Lavori di manutenzione
Sono considerata una bella donna, alta, fisico snello, capelli lunghi e biondi, occhi chiari, seno una quasi quarta, cosce snelle, un bel culetto alto e ancora tonico. Luigi è il classico marito un po' in sovrappeso, con i capelli quasi tutti bianchi e radi, in testa mostra una bella pelata. Siamo sposati da trentacinque anni ed abbiamo una figlia che abita all’estero. Lavoriamo entrambi, io come impiegata e lui nella pubblica amministrazione. Siamo una coppia come tante, che conducono una vita normalissima e, a volte, anche noiosa. Sessualmente parlando abbiamo avuto una intensa attività all’inizio del nostro rapporto, ma, poi, con il tempo, è andata, via via, scemando. Va aggiunto poi, che lui, dopo i cinquanta, ha ridotto al minimo le sue scopate con me, mentre io, che sono in menopausa da circa cinque anni, ho avuto un cambiamento diverso. Passo da periodi in cui sento forte il desiderio, che sfogo con lui, ad altri in cui nulla mi eccita. Luigi è, sessualmente parlando, un marito assolutamente nella norma. Mi eccita, poi mi penetra, mi lascia venire e poi, a sua volta, sborra. Non ha una grande dotazione, direi assolutamente nella norma. Abitiamo in un appartamento munito di ogni comodità e ben ubicato, così posso andare al lavoro anche a piedi, mentre a lui bastano due fermate della metro. È quasi tutto ben messo, tranne il bagno principale, che da qualche tempo presenta dei problemi. Una volta si rompe una cosa, un’altra c’è una perdita, e via discorrendo, al punto tale che, alla fine, sono riuscita a convincerlo che era ora di una bella ristrutturazione.
Abbiamo girato per negozi e rivendite, facendoci fare molti preventivi e, alla fine, ne abbiamo accettato uno che comprendeva due pagamenti separati. Una quota, al momento dell’acquisto dei materiali ed il saldo alla ditta che avrebbe materialmente eseguito i lavori. Arriviamo all’inizio di giugno, la ditta incaricata ci contatta dicendo che avrebbero iniziato il lunedì a smantellare il vecchio bagno e poi, in pochi giorni, ci avrebbero montato i nuovi pezzi. Luigi, per l’occasione si prende due settimane di ferie (ne ha tantissime da smaltire) per seguire lo svolgimento dei lavori. Fortunatamente io lavoro fino alle cinque del pomeriggio e, quando torno, trovo casa che è ridotta ad un vero cantiere: polvere e calcinacci dappertutto. La ditta incaricata dei lavori ha impiegato cinque persone. Il capo si chiama Saverio, poi c’è suo fratello Luca, e due operai che si chiamano, rispettivamente, Claudio e suo cugino Marco, in più c’è un giovane apprendista, che si chiama Michele. Lavorano tutti molto alacremente e anche se scherzano un poco fa di loro, restano sempre molto attivi e veloci. Per tutta la settimana, è un via vai di gente, rumori e polvere in ogni luogo, e poca acqua per potersi lavare in modo decente. La sera del sabato, riceviamo una notizia che sconvolge i nostri piani. Mia cognata, che abita in un’altra città, assieme a mia suocera, ha avuto un incidente ed ha una gamba ingessata. Poiché suo marito lavora nella Marina Militare ed è fuori in navigazione, hanno bisogno di aiuto. La domenica Luigi prende l’auto e va a vedere come sia realmente la situazione, perché nell’incidente vi è stata coinvolta anche sua madre, mentre io son costretta a prendere una settimana di ferie per seguire la fine dei lavori. Il lunedì mi ritrovo in compagnia di cinque bei maschioni, che indossano, causa il forte caldo sebbene in giugno, dei pantaloncini corti e delle magliette molto sottili ed attillate, che ben presto si bagnano di