Il lampadario

Gabriele Arcangeli
2 months ago

Mi sorprendo a fissare il lampadario spento, non so perche’ ma e’ la prima cosa che mi riporta alla realta’.  Non ha niente di particolare, anzi direi che e’ usuale ma non riesco a staccare lo sguardo dal soffitto come quando ci si sveglia da un sogno intenso, coinvolgente e ci si attacca alla prima cosa reale che si ha davanti. Nella stanza c’e’ un silenzio irreale, anche il tuo sospiro mi sembra leggero vicino al mio orecchio, il tuo peso e’ lieve, dolce, tiepido e mi sento le membra intorpidite.

Continuo a fissare il lampadario, forse ho paura di tornare alla realta’ e scoprire che e’ stato un sogno. Non ricordo come e’ iniziato, i sogni sono cosi’, irreali, a volte assurdi, ti coinvolgono completamente e poi…..poi ti svegli e ricordi solo i dettagli. Adesso ti sei mossa leggermente, quasi un brivido ti ha attraversato la pelle, forse senti freddo, allungo una mano e ti copro con il lenzuolo, sei distesa sopra di me con il viso sulla mia spalla.

Con la coda dell’occhio vedo le tue labbra e gli occhi chiusi, sembri una bambina addormentata e mi sorprendo a pensarti con tenerezza, senza accorgermene ti accarezzo i capelli, lentamente, dolcemente. Daniela, si ti chiami Daniela, anzi Dany. Mi hai detto di avere 21 anni ma il tuo corpo acerbo non li dimostra, per un attimo mi viene il dubbio che tu sia minorenne, no……non voglio pensarci… no… studi all’Universita’, quindi…….. Anche il tuo comportamento quando ci siamo incontrati dimostrava meno della eta’ che mi avevi detto, sinceramente mi sentivo a disagio nel locale dove ci eravamo dati appuntamento.

Stupidamente avevo sperato che gli altri clienti ti avessero presa per mia figlia, continuavo a darmi dello stupido ma non potevo fare a meno di desiderarlo. I tuoi occhi sorridenti, timidi ma sfacciati mi hanno rapito subito, ho capito che il tuo cuore batteva all’impazzata di fronte a questo signore maturo che avevi voluto sedurre come una donna navigata ed esperta e che finalmente era davanti a te . Ed invece in quel momento ti sei sentita indifesa, ti ho rassicurata con un sorriso, temevo che saresti fuggita. Ma i tuoi occhi mi dicevano che volevi rimanere anche alla tua giovane eta’ sei ostinata e determinata, l’avevo capito subito da come hai cercato di sedurmi in linea. Come nei sogni a volte il particolare piu’ insignificante diventa importante.

Adesso ho visto che hai aperto gli occhi per un attimo e ti sei accomodata come una gattina sul mio petto, le tue labbra si sono aperte un attimo in un sorriso malizioso, sento il profumo fresco dei tuoi capelli e mi piace, non resisto e ti faccio una carezza sul viso. Ti sento sospirare e ti muovi leggermente, mi aderisci addosso ancora di piu’ stringendo le cosce. Si Dany, sono ancora dentro di te, dopo la bufera dell’orgasmo siamo crollati come in catalessi, sento la tua femminita’ avvolgere la mia asta che non ne vuole sapere di afflosciarsi. Mi succede quasi sempre ma nella tua tana calda e stretta e’ rimasto praticamente eretto, devi essere bagnatissima, allagata, sono venuto come una cascata e non ne hai ancora fatto uscire una goccia.

Questo pensiero mi provoca un brivido di piacere, sento la punta indurirsi di nuovo, mi eccita da impazzire sapere che sei piena di me del mio seme. Istintivamente mi muovo impercettibilmente, e la punta si irrigidisce in uno spasimo di piacere. Adesso Dany hai aperto gli occhi di nuovo e mi stai baciando l’orecchio, sento la tua lingua giocarci ed il sospiro leggero mi fa un solletico eccitante. “Gabry, non cacciarmi via, ci sto troppo bene cosi’” Non capisco cosa possa averti suggerito l’idea che io non ti voglia tenere cosi’ stretta a me, mi viene da sorridere anche perche’ la tua voce e’ cosi’ cristallina, da ragazzina.

