Il cognato speciale.

pennabianca
2 days ago

Mi chiamo Mauro, ho 32 anni, sono di media statura, occhi scuri, capelli castani, fisico Abbastanza ben curato e strutturato da anni di nuoto. Da sei anni, dopo tre di fidanzamento, sono sposato con Alba, che ha un anno meno di me, di media statura, capelli neri, occhi scuri, un seno di una terza misura bella tonda, un bel ventre piatto ed un culetto prominente che incornicia delle cosce lunghe e ben tornite. Mentre io son figlio unico e dei miei genitori è rimasta solo mia madre, Alba ha un fratello più giovane, di nome Daniele, che quest'anno ha compiuto 18 anni e, dopo essersi diplomato, ha deciso di frequentare l'università della nostra città, dove entrambi lavoriamo. Vuole diventare medico e quella facoltà è tra le più famose e rinomate di tutta la regione, se non del centro nord. Naturalmente, non avendo figli, abbiamo offerto a Daniele di venir a vivere in casa nostra e lui ha subito accettato. Tra lui e mia moglie, c'è una buona intesa, perché, quando lui è nato, mia moglie era già grandicella e gli ha fatto, prima da baby-sitter ed un po' anche da madre, considerando che i loro genitori lavoravano entrambi facendo dei turni, per cui, spesso e volentieri, Alba e suo fratello Daniele restavano da soli in casa. Era passato già un po' di tempo che non vedevo mio cognato e, quando me lo son trovato davanti, ho notato subito che il suo aspetto era alquanto particolare, dolce, con i modi molto effemminati. Questa cosa non mi ha per niente infastidito, perché il suo atteggiamento non è che di quelli di una persona che ti sculetta davanti o che va in giro a fare cose strane; no, lui era semplicemente un ragazzo, che non era per niente interessato a tutto ciò che era maschile, ma fortemente attratto dal femminile. Con mia moglie, spesso e volentieri, scherzano e un sabato mattina che era uscito presto, quando sono tornato, ho sentito mio cognato e mia moglie parlare in camera nostra; così, mi son avvicinato piano ed ho notato che Daniele aveva indossato una minigonna di Alba e, devo ammettere, che gli stava particolarmente bene. Per non metterlo in imbarazzo, sono uscito in silenzio e sono tornato più tardi, facendo particolarmente rumore in modo da far avvertire la mia presenza e li ho trovati che ridevano e scherzavano, facendo battute allusive che, in teoria, io non avrei dovuto comprendere ma, avendo visto ciò che era successo prima, mi rendevo conto che stavano ancora scherzando sul fatto che lui, vestito da donna, era veramente attraente. Dopo circa una settimana, una sera che eravamo da soli, perché Alba era uscita a cena con le amiche, mentre stavamo mangiando una pizza, tra un sorso e l'altro di birra, il nostro dialogo è stranamente finito sul sesso; Daniele ha fatto un'affermazione espressa in maniera tranquilla e pacata.

«Mauro, dopo una profonda riflessione, son giunto alla conclusione che a me non piacciono le donne, bensì gli uomini!»

Io ho sorriso, poi, dopo aver bevuto anch'io un po' di birra, ho risposto ciò che pensavo in proposito.

«Daniele, se sei certo che questo è ciò che vuoi, non c'è niente di male. Assicurati solo che sia quello che vuoi tu e non quello che ti dice qualcuno. Ma se lo è, non importa cosa dicono gli altri. Se è giusto per te, è giusto per tutti! Grazie della fiducia che riponi in me, per avermi fatto partecipe di questa tua scelta.»

Lui ha continuato a guardarmi e poi, quando abbiamo finito di mangiare le nostre pizzerie e ci siamo seduti sul divano, il discorso è tornato di nuovo sul sesso.

«Mauro, ho sentito che anche questa notte hai fatto godere mia sorella e questo mi fa molto piacere, perché significa che sei un maschio ben valido. Io ancora non ho fatto nessuna esperienza e…. certo, son consapevole del fatto che sei mio cognato, il marito di mia sorella, però… se Alba fosse d'accordo… voglio dire: tu mi daresti una mano a fare un po' di pratica?»

In quel momento ammetto di esser rimasto fin troppo stupito; ho visto che lui, non avendo avuto una risposta immediata da me, ha avuto una espressione alquanto delusa.

«Oddio, Mauro, scusami! Voglio dire... no, è meglio che non dica più niente! Scusami ancora e.... buonanotte!»

