occhi su tutto quel mio ben di dio esposto a pochi centimetri da lui, fece un grande respiro profondo prima di rispondere, vedevo che faceva fatica a darsi un contegno nella risposta e mentre parlava non riusciva a distogliere neanche per un attimo il suo sguardo dalle mie tettone

-”signora, le sta benissimo, benissimo, e le assicuro che non ho mai visto una donna cui stia così bene, lei è semplicemente fa vo lo sa!”

-”ma non è che sia troppo, come dire, troppo sensuale?”

-”beh signora, il suo fidanzato è molto fortunato, non è che la camicetta sia sensuale, è che lei è molto sensuale, e, se mi permette, le dirò che è la femmina più sensuale che sia mai entrata in questo negozio, guardi le sta benissimo, e non è la camicetta sexy, è lei, signora, che è molto molto sexy, da far girare la testa, le dico la verità!”

mi giro allora verso Luca, e questa volta, in quello spazio angusto, il mio sedere va a contatto con la patta del commesso e subito mi rendo conto che anche lui sta avendo una erezione importante, e gli dico, chinandomi leggermente verso di lui con le tettone appoggiate sul suo petto

-”amore, allora direi che questa la prendiamo, ti va bene?”

-”s … si …”

intanto il commesso non si faceva indietro anzi, con la scusa che c’era poco spazio mi premeva il suo cazzone sul mio sedere, era una sensazione bellissima, incastrata tra Luca, con le tettone sul suo petto, e Giorgio con il suo cazzone schiacciato sulle mie chiappe … sentivo i respiri affannosi di entrambi sul mio viso e sulla mia nuca … con difficoltà, strusciandomi su entrambi, ruotai verso il commesso, adesso avevo le tettone schiacciate sul suo petto ed il sedere schiacciato sul cazzo di Luca, l’atmosferà era carica di elettricità sessuale, faceva caldo e sentivo i loro odori, anche il commesso iniziava a sudare … io ero eccitatissima e entrambi lo percepivano … con voce sensuale dissi

-”allora Giorgio, appurato che la taglia XL che ho addosso mi sta molto bene, ed io e il mio fidanzato la prendiamo, volevo provare anche qualcosa di, non so bene come dire, un po’ più estremo, diciamo un po’ più eccitante, quasi un po’ più volgare, sai per situazioni particolari con il mio fidanzato e allora volevo provare anche una taglia L, che ha in mano il mio Luca. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per provare ad indossarla perchè già con la XL che ho addosso ho avuto molta difficoltà a farci entrare, ecco diciamo, il mio grande seno, sai, come vedi sono un po’ prosperosa, e allora magari ci dai una mano a vedere se riesco ad indossarla, ok? Il mio fidanzato non se la sentiva di aiutarmi da solo, pensava che tu magari avresti pensato male e allora con te qui siamo tranquilli, vero Luca?”

Il commesso rispose con un entusiastico SI mentre Luca che non riusciva a parlare fece cenno di si col capo …

-”allora spostatevi appena appena che mi tolgo quella che ho e che prendiamo sicuramente”

ruotai, sempre strofinandomi su entrambi, adesso li avevo sui miei fianchi, davanti a me lo specchio dove mi rimiravo, le mie due avanbraccia che nel muoversi si strofinavano sulle loro patte dei pantaloni eccitandoli ancora di più, sentivo entrambi i loro cazzi durissimi, entrambi spingevano i loro bacini sui miei fianchi e si strofinavano leggermente su di me mentre io mi sbottonavo la camicetta facendo balzare fuori le mie tettone con i capezzoli turgidissimi … un “oooohhhhhh” di meraviglia fuoriuscì dalla bocca del commesso …

… presi le mani di entrambi, me le portai sulle tettone, i miei capezzoli gonfi, duri, eccitati, sensibilissimi, sui palmi delle loro calde mani … poi le lasciai a palparmi le mammelle mentre con le mie mani mi sfilavo la camicetta … la appesi all’appendino in alto proponendo nel movimento ancora di più le mie tettone al loro palpamento …