Ti rassicuro accarezzandoti la schiena e ti sento fremere come una gattina, non solo non mi fai uscire dalla tua tana ma ti stai accomodando per tenermici sprofondato sempre piu’ in fondo, sento il tuo pube che spinge contro il mio. Eppure quando ti sono entrato mi hai detto che ero troppo grosso “Mi stai aprendo in due Gabry !” Eppure non avevo voluto infilarmi a fondo di colpo per non farti male. Invece adesso sembra che siamo fatti l’uno per l’altra, sono di nuovo rigido e al massimo dell’erezione eppure non ne vuoi lasciar uscire nemmeno un millimetro. Ti accarezzo le spalle e sposto il lenzuolo per scendere con la mano lungo la tua schiena sino alle reni, sento che la carezza  ti piace da come aderisci al mio corpo e quasi mi inviti a scendere piu’ in basso. Anche se non ti muovi sento il tuo respiro che accelera, ho la tua bocca accanto al mio orecchio e non mi sfugge nulla.

Continuo a fissare quello stupido lampadario, e’ una palla di carta cinese, tipico delle stanze studentesche, ne avevo uno anch’io quasi uguale tanti anni fa, almeno credo. Devo esserti sembrato un po’ impacciato nel bar dove ci siamo incontrati ma davvero Dany, eri riuscita a sorprendermi, ti guardavo con un’aria un po’ stordita mentre tu non smettevi un attimo di parlare e scherzare per nascondere la timidezza. Eppure avevo letto le tue e-mail, visto le foto che ti eri fatta con il cellulare, ma vederti comparire davanti a me e’ stata una sorpresa. Piccola, sottile, biondina, niente trucco, jeans bassi e maglietta alta, se davvero hai vent’anni ne dimostri sedici, concedimi di essere sorpreso. Immerso come ero nei miei pensieri quasi mi sfuggiva la tua domanda

“Gabry, vieni a vedere la mia cameretta ? Divido l’appartamento con altre due compagne di Universita’ ma adesso non ci sono”

Poi maliziosamente hai aggiunto “Almeno spero perche’ non ti voglio dividere con nessuno”.

Sono riuscito solo a sorriderti, ci siamo alzati e abbiamo camminato fianco a fianco per una decina di minuti sino al portone di un palazzo del centro. Non eri cosi’ piccola, almeno rispetto a me, ma sottile e flessuosa si, seno piccolo, culetto sodo fasciato dalla stoffa ruvida del jeans, dietro ti spuntava il filo del tanga, eri riuscita a farmi sorridere di nuovo mentre ti seguivo nell’androne. “L’ascensore non funziona ma ci sono solo due piani” Mi hai preso per mano e guidato per le scale un po’ buie, poi la porta di legno scuro e a destra la tua cameretta.

Adesso ero io a sentirmi fuori luogo, qui eri nel tuo ambiente, circondata dalle tue cose, dai tuoi libri. C’era un letto singolo nell’angolo ed a fianco una scrivania ingombra di libri e dispense, fogli di appunti. Ho indugiato un attimo a guardarmi intorno ma quando mi sono girato a cercarti tu eri seduta sul letto con le mani sulle gambe e gli occhi bassi. “Ti piace la mia cameretta ? Non sono tanto ordinata ma sai, sto preparando un esame e non ho tempo per mettere tutto a posto”

“Scusa Dany, non voglio giudicarti, ma mi piace familiarizzare con il tuo mondo. Non credere che quando studiavo fossi piu’ ordinato di te, anzi ero un disastro !” Ho continuato a guardarti dall’alto, non eravamo a nostro agio, me ne rendevo conto subito. Una stanza di motel, anonima e asettica non porta il segno di una persona, e’ piu’ facile ignorarla e concentrarsi su altro. Invece qui ci vedevo Dany e mi incuriosiva. E mi piaceva cio’ che sentivo. Mi sono avvicinato al letto, ricordi ? Ti ho preso la testa tra le mani e me la sono appoggiata al ventre mentre anche tu mi abbracciavi i calzoni, credo che per entrambi l’imarazzo fosse al massimo livello. Poi mi hai guardato dal basso, avevi gli occhi brillanti, decisi, curiosi, quasi una scarica elettrica mi ha colpito. Ho slacciato la cintura ma le tue mani mi hanno preceduto nell’aprire i calzoni, frenetica, scatenata, finche’ non l’hai visto, nudo tra le mie cosce. Era proprio all’altezza della tua bocca e ti sei allontanata per osservarlo, Dany, sembravi una bambina che aveva appena aperto il pacco di un dono tanto desiderato.

Non era ancora completamente rigido, certo gia’ grosso ma l’erezione non era completa. “Gabry, quanto e’ grosso !” L’avevi sussurrato a te stessa non a me.

“Non temere Dany, e’ bravo e non morde. Basta non farlo arrabbiare.”

