Il padre racconta: Cuckold di mia figlia


In quel momento non ero in grado ne di rispondere ne di parlare, ero troppo preso da come me lo succhiava, una maestria troppo perfetta x la sua età, l’unica cosa che mi chiedevo era… chissà quando ha incominciato a farlo?
Barbara in un lampo rimase solo con le mutandine addosso, un corpo meraviglioso, da far girar la testa a chiunque, Incominciai a far scivolare la mano dentro le mutandine x poi toglierla via, gli misi le dita dentro Sentivo il bollore del suo corpo, gli colava la fighetta come una fontanina, era giunto il momento, la volevo, ero pronto a penetrarla ,volevo farla smettere di succhiare però invano furono i miei tentativi, non mollava la presa, lo teneva stretto tra le mani continuando a succhiare strofinando la fighetta sopra le mie dita e purtroppo pochi attimi dopo con una sborrata tremenda gli riempii la bocca,
lei senza nessun problema guardandomi ingoiò tutto e disse:
papà so che volevi altro e non nascondo che lo volevo anch’io, però devi ancora ascoltare quello che ho da dirti. Ricomponendoci in fretta e spalancando le finestre x far si che non si sentissero odori di sesso ci sedemmo di nuovo
comodamente sul divano, non resistevo più, dovevo chiederle da quando tempo faceva queste cose e lo feci.
Devo dire con po’ di imbarazzo, ancora non sapevo come formulare la domanda, così mi venne spontaneo chiedere…
dimmi Barbara, da dove sbuca tutta questa esperienza a fare quello che hai fatto a me?
Spudoratamente rispose… intendi a succhiare il cazzo?
Io… emh si quello,
lei rispose semplicemente… papà!! Ormai sono anni che lo faccio perciò devi avere pazienza e ascoltare tutto quello che ho ancora da dirti, poi il resto verrà da solo.
Non vivevo più bene così, non avevo la pazienza di aspettare, ero troppo curioso, volevo sapere, e perché nasconderlo volevo provare di nuovo le sensazioni che avevo provato quando iniziò a raccontarmi tutto. Anche Barbara aveva la necessità di parlare, appena ne aveva l’occasione mi sussurrava qualcosa nell’ orecchio, tante volte neanche capivo cosa dicesse in quanto parlava così a bassa voce x non farsi sentire dalla mamma che spesso non capivo, però.. il culetto si che lo sentivo sopra il mio cazzo, a parte il fatto che ce l’ avevo sempre in tiro quando mi gironzolava intorno, a sua volta non perdeva occasione x farmi capire di sapere che la volevo in qualche modo toccare.
Per 2/3 giorni andò avanti cosi e il sabato mattina Roberto andò in piscina con gli amici, io e mia moglie dovevamo andare al centro commerciale x fare le compere del fine settimana, trovai la scusa di avere forti mal di testa e mia moglie comprensiva come sempre decise di andare da sola, naturalmente è proprio quello che volevo. Appena rimasti soli io e Barbara stavo x chiamarla non feci in tempo che me la trovai avanti tutta sorridente, capelli all’aria con un babydoll addosso da far girare la testa, insomma appena uscita dal letto, disse…
papà mi prepari la colazione mentre vado un’ attimo in bagno? Così abbiamo più tempo x parlare, Mentre gli preparavo la colazione già fantasticavo , pensavo alle cose più strane. Belle e eccitanti, mah!! Chissà cosa mi racconterà. Per farla breve mentre Barbara faceva colazione , riprese finalmente il discorso interrotto la volta precedente. Allora papino da dove vuoi che inizio?
Io eccitatissimo… dall’inizio dal giorno che hai iniziato a fare alcune cose ok?
Bene papà!! Credo che dopo quello che ti ho fatto l’altro giorno e dopo quello che hai visto con i tuoi occhi, non ti scandalizzerai. La prima sega l’ho fatta a 13 anni a un mio amico di classe in terza media, tutto iniziò x scherzo mentre stavamo andando in gita con la scuola, mentre stavamo in fila x salire nell’ autobus lui si appoggiava dietro di me facendomelo sentire bene sopra il culetto, io anziché spostarmi spingevo all’indietro e arrivati dentro ci sedemmo tutti e due all’ultimo posto,
tutto ad un tratto senza dire neanche una parola lo tirò fuori e mise una polo sopra, come ipnotizzata allungai la mano sotto la polo, avevo si un cazzo in mano papà però era quello di un ragazzo,
io…e allora?
Papà!! Da piccola mi sono sempre piaciuti gli adulti però non riuscivo mai a vedere un uomo maturo con il cazzo di fuori, tranne video in internet, mentre lo raccontava allargò le gambe con il suo babydoll e si sedette sopra le mie gambe, stavo scoppiando, tremavo come un bambino alle prime armi, il cazzo pulsava non indossava le mutandine, una fighetta meravigliosa, poca peluria ben rasata intorno.
