Mi scopo il mio testimone di nozze.

pennabianca
16 hours ago

Mi chiamo Sofia, ho 26 anni ed oggi mi sposo. Sono di statura media, capelli biondi, occhi chiari. Ho un bel seno, una terza piena, ed un bel culo a mandolino, che sormonta due cosce dritte ed affusolate. Luciano, il mio futuro marito, è un bel ragazzo, ma, ultimante, mi fa adirare con facilità. Fino a circa un mese fa, le cose giravano abbastanza bene, ma negli ultimi tempi è cambiato ed io, oggi, non son più tanto sicura di volerlo sposare. Sono in camera mia con i miei dubbi, quando entra mia madre che mi sorride e fa un sacco di complimenti. La osservo è felice. Due anni fa ha perso mio padre e, da allora, sono stata il suo punto di riferimento, non posso deluderla oggi, che è felice per me. Mi abbraccia e insieme usciamo per andare in chiesa. Mi accompagna mio zio Nando. Anche lui è vedovo, ma da dieci anni. Con la morte di mio padre, suo fratello, è lui che mi porterà all’altare. È un bel maschio: alto, imponente e robusto, occhi chiari come i miei ed i capelli, che erano biondi, ora sono bianchi, ma gli donano un fascino speciale. Lo adoro. È un affermato impresario edile, era socio di papà. Io lavoro nel settore amministrativo e lui stravede per me. Quando esco per salire in auto, noto il comportamento un po’ strano di alcuni dei miei amici, che fanno delle battutine che non capisco, ma che mi irritano un po'. Lascio perdere e, con la Maserati Ghibli di mio zio, partiamo. In chiesa noto che il comportamento di alcuni dei suoi amici è ancora più irritante, con battute a doppio senso, di cui non capisco il significato. Entro in chiesa al suo fianco e sono un fascio di nervi scoperti. Lui mi lascia davanti al mio futuro marito, che mi guarda con l’aria un po' svanita, quasi incredulo di esser qui con me. Mio zio si mette di lato, perché è anche uno dei miei testimoni di nozze, assieme a sua figlia Lisa. La cerimonia scorre in maniera normale, anche se ho la sensazione di esser derisa, per tutto il tempo, da un folto gruppo di suoi amici e qualcuno anche dei miei. Al rinfresco che si tiene in un agriturismo, la cosa mi diventa più evidente: sono al centro di un qualcosa di cui non so niente, ma che mi riguarda da vicino. Non ho nessuno a cui chiedere, se non a mio zio. Lo prendo in disparte e lo prego di indagare. Lui, con una bottiglia di vino in mano, si mischia tra la comitiva più casinista e, alla fine, mi fa cenno di seguirlo. Io guardo mia madre e le dico che salgo nella camera che la struttura ci ha messo a disposizione, per cambiarmi d’abito. Mio zio si dilegua alla spicciolata e mi raggiunge dentro la camera. Appena dentro, chiude la porta a chiave. Io lo guardo e mi aspetto una spiegazione.

«Allora? Mi dici perché hanno da fare battute così stupide?»

Lui mi si avvicina e mi guarda con ammirazione. Leggo una luce particolare nei suoi occhi, quasi di adorazione.

«Gioia mia, sei proprio certa di volerlo sapere? Lo sai che ti considero come Lisa, una figlia, e sono certo che quello che ti dirò ti ferirà molto, quindi, perché non lasci perdere e andiamo di sotto? Porti avanti il ricevimento e poi te ne vai a farei il tuo bel viaggio di nozze... e tutto passa?»

Lo guardo ed avverto dentro di me uno strano languore. Ho sempre ammirato quest’uomo, anche come maschio. Ammetto di aver avuto delle fantasie su di lui e che, più di una volta, mi son masturbata pensando a lui. Ora che lo sento dalla mia parte, mi fa sentire molto importante e perciò gioco un po’ con lui, con lo scopo di verificare fino a che punto posso spingermi: fondamentalmente desidero conoscere la verità.

«Sta tranquillo che non faccio casini, ma voglio sapere tutto!»

Lui mi è vicino, io lo guardo ed aspetto.