Le tue carezze pero’ stavano facendo rapidamente effetto, l’hai preso con entrambe le mani e hai scoperto la sua punta completamente, poi l’hai richiusa, con le mani sei scesa sotto ed hai soppesato i testicoli, li hai stretti dolcemente come per valutarne il volume. Non so se te ne rendevi conto ma avevi la lingua che spuntava dalle tue labbra semiaperte. Ormai era rigido, puntava dritto al tuo viso, io non mi rendevo conto di essere ancora in piedi con i calzoni e gli slip alle caviglie, mi sembrava completamente normale.

Dall’alto vedevo l’attaccatura del tuo seno, piccolo, sodo, con i capezzoli induriti che spingevano la maglietta stretta. Non ho resistito oltre, ti ho preso il viso e ho toccato con la punta dell’asta le tue labbra che si sono aperte immediatamente, ho sentito un brivido lungo tutta la schiena quando la tua lingua ha toccato la sua punta dura e tesa. Avevo una voglia pazzesca di spingere a fondo e penetrarti in bocca ma mi sono trattenuto appena in tempo, ti avrei soffocata, forse. Ci avevi provato subito ad infilartelo tutto in bocca ma ci hai rinunciato. Ho buttato lontano la giacca, mi sono sfilato la camicia in un attimo, ormai stavo perdendo la testa e tu continuavi ad osservare con attenzione il tuo nuovo giocattolo. Accidenti alle scarpe, e’ sempre un casino toglierle, le ho buttate nell’angolo della stanza e finalmente ero nudo davanti a te. Ma volevo vederti, Dany, volevo scoprire il tuo corpo acerbo ma tu ci stavi prendendo gusto con la lingua, accidenti, davvero.

Mi mordevo le labbra, la voglia cresceva a dismisura, ero nudo davanti a te ancora vestita e seduta composta sul tuo lettino. Come in sogno ti ho vista distesa, sola, nuda sul tuo letto mentre ti masturbavi leggendo la mia posta, e’ stato un’istantanea ma lucida, reale. Non ce l’ho fatta a resistere e la mia reazione ti ha spaventata, l’ho capito dal tuo viso. ti ho sollevata e messa in in piedi sulle coperte, i tuoi jeans sono volati non so dove mentre tu ti sfilavi la maglietta dall’alto, tutto in un secondo, almeno cosi’ mi e’ sembrato. Ti ho fatto aprire le gambe ma faticavi a mantenere l’equilibrio in piedi sul materasso morbido, ti ho afferrato le chiappe ed ho affondato la bocca nel tuo cespuglio. La peluria rada non nascondeva il clito, piccolo, duro, rosa, l’ho aspirato tra le labbra e si e’ allungato, con la punta della lingua lo massaggiavo freneticamente, avevi un sapore di femmina inebriante.

Era difficile tenerti ferma, il tuo bacino sembrava impazzito, mi piaceva farti perdere ogni controllo. “Gabry, Gabry, fammi godere ! Infilami ! Ho voglia, ti prego !!!!!!” Adesso ero io che giocavo con te, con il tuo corpo, con le tue sensazioni, la fessura era chiusa come se fossi vergine. Ma lo sapevo che non la eri, non eri una ragazzina totalmente inesperta e me lo avevi scritto. Ricordo che mi avevi anche parlato delle tue prime esperienze con il cuginetto ai tempi della scuola elementare, la curiosita’ e la scoperta del sesso maschile poi il fidanzatino e la masturbazione. Si Dany, avevi inziato presto a fantasticare, ad accarezzarti i seni che stavano crescendo e tra le gambe la fessurina ancora senza peluria. E mi avevi raccontato della prima volta che avevi fatto godere il tuo fidanzatino, lo stupore di veder uscire dal pene un liquido caldo e denso, l’avevi voluto assaggiare subito. Si Dany, sei sempre stata curiosa, fin da piccola. “Gabry vengo, si vengo ! Non smettere ti prego…… infilami un dito dentro, ti prego ! “

Con le tue parole mi avevi riportato alla realta’, adesso spingevi il clito in avanti quasi per farmelo ingoiare e con le mani mi stavi stringendo forte la testa, non volevi che smettessi nemmeno un attimo di succhiarti e leccarti. Con un dito ho aperto la fessura e ti ho penetrata, eri calda, bagnata ed un profumo di sesso mi ha avvolto le narici. Dany, Dany, stavi godendo ma non eri tu a darti il piacere, ero io, un uomo tanto piu’ grande di te. Muovevo il dito dentro di te accarezzando le pareti della vagina, massaggiavo i muscoli interni e sentivo le tue contrazioni di piacere. Mi eccitava averti in mia balia, scatenare il tuo piacere e sentirti finalmente abbandonata e senza pudore.. Non e’ stato un orgasmo lungo, so benissimo che la masturbazione non ne provoca, magari un piacere intenso ma mai profondo e stordente come quello che puo’ dare un uomo con il membro dentro di te.

