Il primo giorno dopo il matrimonio.

pennabianca
2 days ago

Mi chiamo Paolo, ho 34 anni, sono alto, capelli neri, occhi scuri, fisico ben modellato, ma non palestrato. Sessualmente parlando sono ben dotato, sia in lunghezza che circonferenza e, oltre alla sfera femminile, da tempo, sono anche interessato a quella maschile; oggi mi ritengo un bisex, anche se questa mia particolare peculiarità, fino a qualche giorno fa, non era nota a nessuno delle persone che mi conoscono. Tutto è cambiato con il matrimonio di Carlo e Franca. Conosco Carlo dalle superiori, siamo amici di quelli davvero intimi; ricordo che, nei lunghi pomeriggi in cui studiavamo insieme, capitava spesso di esser soli ed allora, in più di un'occasione, ci siamo masturbati insieme guardando qualche video porno. Solo una volta però, gli ho fatto una sega e lui ha ricambiato facendola a me, anche se, in quel momento, avevo un forte il desiderio di andare oltre, la timidezza di entrambi, non ci ha mai portato a spingere più avanti il nostro gioco. Quando, tre anni fa, ha conosciuto Franca, anche lei nostra coetanea, alta, bionda, con un bel seno prominente e un bel corpo dalle forme giuste e, soprattutto, un culo splendido che ha sempre attirato la mia attenzione anche se, essendo la fidanzata del mio amico, non ho mai cercato di insidiarla. Quando hanno deciso di convolare a nozze, Carlo mi ha chiesto di fargli da testimone ed io ho accettato con estremo piacere. È stata una bellissima cerimonia, il rinfresco si è tenuto presso uno splendido casale trasformato in agriturismo e, per tutta la sera, abbiamo mangiato, ballato, divertendoci davvero tanto, ma soprattutto abbiamo bevuto tantissimo. Alla fine, quando tutti se ne sono andati, Carlo e Franca erano talmente sbronzi, che ho dovuto, in qualche modo, sistemarli nel letto ancora vestiti. Naturalmente la stanchezza che accusavo anch'io non era da meno della loro e, incapace di guidare per tornarmene a casa, ho preferito sdraiarmi sul divano del piccolo salotto della suite, che era stata messa a loro disposizione. Sono crollato immediatamente anch'io e, quando mi sono svegliato, era già giorno pieno; ho sentito un rumore provenire dalla zona dove c'era la cucina ed ho visto Franca che stava, in qualche modo, preparando il caffè. Indossava solo la camicia bianca di Carlo, completamente sbottonata, e sotto aveva solo il perizoma, che credo fosse quello indossato il giorno prima. Aveva l'aria ancora assonnata, i capelli tutti arruffati ed era scalza. Si è girata, mi ha visto e mi ha sorriso.

«Paolo, lo vuoi un caffè?»

Aveva la voce un po' impastata e così mi son avvicinato, anch'io un po' barcollante. Si è girata, mi ha sorriso e mi ha offerto il caffè. Mentre lo stavamo bevendo, ho notato il suo splendido seno completamente nudo sotto quella camicia, oltre il sottile perizoma bianco, ed il mio cazzo si è gonfiato nei pantaloni in maniera tale che, non so cosa mi ha preso ma ho appoggiato la tazzina e mi son avvicinato a lei, che mi ha guardato senza dir niente; quando ho appoggiato una mano su quelle splendide mammelle ed ho preso a strizzare uno dei capezzoli, lei si è morsa il labbro inferiore e, un attimo dopo, le nostre bocche erano unite in un bacio molto passionale Freneticamente la sua mano ha aperto i miei pantaloni, me lo ha tirato fuori e, senza dir niente, si è inginocchiata ed ha preso a succhiarlo in una maniera favolosa! Avevo sempre immaginato che fosse una brava pompinara, ma, in quel momento, mi son reso conto che lo era per davvero e in maniera superba. Lo ha leccato un po' e poi se lo è infilato tutto in gola, senza alcuna difficoltà, suscitando in me un notevole stupore.

«Franca sei… cazzo, come lo prendi bene in gola!»

Era una situazione assurda, incredibile e, mentre mi godevo questa pompa spettacolare, ho chiuso gli occhi e, poco dopo, mi son lasciato andare nella sua bocca.

«Franca, mi fai morire! Ti sto sborrando in bocca!»

Senza alcuna remora, ho iniziato a schizzare nella sua bocca e, nello stesso momento in cui gliela riempivo, ho sentito dietro di me la voce di Carlo che, mezzo nudo, ha preso ad inveire contro entrambi.

