Uno scambio particolare!

Mi chiamo Marika, ho ventisette anni, sono mora, occhi scuri, capelli corti a caschetto. Ho un bel seno, non troppo grande, una terza piena, e un bel ventre piatto, oltre ad un magnifico culetto a mandolino, che tanto piace a mio marito. Gianluca è un bel maschio, alto più o meno quanto me, anche lui moro, con gli occhi scuri, ha un bel fisico forte, tonico e, tra le gambe, uno splendido membro che, quando me lo infila dentro, mi fa impazzire, essendo abbastanza lungo, ma, soprattutto, di ottimo spessore. Siamo sposati da tre anni. Il nostro è un matrimonio d'amore, ci siam piaciuti fin dal primo momento ed abbiamo scopato come matti, sin dalla prima settimana del nostro incontro, avvenuto cinque anni prima. Gianluca è molto fantasioso e, nella nostra intimità, riesce ad allestire scenari forti, che piacciono molto anche a me; non si sottrae a definirmi troia, zoccola, gran mignotta, ed io adoro sentirmi trattare da puttana, da oggetto sessuale nelle sue mani, perché queste nostre fantasie ci eccitano molto e lui, quando è eccitato, mi scopa senza riguardo, mi sfonda ogni buco e mi pianta il suo cazzone, a volte con forza, anche in gola; tutto questo rende il nostro fare sesso, una cosa cui non potremmo rinunciare. Tra le sue fantasie più ricorrenti c’è quella di vedermi a letto con un'altra donna, o di vedermi chiavata da un altro uomo, mentre lui mi penetra nel buco rimasto libero. Ultimamente, poi, il sesso si è fatto davvero frequente. Più volte al giorno, scopiamo come matti, perché abbiamo deciso di metter al mondo un figlio. Solo che, da un anno a questa parte, di gravidanza non se ne parla. Ci siamo sottoposti a tutti gli esami clinici possibili, constatando che non c'è niente che non va, entrambi siamo fertili. Il medico dice che dovremmo smettere di desiderare la gravidanza così tanto, facendo l'amore solo per il gusto di farlo e non continuare ad aver la fissa di vederla incinta. Intanto scopiamo tantissimo. Con l'arrivo della bella stagione, abbiamo deciso di trascorrere un weekend sulla costa Toscana, dove entrambi sappiamo che esiste più di una spiaggia nudista, luoghi che entrambi amiamo frequentare. Giunti sul luogo, ci siamo recati in una splendida spiaggia e, trovandola poco frequentata, ci siamo spostati in un angolo un po' più defilato ed abbiamo passato l'intero pomeriggio al sole, rilassando i nostri corpi, ma, soprattutto, scaricando la mente dai pensieri che ci assillano. A sera, siamo andati a cena a Populonia, un paese posto in alto, da cui si domina una baia bellissima, chiamata Baratti. Ci siam seduti ad un tavolino in un locale all'aperto e, mentre consumavamo dell'ottimo cibo, annaffiato da un rosso veramente fantastico, un giovane musicista, allietava la serata con canzoni di vario genere. La nostra attenzione è stata attirata da una coppia, che avevamo notato nel pomeriggio in spiaggia e, più di una volta, avevamo visto i loro sguardi indugiare sui nostri corpi; io stessa avevo potuto constatare che soprattutto lei aveva ripetutamente posato lo sguardo sul membro di Gianluca, che, seppur in posizione di riposo, desta comunque ammirazione, per la sua non poca consistenza. Trovandosi seduti ad un tavolo accanto al nostro, è stato quasi spontaneo far amicizia. Dopo aver scambiato qualche chiacchiera, loro si sono presentati, dicendo di chiamarsi Federico e Cinzia. Tra un discorso e l'altro scopriamo che abitano in una cittadina a circa tre quarti d'ora da casa nostra e, entrambi, sono titolari di un grosso negozio di abbigliamento. Quando il ragazzo inizia a suonare della musica lenta, Federico si alza in piedi e mi chiede di ballare con lui, mentre Gianluca fa lo stesso con Cinzia. Appena iniziato a ballare, Federico mi tocca il culo pesantemente, spingendo il mio bacino verso il suo cazzo in tiro. Come primo impatto, vorrei che smettesse, ma, dopo un po', comincia a piacermi e, presa anche da un certo languore, lo lascio fare, assecondandolo. Mi giro per guardare Gianluca e vedo che sta facendo la stessa cosa con Cinzia. Mi fa l'occhiolino e prende a baciare Cinzia in bocca e sul collo. In breve ci abbandoniamo ad un gioco un po’ forte, che in molti giudicano male. Decidiamo di andarcene ed essi ci invitano nel loro appartamento, preso in fitto per il weekend. Quando siamo andati alle macchine, Federico mi ha invitato a salire con lui, mentre sua moglie si è accompagnata a mio marito, di modo che non ci saremmo persi nel percorso. Mi è sembrata una scusa abbastanza buona per far sì che io stessi subito con lui e, in effetti, appena avviato il veicolo, lui mi ha poggiato una mano sul capo e mi ha, implicitamente, imposto di succhiargli il cazzo. «Dai, puttanella, fammi sentire le tue labbra!»