Allungò la mano e mi tirò il cazzo furi facendomi sentire il bollore della sua fighetta piena di umori che colavano, seduta strofinava avanti e indietro, scivolava sempre più e quando stavo x infilarlo dentro… Barbara mi fermò dicendo… no!! non ancora papà adesso fammi godere così e sborrami in mezzo alle gambe.
Ero diventato un po’ schiavo di quella situazione, tutto quello che mi diceva di fare, io facevo, infatti non tentai più di infilarlo dentro e continuando la sborrai in mezzo alle gambe, non ebbi neanche il tempo di riprendermi da quella fantastica sborrata che Barbara mi mise la fighetta in faccia dicendo…
leccala x favore fammi godere, fammi sentire la voglia di un uomo maturo, un uomo sconosciuto che sta godendo con una ragazza assetata di sesso, anche se a sentire quelle parole dovevo rimanere un tantino sconvolto (dico tantino x non esagerare) mi eccitavo sempre più e come un giovincello arrapato il cazzo si fece nuovamente come il marmo succhiando il suo clitoride.
Non ricordo più quante volte Barbara mi venne in bocca, però una cosa la ricordo benissimo, sborrai senza neanche toccarlo il cazzo, visto che Barbara mi teneva la testa tra le sue gambe ed io tenevo ben saldo il suo culetto con le mie mani. Adesso sorvolo qualche minuto, qualche ora ed anche qualche giorno in quanto non avevo la possibilità di stare sempre solo con lei per ascoltare ancora tutte le sue debolezze.
Qualche giorno dopo Barbara mi chiese di accompagnarla da zio Aldo x prendere dei libri della cugina (figlia di Aldo), mentre stavamo in macchina, anzi appena saliti subito le chiesi di continuare con le altre cose che aveva da dirmi,
lei…. Papà ma non lo hai ancora capito che ho organizzato tutto questo proprio perché voglio parlarti? E poi voglio anche stare un pochino da sola con te ok?
Credo che voi neanche immaginiate cosa si può provare dentro aspettando cosa possa ancora venir fuori dalla bocca di mia figlia che sino a poche settimane prima era x me impensabile tutto quello che stava accadendo, però pensate pure quel che volete ma era tutto così eccitante ed intrigante al punto di pensare che fosse tutto un sogno, beh comunque non ve lo so descrivere bene cosa si prova.
Papà… dal quel giorno che il mio amico di classe mi fece sentire il suo cazzo nella fila, sentivo il bisogno di provare di nuovo quella stessa sensazione, non con un’adolescente come me, bensì volevo uomini maturi che mi facessero sentire il cazzo dietro come il mio amico, non fu neanche la sega che gli feci, si mi sborrò anche nella mano in 3 secondi credo, no non era quello, era l’esperienza nella fila x entrare nell’autobus. Così iniziai ad indossare pantaloncini molto aderenti, penso che te lo ricordi, infatti mamma mi diceva che ti lamentavi un pochino di come mi vestivo, comunque nel mio tempo libero anziché andare come solito dalle mie amiche, salivo negli autobus più affollati e andavo a mettermi dove vedevo uomini più maturi e quasi sempre raggiungevo il mio obiettivo… sentire il cazzo di una persona adulta, in mezzo alla folla dove forse altri potavano vedere, non mi importava mi piaceva e mi piace, non appena ne avevano l’occasione, una fermata, una buca, ecco che arrivava il colpetto più forte dietro ed io spesso venivo proprio in quei momenti spingendo forte il mio culetto contro quei cazzi durissimi senza più mollare sino a che non finivo il mio orgasmo.
Ero impietrito e allo stesso momento eccitatissimo a tal punto che dicendole di continuare a raccontare presi la sua mano e la portai sul mio cazzo,
Barbara senza nessun problema mi fece un sorriso e disse: papà ho capito che ti piace sentire i miei segreti e cmq stavo x farlo io, vedevo il tuo cazzo enorme nei pantaloni e poi a me piace tanto che tu mi ascolti e… facendo un altro sorriso… ti ecciti tantissimo ad ascoltarmi.
