Il nipote porco e dotato

Mi chiamo Simona, ho 43 anni, son alta, mora, capelli nerissimi, occhi scuri, un bel seno di una quarta abbondante, bocca ampia e labbra carnose, fantastiche per pompini, che mi diletto a fare con molto gusto. Ho i fianchi un po’ arrotondati da una gravidanza, che mi ha lasciato una leggera pancetta, che sembra mi renda più sexy. Il culo è bello, prominente e tondo e le cosce sembrano due colonne di alabastro. Sono sposata con Marcello, che ha sette anni più di me e, da sempre, lo cornifico con il suo benestare, essendo lui poco dotato e, di recente, sempre più impotente, ipotizzo che abbia tendenze bisex. Abbiamo una figlia che si è iscritta in una università situata in un’altra città, piuttosto lontana da noi. Circa sette anni fa, durante uno dei soliti raduni famigliari per le feste comandate, mi son accorta che Silvio, il figlio di mio cognato, fratello di mio marito, allora sedicenne, aveva cominciato a mettermi gli occhi addosso e, proprio in queste feste, appena giravo lo sguardo, me lo ritrovavo a fissarmi. Inizialmente mi dava molto, ma molto fastidio, ma già l’anno dopo mi resi conto che in realtà, per molti ragazzi, il primo desiderio erotico è sempre la mamma o, come in questo caso, la zia, specialmente se si tratta di una zia che si cura molto, tiene il corpo ben sodo, che usa gonne corte e mette in evidenza il seno, come ho sempre fatto io, suscitando sempre l’interesse di tutti maschie ed un po’ lo sdegno delle donne. Fu proprio in prossimità delle feste natalizie, quando lui era a pochi giorni dal suo diciottesimo compleanno, che iniziai a prendermi gioco di lui: facevo in modo di alternare il vedo/non vedo e, qualche volta, facevo cadere un tovagliolo o una forchetta di proposito, e lui, prontamente, si chinava sotto il tavolo per raccoglierli e, a quel punto allargavo le gambe, facendogli vedere che non indossavo l'intimo. Si tirava su di colpo e, con un rosso in viso davvero imbarazzante, tornava a fissarmi e, puntualmente correva in bagno, immagino per segarsi e, francamente, la cosa mi eccitava molto. Dopo quella volta, non ho avuto modo di rivederlo, perché si era trasferito fuori città, perché anche lui iscritto all'università. Passarono circa tre anni, prima di rincontrarsi e l’occasione fu una comunione, dove ci misi un po' a riconoscerlo, perché, nel frattempo, era diventato un bel ragazzo, frequentava piscine e palestre, facendo sì da metter su un bel fisico. Eravamo all'aperitivo e, come succede in quelle occasioni, si creano dei piccoli gruppi; io ero momentaneamente da sola, quando venne da me e, senza girarci intorno, mi mostrò il cellulare, facendomi una esplicita domanda. «Zia, sei tu? In queste foto sei tu vero?» La schermata era su un sito di incontri, nella pagina di un mio profilo, dove, seppur non ripresa in viso, si vedeva esattamente quello che facevo. Era il mio terreno di caccia segreto. Lui ha fatto scorrere le foto che mi ritraevano, mentre venivo scopata da tre uomini, in tutte le posizioni possibili, compresa la sborrata finale addosso. Lo guardai con occhi di fuoco ed ho negato con forza. «Ma sei pazzo?! Cosa ti salta in mente di mostrarmi queste schifezze?! Come puoi pensare che sono io quella della foto? Smettila subito!» Lui ha fatto un sorrisetto ironico, poi mi ha gelato è il sangue. «Tu puoi dire quel che vuoi, ma ho analizzato attentamente ogni foto e i dettagli della stanza sono quelli della cameretta di mia cugina. Una cosa, in particolare, mi ha convinto che sei tu: in una foto si vede il Trofeo che mia cugina ha vinto nella gara di scherma! Accanto ad esso c'è proprio la foto di lei che, anche se è presa da lontano, si vede benissimo e, quindi, il soggetto nella foto che sta in primo piano, sei proprio tu!» Si allontanò lasciandomi con mille pensieri e mille probabili scenari, cosa voleva fare? A chi l'avrebbe detto? Cosa voleva ora? Volevo parlargli, ma non ne avevo il coraggio. Ad un certo punto mio cugino, il genitore del festeggiato, si accorse che, nella fretta e nella confusione del momento, avevano lasciate le bomboniere a casa, chiedendomi se, per favore, potevo andarle a prendere. Dissi di sì e, prontamente, arrivò anche mio nipote, che si offrì di accompagnarmi e di guidare. Una volta in macchina non persi tempo nel chiedergli che avesse intenzione di fare o di dire. «Silvio, cosa hai intenzione di fare? Ti rendi conto che se metti in giro quelle foto, potresti creare un sacco di problemi a tutti? Ti prego, dimmi: che vuoi fare?» Lui mi ha guardato e risposto con una calma disarmante.