Mi ha fatto abbassare su di lui e, dopo avergli aperti i pantaloni, mi son trovata, davanti agli occhi, una bella mazza, più o meno delle dimensioni di quella di Gianluca, ma, sicuramente, con una cappella più grossa. Ho preso a spompinarlo e, ogni tanto, lui mi impartiva il ritmo da tenere facendo pressione sulla mia testa, spingendomelo tutto in gola, contento di constatare che riuscivo ad accoglierlo tutto, fino in fondo. «Accidenti, che bocchinara meravigliosa che sei! Fa piano che non voglio sborrare subito! Continua a leccarmi l'uccello, che mi piace molto!» Me lo sono lavorato con la bocca fino a che siamo arrivati al loro appartamento; siamo saliti e, una volta dentro, abbiamo proseguito, io in camera con lui e Gianluca in camera con Cinzia. Quando son entrata nella stanza di Federico, mi sono accorta che quei due erano molto più porci e perversi di noi, perché il letto era un tappeto di oggetti sessuali: vibratori, manette, frusta e altri oggetti di vario genere. Non faccio in tempo a chiedere spiegazioni, che Federico mi mette a novanta gradi, mi frusta sulle chiappe e, quando lo imploro di smettere, mi ficca il cazzo durissimo nella fica, già fradicia, cominciando a stantuffarmi pesantemente. «Adesso che ti ho scaldato bene il culo, ti sfondo tutta puttana!» Naturalmente godo come una pazza e mi dimeno col bacino, in cerca di un affondo sempre maggiore. «Sì, porco, scopami tutta! Fammi sentire dentro il tuo bel cazzone, che mi riempie, mi sfonda e mi fa godere tanto! Dai, scopami forte, che vengo! Vengo!»
Mi scopa bene e mi fa provare due orgasmi, uno dopo l'altro, poi, improvvisamente mi sborra dentro, senza neanche chiedermi se può. Si sfila e me lo fa ripulire con la lingua. «Dai, bella puttanella, leccamelo tutto! Succhialo bene! Fallo tornare di nuovo duro, che voglio scoparti ancora!» Ora sarà che sono molto brava a succhiare cazzi, ma il suo torna rapidamente durissimo. Mi fa distendere sul letto e mi ammanetta alla spalliera del letto, mi allarga le gambe e mi mette un vibratore nella fica, me lo spinge tanto dentro da farmi urlare di piacere. Mi sento riempire da un grosso fallo di colore nero, che scivola agevolmente dentro la mia vagina, riempita dalla sua sborra, mi sento piena e dilatata in maniera oscena. Poi mi dice di alzare le gambe e mi pianta il suo cazzone nel culo, che, sebbene avvezzo a pratiche sessuali col cazzo di mio marito, non era certo abituato a ricevere una stanga tanto grossa, mentre son piena anche davanti. Mi fa un male cane, però lui mi impone di tacere, schiaffeggiandomi le chiappe, e mi incula pesantemente per più di dieci minuti, fino a sborrarmi dentro, mentre mi strizza le tette, pizzicando i capezzoli duri. Godo in maniera incredibile, nel sentirmi piena ed aperta come una cozza. «Porco, mi sfondi! Cazzo, mi fai godere! Vengo!» Si sfila dal culo e poi mi presenta il suo cazzo alla bocca; dopo avermi afferrato per i capelli, me lo spinge in gola e mi costringe a leccarlo ed a pulirlo. «Adesso, troia, pulisci! Leccalo tutto e fallo diventare bello lucido!» Sono stravolta dal piacere di sentirmi usata in maniera così rude. Eseguo, lecco e pulisco alla perfezione