-”Luca, amore, per favore passami la nuova camicetta da provare”

mentre il mio fidanzato me la porgeva tremando, letteralmente tremando, il commesso diceva

-”ragazzi, aspettatemi un attimo, è vero che il lunedì mattina alle 10 non c’è mai nessuno in negozio, ma meglio non correre rischi, vado a mettere all'entrata un cartello - torno subito - per evitare che entri qualcuno a disturbarci”

Giorgio uscì rapidamente, aveva evidente fretta di tornare il prima possibile … io mi avvinghiai a Luca, stringendolo e baciandolo, con una mano gli accarezzai la patta, sotto c'era di nuovo una erezione imponente, non avevo mai visto una eccitazione del genere nel mio uomo … gli sussurrai nell'orecchio

-”amore, tutto bene? Hai un cazzo eccitatissimo sento qui sotto, non ti ho mai sentito così pieno di voglia, vuoi porre dei limiti o quello che accade accade, amore mio? Io sono piena di voglia“

mentre lo baciavo sensualmente sulle labbra rispose con un filo di voce

-”va … va bene … va … va bene”

ero nuda, avevo solo la minigonna addosso, avvinghiata al mio uomo che ci limonavamo, mentre rientrava nel camerino il commesso … che, forse sorpreso, disse

-”Oh qui la situazione vedo che è bollente, ho chiuso tutto e siamo tranquilli”

Iniziai a sentire le sue mani sul mio sedere … le sue labbra sul mio collo …

… con difficoltà mi staccai appena appena da quei due maschi che, eccitati, mi tenevano in mezzo come un sandwich, e riuscii a dire mentre le loro labbra mi baciavano dappertutto

-”hey fermi un attimo, siamo qui per provare la taglia inferiore della camicetta, allora tenetemi le tettone, una a testa, palpatemele e accarezzatemele piano mentre mi metto la camicetta …”

e mentre loro mi palpavano i grandi seni, delicatamente, quasi imbarazzato il mio uomo, mentre invece Giorgio il commesso la pastrugnava senza ritegno, mi infilai la camicetta, con una certa difficoltà perchè questa si che era stretta, comunque riuscii a mettermela … ma, essendo più piccola, quando provai a chiudermela davanti per abbottonare il primo bottone, era corta e mi lasciava fuori parte della pancia … stringendo chiusi il primo bottone, poi facendo forza dovetti chiedere a due maschi di comprimermi il più possibile le tettone per farci passare sopra il tessuto ruvido della camicetta … riuscii ad abbottonare il secondo bottone, di poco sopra l’ombelico ma poi non c’era più verso di chiudere il terzo bottone …

-”fermi un attimo adesso, vediamo come sto così”

mi guardai allo specchio, vedevo non solo me ma anche loro due al mio fianco che mi stavano guardando … ero veramente oscena, la camicetta era aperta ben sotto i seni ed il tessuto della camicia poi si apriva coprendo appena appena i capezzoli, si vedevano parte delle mie grandi areole … rispetto all’altra taglia qui i mei seni si vedevano quasi completamente, anche da sotto, non solo il decolletè … e poi il tessuto sui capezzoli era molto molto più aderente di prima per cui ogni mio movimento faceva strusciare il ruvido del tessuto sui miei capezzoli in modo molto più intenso di prima, mi sembrava che ad ogni movimento mi si generassero delle vere e proprie scariche elettriche dai miei capezzoli che si propagavano in tutto il mio corpo, facendomi persino emettere dei mugolii che non riuscivo a trattenere, mi generavano anche delle contrazioni di piacere in mezzo alle gambe … mi guardavo allo specchio ed ero letteralmente oscena, mi sentivo oscena, sessualmente oscena, esplosivamente oscena …

-”Chiedo prima a Giorgio che sicuramente è imparziale, come sto Giorgio così? Cosa ne pensi?”