Lentamente ti ho fatta coricare, eri obbediente, quasi senza volonta’, adesso davvero potevo fare di te cio’ che volevo. Quando ho sollevato la mia bocca ti sei toccata tra le gambe. “Gabriele, sono un lago, mi hai fatto godere come una pazza in un attimo, non mi era mai successo cosi’ !” Mi e’ venuto da sorridere e tu mi guardavi fissa, forse davo l’impressione di dominarti completamente, ma non era questo che cercavi nel tuo amante ? Non me lo avevi ripetuto tante volte che non sopportavi i tuoi coetanei, insicuri, sbrigativi, egoisti ? Che volevi provare ad essere davvero donna con un uomo e non una ragazzina che gioca con un ragazzino ? Dany, Dany, mi avevi cercato, corteggiato, provocato con malizia, ti sei masturbata in cam davanti a me e mi scrivevi lettere sensuali, avevi deciso che io sarei stato quello che ti avrebbe fatta diventare una donna adulta. Io avevo cercato di resistere, ne ho conosciute tante di ragazzine infatuate che scappano terrorizzate davanti alla prima prova, capaci solo di immaginarla ma incapaci di affrontare la realta’. Perche’ la realta’ e’ dura, forte, quando si e’ abituate ad amanti  giovani, a corpi acerbi e’ difficile abituarsi ad uno maturo. Ed una cosa e’ il sesso sbrigativo in macchina, breve e senza contorno, un’altra e’ l’erotismo, il piacere provocato e cercato a lungo usando tutta te stessa, un rapporto che non si esaurisce in pochi minuti ma dura ore e ore.

Quello che hai assaggiato e’ un cazzo grosso e duro che non si accontenta, che vuole tutto da te e ti dara’ tutto senza compromessi. E tu questo lo sapevi Dany, anche se forse non immaginavi del tutto cosa significasse. Eri distesa sul letto, nuda a gambe spalancate e finalmente ogni pudore era scomparso da te, ti sembrava normale che un uomo maturo, nudo con il membro in erezione fosse in piedi davanti al tuo letto e tu spalancata pronta ad accoglierlo.. “ Gabriele, non credevo di poter godere tanto, sei stato fantastico” Mi hai fatto sorridere, ragazza mia, non penserai che tutto si esaurisca cosi’ ? Non avevamo  nemmeno iniziato piccola Dany !  E te ne sei accorta subito appena mi sono afferrato il membro duro con la mano e ti sono venuto sopra accarezzandolo lentamente, non capivi cosa volessi fare, hai spalancato gli occhi. Te lo ho messo davanti alla bocca “Bacialo Dany, perche’ adesso lui ti fara’ godere davvero, fagli sentire che lo ami” Te lo ho spinto contro le labbra e le hai aperte, solo la punta e’ entrata ma lo hai aspirato e leccato con la lingua, brava Dany devi essere obbediente con me.. Poi l’ho guidato sui tuoi piccoli seni, l’ho strofinato contro i capezzoli duri, l’ho disteso nel mezzo appoggiando le palle gonfie sul tuo petto. “Accarezzale, senti come sono piene !”

L’hai fatto, prima timidamente ma poi con sicurezza, il gioco cominciava ad incuriosirti ed io ormai stavo perdendo la testa. Sono scivolato sul tuo ventre e te lo ho fatto sentire contro, era enorme al confronto con il tuo corpo sottile e magro, ho avuto l’impressione che ti avrei impalata. Poi la punta ha toccato il clito, piccolo ma ancora rigido e bagnato dalla mia saliva, ho sentito un brivido scuoterti tutta. No Dany, basta con la masturbazione, adesso faremo l’amore davvero, sino in fondo, sei una donna adulta adesso, non dimenticarlo.. Avevi la fessurina ancora chiusa ma l’ho strofinato nel mezzo ed l’ho sentita aprirsi e offrirmi  il calore e l’umido del tuo piacere, e’ una sensazione che fatico a controllare, avevo voglia di penetrarti subito, forte, senza ritegno e sborrarti dentro tutto il mio seme. Tu non te ne rendevi conto ma potevo farti male davvero, non avresti resistito al mio assalto, ormai ti sentivo di nuovo partita nel mondo del piacere.