«Ma cazzo, quanto sei troia! Ti ho sposata solo da un giorno e già mi fai le corna con questo figlio di puttana! E tu, bastardo, te lo fai succhiare da questa zoccola, che ho appena sposato? Siete due bastardi, entrambi!»

Mi son girato di scatto e questo ha comportato che le ultime due spruzzate son finite in faccia e sui capelli di Franca, che lo ha guardato in maniera sconvolta. Ho rimesso l'uccello nei pantaloni al volo e mi son spostato di lato, convinto che mi avrebbe preso a pugni, mentre, invece, ci ha guardato entrambi con estremo disprezzo, poi si è girato ed ha continuato ad inveire contro di noi.

«Siete due bastardi! Tu, Franca, sei una troia, una puttana! Ieri ti ho sposato e domani divorzio! Siete due figli di puttana e dovete andare entrambi affanculo!»

Franca si è messa seduta sul divano e piangeva; io mi sono avvicinato a lei e mi ci son seduto accanto, cercando di consolarla.

«Scusami, non so cosa mi abbia preso: non volevo… Accidenti, devo esser ancora sbronzo!»

Mi ha guardato con un'aria molto sconsolata ed anche un po' stupita; stava per dire qualcosa, quando, improvvisamente, Carlo è tornato nel salotto, si è avvicinato a noi due con un'aria molto minacciosa. Senza dir niente, mi ha messo una mano tra i capelli e mi ha schiacciato il viso contro il suo pacco duro; un attimo dopo lo ha liberato e mi son trovato il suo cazzo schiacciato contro il viso.

«Adesso bastardo, sarai tu a succhiarlo a me! Non mi hai rispettato, facendoti succhiare da questa troia, che, da quando l'ho sposata, ancora non l'ho scopata; ma non importa, a lei penserò dopo, adesso voglio sborrare nella tua bocca!»

Ho impiegato qualche secondo a realizzare quello che stava succedendo, poi, avendo un'inclinazione da bisessuale, l'idea di succhiarlo al mio amico mi ha subito eccitato. Quindi ho spalancato la bocca e me lo sono lasciato spingere tutto, fin in fondo alla gola; lui mi ha lasciato i capelli, ma ha continuato a tenere la mano sopra la mia testa; ho sollevato per un attimo gli occhi ed ho visto che lui aveva reclinato la testa all'indietro, chiudendo i suoi, così ho girato lo sguardo verso Franca; con un cenno della mano, le ho fatto capire che doveva unirsi a me. Per un attimo mi ha guardato un po' indecisa, ma io ho rinnovato l'invito con il gesto della mano e lei si è avvicinata; quando ha unito la sua bocca alla mia, subito Carlo ha aperto gli occhi ed ha messo l'altra mano sopra la testa di sua moglie.

«Ma, senti come mi viene a leccare anche questa troia! E va bene, puttana, divertiti anche tu! Leccami bene le palle ed anche il culo!»

Carlo ha allungato una mano, ha avvicinato una sedia ed ha sollevato una gamba, mettendola sopra la sedia, così Franca si è inginocchiata sotto di lui ed ha preso a leccargli culo e palle, mentre io me lo spompinavo con estremo piacere. Finalmente, dentro di me, si realizzava un sogno desiderato da tanti anni. Si è gustato le nostre lingue per qualche minuto, poi ci ha afferrato entrambi per i capelli e ci ha, letteralmente, trascinato nella camera da letto. Appena entrati, ha fatto distendere Franca sul letto a cosce aperte e poi si è rivolto a me.

«Adesso, porco bastardo, ti metti sopra di lei che mi deve continuare a leccare le palle, mentre te lo infilo tutto nel culo. Ho deciso che, per il pompino che hai avuto da questa vacca, mi devi dare il culo!»

Ho sentito un lungo brivido di piacere percorrere l'intera mia schiena; allora mi son inginocchiato sopra Franca, in posizione di 69, ed ho sentito lui che si è sputato nella mano e, con la saliva, ha lubrificato la punta del suo membro, poi lo ha appoggiato contro il mio buchetto, mi ha afferrato per i fianchi mentre io ho fatto un lungo respiro per rilassarmi, perché ero sicuro che me lo avrebbe spinto tutto dentro in un solo colpo, cosa che ha fatto, convinto di sfondarmi il culo, ma è rimasto lui stesso stupito dalla facilità con cui è entrato.