Così mentre Barbara con molta dolcezza giocava con il mio cazzo riprese a raccontare. Un pomeriggio dopo che un tizio di circa 55 o 60 anni ,dopo che lo avevo fatto impazzire dietro di me, si sentiva che respirava fortissimo, scese dietro di me dall’autobus, a dire il vero papà avevo un po’ paura in quel momento, però il desiderio di vedere il suo cazzo prese il sopravvento e mi di diressi verso il parco quello vicino casa nostra,
lui sempre dietro, quando arrivammo nel parco andai nel posticino che già conoscevo più tranquillo e appartato, lui con cautela e guardandosi intorno si avvicinò osservandomi dalla testa e i piedi toccandosi in continuazione il cazzo, non veniva più vicini rimaneva a circa 2 metri di distanza, sicuramente aveva paura che strillassi oppure altro, cmq visto che rimase li x qualche minuto decisi di avvicinarmi, con passi piccolissimi arrivai a un palmo da lui,
mi girai e gli appoggiai il culetto sul cazzo, lui come un coniglio mi tirò afferrando il mio bacino verso di se e velocissimo faceva avanti e indietro poi scese con la mano in mezzo alle mie gambe, papà… mi sentivo morire venivo in continuazione allungai la mano dietro x prenderlo in mano e proprio in quel momento tanta di quella sborra schizzò sulla mia mano e sui miei pantaloncini, non ebbi neanche il tempo di girarmi che quel tizio si girò andando velocemente via, avevo provato x la prima volta una sensazione bellissima sborrando in continuazione, avevo attirato una persona adulta a sborrarmi nella mano e sui pantaloni, però non feci in tempo a vedere il suo cazzo, però feci un’altra cosa papà, assaggiai la sua sborra dalla mia mano. Invano tentai di trattenermi x non sborrare sino a che non avrei trovato un posticino strada facendo x fermarmi…
A quel punto io schizzai tra le sue mani.
Barbara continuò'...
Dopo pochi metri mi fermai in un posticino che già conoscevo x pulirmi un pochino, però Barbara molto disinvolta e anche eccitata senza pudore abbassò la testa leccando le ultime gocce che colavano dalla cappella, poi sbottonando i suoi jeans infilò la mia mano dentro dicendo, adesso tocca a me papi, in quel momento mi venne un solo pensiero nella mente… mamma mia!!!La mia piccola è assetata di sesso.
Tutto questo mi faceva un po’ paura e allo stesso momento mi coinvolgeva sempre più a quella situazione, a dir poco intrigante ed eccitante. Mentre continuavo a masturbarla, lei baciucchiava la mia cappella che si ingrossava a vista d’occhio, mi chiedevo come si a venire tante volte e sempre come un lago, però lei era ed è così.
Ecco a questo punto la situazione prende una svolta, con il cazzo durissimo e quasi pronto a sborrare di nuovo la tirai sopra di me, volevo penetrarla, jeans maledetto non riuscivo a sfilarglielo, un po’ stretti in macchina e un po’ stretto lui stesso, Barbara ansimando disse: dai papà scendiamo!!
Non glie lo feci ripetere una seconda volta e scendemmo dalla macchina, guardai velocemente in tutti i lati x assicurarmi che davvero non c’era nessuno, Barbara invece senza preoccuparsi di nulla era già con il mio cazzo in mano, gli piaceva quella situazione, essere in un posticino appartato e allo stesso tempo non sicuro. Guardandomi di nuovo intorno gli abbassai i jeans e la misi con la pancia sul vano motore, lei mi stringeva forte il cazzo portandolo in direzione della sua fighetta, ero al settimo cielo, la cappella era dentro, un piccolo colpo e il cazzo sarebbe affondato nella sua fighetta,
Barbara di scatto tirò il bacino facendo uscire la cappella dicendo… papà... prima di farlo mi prometti una cosa?
Io in delirio non vedevo l’ora di affondare il mio cazzo dentro di lei
le dissi: tutto quello che voi dimmi…Barbara:
voglio che tu mi accompagni spesso alle feste e concerti e devi guardare quando qualcuno mi appoggia il cazzo dietro ok? accettai senza neanche pensarci e in un batter d’occhio fece scivolare il cazzo dentro la fighetta, era tutta un bollore, viscida, calda, sublime.
Affondavo il cazzo quando più potevo, in quel momento avrei voluto avere un cazzo ancora più grosso x farla godere come io godevo, specialmente quando mi diceva….
ai papà più forte più forte, dai papà dimmi che ci stanno guardando dimmelooooo… dimmi che si sta segando daiiii, io… lo feci sussurrai quello che lei voleva, non appena pronunciai quello che voleva con un sospiro animalesco sbrodolò come una fontana, io feci appena in tempo a tirarlo fuori sborrandola sopra il culetto. Un po’ delusa Barbara mi chiese il perché non l’avessi sborrata dentro, le risposi (non meravigliatevi) un po’ imbarazzato, non sapevo se prendevi precauzioni x questo Barbara, lei… papà ma daiii. Riprendemmo il viaggio verso la casa di zio Aldo, pensavo, perché proprio io?
Perché vuole che sia io ad osservare le sue debolezze in mezzo alla folla? Glielo chiesi, e così divenni il guardone oppure cuckold come volete definirlo di mia figlia. A voi lo spiegherò nel prossimo capitolo il motivo x cui volesse che fossi io a farlo.
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