Strofinavo la punta dal clito sino in basso, sentivo l’apertura cedere alla mia spinta ma lo trattenevo. “Alza le ginocchia Dany ! Voglio entrare dentro di te, apriti ! Ho voglia di sfotterti Dany !” Hai obbedito subito e con il mio corpo ho spalancato le tue gambe, finalmente ero in posizione, il cazzo puntato all’entrata, duro, rigido, pazzo di voglia. Ed ho spinto, subito piano, sentivo quanto eri stretta e faticavo a guadagnavo un centimetro alla volta ma senza mai arretrare. Stretta, come eri stretta piccola Dany, per un momento ho temuto che il mio piacere esplodesse immediatamente, che la voglia di riempirti di seme fosse troppo forte ma l’ho controllato a fatica. Ti ho sentita irrigidirti, ti stavi mordendo le labbra ed i tuoi occhi erano spalancati, l’avevi immaginata tanto ma un’asta cosi’ che ti penetra non te la aspettavi. Ormai ero dentro piu’ di meta’, ed ho iniziato a muovermi avanti e indietro, lentamente e con movimenti lunghi e ritmati guadagnando ogni volta un po’ di spazio. Poi di colpo ti ho trafitta e ti ho strappato un gemito, ero trionfalmente dentro di te, tutto e tu eri finalmente tutta mia. Non c’e’ nulla che possa descrivere il senso di potere e di possesso che si prova in quei momenti, la completa fusione di due corpi come l’istinto naturale pretende. Ogni altra cosa e’ solo un surrogato.

Ti sei accorta, forse, che ho indugiato prima di muovermi, volevo che ti abituassi a me , ad avermi dentro tutto, ma poi la danza e’ iniziata, lenta poi sempre piu’ rapida e profonda. “No, Gabry, fai piano ! Ti prego non rompermi in due, non spingere troppo ! Mi piace ma mi fa un po’ male” Me lo chiedevi ansimando, non so se di piacere o di dolore ma la mia cavalcata stava diventando inarrestabile e ormai la mia capacita’ di controllarla era quasi inesistente. Sentivo il cazzo indurirsi sempre di piu’ e dal profondo salire il piacere, tra poco avrei perso ogni ragione.

“ Montami tu Dany, fammi godere prima che io non possa controllarmi e diventare violento. Fallo tu ma subito !” Ti ho stretta tra le braccia e siamo rotolati sul letto allacciati sin contro al muro e senza estrarre il cazzo, adesso eri tu sopra di me. “ Non smettere, pompami e fammi godere Dany” E lo hai fatto, danzavi sopra di me muovendo il bacino e facendomi entrare ed uscire dalla tua tana bollente finche’ ti ho afferrata e immobilizzata. Si Dany. Ero arrivato all’orgasmo e stavi imparando che mi devi tenere fermo in fondo a  te per farlo esplodere. Io devo fermarmi per iniziare a eruttare il seme non lo posso fare in movimento. Forse non lo hai capito ma quando il primo schizzo bollente ti ha allagato l’utero hai realizzato tutto e poi hai sentito il cazzo contrarsi dentro di te e diventare sempre piu grosso in punta nello spasimo del piacere. E poi tanta sborra, calda, densa, schizzata in fondo a te per non so quante volte. Non so se anche tu avevi goduto insieme a me, non e’ immediato abituarsi all’orgasmo vaginale ma le nuove sensazioni che provavi erano una scoperta per te.

Ho goduto Dany, sono venuto senza ritegno e senza pensare ad altro che a godere, stretto nel tuo tunnel caldo. Non sapevi quando sarebbe finito ma lo hai capito quando ti ho baciata, in quei momenti io amo la donna che mi ha accolto dentro di lei e non posso fare a meno di dimostrarglielo. Ebbene si Dany, e’ stata una cosa stupenda e ti ho imposto di tenermi dentro, stretta a me, ho chiuso gli occhi e sono rimasto immobile ascoltando i tuoi fremiti ed i tuoi sospiri.. Continuo a fissare quello stupido lampadario sopra di me, anzi sopra di noi, ma cosa avra’ poi ! Ti sento calda sopra di me, morbida ma non ti vedo, l’unica cosa reale e’ quella palla che pende dal soffitto. Eppure ci sei Dany, ascolto il tuo respiro che ormai e’ diventato un sussurro e ti accarezzo la schiena, lentamente. Siamo ancora uniti, fusi in un unico corpo e non fai nulla per allontanarti, ti piace la tenerezza e la complicta’ che proviamo dopo aver fatto l’amore. L’orgasmo non e’ la fine del rapporto, non e’ nemmeno l’unico obiettivo da raggiungere presto, e’ solo una componente del piacere tra uomo e donna. Sono sicuro che te ne stai accorgendo adesso che cio’ che dicevo era vero.