sudore e loro, abitualmente, le tolgono restando a torso nudo. Non ho mai tradito mio marito, però, prima di conoscerlo, ho avuto una storia con uno più grande di me, che mi ha insegnato a fare i pompini e mi inculava per non rischiare di mettermi incinta, ma adesso, avverto, quando li guardo, il desiderio di esser scopata da quel gruppo ben affiatato. Essi lavorano senza badare a me. Sono precisi e metodici: alle dieci del mattino si fermano per un panino ed una birra, che offro loro visto il caldo. Mi sento inqueta, sono nervosa, forse per il caldo o per il desiderio di scopare, che sento sempre più assalire il mio corpo. Con il passare dei giorni il desiderio di un maschio aumenta. Mi sento ancora più irrequieta, vogliosa e annuso l’aria in cerca di un maschio, come una cagna in colore. Li osservo e li desidero, anche se cerco di non far nulla per provocarli. Un giovedì mattina, però, non ce la faccio a resistere. Indosso una leggerissima vestaglia con dei bottoni davanti, non tutti allacciati, sotto ho solo le mutandine e, mentre stanno mangiando la solita colazione, io gli porgo le birre e, mentre le prendono, i loro sguardi indugiano nella scollatura, dove sono ben visibili le mie tette libere da ogni impedimento. Si guardano, mentre io indugio fra di loro e sorseggio una birra, mentre li osservo. Saverio, mi guarda intensamente e fa un mezzo sorriso.
«Questa vostra è proprio una bella casa; si vede che chi l’ha arredata ha gusto e, poi, ci sono tanti souvenir; dovete aver viaggiato molto?»
Lo guardo e, intanto, sorseggio un po’ di birra dalla mia bottiglia.
«Grazie, sì, abbiamo viaggiato molto; quando nostra figlia era piccola, avevamo anche un camper, ma adesso siam diventati vecchietti e quindi, oggi, ci avventuriamo solo in posti qui intorno.»
Si danno uno sguardo d’intesa e Michele mi risponde anticipando tutti.
«Scherza, vero? Lei vecchietta? La mia fidanzata ha meno di trenta anni e farebbe carte false per avere il suo fisico e l’aspetto giovane che ha lei!»
Lo guardo e mi sento un certo languore nello stomaco. Sorrido e mi avvio verso la mia camera, come faccio sempre mentre loro lavorano.
«Adorabili bugiardi, vi prendete gioco di una povera donna, che sente molto caldo e non vede l’ora che riattiviate l’acqua, per potersi dare una rinfrescata. Vi lascio, così farete prima.»
Li guardo e me ne vado, ma Saverio mi blocca.
«Dobbiamo solo montare uno specchio ed un rubinetto, più altri piccoli dettagli; se vuole, fra venti minuti, può fare il collaudo della doccia nuova, cosi ci dice anche se è tutto a posto e, mentre lei fa la doccia, noi ci fumiamo una sigaretta per non infastidirla.»
Annuisco in silenzio e me ne vado. Puntuale, dopo venti minuti, mi comunica che, se voglio, posso andare a farmi la doccia. Mi spoglio e indosso un leggerissimo accappatoio in microfibra, che mi arriva appena a metà coscia. Quando esco, sono tutti davanti alla porta del bagno, mi fanno un inchino e mi lasciano entrare. Mi spoglio, apro l’acqua e mi sembra di esser in paradiso. Sento il piacere dell’acqua che mi scorre lungo il corpo, una sensazione che non sentivo da giorni. È magnifico il piacere che mi dona, mi insapono lentamente e con cura. Quando passo le mani sui seni, li senti gonfi ed i capezzoli sono tesi, duri, eccitati. Il rivolo d’acqua che scende lungo il corpo, percorre anche lo spacco della mia fica e sollecita il mio clito, gonfio, eccitato e, quando scivolo con la mano e lo tocco, soffoco un gemito di piacere. Sono eccitata, sento prepotente la voglia di maschio. Indugio ancora un poco, poi esco. Indosso