«Sembra che tutto il problema verta su di un fatto capitato la sera dell’addio al celibato. È successa una cosa un po’ strana e, adesso, ci ridono su e prendono in giro tuo marito.»

Lo guardo e, dentro di me, ho sempre saputo che al massimo mi avrebbe cornificato con una puttana messa nel letto dai suoi amici e questo ci starebbe anche, lo accetterei, ma non capisco il motivo di tanta ilarità.

«Ok, avrà fatto una scopata con qualche troia! Ok, mi vuoi dire che ridono perché è successo questo?»

Lui mi guarda e scuote un po’ il capo. Quella sua risposta mi rende ancor più confusa e nervosa.

«”Ni!”»

Lo guardo senza capire.

«Ni? Che vuol dire con “ni”?»

Lui mi guarda e fa un bel respiro.

«Vuol dire che si, in un certo senso era a letto con un'altra persona, solo che era una trans! Come scherzo ci poteva anche stare, ma il fatto è che lui ci ha preso gusto e si è fatto inchiappettare alla grande dalla porcona, che si dice abbia un cazzo fuori dal comune. Ma anche questo, alla fine, ci potrebbe stare, ma lui, in questa ultima settimana, è andato da lei a farsi inculare, altre tre volte!»

Lo guardo furiosa. Faccio un profondo respiro e decido che gliela farò pagare adesso. Mi giro di spalle a lei e lo invito ad aiutarmi a togliere il vestito.

«Aprimi la cerniera lampo, per favore.»

Lui non esita ed io mi faccio scivolare il vestito ai piedi. Faccio un passo e ne esco, restando con la sola lingerie bianca, composta da un reggicalze e un sottilissimo perizoma bianco, mentre sopra ho un mini reggiseno a balconcino, che sporge in alto i miei seni. Mi giro e vedo che mi osserva allibito, ma, nello stesso tempo, anche molto eccitato. Il suo pacco gonfio è ben evidente. Gli sorrido e gli comunico quale sarà la mia rivincita.

«Sussistendo quel presupposto, devo aspettarmi che il mio matrimonio si profili fin da subito fallimentare. Allora, se lui mi ha già cornificato tre volte e, in più, sono i cazzi che vuole, vuol dire che tocca me pareggiare il conto: mi farò scopare da te!»

Mi inginocchio ai suoi piedi e, mentre lui è ancora immobile, basito, gli apro i pantaloni e subito vi infilo una mano dentro. Ne estraggo una verga, davvero magnifica! Ben più lunga di quella del futuro cornuto di mio marito, si presenta anche molto più spessa. La cingo con una mano e, a fatica, riesco a cingerla con le dita, da quanto è grossa. La prendo in bocca e lui subito geme di piacere.

«Sì, brava, succhialo bene! Sapessi da quanto avevo desiderato questo momento! Sì, brava, così, leccami anche la cappella!»

Ho voglia di cazzo, del suo cazzo! Appoggia una mano sul mio capo e mi impone il ritmo della pompa. Gli apro del tutto i pantaloni, che scivolano alle caviglie. Gli lecco le palle enormi e piene di crema, che voglio bere tutta. Lui mi sconvolge.

«Sì, bravissima! Leccami anche le palle! Sì, da brava, fai come tua cugina, che adora succhiarle e stringerle fra i denti!»

Sollevo lo sguardo e vedo la sua faccia da porco, che mi osserva: ho un fremito così intenso, che mi fa bagnare completamente il perizoma. Lui mi affonda il cazzo tutto in gola e mi esorta ad ingoiarlo tutto.

«Da brava, ingoialo tutto! Ti scopo la gola, puttanella mia!»

Sbrodolo, lui mi solleva e mi spinge distesa sul letto. Sollevo le gambe e appoggio i talloni sul letto. Sono a cosce aperte per lui, che si inginocchia fra di esse e, scostato il sottile filo del perizoma, prende a leccarmela, facendomi subito impazzire di piacere.

«Huummmhuu…che meraviglia! Questo sì che è leccare! Dai, che sei bravissimo!»

Ho avuto un orgasmo sconvolgente. Lui si è sollevato ed io ho spalancato ancor più le cosce; ho allargato con le dita le labbra della mia ostrica bagnatissima. Lui ha appoggiato quella mazza stupenda fra le pieghe della fica ed io l’ho esortato a scoparmi.