Mi avevi raccontato dei rapporti brevi e affrettati con i tuoi coetanei in macchina davanti alla discoteca oppure nel loro letto quando tutto era finalizzato a venire, nessun piacere prima o dopo, solo l’orgasmo. E poi il membro ricoperto di gomma, il suo odore sgradevole di rapporto clandestino, lo sperma che si raccoglie nel serbatoio senza che tu possa sentirlo invaderti tutta. Si Dany, sono certo che stai pensando a questo, stai analizzando le sensazioni che ti comunica il tuo corpo finalmente libero di esprimere tutta la sua femminilita’. Anche se sta lentamente perdendo la rigidezza lo senti ancora dentro, vero ? Lo muovo un attimo e ti sento sussultare. Si Dany, ci sono, sei ancora mia ed io tuo anche dopo che tutto dovrebbe essere concluso, stai capendo che invece non esiste un solo piacere ma tanti e questo non lo avevi mai nemmeno immaginato. Si, forse solo immaginato. Per questo sollevi il viso e mi baci, forse vuoi constatare che quel corpo maschile sotto di te, quel membro che ancora ti possiede siano i miei, E lo sono, mi stringi forte. Ti era sembrato grosso, enorme, un mostro, eppure adesso ti sembra cosi’ giusto, ti riempie ancora e non vorresti piu’ farne a meno, ti sembra naturale tenerlo dentro di te e accarezzarlo con le pareti della vagina che ormai si e’ abituata a lui e lo senti giusto, perfetto.

Lentamente ti faccio sollevare, il tuo viso e’ rilassato, i tuoi occhi brillanti e vispi, anche tu stai cercando di recuperare la realta’ ma non e’ questo che voglio e che tu vuoi. Hai i seni piccoli, li raccolgo nel palmo delle mani e tra le dita stringo i tuoi capezzoli piccoli che immediatamente si induriscono. Non cerchi di farmi uscire da te anzi ho l’impressione che ti stia accomodando meglio per farlo entrare sino alla base. Con un colpo di reni ti rovescio e senza farlo uscire ti sono sopra, hai le gambe spalancate e la bocca aperta dallo stupore. “Dany, non penserai che io sia uno che si fa cavalcare dalle donne, vero ?”  Non rispondi ma muovi la testa da sinistra a destra. Si vede benissimo che non stai capendo cosa succede, me ne accorgo dal tuo respiro che accelera. Ti afferro le gambe e me le appoggio sulle spalle, sei spalancata completamente ed io spingo a fondo, ormai l’asta ha ripreso la rigidezza e sento la punta schiacciarsi in fondo. “ Mio Dio Gabry, fai piano, mi stai rompendo ! Sono una ragazza piccola io !”

Lo estraggo quasi completamente poi giu’ a fondo, lentamente sino che e’ entrato tutto e poi di nuovo, piano, senza fretta lo estraggo. Ti sento caldissima e il mio succo insieme al tuo lubrifica il percorso, in questa posizione sei totalmente aperta. Continuo a fare dentro e fuori ma sempre piu’ rapidamente, ho voglia di sbatterti, Dany. E lo faccio, due, tre quattro colpi secchi e violenti che ti tolgono il respiro e poi di nuovo lentamente e dolcemente. Ti piace, si vede Dany, non ti tiri indietro, non cerchi di sfuggire ai miei colpi, ho l’impressione che ti stia aprendo sempre di piu’. “Gabry, Gabry, mi fai morire cosi’. Ho voglia di godere ancora, non smettere!” Ed io non smetto di certo, alterno il ritmo e la forza mentre vedo che stai perdendo la testa sempre di piu’, mi piace gestire e provocare il tuo piacere, mi da un senso di forza e di potere. “Gabry, vengo, vengo ancora, non smettere ti prego!” Adesso ti sbatto con forza, colpi secchi e rapidi sino al fondo finche’ non sento le contrazioni del tuo piacere strizzarmi il membro. Mi fermo conficcato a fondo e ti lascio godere, ancora una volta in cosi’ poco tempo, deve essere una esperienza che nemmeno immaginavi. Resto immobile mentre tu sei scossa da brividi in tutto il corpo, ti accarezzo il viso, lo bacio, cerco la tua bocca che si spalanca davanti alla mia. Sei mia, completamente, Dany.