«Ma... cazzo! Cazzo, ma sei... Hai già il culo rotto!»

Ho fatto un bel respiro, mentre sentivo il suo membro che scivolava tutto dentro di me; sentivo anche la lingua di Franca, che, da sotto, leccava sia le mie palle che le sue; poi mi son girato e gli ho sorriso.

«Ricordi quando studiavamo insieme e ci facevamo le seghe a vicenda? Da allora, avrei voluto vivere questo momento, e così… non avendo avuto il coraggio di chiedertelo, mi son fatto rompere il culo da un altro, immaginando sempre che potessi esser tu in quel momento, che facevi esattamente quello che stai facendo ora! Mi dispiace che questa cosa sia nata così, ma… ora sono felice, che mi stai trapanando il culo!»

Ho visto il suo sguardo stupito ed il viso trasformarsi in un sorriso di gioia. Mi ha tenuto fermo per i fianchi e mi ha pompato con un vigore pazzesco; ad ogni colpo che mi dava, mi sculacciava con vigore.

«Sei una troia! Sei una troia, come questa puttana che mi sta leccando culo e palle sotto di te! Siete due puttane ed ho voglia di sfondarvi! Tieni troia…. prendi tutto il mio cazzo, fin in fondo!»

Come un vero toro da monta mi ha pompato il culo con dei colpi molto forti, poi, d'un tratto, ha cominciato a muoversi più freneticamente; ho capito che da lì a breve avrebbe sborrato, cosa che ha fatto urlando.

«Puttana ti sto sborrando in culo!»

Ho percepito il calore della sua sbroda, che mi stava schizzando in culo e poi, di colpo, lo ha tirato fuori e mi ha spinto di lato, mentre lui ha abbassato il suo membro ed ha preso a schizzare in faccia e sulla bocca di sua moglie.

«Ce n'è anche per te, puttana! Bevi anche la mia, troia!»

Subito Franca lo ha preso in bocca ed ha iniziato a succhiarlo; poi lui ha fatto girare sua moglie, dopo che lo aveva succhiato per un po'.

«Vai a succhiare il suo cazzo e tu, porco vieni qui, e succhia il mio! Leccalo bene e leccami anche il culo!»

Abbiamo creato un triangolo perfetto! Franca succhiava il mio cazzo duro come l'acciaio, mentre io mi son ritrovato quello di Carlo in gola che, nonostante avesse sborrato un fiume di crema, era ancora perfettamente rifido e potente, mentre teneva la sua testa immersa tra le cosce della moglie. In breve la stanza si è riempita dei nostri rumori: il risucchio della mia bocca e quella di Franca sui nostri membri; lei ha avuto anche un orgasmo provocato da Carlo, che si è messo a leccarla in una maniera davvero intensa. Poi si è spostato ed ha fatto sistemare lei, a cosce aperte, sotto di lui.

«Adesso voglio scopare questa troia, che, appena diventata mia moglie, mi ha già fatto cornuto. Tu, Paolo, vieni qui, dietro di me e leccami il culo!»

Lo ha spinto dentro Il ventre di sua moglie con due affondi molto decisi e poi ha preso a pomparla, mentre io mi son inginocchiato dietro di lui ed ho infilato la mia lingua tra le sue natiche; dopo un po' che scopava sua moglie, si è fermato, mi ha guardato ed ha sorriso.

«Adesso, devi ricambiare il favore: dovrai esser tu a mettermelo nel culo. Mi hai detto che ti sei fatto scopare da altri, immaginando che ero io a fotterti e, anche se non mi credi, anch'io ho avuto quel tuo stesso desiderio e l’ho fatto nello stesso modo che hai fatto tu; quindi, scopami il culo!»

Son rimasto sbalordito e lui ha sorriso; ha portato una mano dietro ed ha afferrato il mio membro; lo ha indirizzato contro il suo buchetto e anch'io son scivolato dentro di lui facilmente; ho preso a scoparlo bene, mentre lui faceva impazzire sua moglie, che, vista la situazione, ha cominciato a godere e ad invitarlo a scoparla più forte.

«Così, amore, fammi venire! Mi sento proprio sfondata da un toro come te! Sei un toro, amore! Un vero toro con tanto di corna! Lui non lo sapeva, ma io lo avevo scoperto che eri bisex! Ero convinta che giocassi con lui, mentre invece ho scoperto che ti sei fatto sfondare il culo da Michele, un bisex che conosco anch'io. Dai, amore, pompami forte e fammi godere! Ti ho messo le corna con lui, perché tu eri andato con Michele!»