«Le prime corna a mio marito, le voglio realizzare con te! Dai, montami e sfondami tutta! Quando verrai, ne voglio parte anche in bocca!»

Lui ha fatto un mezzo sorriso e, con un affondo deciso, mi è scivolato dentro, pompandomi con vigore. L’ho sentito affondare in pancia, come un forsennato. Ho avuto un altro orgasmo intenso e molto travolgente. Non avevamo molto tempo, lui mi sbatteva con forza, quindi l’ho esortato a sborrarmi dentro.

«Voglio che mi ingravidi: sarà questo il tuo dono di nozze. Dai, sborrami dentro!»

Lui mi ha fissato incredulo, ma poi ha intensificato il ritmo e, in breve, mi ha riversato dentro un fiume di sborra.

«Tieni, troietta! Senti come te la farcisco? Ti ingravido come ho fatto con mia figlia! Troia lei e troia tu!»

Io l’ho abbracciato e baciato, mentre gli sussurravo di spingerlo quanto più a fondo possibile.

«Sì, dai, così! Fammi figliare! Ingravidami in modo da render "cornuto" quella mezza checca che ho sposato!»

Con la fica ricolma della sua sborra, gliel’ho preso in bocca, assaporando le ultime schizzate. Lui mi voleva baciare, ma io non ho voluto.

«Ti bacerei volentieri, ma questo tuo sapore lo deve sentire quel cornuto che ho appena sposato.»

Lui mi ha fissato con occhi stupiti; mi son vestita e sono scesa fra i miei ospiti. Ho trovato il cornuto che rideva, quasi ubriaco, e l’ho baciato in bocca fra gli schiamazzi dei suoi amici. Ovviamente lui non ha capito che il sapore, che stava sentendo nella mia bocca, era quello del maschio che mi aveva appena farcito. Mi son girata ed ho incrociato lo sguardo di zio Nando, che ha annuito. Per il resto del ricevimento, ho sentito la sua crema che mi colava fra le cosce e questo mi ha fatto star bene. Durante il viaggio di nozze, Luciano è stato un pessimo marito. Mi ha scopato pochissimo e mi son accorta che si è fatto inculare da un cameriere. Ero furiosa! Dopo due giorni che siamo tornati, l’ho seguito ed ho visto che si è incontrato con una che sembrava esser una bella donna, ma che ho supposto fosse la sua amica trans. Erano appartati in auto ed io mi son avvicinata; quando lui mi ha visto, ho letto nei suoi occhi un immenso sgomento. Lei non ha detto nulla ed io me ne sono andata. A casa poi abbiamo chiarito le nostre idee.

«Scusami, ma proprio non riesco a star lontano da lei. Capisco che è imbarazzante, perché ti amo, ma con lei godo da matti! Se vuoi, divorziamo.»

Io avevo già riflettuto sulla faccenda e gli ho avanzato una controproposta.

«Se divorziassimo, io sarei una cornuta e tu un frocio, agli occhi di tutti; quindi ritengo più opportuna una soluzione come questa: tu scopa pure con chi vuoi ed io farò la stessa cosa, in comune accordo. Se per caso resto incinta, tu dovrai accettare il figlio come tuo. Pensaci: prendere o lasciare.»

Lui ha accettato. Quando l’ho detto a mio zio Nando, lui ha sorriso e mi ha risposto che avrebbe continuato a scoparmi, se lo volevo.

«Certo che lo voglio! E voglio anche esser ingravidata da te, come hai appena fatto con la mia cuginetta!»

Lui ha sorriso e mi ha corretto.

«Veramente Lisa è, molto probabilmente, tua sorella! Devi sapere che, con tua madre, ho chiavato molte volte, assieme a tuo padre. Con tuo padre e mia moglie, facevamo lo scambio di coppia. A tua madre piaceva molto aver due cazzi davanti e, quando sborravo, era quasi sempre il mio a farcirla per primo, così è più che probabile che Lisa sia tua sorella!»

Lo guardo, gli sorrido e rinnovo la mia richiesta.

«Ingravidami adesso! Fammi figliare un bel marmocchio tutto suo padre!»

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