“Gabry, ma cosa mi hai fatto, sono impazzita. Non ho mai provato un orgasmo cosi’ intenso e senza toccarmi il clito. Mi sento tutta indolenzita ma non sono mai stata cosi’ bene, cosi’ rilassata.” Io non dico nulla ma ti guardo fissa negli occhi, lentamente riprendo il movimento lento, estraggo il membro completamente e poi durissimo lo affondo e poi di nuovo fuori e dentro.. “Ma Gabry, tu non hai goduto con me ! Lo sento sempre piu’ duro e grosso” Ti prendo le spalle e ti sollevo sino ad abbracciarti, poi guido i tuoi fianchi in un movimento circolare, mi piace usarti come strumento di piacere e mi godo il tuo stupore nel gustare sensazioni per te sconosciute. “Muovi il bacino, succhiami il cazzo con la figa, Dany !” Non e’ una richiesta e’ un ordine e tu obbedisci, ancora non sai bene come fare ma ti guido io. Intanto strofini i tuoi seni sul mio petto e sento i capezzoli duri, le mie mani sono sul tuo culetto che si indurisce nel movimento. Mi piace questo gioco, mi scatena una voglia bestiale di possederti senza ritegno.

Si Dany, la mia voglia sta montando e fatico a controllarla, sento il bisogno di lasciarmi andare. Ti sollevo di colpo e ti faccio distendere bocconi sul lenzuolo, quando vedi il mio cazzo rigido e lucido di piacere avvicinarsi al tuo culetto hai una reazione di panico. “Gabry, ti prego, cosa vuoi farmi !!!!” Si Dany, hai capito l’idea che mi annebbia la mente ma non voglio farti male. Infilo il cazzo nel solco e ti solletico il buchetto, lo sento piccolo e stretto, la tentazione di sfondarlo mi fa girare la testa. “No, Gabry, no ! Non farlo…. Me lo avevi promesso !” In questi momenti le promesse non hanno alcun valore ma hai ragione Dany, non posso, almeno non adesso. Scivolo piu’ in basso e ti infilo da dietro, sei bagnata e aperta cosi’ posso farlo senza esitare, con un colpo di reni ti sono in fondo schiacciando il mio ventre contro le tue chiappe. Ti prendo i fianchi e ti sollevo il bacino per sbatterti meglio e comincio a pomparti con botte violente e rapide. Sento arrivarmi l’orgasmo e raddoppio la foga, non bado piu’ a te ma solo al mio piacere. Quando ti sento urlare di nuovo lo faccio anch’io e vengo di nuovo insieme a te. Il secondo orgasmo per me e’ meno intenso ma lungo, lunghissimo, sento il seme schizzare e sembra non finire piu’. Mi sono abbandonato sulla tua schiena e lascio che gli spasmi rallentino, ho il viso sulla tua nuca e il naso tra i tuoi capelli.

Ho voglia di morderti il collo, lo faccio ma con tenerezza, non ti faccio male ma capisci che e’ il maschio che tiene immobilizzata la femmina mentre la riempie. E tu non ti nuovi, forse i tuoi fianchi spingono verso di me, si, Dany, l’istinto ti guida a farmi venire piu’ in fondo che puoi. Adesso siamo entrambi spossati, non ho idea del tempo che e’ trascorso ma sicuramente e’ tanto, un’ora, un’ora e mezza, due ? Quando si fa l’amore si perde il senso della realta’. Infatti solo adesso mi accorgo che la porta della camera non e’ chiusa del tutto, accidenti, eppure sono sicuro che l’avevi accostata completamente. Si sara’ aperta da sola visto in casa siamo non c’era anima viva. Esco da te e mi distendo al tuo fianco.

Di nuovo mi ritrovo a fissare il lampadario, chissa’ perche’. Pero’ con la coda dell’occhio mi sembra di avvertire un movimento fuori dalla porta, non ne sono certo ma direi di non essermi sbagliato. “Dany, sei sicura che le tue coinquiline siano ancora fuori ? Mi sembra che avessimo chiuso la porta e ho l’impressione che ci sia qualcuno nel corridoio” Con una energia insospettabile ti alzi e mi guardi. “Ma che ore saranno Gabry ? Loro dovevano restare fuori per due o tre ore !” Non resisto ad ammirare il tuo corpo da gazzella mentre schizzi giu’ dal letto nuda e guardi fuori dalla porta della camera, hai un culetto da sballo Dany, non riesco a pensare ad altro. “Ragazze, siete rientrate ?” C’e’ un attimo di silenzio nell’appartamento poi una voce femminile allegra e ironica risponde “Si Dany, se volete vi preparo un caffe’ ”