-”Beh signora, come dicevate prima, per situazioni un po’ particolari, questa qui le sta proprio bene, forse non dovrei dirlo ma se devo essere sincero mi fa scoppiare il cazzo dalla voglia”

-”grazie Giorgio, e tu, amore, come pensi mi stia? Come sto così?”

-”n … non … non lo … non lo so … non ca … non capisco … non capisco più … non capisco più niente … s … sei troppa … sei tanta … se … sei sesso … non … non lo so … so … sono … confuso …”

-”beh, allora prendiamo anche questa, si le prendiamo tutte e due, va bene amore?“

mi girai verso di lui e lo abbracciai forte forte, gli baciavo il collo ed il mento mentre schiacciavo le mie tettone sul suo petto e sulla sua pancia, poi mi staccai leggermente da lui e la sua testa sprofondò tra le mie tettone a ciucciarle e leccarle, Luca non aveva mai perso così tanto il controllo … intanto sentivo dietro di me il cazzone del commesso spingere sul mio sedere … poi lo sentii staccarsi e dai rumori capivo che si stava slacciando i pantaloni … allora mi staccai anch'io dal mio uomo per slacciare anche a lui i pantaloni … è un attimo ed ero di nuovo incastrata in quello stretto camerino tra quei due maschi vogliosi di me, era caldissimo, ero immersa nei loro odori … il commesso alle mie spalle mi schiacciava completamente su Luca, io e Luca ci baciavamo avidamente, il cazzo durissimo del mio uomo mi premeva sulla pancia mentre sentivo dietro di me Giorgio alzarmi il gonnellino …

… le mani del commesso mi toccavano dappertutto, in qualche modo percepivo che si era chinato dietro di me perchè sentivo la sua bocca, la sua lingua farsi strada nelle mie parti intime … allora, in mezzo ai sospiri del piacere che mi stavano procurando le dita e la lingua di Giorgio sulla mia vagina … gemendo di piacere, continuamente interrotta dai miei mugolii di piacere ad ogni particolare movimento della lingua o delle dita intorno al mio clitoride, dissi a Luca

-”amore, tu devi ancora dirmi cosa vorresti che io avessi fatto ma, ma ora pensa a cosa vorresti che io facessi … sai, sai perchè abbiamo preso queste camicette? … beh il tizio di ieri alla fine mi ha detto: sei la più grande vacca che abbia mai incontrato, sei una troia in calore, mi fai impazzire puttana, le tue tettone da vacca mi fanno impazzire, e a te piace proprio essere trattata da troia come sei … non so neanche come ti chiami e forse non ci vedremo mai più, ma a me tu fai tirare il cazzo … giovedì avrò di nuovo la casa libera, ti aspetterò nella piazzetta del bar, e poi ti porto a fottere, però non ti scopo solo io, tu hai bisogno di tanti cazzi, eh si, vieni e oltre a me ti faccio fottere anche dai miei amici, vedrai che ti trattiamo come una vera vacca da monta … ti faremo impazzire … ora vattene puttana, ma giovedì fai in modo di venire a farti fottere da me e dai miei amici … ti facciamo una bella festa tettona ! ... ti aspettiamo alle 9 di mattina giovedì, li al bar, vedi di esserci tettona puttana … ah troia vedi di venire eccitante, devi vestirti in modo molto eccitante, oscena come una puttana in calore devi essere, quelle tue tettone da vacca in calore devono essere esplosive … ti voglio nuda, tutta nuda sotto, e rimettiti questa minigonna oscena jeans che avevi oggi, mi ha eccitato come una bestia questa tua minigonna da puttana … e sopra mettiti una camicetta jeans, solo la camicetta senza reggiseno, ma stretta stretta eh, che i bottoni non devono neanche potersi chiudere da quanto grandi sono ste tue tettone da vacca da mungere, oscena devi essere che poi ti puniamo e mungiamo noi per quanto sei vacca … vedi di esserci … che vacca che sei … giovedì ti riempiamo molto molto di più di sborra di quanto tu possa immaginare, ti trasformiamo in una tettona ripiena di sborra”