l’accappatoio e con un asciugamano vi raccolgo i capelli ed esco dal bagno. Sono tutti lì, nel piccolo corridoio, che mi osservano in silenzio, a torso nudo e con i pantaloncini ben gonfi all’altezza del pacco. Sono stordita dal desiderio, non capisco più nulla. Lì osservo in silenzio e, ad un tratto, sento la mano di Saverio, che mi attira a sé e il mio corpo si incolla al suo, mentre le sue labbra si posano sulla mie. La sua lingua entra di prepotenza dentro la mia bocca, in cerca della mia, con la quale intreccia una danza erotica, che mi sconvolge. Limoniamo per un poco e lui mi toglie l’asciugamani dai capelli, che scendono liberi e bagnati sulle mie spalle. Quando ci stacchiamo sono in trance. Mi solleva con estrema delicatezza e, con due passi, siamo dentro la mia camera, mi adagia in piedi, di fianco al letto, e mi scioglie anche l’accappatoio, che scivola ai miei piedi. Sono nuda davanti a loro che, nello stesso tempo, si sono liberati dei pantaloncini, e adesso mi ritrovo circondata da cinque cazzi di tutto rispetto. Dieci mani mi accarezzano e mi donano impensabili sensazioni di piacere. Ogni buco è pieno di dita, lingue, che mi leccano dappertutto, poi mi inginocchio davanti a loro, che mi circondano e mi offrono i loro cazzi da succhiare. Li infilo a turno in bocca, mentre gli altri strisciano sul mio viso, sulle mie tette, che vengono munte, ed i capezzoli titillati e stretti in una morsa di puro piacere. Gemo e godo improvvisamente, scossa da un orgasmo sconvolgente. Vorrei urlarlo, ma ho la bocca piena. Mi sollevano, mi fanno distendere sul letto. Michele si infila fra le mie cosce aperte, mi lecca la fica, già abbondantemente umida di piacere. Gli altri si inginocchiano sul letto e mi circondano con le nerchie dure e desiderose di esser succhiate. Le lecco e succhio in un turbine di piacere unico. Ad un tratto, sento una grossa cappella farsi strada fra le labbra della mia fica, che gronda umori come una fontana. È Saverio, che mi penetra per primo. Lo sento grosso e duro, che, inesorabilmente, si apre la strada dentro di me. Mi dilata le pareti della vagina che, nonostante sia molto lubrificata, fa un po’ fatica ad ospitarlo dentro. Gemo e godo, mente lui affonda in me.
«Accidenti, ragazzi, quanto è stretta! Mi accoglie il cazzo come un guanto…»
Ridono, mentre io godo, quando lo sento arrivare tutto dentro, vengo urlando.
«…sì…..vengo! ora!»
Tremo scossa dal piacere, mentre lui comincia a pomparmi con un ritmo decisamente veloce. Godo e perdo il conto degli orgasmi che provo. Si alternano, nella mia bocca e, ad un tratto, Saverio mi abbraccia, si distende supino trascinandomi su di lui. Sento i miei seni schiacciati, contro il suo torace e, subito, mani vogliose mi lubrificano il culo e, poco dopo, una bollente cappella forza la mia rosetta, mi penetra nel culo. Mi sento piena. Luca mi incula, in sintonia con suo fratello. Mi scopano in perfetto sincronismo che, da subito, mi porta a vette di piacere mai provate. Godo e urlo a bocca piena. Dopo alcuni orgasmi, si danno il cambio, e mi penetrano di nuovo insieme, davanti e dietro.
«Che bel culo stretto!! Anche dopo di te, si sente che non lo usa molto…dai, Saverio, che questa ce la godiamo, come non capitava da tanto.»
Mi scopano, sconvolgendomi dal piacere. Mi sento inerte fra le loro braccia. Mi usano a piacimento. Ne prendo dentro due ed uno in bocca, mentre gli altri due si fanno segare. Il primo a sborrare è Michele, che mi spinge il cazzo in fondo alla gola.
«Cazzo come lo ingoia! Dai che ti sborro direttamente in gola! Eccomi!»