Son rimasto un po' stupito ed ho visto che Carlo ha sorriso; si è girato un attimino verso di me.

«Hai capito che moglie troia che ha sposato? Sicuramente questa puttana si faceva scopare da Michele e, quando ha scoperto che anch'io mi ero preso in culo il suo bel cazzone, deve aver meditato tutto questo!»

Franca ha ancora goduto per un nuovo orgasmo, poi gli ha risposto:

«Certo che me lo son scopato! Quel porco superdotato mi ha fatto godere non poco. L' unica cosa che non avevo previsto, era ciò che è successo questa mattina. Non pensavo ci saremmo trovati tutti e tre assieme, così presto! Così ho preso la palla al balzo… anzi, il suo cazzo in bocca! Dai, amore, fottimi forte. Scopami e fammi impazzire!»

Carlo l'ha pompata ancora un po', poi, d'un tratto si è fermato e mi ha fatto togliere da dietro; si è sdraiato ed ha chiesto a Franca di salirgli sopra.

«Vieni troia… cavalcami!»

Franca è salita su di lui, si è infilato il suo grosso membro tutto dentro ed ha preso a muoversi su e giù; allora io mi son alzato in piedi per offrire il mio cazzo alla sua bocca, ma Carlo mi ha chiesto di fare un'altra cosa.

«No, lascia perdere la bocca di questa troia! Mettiti in ginocchio dietro di lei ed infila il tuo bel cazzo nel suo culo! Questa puttana ora ci deve godere entrambi; non aver alcun timore: ho già rotto abbondantemente il suo culo e poi, di sicuro, ci sarà passato anche Michele, che ha un cazzo molto più grosso del mio!»

Mi son inginocchiato dietro di lei e, con due spinte decise, sono entrato nel culo ben aperto di Franca, che ha preso a godere bene ed a lungo. Avendo le palle entrambi parzialmente svuotate, siamo durati una buona ventina di minuti a scopare Franca in doppia; lei è quasi svenuta dal piacere provato. Poi Carlo ha voluto cambiare ed ha fatto sollevare sua moglie, l'ha fatta girare e mettere di nuovo sdraiata sopra di lui, ma di schiena.

«Adesso, amico, scopa la fica di questa troia! Dopo il suo culo, voglio che la assaggi anche davanti!»

Mi son posizionato davanti a lei, sollevato le sue gambe in alto, per poter agevolare l'intrusione, ma son rimasto stupito dal fatto che lui ha afferrato il mio ed il suo membro insieme e li ha indirizzati entrambi davanti, suscitando anche lo stupore di lei.

«Amore, ma che fai? Non vorrai mica... Oh, cazzo come siete grossi! Amore, fa piano che mi spacchi!»

Senza troppe difficoltà siamo entrati dentro di lei e, mentre iniziavamo a scoparla, lui ha afferrato entrambi i suoi seni ed ha strizzato con forza, quasi con cattiveria, i suoi capezzoli.

«Sta zitta, che sei una puttana sfondata! I nostri due cazzi insieme sono più o meno della stessa dimensione di quello di Michele. Dai, Paolo, aiutami a sfondare per bene questa puttana!»

Abbiamo preso a chiavarla per bene e, dopo una decina di minuti, lei era già venuta due volte, Carlo mi ha di nuovo stupito.

«Bene così, amico! Lo senti come è aperta bene questa puttana? Adesso la dobbiamo riempire: dobbiamo sborrare tutti e due insieme dentro di lei!»

Alle parole di lui hanno fatto eco quelle di lei.

«Ehi, dico: non facciamo scherzi! Carlo, non puoi farmi questo! Cazzo, non sono protetta; Carlo, ti prego, non farmi questo!»

Lui è stato irremovibile!

«Sta zitta, troia! Mi hai appena fatto cornuto e adesso decido io se lo voglio diventare in maniera permanente, oppure prendermi solo la soddisfazione di sapere che anche lui ti ha sborrato dentro. Paolo, ti prego, non esitare!»

Ora sarebbe giusto dire che uno, in maniera razionale, non dovrebbe assecondare una simile richiesta, ma, in quel momento, non è la ragione che comanda, ma il cazzo che impone al corpo di muoversi sempre più forte e così, in preda ad una incredibile lussuria, mi son svuotato dentro di lei, nello stesso istante in cui lui la stava riempiendo. Siamo rimasti per un lungo interminabile istante immobili, tutti e tre uniti, mentre sentivo che dalla vagina di Franca, ormai completamente dilatata, colava la nostra crema e così Carlo ci ha fatto di nuovo distendere di lato.