Chiudi la porta e ti siedi sul letto, sei come una ragazzina colta a rubare la marmellata. “Accidenti, quelle pettegole chissa’ da quanto ci osservavano ! Che stronze ! Se lo dicono al mio ragazzo scoppia un casino da circo !” Ti rialzi di colpo con l’aria infuriata e mi fissi in piedi davanti al letto ma non mi guardi nudo e disteso, stai pensando, mi piaci quando sei cosi’. Poi, di colpo ti porti la mano tra le cosce con una espressione stupita. “Scusa Gabry, non so cosa stia succedendo, devo correre in bagno !” Sei buffa mentre corri nuda con le gambe strette , io so benissimo cosa sta succedendo e mi viene da sorridere, Dany, quante cose stai scoprendo oggi !. Non hai nemmeno avuto il tempo di chiudere la porta e sento distintamente lo scroscio della doccia, io sto bene disteso nudo sul letto e continuo a fissare il lampadario sopra di me, mi mette allegria quella palla di carta. “Daniela ! Il caffe’ e’ pronto, dove sei andata ? Non farlo raffreddare !”

E’ la stessa voce di prima e la sento sempre piu’ vicina finche’ un viso non compare sulla porta. E’ una moretta, piuttosto forosa che mi guarda con sorpresa, devo essere uno spettacolo inaspettato. “Dany e’ in bagno a fare la doccia, mi rivesto e arrivo. Grazie” Non so se la tua amica ha capito le mie parole perche’ continua a fissarmi a bocca aperta, deve essere proprio molto sorpresa. “Scusi ma pensavo che fosse Gianni, mi scusi” Ma non mi sfugge il suo sguardo fisso tra le mie gambe, comincio a capire chi e’ Gianni. Dopo aver indugiato qualche secondo si volta di scatto e sparisce nel corridoio. Ormai non sento piu’ l’acqua della doccia e penso che dovrei proprio rivestirmi, non sta bene rimanere cosi’ oscenamente nudo in casa di due ragazze ma mi sento troppo rilassato e languido, non ho voglia di alzarmi.

Sempre come un fulmine ti vedo rientrare con addosso un castissimo accappatoio, sembri ancora piu’ giovane con i capelli bagnati. “Gabriele, ma cosa mi hai combinato ? Di colpo mi sono sentita una cascata tra le cosce, credo di aver lasciato la scia nel corridoio. Non mi era mai successa una cosa cosi’ “ “Non ho fatto nulla di strano, se ci pensi mi dai ragione. Non dirmi che ti e’ dispiaciuto” Il tuo viso da ragazzina imbronciata piano piano si scoglie in un sorriso malizioso. “Sai che avevo tutte le cosce bagnate sino alle caviglie ? Sei un porco Gabry” Ma il tuo sorriso dice che stai facendomi un complimento. “Sai che la tua amica pensava che fossi Gianni ? E’ il tuo ragazzo vero ?” Mi rispondi con un cenno del capo, sembra che tu non voglia ammetterlo, perche’ Daniela ? “Guarda che il fatto che tu abbia un ragazzo non mi disturba, anzi mi fa piacere. Sei carina, giovane, intelligente, mi preoccuperei davvero se nessuno ti volesse” “Gabriele, scusa ma parlare di lui mi mette a disagio. Mi sento un po’ in colpa e poi speriamo che Anna non faccia la pettegola” “L’ho vista, e’ entrata a cercarti ma non sembrava scandalizzata dalla mia presenza anzi era incuriosita” “Ci credo Gabry, ma ti sei visto ?”

Seguo il tuo sguardo e mi accorgo di essere veramente uno spettacolo osceno, disteso nudo a gambe aperte e con il membro che sta riprendendo vigore. Si Dany, se non chiudi bene l’accappatoio lui si agita, lo stai guardando vero? Si, lo vedo benissimo dove mira il tuo sguardo. Ti inginocchi davanti a me e me lo prendi tra le mani. “Lo adoro Gabriele, non so come faro’ a farne a meno ora che l’ho conosciuto” E intanto gli stampi un bacione sulla punta, hai un’aria da ragazzina che mi fa perdere la testa, sai ?  Ma dobbiamo ritornare alla realta’ altrimenti facciamo notte e Anna ci aspetta in soggiorno. Ti faccio alzare e davvero hai un’aria imbronciata, ci stavi riprendendo gusto tenera Dany.

Mi alzo in piedi sorridente ma deciso. “Un caffe’ ci vorrebbe proprio” Mi vesto e mentre sto per uscire dalla stanza lancio un ultimo sguardo al lampadario, e’ vero, ne avevo uno identico nella mia stanza da studente e la cosa mi fa sorridere di nuovo. C’e’ chi sostiene che si ha l’eta’ della donna che si ama, accidenti allora sono tornato poco piu’ che ventenne.

Gabriele Arcangeli  gabryarcangeli@gmail.com

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