Mi spinge il cazzo dentro, e schizza un fiume di sborra, che succhio e ingoio, senza perdere una goccia. Gli altri sono sempre ben in tiro e Saverio si sfila da me e lascia il posto a Claudio che, dopo avermi penetrato, aspetta che anche Marco mi inculi al posto di Luca. Mi scopano insieme, mentre Saverio li guarda e Luca si fa succhiare. Godo, e godono a loro volta, quasi insieme e mi inondano di sborra tutti i buchi.
«Vengo! Eccomi...sborro! Senti come ti inondo il culo?»
Una sensazione di caldo mi inonda le viscere. Lo sento scaricarsi nel culo e, subito dopo, è la volta di Claudio, che mi schizza dentro.
«Sborro, bella zoccola! Senti che schizzata ti scarico in fica!»
Resto immobile, sento che lentamente si svuotano dentro di me e, poi, si sfilano. Restiamo un momento tutti in silenzio, quando Saverio, che fino a quel momento mi infilava il cazzo in gola, si alza, mi prende in braccio e mi porta di nuovo in bagno, mi lascia davanti alla doccia, dove entriamo insieme. L’acqua tiepida, ridesta i miei sensi e lui mi lava, ma il suo è più un massaggio erotico e, quindi, mi eccito di nuovo. Mi fa inginocchiare davanti a lui e mi ritrovo fra le labbra, il suo cazzo meraviglioso, che ora ha raggiunto di nuovo una splendida erezione. Lo lecco, e succhio, mentre l’acqua mi bagna il viso. Mi solleva e mi prende in braccio. Sento il cazzo entrare prepotentemente in me. Mi inchioda alla parete, alzo le gambe, le incrocio dietro di lui. Sono infilata su quel palo che mi sfonda con colpi veramente potenti ed io lo incito a farlo ancora di più.
«Dai, sfondami…che toro! CHE TORO! Sì, sbattimi sono la tua vacca!»
È una furia scatenata. Mi sbatte e godo a raffica, come se fino a quel momento non lo avessi già fatto. Lo sento gonfiarsi di più dentro di me e poi esplodere in un nuovo orgasmo, che mi inonda l’utero.
«Sborro! Vacca sfondata! Ti schizzo…e poi bevi…»
Mi scarica dei getti caldissimi dentro, mi inginocchio velocemente e ne ricevo uno quasi in gola. Mi fa impazzire sentirmi trattata da troia. Sfiniti, restiamo per un momento immobili, poi lui mi solleva e mi bacia in bocca, con estrema passione.
«Mi sei piaciuta tantissimo, vorrei rivederti.»
Lo guardo stupita e faccio un cenno d’assenso. Torniamo in camera, vedo gli altri che si sono rivestiti e se ne stanno andando via, salutandomi con un cenno della mano, mentre lui mi dà l’ennesimo bacio e se ne va. Cado distesa sul letto e, in quel momento, suona il cellulare, è mio marito.
«Ciao caro, si hanno appena finito. L’idraulico ha detto che quando vuoi passare, il conto è già pronto. Sì, hanno fatto un bel lavoro e lo hanno collaudato a dovere, controllando tutti le entrate e le uscite.»
Gli parlo usando il doppio senso, tanto lui non se ne rende conto che sto parlando della straordinaria manutenzione che hanno fatto a tutti i buchi del mio corpo. Torna il giorno dopo e lo vedo soddisfatto del risultato, mentre io non riesco a dimenticare il piacere che mi hanno regalato quei maschioni cosi virili e porci. Quando passa per il conto, Saverio gli fa cinquecento euro di sconto e lui è molto contento, mentre io sorrido in maniera molto ironica, consapevole che lo sconto glielo hanno fatto per il piacere che si son presi con me, ma a lui questo non interessa. Anche la mia vita ha subito una ristrutturata. Da quel giorno sono diventata l’amante fissa di Saverio e, per due anni, ogni due o tre volte al mese, mi facevo fare un bel controllo a tutti i buchi e non solo quello: ogni volta che se ne presentava l’occasione, mi son fatta tutti i maschi che mi capitavano a tiro, consapevole che il cambiamento era stato veramente radicale.
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