… percepii immediatamente che queste mie parole avevano trasformato il commesso in una bestia assatanata e il mio Luca era entrato in uno stato di trance sessuale sconvolgente … gli dissi

-”amore mio, giovedi mattina, se vuoi che io vada, devi accompagnarmi”

… mi chinai in avanti a sbottonare la camicia fradicia di sudore di Luca, per poterlo baciare e leccare sul petto, nel frattempo la mia camicetta si era completamente sbottonata e da dietro sentivo il cazzone del commesso che veniva sbattuto sulle mie natiche … poi, mentre baciavo il petto sudato del mio uomo e con una mano gli prendevo il cazzo e iniziavo a masturbarglielo, sentii due mani che mi afferravano le natiche, le aprivano, e un membro, la sensazione di un membro enorme che si infilava in mezzo, sentivo la cappella sfiorarmi la fica, ebbi un sussulto violento a quella sensazione, un sussulto che Luca sicuramente percepì … allargai istintivamente le gambe per favorire quello che stava per accadere, alzai gli occhi guardando il mio uomo negli occhi, lui mi aveva afferrato per le tettone che stringeva forte, e poi, e poi, avvenne, si ebbi un sussulto fortissimo, mi uscì un gemito irrefrenabile di bocca, un muggito quasi, al sentirmi impalare da un palo di carne caldissimo, gemevo, gemevo, fissando negli occhi Luca e stringendogli con forza il suo cazzo tra le mani … mi accasciai su di lui, totalmente appoggiata al suo corpo, il viso sul suo petto, le tettone sulla sua pancia, mentre venivo scopata sempre più vigorosamente da Giorgio … ad ogni spinta del suo cazzone dentro di me sbattevo più forte sul corpo di Luca … non riuscivo più a respirare, ad ogni penetrazione profonda mi mancava l’aria, venivo scopata e sbattuta così forte da dietro che mi sembrava che le mie carni si dovessero fondere con quelle di Luca … ci fu un attimo di pausa quando il commesso disse

-“vacca, vieni un po’ più indietro che voglio godermi queste fantastiche tettone”

fu solo un attimo, mi prese per le cosce tirandomi un po’ indietro, il mio viso si abbassò sino al cazzo eretto del mio uomo, le mie tettone sballonzolarono verso il basso, e venni subito di nuovo penetrata a fondo, il commesso mi sbatteva con foga alla pecorina, mi afferrò per i capelli tirandomi su la testa e urlando

-“tettona, ciuccia il cazzo al tuo cornuto mentre ti sbatto come una troia”

e mi spinse giù con la bocca sul cazzo eretto del mio Luca, poi mi mollò la testa, si piegò sulla mia schiena e con le sue manone mi afferrò le tettone stringendomele forte forte mentre mi scopava sempre più forsennatamente da dietro …
… io mugolavo e gemevo con il cazzo in bocca del mio uomo che sentiva tutto il mio piacere attraverso la mia bocca sul suo cazzo … e intanto il commesso mi insultava sempre più oscenamente urlando cose come

-”puttana tettona, digli al tuo cornuto quanto ti piace il mio cazzo che ti sfonda, dai diglielo”

poi Giorgio ci fece cambiare posizione per permettermi di rispondere alle sue oscenità, disse a Luca di sedersi su una seggiolina che era li, Luca obbediente lo fece senza fiatare, con il suo cazzo svettante … io presi quel cazzo tra le tettone e iniziai a fargli una sega con le mie tettone mentre il mio viso era quasi appiccicato al suo petto sudatissimo, e da dietro il commesso mi fotteva bestialmente tirandomi la testa per i capelli … urlava, senza rendersi conto di quello che diceva, volgarità e insulti indicibili man mano che perdeva il controllo, disse ad un certo punto