quel membro che mi ha fatto godere e che ora sta vistosamente perdendo vigore. Sfinita, esco, vado in camera a cercar mio marito. Mi sento cosi provata che non riesco neppure a camminare a gambe strette: ho il culo che mi fa male. Colo sborra sulle gambe, ma sono molto appagata. Entro nella stanza e Gianluca sta ancora completando la seconda scopata con Cinzia. La sta sbattendo come una troia, alla pecorina, dicendole che è una vacca sfondata. Cinzia urla dal piacere, lui mi vede e mi invita ad entrare. «Vieni, tesoro. Entra, guarda come monto questa vacca!» Mi avvicino a lei. Lui la sbatte con molto vigore e lei urla di piacere. «Senti questa zoccola come gode. Lo sai che è incinta? Pensa che gran mignotta! È piena e si fa sbattere da uno appena conosciuto!»
La guardo con invidia: lei è incinta, mentre io non ci riesco. Mi incattivisco e guardo mio marito. «Amore, hai ancora le palle gonfie? Non ti sei svuotato tutto in lei?» Lui annuisce. «Certo, gonfissime. Adesso le vengo dentro.» Mi sdraio sul letto vicino a loro, allargo le gambe e lo invito a farcire me e non la troia! «Vieni qui, amore, sborrami dentro! Riempi me e non lei! Dammi la tua meravigliosa sborra!» Lui non se lo fa ripetere due volte, mi sale sopra e me lo infila nella fica, già bella larga e impiastricciata da Federico. «Sei una brutta troia! Sei tutta dilatata! Sei larga come una galleria e coli sborra di un altro: puttana!» Intanto Cinzia, che vuole godere, mi sale sulla faccia e si fa leccare la fica. Al solo vedermi leccare una fica, Gianluca esplode di piacere. «Che zoccola sei! Ho una moglie che è una gran troia! Adesso godo! Sto sborrando, brutta zoccola. Godo, maiala, puttana, sfondata e riempita! Stai leccando una fica, te ne rendi conto? Sei una gran troia! Ti adoro, amore mio!» Finita la scopata anche Cinzia torna da suo marito. Ci rivestiamo sommariamente, li salutiamo e poi torniamo nella nostra abitazione e ci mettiamo a dormire. Io mi addormento tra le braccia di Gianluca, entrambi molto felici della strana piega che ha preso il weekend. Inutile dire che, quando siamo tornati, dopo un mese ho fatto il test di gravidanza ed è risulto che ero incinta. Sarà stata quella scopata magnifica fatta in piena disinibizione, senza l'affanno di dover procreare (come dice il medico) o sarà stato il seme di Federico? Gianluca non vuole pensarci e non vuole fare gli accertamenti sulla paternità. Dice che è suo, perché mi ha scopato così tanto che, sicuramente, mi ha ingravidato lui! Intanto io mi godo l'idea che mio figlio è principalmente mio; in fondo anche a me non importa se il padre potesse essere uno sconosciuto che mi ha montato come una cagna, facendomi colare di piacere. Dopo qualche mese, abbiamo rincontrato ancora Federico e Cinzia e lei ha dato alla luce una bellissima femminuccia, mentre io son incinta di un maschietto. Tra di noi è nata una bella amicizia e, anche dopo aver partorito, abbiamo continuato a frequentarci, non senza privarci del piacere di scopare, specie in doppia, e i nostri mariti godono davvero tanto, quando noi donne ci avvinghiamo in certi focosi 69.
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