«Cara la mia zietta, sono attratto da te da sempre! Sei sempre stata nei miei sogni, il pensiero fisso per le mie seghe, da quando ho iniziato a masturbarmi. Casualmente sono entrato in quel sito e ti ho riconosciuto; così, dopo aver salvato ogni singola foto, ho controllato ogni minimo dettaglio ed ora ho la conferma che sei tu la troia, che si fa scopare da tre maschi!» Ho guardato mio nipote ed ho capito che era inutile negare. «E va bene, mi hai scoperto! Quello è il mio sito, dove cerco chi mi scopa! Tuo zio Marcello, ormai, ha sempre più difficoltà ad avere una erezione ed ho anche la netta sensazione che, da qualche tempo, preferisce di più giocare con i cazzi, piuttosto che dar il suo a me. A me la cosa sta benissimo, perché, in questo modo, son libera di fare quel che voglio e, tra di noi, non ci son problemi, a meno che tu, ora, non voglia crearmene, rovinando questa armonia che si è creata tra di noi. Dimmi, come posso comprare il tuo silenzio?» Lungo la strada, ha deviato per una stradina di campagna, e si è fermato in mezzo a degli ulivi. «Ho passato tanto tempo a spiarti ogni modo. Mi son fatto tante di quelle seghe che nemmeno lo immagini. Mi hai fatto desiderare la tua figa così tanto che, adesso, voglio vederti a cosce aperte, accovacciata davanti a me, che ti masturbi, mentre me lo succhi!» Siamo scesi dalla macchina, io mi sono accovacciata, ho fatto salire la gonna, mostrando la mia fica nuda. A lui brillavano gli occhi. «Sei davvero una bella troia! Toccati la figa, fammi vedere com'è bella e succosa!» Si stava godendo lo spettacolo e vedevo che la patta dei suoi pantaloni diventava sempre più gonfia, fino al punto che lo tirò fuori, mostrando un cazzone davvero enorme e duro. «Accidenti, che bel cazzone! Questo non me l'aspettavo! Se lo avessi saputo…» Lui ha fatto un mezzo sorriso ironico, poi, si è avvicinato a me, dopo aver appoggiato una mano sul mio capo: avevo quella sberla di cazzo davanti alla bocca; era abbastanza lungo, ma, soprattutto, molto grosso, con delle vene che lo rendevano ancora più desiderabile; inoltre una bella cappella rossa, simile ad una fragola matura, mi è stata spinta immediatamente in gola.