-”puttana tettona, digli di nuovo al cornuto perchè ti vesti come una puttana in calore, digli che hai voglia di cazzo, digli giovedi di portarti a farti riempire di cazzo e di sborra, vacca tettona che non sei altro, troia!, senti come ti fotto puttana … cornutone senti come sto facendo impazzire la tua troia, senti come gode sta vacca ad essere impalata dal mio cazzone … uh sentila sentila come sta godendo la tettona … che cornutone che sei!”

io ero già preda di orgasmi squassanti e continui, Luca mi stava sborrando tra le tette, sentivo i suoi schizzi caldissimi sulla mia pelle, il commesso alle mie spalle urlava

-”sto per sborrare troiaaaaa, ora ti sborro in fica e dopo te lo metto nel culo troiaaaa”

iniziai a sentire fiotti caldi dentro di me che uniti a fiotti caldi sulla mia pelle mi portarono ad urlare, ad urlare il mio orgasmo senza riuscire a trattenermi …

… ero piena di sperma, dentro e fuori, il cazzo di Luca si era ammosciato, quello di Giorgio era ancora così eccitato che lo sentivo ancora duro dentro di me … sentivo le dita del commesso che armeggiavano intorno al mio ano … poi sfilò fuori il suo cazzone ancora gonfio e lo sentii spingere sul mio buchetto del culo … prima piano, poi sempre più forte sino a che, con un mio forte gemito, non riuscì a violarlo … era letteralmente infoiato e sin da subito iniziò ad incularmi con foga … le mie tettone sbattevano forte sballonzolando sulle palle e sul cazzo di Luca … di nuovo mi mancava il respiro per la bestialità con la quale stavo venendo inculata … i miei occhi si incrociarono con quelli di Luca, i miei erano pieni di lussuria e piacere, i suoi per la prima volta mi sembrarono perversi … lui mi prese per i capelli tirandoli, mi sollevò su la testa e si chinò su di me a baciarmi, si mise a limonarmi, come non mi aveva mai limonata, mentre venivo inculata selvaggiamente dal commesso, e con la mano libera prese a schiaffeggiarmi con forza le tettone che sballonzolavano violentemente ad ogni inculata selvaggia … non ci volle molto che sentii il commesso urlare

-”hey cornuto, sto per sborrare di nuovo adesso anche nel culo della tua signora, oooohhhh siiii prima le ho inondato la fica, adesso le inondo il culo, che cornuto che sei … e poi la tua signora me lo ripulisce tutto l’uccello con la sua bella boccuccia da troia … oh si … oooohhhhh siiiiiii”

e iniziai a sentire calore, schizzi bollenti dentro il mio sedere … di nuovo ebbi un orgasmo incontrollabile e violento … ero ancora squassata dal piacere, con ondate di orgasmo che mi sconvolgevano dappertutto che il commesso mi fece inginocchiare e mi infilò in bocca il suo cazzone gocciolante e zozzo dei miei sapori di fica e culo … oltre che di tutto il suo sperma …

Con difficoltà ci ricomponemmo, io avevo sperma che mi colava dappertutto, le tette e le cosce incrostate di sborra … puzzavo di sperma … avevo il sapore dello sperma in bocca, l’odore dello sperma nel naso, la sensazione dello sperma sulla pelle …

Mentre uscivamo dal locale, dopo aver pagato, il commesso mi diede una violenta palpata al culo ed una alle tettone e a voce alta disse a Luca

-”cornuto, se giovedi la porti a farsi riempire di cazzo passa prima di qua a prendermi che vengo anche io a vedere l’effetto della camicetta jeans che vi ho venduto ihihihih, tieni cornuto questo è il mio numero di telefono che mi chiami per passarmi a prendere pure a me che me la voglio fottere pure io di nuovo a questa vacca tettona in calore … oh cornuto, mi raccomando, non ti dimenticare di chiamarmi che giovedi mi prendo giorno di ferie per questa troia tettona eh”

e con due violente e sonore pacche sul mio sedere ci spinse fuori dal negozio dicendomi vicino all’orecchio

-”a presto tettona”

Per commenti federicoesabina@hotmail.it