Notte agitata

NOTTE AGITATA….

Valentina:

E’ notte.  Stiamo tornando a casa dopo una cena…. per un motivo banale litighiamo……scendo dalla macchina arrabbiata il resto della strada me lo faccio a piedi. Tu incazzato prendi e vai. Sono qui che cammino, strada buia e maledico la mia gelosia…avevo progetti carini…tu non lo sai ma sotto al vestito indosso un body con i ferretti ma senza coppe e aperto nella zona inguinale…

Cammino a disagio con un po’ di paura… tu che non torni indietro. Finalmente arrivo a casa, come sempre i soliti imbecilli hanno lasciato aperto il portone, non faccio in tempo a chiuderlo che sento un braccio stringermi la gola, un bavaglio che mi blocca l’urlo di paura…. mi sento bendare e vengo trascinata giu’ nelle cantine.Sono terrorizzata.

Non una parola non un movimento, sono li per terra dove mi ha lasciato, sento i suoi occhi addosso. Il mio respiro affannato il mio cuore martellante, sento che si avvicina, mi tocca una gamba….mi ritraggo, mi prende per i capelli ed una voce metallica mi dice che se faccio la brava non mi succede nulla. 

Solleva il vestito, una esclamazione di sorpresa nello scoprire il mio intimo la voce che sussurra ”lo sapevo che eri una puttanella in cerca di cazzo”. Il mio rossore è notevole le sue mani stringono con forza il mio seno, lo schiaffeggia, morde i capezzoli, li succhia forte…..sono terrorizzata ma stranamente comincio ad eccitarmi.

Penso a te. l'unico modo per evitare il panico è pensare sia un nostro gioco….mi allarga le gambe, sento qualcosa di bagnato, è lui che ci ha sputato per inumidirla mi sento completamente impotente  sento il cazzo entrare, la paura lo fa sembrare più grande di quello che è…. Comincia a sbattermi con forza continuando a torturarmi i capezzoli, sento dolore ma anche piacere pensando sia il tuo cazzo e non quello di uno sconosciuto.

Mi gira, mi fa mettere a 4 zampe, il pavimento della cantina che mi fa male alle ginocchia, comincia a sculacciarmi dicendomi che solo le puttane in cerca di cazzo si vestono cosi’ e lui me ne dara’ fino alla nausea.  Sempre tenendomi per i capelli mi infila il cazzo nel culo, il mio urlo soffocato lo eccita ancora di piu’, continua a sfondarmi con una mano mi tira i capelli con l’altra mi prende la figa…

Io, nonostante il dolore, l’umiliazione e la rabbia sto godendo. ho capito che sei tu, solo il tuo cazzo sa muoversi perfettamente e riesce a farmi godere fisicamente di culo…Con la rabbia sempre piu’ forte per lo spavento che mi hai fatto prendere riesco a togliermi il bavaglio e comincio a gridare che era ora che un vero cazzo mi facesse godere…

Sento la tua di rabbia, la tua gelosia, mi inculi piu’ forte non hai capito che io ho capito…. godo tantissimo e con l’orgasmo non riesco a trattenere il tuo nome, nel momento esatto in cui lo senti mi riempi il culo di sborra calda…. 

Ci calmiamo, mi aiuti ad alzarmi e mi porti in casa, mi spogli dolcemente e mi metti in doccia, sono sfinita, mi lavi delicatamente e mi porti nel letto, mi abbracci e mi dici che forse, solo forse, hai esagerato ma che sono sempre la tua troia bellissima.  Prima di scivolare nel sonno, sorrido e ti rispondo che te la faro’ pagare, poi mi addormento serena tra le tue braccia.

Gabriele:

Ti svegli prima tu… è ancora presto. Poca luce nella camera. Io dormo ancora. Mi guardi respirare. Sollevi il lenzuolo e mi accarezzi piano la gamba. Il mio cazzo ora è inerme. Ne hai ancora voglia. Ti avvicini con la bocca e cominci a leccarmelo. 

Ancora dormo, ma il cazzo si sta irrigidendo… quando apro gli occhi ti trovo con il mio uccello in bocca… nuda. D’istinto il cazzo mi si irrigidisce ancora di più. I pugni afferrano il lenzuolo fino quasi a strapparlo… Da sopra di me, occhi negli occhi la mia troietta mi da il buongiorno. E sarà una buona giornata. Ci puoi giurare.

Ora sali su di me e mi cavalchi. Ti inarchi prima indietro afferrandomi le caviglie, poi in avanti, sdraiata su di me. Le tue tette sul mio petto. Ti stringo a me. Forte, quasi a farti male. Ti schiaccio a me. Sento i tuoi capezzoli sul petto. Un gemito misto di dolore e piacere. E’ il modo di dimostrarti il mio possesso. Sopraffarti. 

Siamo una sull’altro, il tuo bacino continua a muoversi lento. Sono sempre dentro di te. Ansimanti, la tua testa a fianco della mia. Ti mordicchio l’orecchio. Poi ti alzo la testa tirandoti i capelli e torno a guardarti negli occhi. Stando con la testa sul fianco a bocca aperta ti rimane un rivolo di saliva sul bordo destro del labbro.

Mi sollevo verso di te e, occhi negli occhi, la lecco. Poi voglio leccarti altro.Ti disarciono e cadi su un fianco. In un attimo le mie mani sono sui tuoi fianchi. La mia lingua sul tuo ombelico. Ci gioco qualche istante poi le mie mani scivolano sotto il tuo culo. Ti afferro per le chiappe e ti alzo. Io sono in ginocchio sul letto.

Tu a gambe aperte davanti a me. Sei appoggiata solo con la parte superiore della schiena e con la testa. Appoggi le tue gambe sulle mie spalle. Sono ad un passo dalla tua figa. Le mia lingua sulle grandi labbra. Pronunciate… fanno venire voglia di morderle. Le inghiotto. Spariscono nella mia bocca. Te le succhio come se fossero nettare. Per me lo sono. L’odore della tua figa mi inebria.

Continuo ad esplorati con la lingua alternando passate sul bordo ad affondi dentro. Poi mi aiuto anche con un dito, fino a continuare con quello. Sollevo la testa per guardarti e gustare la scena. Adoro guardarti. Tu ti dimeni gemendo. Poi vuoi di più. Vuoi il cazzo. Ti Sdraio a pancia in giù… Tieni il culo alto. Troia, mi provochi.

Le mie mani sui tuoi fianchi. Ti sposto fino ad averti con le ginocchia sul bordo del letto. Io in piedi ti striscio il cazzo fra le gambe. Lo vogliamo tutti e due. Poi entro. Alla pecora ti stantuffo in figa sempre più forte.

Mentre pompo ti sculaccio. La mia troia sta facendomi venire. E’ un crescendo, stai per venire pure tu… Assieme… Godiamo fino a gettarci uno sull’altra sul letto.

Sono solo le otto del mattino. Ancora tanto cazzo ti aspetta…

gabryarcangeli@gmail.com

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