Si è alzato di scatto ed è corso in camera sua. Son rimasto un po' sorpreso anche di me stesso, perché mi era dispiaciuto per averlo ferito e così sono entrato in camera mia e son andato nel nostro bagno privato; mi sono preparato per andare a dormire e, quando son tornato in camera, mi sono spogliato e stavo per uscire dalla stanza, per andare a confortare Daniele, quando la porta si è aperta e lui era lì sulla soglia, completamente nudo, con quel suo corpo veramente bello. Siamo rimasti per qualche istante a fissarci, poi ho fatto un passo indietro e lui mi ha seguito; ci siamo trovati entrambi sdraiati sul letto. Prima che potessi dire qualcosa, lui ha impugnato il mio membro, che si stava già gonfiando, e poi ha abbassato la testa e le sue labbra morbide sono andate subito a stringersi sopra la mia cappella, la sua lingua ha preso a muoversi ruotando velocemente, regalandomi una piacevole sensazione. È stato qualcosa di veramente bello, che non avevo mai provato, perché era la prima volta che il mio cazzo veniva succhiato da un maschio. Eravamo nel silenzio più assoluto e l'unico rumore che si percepiva era il risucchio della sua bocca sul mio membro. È bastato poco perché il mio cazzo diventasse dritto e duro e, quando è successo, lui si è voltato verso di me e, dopo avermi fatto un piccolo sorriso, mi è salito sopra, ha impugnato il membro e lo ha indirizzato proprio contro il suo buchetto. Per un primo istante ho provato a fermarlo, ma lui è stato irremovibile. «Daniele, aspetta! Lascia che te lo prepari un po'! Così rischi solo di farti male!»

Non ha voluto sentire alcun tipo di ragione; appena appoggiata la cappella contro la sua grinzosa rosetta, si è impalato sopra il mio membro. Evidentemente era già pronto e lubrificato, perché il mio membro è scivolato dentro quel culetto stretto, senza incontrare alcuna resistenza, mentre lui ha spalancato la bocca senza emettere alcun suono; ha continuato a spingere il suo corpo in basso, fin quando non si è completamente seduto sopra il mio cazzo, che si presentava esser completamente fagocitato dal suo culetto; a quel punto, mi ha riferito che gli piaceva da matti sentirselo tutto dentro!

«Oooohhh! Mi spacchi! Sì, non ti muovere, mi piace! Lasciami stare così!»

 Son rimasto immobile, mentre lui, dopo un primo momento, ha preso a fare un lento sali scendi sul mio membro ed ho potuto vedere l'espressione del suo volto: era cambiata ed era diventata più rilassata. L’ho lasciato muovere per un poco e poi, quando mi son reso conto che se lo era preso tutto, fin in fondo, l’ho messo di lato ed ho iniziato a scoparlo come faccio sempre, forte e veloce. È l'unico modo in cui riesco a venire, altrimenti ci metterei ore. Mi son meravigliato della sensazione che trasmetteva quel suo culo: non era morbido e asciutto, ma stretto, umido e caldo. L’ho pompato bene e lui ne era contento.

«Così, Mauro, mi piace! Così, mi piace tanto! Sono giorni che preparo il mio culetto per questo! Dai, scopami forte e fammi impazzire!»

Ho preso un cuscino, l'ho messo sotto di lui e, rimanendo quasi sdraiato sopra il suo corpo, ho preso a pomparlo con colpi sempre più forti; lui ha risposto ad ogni colpo, spingendo il suo culo sempre più in alto, per venire incontro al mio cazzo, che ormai lo sfondava in maniera spettacolare. Mi piaceva penetrare il culo di mio cognato; cercavo di cavalcarlo come un vero toro da monta e l'ho anche afferrato per i fianchi, tirandolo più in alto. Ora era inginocchiato davanti a me e, con entrambe le mani appoggiate sulle sue spalle, gli stavo rompendo il culo con dei colpi tremendi.

«Che toro, che sei, Mauro, sei fantastico! Sei un vero stallone da monta! Spaccami tutto!»

Ansimava di piacere. Mi son reso conto però che forse stavo esagerando, essendo per lui la prima volta, anche se avevo sentito il suo culo dilatarsi rapidamente. Mi son fermato ed ho tirato fuori il cazzo ancora durissimo. Lui si contorceva di piacere sul letto, si è girato e mi ha guardato cercando di capire perché mi ero fermato.

«Mauro, perché ti sei fermato? Forse non ti piace…»

In quel momento mi son reso conto che mentre gli sfondavo il culo, lui si masturbava il cazzo ed allora ho capito perché era rimasto stupito dal fatto che mi ero fermato.

«Sì, certo che mi piace! Mi piace molto, ma pensavo di esser un po' troppo irruento con te!»

Lui si è messo a ridere e mi ha chiesto di continuare.

«Sì, certo che sei irruento…. Ma se ti piace, continua, perché a me piace molto l'irruenza con cui mi sfondi il culo! È una cosa che sognavo da tempo di fare con te!»