«Coraggio, zoccola! Succhiami il cazzo con questa bocca da pompinara che ti ritrovi! Ho sempre sognato questo momento!» Ero già bagnata fradicia! Sentire quel grosso randello spingersi giù per la mia gola, mi stava procurando sensazioni sconvolgenti. Ho leccato e succhiato la sua splendida cappella e lui, d'un tratto, me lo ha tolto quasi brutalmente dalla bocca e, dopo avermi fatto sollevare, mi ha appoggiato al cofano della macchina e, senza nessuna esitazione, con tre colpi decisi, me lo ha piantato tutto dentro. L'ho sentito entrare come un ariete che mi ha aperto la fica, già, fortunatamente più che lubrificata, e poi è arrivato sul fondo, sbattendolo con forza e procurandomi una scarica di piacere non indifferente. Mi teneva stretta per i fianchi e mi pompava, continuando a dire che era una troia. «Prendilo tutto, puttana! Senti come ti sfondo la fica, troia? Sei una troia sfondata! Ti devo riempire con la mia sborra per tutte le volte che l'ho sprecata per segarmi per te! Prendila tutta, maiala!» Ho avuto un orgasmo forte e lui mi ha sentito gridare di piacere. «Sì, così! Sbattimi forte! Madonna che bel cazzone che hai! Perché non ti ho cercato prima? Amore, sborrami dentro! Riempimi tutta! Silvio, mi fai godere! Vengo!» Ho sentito i suoi movimenti di diventare più veloci e frenetici e, un attimo dopo, ha cominciato a riversarmi dentro il suo piacere. «Tieni, puttana; prendila tutta! Ti voglio riempire tutta! Te la voglio far uscire dalla bocca!» Ho sentito un'ondata di calore riversarsi nella mia vagina. Potevo sentire le bordate che mi scaricava dentro, perché, ad ogni affondo, mi sbatteva con più forza e con un colpo secco. Ad un tratto è uscito, mi ha fatto girare e me lo ha presentato di nuovo alla bocca. Era completamente ricoperto dei miei umori, ma, soprattutto, dalla sua sborra, che ho assaporato, trovandola assolutamente più che buona! Ho preso a leccarlo e succhiarlo, come fosse la cosa più buona del mondo e, dopo un po', lui mi ha fatto alzare, salire in auto e, mentre ci dirigiamo a casa, ho continuato a succhiare quel membro che sembrava diventare più grosso, ogni momento di più. Appena entrati in casa, poiché non c'era nessuno, non ha esitato a sdraiarmi sul tavolo della cucina e me lo ha sbattuto di nuovo dentro. Ancora una volta, mi ha fatto avere due orgasmi, poi, mi ha sollevato le gambe, ed ho sentito il suo membro che si è sfilato da davanti e lo ha appoggiato contro il mio forellino dietro; anche in questo caso è scivolato tutto dentro di me, fin in fondo. Ho sentito il suo corpo aderire al mio e, mentre godevo, lui ha continuato a dirmi che era una troia. «Silvio, mi spacchi il culo: è bellissimo sentirti dentro, ma, ti prego, fa piano! Continua, non ti fermare! Mi fa impazzire il cazzo nel culo!» Ha sorriso ed ha preso a pomparmi con più forza. «Sei una gran troia, sfondata! Hai il culo così aperto che sembra una galleria ferroviaria! Te lo voglio allargare ancora di più!» Ho avuto due orgasmi e poi ho sentito lui che ha cominciato ad eruttare la sua lava al mio interno. «Tieni puttana, prendila anche qui! Ti voglio farcire anche questo buco! Senti come ti sto sborrando nel culo? Sei una grandissima troia!» Sono particolarmente sensibile quando mi sborrano nel culo; raggiungo quasi sempre un altro orgasmo e, mentre venivo, ho sollevato lo sguardo e gli ha sorriso. «Silvio sei fantastico! Un giovane torello come te mi fa impazzire!» Anche in questo caso, mi ha fatto ripulire il suo membro e poi abbiamo recuperato le bomboniere e, mentre tornavamo al ristorante, lui ha dettato le sue condizioni. «Ti voglio scopare come minimo una volta a settimana; io studio ad un'ora di treno da casa nostra, in un appartamento con altri tre studenti. Una volta la settimana, prendi il treno e mi vieni a trovare; così ti lasci scopare da me e, se mi va, anche dai miei amici. O così oppure ti stampo un casino che nemmeno te lo immagini!» Siamo tornati al ristorante; nessuno aveva notato il fatto che ci avevamo messo un po' troppo tempo. Il giorno dopo, prima di tornare all'università, Silvio mi è venuto a trovare a casa e, quando l'ho visto, ho chiesto a mio marito di andarsene a fare un giro; lui ha capito subito e se ne è andato. Silvio mi ha scopata ed è venuto ancora tre volte, riempiendomi bene in ogni buco. Quando è uscito, mi ha detto che mi aspettava il giovedì della settimana successiva a casa sua. Ero ancora sdraiata nel letto, a cosce aperte, con i miei buchi riempiti, quando è tornato mio marito e, dopo avermi osservato per un attimo, si è avvicinato e mi ha avanzato una particolare richiesta.
