Viaggio di piacere

sesso italiano
4 days ago
Viaggio di piacere

Racconto erotico di Artur & Laura)
 
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 Avevamo lasciato tutto.
 Mogli, mariti, bugie.
 E ora eravamo solo noi due, Artur e Laura, a bordo di una macchina rovente, direzione Sud.
 Senza meta precisa. Solo un obiettivo: bruciarci di voglia sotto il sole.
 
 La prima notte la passammo in un piccolo hotel vista mare in Costa Azzurra.
 Aveva i capelli legati e un vestito corto che lasciava scoperte le cosce abbronzate.
 Entrò in camera per prima, si tolse le mutandine e me le lasciò sul comodino.
 «Hai venti secondi per spogliarti. O ti strappo tutto.»
 
 Feci prima.
 La sollevai e la sbattei sul letto.
 Le gambe spalancate. La figa già umida.
 Affondai senza parole.
 Le mani le stringevano i fianchi, il suo corpo si muoveva sotto il mio come se stesse ballando col peccato.
 
 Venimmo insieme. Forte.
 Con le cicale fuori, e le sue urla che si mescolavano al vento.
 
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 Il giorno dopo, sulla spiaggia, ci infilammo dietro le dune.
 Lei si mise a quattro zampe su un telo, il costume appena scostato.
 Mi guardò da sopra la spalla.
 
 «Fammi godere col sale addosso, Artur. Voglio sabbia sulla pelle e il tuo cazzo dentro.»
 
 La presi lì, con il mare a pochi metri.
 Il rumore delle onde copriva i nostri gemiti.
 Il suo culo pieno, dorato dal sole, si apriva sotto le mie mani.
 Le venni dentro mentre lei tremava come una drogata di piacere.
 
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 Ogni sera era una nuova scopata.
 In macchina, con la testa spinta contro il finestrino.
 In una cabina sulla spiaggia, con le sue dita nella bocca per non urlare.
 Sotto una doccia all’aperto, con l’acqua che scivolava sulle sue tette mentre la prendevo tra i fianchi.
 
 Una notte, in un borgo della Liguria, affittammo una stanza in pietra.
 Laura si sedette sul davanzale, completamente nuda, le gambe aperte sul panorama.
 «Voglio venire mentre guardo il mare. E tu vienimi addosso. Fammi sentire tua, davanti a tutto il Mediterraneo.»
 
 Mi inginocchiai. Le baciai la figa.
 La leccai finché non venne.
 Poi la sollevai, la girai, e le venni sulla schiena.
 Caldo. Lento. Irresistibile.
 
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 Alla fine del viaggio, stanchi e pieni di segni, ci guardammo sulla terrazza di un albergo in Sicilia.
 Lei fumava nuda, col mio sperma tra le cosce e il sale sulla pelle.
 
 «Sai perché non ti lascerò mai più, Artur?»
 Scosse il culo.
 «Perché ogni volta che me lo metti dentro… mi ricordi chi sono.
 Una fottuta donna viva.»
 
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 Il viaggio indimenticabile.
 Il mare. Il sudore.
 E il corpo di Laura, che sul Mediterraneo… bruciava solo per te.

  Fine.