Ho preso di nuovo a scoparlo, questa volta cambiando posizione. L'ho sdraiato davanti a me, ho sollevato le sue gambe fino al petto e poi ho iniziato a scoparlo, guardandolo in faccia. I suoi occhi avevano l'espressione di una lussuria infinita e la sua mano si muoveva sul suo cazzo velocemente. Ho ripreso a scoparlo come colpi fortissimi e lui ha continuato a menarselo velocemente, poi, d'un tratto, mi ha detto che stava per godere e così ho intensificato ancor di più il ritmo dei colpi e lui ha urlato di piacere.

«Mauro! Mauro, più forte! Cazzo, mi fai venire!»

Dal suo uccello, che è di buone dimensioni, improvvisamente è uscito un fiotto bianco, che gli è arrivato quasi a metà petto. Subito dopo, altri due più corti; lui ha continuato ad accarezzarsi il membro, fin quando non ha smesso di sborrare. Ho sentito che anch'io ero prossimo a sborrare e così gli ho chiesto se gli fosse piaciuto gustarsi la mia sbroda in bocca.

«Sì, Mauro, la voglio assaggiare! Schizzami, sia nel culo che in bocca!»

Ho preso a scoparlo molto velocemente e, quando ero prossimo a venire, ho intensificato i colpi, finché non gli ho sparato nel culo il primo schizzo.

«Daniele, ci sono! Ti sborro dentro; apri la bocca...»

Giusto il tempo di schizzare dentro di lui e poi mi son sfilato di colpo e, inginocchiato sul suo petto, con una mano ho sollevato la sua testa, mentre con l'altra gli ho infilato la cappella in bocca, dove ho spruzzato in gola le altre due bordate. Ha stretto le labbra intorno al cazzo, con la lingua ha pulito bene il mio membro, mentre con una mano mi accarezzava le palle stringendole delicatamente, quasi a volerle spremere in modo da far uscire ancora qualche goccia. Dopo avermi ripulito bene, mi son sdraiato sul letto, mentre lui è andato un attimo in bagno a ripulire la sua sborra sul petto, poi, quando è tornato, si è sdraiato accanto a me. In quel momento la porta della camera si è aperta ed è entrata mia moglie che, quando ci ha visto insieme, per un attimo ho pensato che sarebbe scoppiato un mezzo casino, invece lei si è messa seduta accanto a noi sul letto, ha sorriso ed ha fatto una carezza sul viso di suo fratello.

«Allora? Come è stata la prima volta con Mauro? I miei consigli sono stati utili?»

Ho guardato entrambi senza capire e allora Alba si è spogliata nuda ed è venuta a mettersi sdraiata accanto a me.

«Amore, ti ringrazio di aver iniziato mio fratello ai piaceri del sesso. In facoltà ha conosciuto un ragazzo di cui si è innamorato, ma il fatto di non avere nessuna esperienza, lo ha bloccato molto. Mi ha parlato di questa cosa e così gli ho suggerito di mettersi per qualche giorno il cuneo, quello con il gioiello che mi hai regalato tu, nel culetto, in modo da poterlo tenere dilatato e pronto, e poi, questa sera, gli ho detto di chiederti se ti faceva provare la prima esperienza; da quello che vedo, direi che questa cosa è andata proprio bene. Amore, mi perdoni di averti tenuto all'oscuro di tutto?»

Ho finto di esser adirato, ma, in realtà, ero molto soddisfatto e, un attimo dopo, ho sentito la bocca di Alba che mi succhiava il cazzo insieme a quella di suo fratello. Ho scopato di nuovo tutti e due, facendo godere molto sia mia moglie che mio cognato. Per un mese ho continuato ad allargare bene il culo di mio cognato, scopandolo quasi quotidianamente e, un sabato sera, è venuto a cena insieme a Manuel, uno splendido ragazzo cubano; dopo cena, io e mia moglie li abbiamo ospitati nel nostro letto e, in quella occasione, ho potuto vedere Alba scopata da un altro maschio, perché Manuel ha un cazzo corto, ma di notevole spessore e, mentre lui scopava mia moglie, io scopavo mio cognato. Insieme abbiamo provato diverse combinazioni e siamo riusciti a scopare sia Alba che mio cognato praticamente in doppia. Ora Daniele vive in casa di Manuel, ma, una o due volte al mese, vengono a cena da noi e, di recente, Manuel mi ha chiesto se posso iniziare anche lui ai piaceri del sesso anale, perché, per quanto ci abbiano provato, Daniele non riesce a penetrarlo. Ne ho parlato con Alba e lei mi ha consigliato di incontrarlo un giorno da solo; l'ho appena fatto ed ammetto che aprire anche il suo culo mi è piaciuto molto. Questa sera saremo di nuovo tutti e quattro assieme; Manuel mi ha detto che Alba è fortunata ad avere un maschio resistente come me, capace di far godere sia uomini che donne. Questo nuovo ruolo di toro da monta mi piace molto.