«Sarebbe un problema per te se, adesso, mi inginocchiassi tra le tue cosce e mi mettessi a leccare tutto quello che sgorga dai tuoi buchi?» Son rimasta un attimo sorpresa, perché non avevo mai preso in considerazione un'eventualità di quel tipo. Era chiaro che a riempirmi era stato Silvio, ma sembrava che a lui questa cosa non interessava per niente, così, l'ho lasciato fare e devo dire che mi ha leccato in maniera straordinaria, facendomi avere ancora due orgasmi. Mi ha leccato così bene, che sono venuta due volte. Dopo avermi ripulito bene, si è sdraiato accanto a me ed abbiamo parlato un po'. «È stato bellissimo poterti leccare, mentre eri così piena! Per me sarebbe una gioia, ogni volta che vai con un altro, riuscire a far questa cosa, che mi manda letteralmente ai matti. Come vedi, nonostante tutto, il mio membro a malapena è diventato duro, ma, se mi permetterai, in futuro, di leccare i tuoi buchi pieni, farai di me un uomo molto felice! Simona ho sempre desiderato questa cosa, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedertela. Aggiungo, ma non mi fraintendere, che mi piacerebbe addirittura vederti, mentre ti riempiono così. Capisco che ti sto chiedendo troppo, ma, in ogni caso, se qualche volta fosse possibile, non mi dispiacerebbe per niente!» Ho abbracciato e baciato mio marito, sentendomi veramente soddisfatta. Dopo un’attenta riflessione, ho deciso che per andare a trovare Silvio, anziché prendere il treno, potevo farmi accompagnare da lui e, quando ci siamo presentati alla sua porta, Silvio è rimasto per un attimo stupito, per cui gli ho spiegato quelle che erano le mie esigenze. «Voglio che lui sia presente. Non m'importa se mi chiaverai tu o anche i tuoi amici presenti in casa, ma lui deve vedere tutto e voi dovete fare come se lui non ci fosse.» È stato semplicemente sconvolgente. Mi son trovata in balia di tre ragazzi giovani, abbastanza dotati e, soprattutto, belli pieni! Mi hanno scopato così tanto da soddisfare veramente tutta la mia lussuria, e mi hanno riempito, non solo i buchi, ma anche ogni altra parte del corpo. Mio marito si è messo lì ad osservare tutto, in silenzio, poi, quando tutti sono stati soddisfatti, mi son girata verso di lui: quando ha visto il mio gesto, ha sorriso contento. Si è sdraiato accanto a me ed ha leccato il mio corpo dalla testa ai piedi. Silvio lo ha guardato in silenzio, i suoi amici erano veramente stupiti, ma nessuno di loro ha osato dir nulla. Ora, una volta al mese, lui torna a casa e, insieme a lui, vengono anche alcuni dei suoi amici; noi li ospitiamo in casa nostra e mio marito è molto contento nel vedermi riempire da questi giovani così focosi e, soprattutto, molto carichi, che mi riempiono così bene che lui impazzisce di piacere nel leccarmi.
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