«Adesso tu vieni a leccare di nuovo il mio cazzo! Quanto a te, troia, mettiti lì che ti voglio leccare. Un vero cornuto lecca sempre la sbroda di chi ha riempito sua moglie!»

Sono rimasto di nuovo veramente stupito dal suo comportamento ed ho preso a pulire il suo membro, che era comunque ancora molto consistente. Ho visto che lui ha leccato abbondantemente tutta quella crema che sgorgava da quella fica, oscenamente aperta, e poi ha fatto una cosa che mi ha stupito ancor di più. Si è sollevato, ha baciato sua moglie in bocca ed ho visto che lei ha risposto con estrema passione a quel bacio; dopo aver limonato un po' tra di loro, lui si è girato, ha messo un braccio intorno al mio collo e mi ha fatto avvicinare la mia faccia a quella di Franca, che ha baciato in bocca anche me. Siamo rimasti abbracciati tutti e tre sorridendo e, felici, abbiamo iniziato questo gioco. Durante i 10 giorni che sono stati in viaggio di nozze, hanno messaggiato continuamente con me, dicendo che non vedevano l'ora di tornare per ripetere ancora la nostra esperienza a tre. Per più di un anno, una o due volte a settimana, sono stato ospite a casa loro e nel loro letto. Poi Franca mi ha fatto conoscere Federica, una sua amica, e mi ha detto che era molto intima con lei, perché alla gita del quinto anno, avevano dormito insieme e si erano leccate come due gattine. Tra me e lei si è subito stabilito un buon feeling, al punto da prendere a frequentarci. Quando ciò è avvenuto, Carlo e Franca mi hanno invitato una sera a cena e, stranamente, eravamo solo noi tre, mentre le volte precedenti era presente anche Federica. Durante la cena, ho visto che loro due si scambiavano occhiate maliziose e facevano battutine molto allusive; così mi è venuto normale chiedere una spiegazione.

«Ok, amici, mi dite perché vi state prendendo gioco di me? Ho fatto qualcosa che vi ha indispettito? Vi ho forse offeso?»

Franca mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio in bocca, poi si è girata verso Carlo che ha sorriso ed ha fatto un cenno con il capo; così lei mi ha guardato dritto negli occhi.

«Congratulazioni, papà!»

Sono rimasto a bocca aperta senza capire e lei ha sorriso di nuovo; Carlo mi ha chiarito tutta la situazione.

«Abbiamo deciso di avere un figlio, ma dagli esami è emerso che io ho pochissimi spermatozoi, quindi… sei stato tu a metterla incinta. Stai tranquillo che nessuno ti chiederà gli alimenti e, per il mondo intero, la creatura è nostro figlio!»

Sono rimasto veramente sbalordito ed i miei occhi si sono riempiti di lacrime di gioia; ho abbracciato Franca, ebro di felicità.

«Oh, mio Dio! Ma dici veramente che io…. accidenti, non ci posso credere! Ma sei sicura? Voglio dire: sei sicura che sei incinta?»

Franca mi ha sorriso, ha abbracciato Carlo e, nello stesso tempo, ha stretto me al suo viso.

«Certo che sono sicura! È per questo che ti ho fatto conoscere Federica, perché voglio che lei diventi la puttanella che si prende cura dei miei maschi, mentre io porterò avanti questa gravidanza. Non penserete che vi lascio liberi di andare a farvi inchiappettare da chi volete. Voi siete miei. E vi concedo solo di scopare con quella puttanella, perché, da quando ho preso a frequentare te, Paolo, è tornata anche a leccarmi tra le cosce e questo per me è sufficiente per accettare il fatto che sia lei a godere dei vostri cazzi, quando io sarò impedita a farlo.»

Da quella sera è passato un anno preciso. Franca ha messo al mondo uno splendido maschietto, che ha deciso di chiamare Luca; io ho preso a frequentare Federica, che è diventata la nostra puttanella, e poi l'ho anche sposata. La prima notte di nozze l'abbiamo passata tutti e quattro assieme e, adesso, Franca sta convincendo Federica a farsi ingravidare, perché ha detto che Luca ha bisogno di un fratellino o di una sorellina. Sinceramente non vedo l'ora di vedere piena anche la pancia di Federica.