Il nostro lungo viaggio nella trasgressione
Mi chiamo Sandro, sono alto 1,75, capelli neri corti e un po’ di barba sul viso, che tengo sempre corta. Fisicamente sono abbastanza robusto, ma non grasso. Son sposato da due anni con Sara. Sessualmente parlando, ho un cazzo nella media, abbastanza grosso, ma non eccessivamente lungo. Ci fidanzammo nel lontano 2008, poi siamo stati conviventi dal 2010, per infine sposarci ed aver messo al mondo due figli. Sara è una bella donna, con un seno favoloso, una 4ª bella piena che, dopo le gravidanze è diventata ancora più abbondante. I suoi fianchi sono tondi, il suo corpo è morbido e burroso e le sue cosce, bianche, sono davvero stupende. Ha una bella fica larga e carnosa, che a me piace molto scopare. Lei è nata in un altro paese europeo, ma, da piccola, è venuta a vivere nella mia città. Quando ci siamo conosciuti ed abbiamo iniziato la nostra storia, lei aveva già avuto, del resto come me, le sue brave esperienze. Mi ha raccontato che il suo approccio al sesso è avvenuto verso i 14 anni, la sua prima esperienza l’ha fatta con la sua migliore amica. Un giorno che erano rimaste da sole in casa ed hanno iniziato a raccontarsi, a scoprirsi e leccarsi tra di loro, la mia attuale moglie e l’allora sua amichetta riuscirono addirittura a godersi un bellissimo 69, raggiungendo il loro primo travolgente orgasmo. Sempre nello stesso periodo, si era invaghita di un suo compagno: ogni pomeriggio, dopo la scuola, andavano in camporella, sotto un albero, dove ebbe modo di iniziare a far i primi pompini.
«Dai, Sara, impara a succhiarmelo.»
Lei, ben presto, seguendo i suoi insegnamenti, iniziò a succhiare il cazzo del suo amico. Le piaceva moltissimo sentirlo scivolare nella sua bocca e gonfiarsi di piacere. Quando, poi, era prossimo all’orgasmo, lei se lo sfilava dalla bocca e si lasciava sborrare sul seno, che era già grosso e voluminoso. Provava una sensazione bellissima a sentire quella crema calda sulle sue tette.Un giorno furono beccati da altri tre ragazzi. Fu una cosa proprio improvvisa quando lei ed il suo amico si trovarono circondati da quegli altri ragazzi.
«Caspita! La tua amica è proprio una bella succhiacazzi! Dai, puttanella, succhia anche i nostri! Adesso, o lo succhi anche a noi, oppure andremo in giro per il paese a raccontare che ti abbiamo beccato a succhiare il cazzo al nostro amico.»
Naturalmente lei, sotto la minaccia del turpe ricatto, dovette provvedere a succhiare il cazzo a tutti e quattro. La cosa, nel suo insieme, non era poi tanto drammatica, ma l’unica cosa che le dava particolarmente fastidio, era che, quando sborravano, le tenevano la testa bloccata con la mano, costringendola ad ingoiare la sborra, cosa che a lei non era mai piaciuto fare, preferendo riceverla sulle tette. Dopo quella esperienza, col passare degli anni, aveva avuto anche altri fidanzati, che le avevano fatto migliorare di molto la tecnica del pompino, così come era diventata brava a baciare e, soprattutto, far delle buone seghe. Dopo i 18 anni, era ancora vergine, sia di figa e di culo e, un giorno, un nuovo fidanzato, la portò in una casa in campagna e le regalò dei perizomi. Nell’occasione, lei si spogliò, li indossò e fece una sfilata per lui. Così, mezza nuda, si mise in ginocchio a succhiar lui, seduto sul divano, fino a farlo godere. Più o meno nello stesso suo periodo, anch’io avevo avuto le mie prime esperienze sessuali, iniziate da giovincello con rapporti bisex. Le avevo fatte con un amico vicino di casa, di qualche anno più grande di me: un pomeriggio, dopo la chiusura dell’officina del padre, mi fece incuriosire a guardare un giornaletto porno. All’ epoca era una novità assoluta per me. Accettai e ci trovammo dentro l’officina a guardare immagini porno, che mi fecero eccitare nel vedere tutti quei corpi nudi.
«Ti piacerebbe vedere il mio cazzo?»,
È quanto mi propone ad un certo punto.
Essendo di qualche anno più grande di me e già bene sviluppato, accettai e lui lo tirò fuori e mi invitò dapprima ad accarezzarglielo.
«Ti piace? Lo senti come è grosso e duro! Accarezzalo dai, che vedo che ti piace sentire come è caldo e palpitante.»
Poi, volle mettermelo in bocca e così mi trovai a fare il primo pompino della mia vita. Inutile dire che mi è piaciuto un sacco ed abbiamo continuato a vederci per anni, anche da fidanzati prima, e sposati poi. Naturalmente queste non sono state solo le uniche mie esperienze sessuali, ho anche dato seguito al mio appetito e prurito sessuale, come altri adolescenti. Un giorno, ero solo a casa e, mosso da una certa curiosità, mi son ritrovato a frugare tra le cose di mamma, trovando un po’ di biancheria intima, autoreggenti, baby doll, perizomi e, per ultimo, un grosso fallo di plastica. In quel momento mi si è aperto un mondo, non immaginavo che lei potesse metter in pratica o avere cose legate all’eros ed al sesso. Ho iniziato a spiarla in bagno, quando ne avevo l’occasione, ed è stato un autentico spettacolo per me.
Alta 1.70, forme morbide e tonde, una 5^ di seno, bel culetto e figa con un po’ di pelo. Avevo trovato un buon punto d’osservazione dal sottoscala, dove vi era una scarpiera, attraverso il quale riuscivo a vederla in tutta tranquillità. Era molto eccitante per me spiarla, perché questo faceva impazzire i miei ormoni giovanili che andavano a 1000! L’ho vista in tanti modi; a pecora, mentre, tutta nuda, faceva lo shampoo, con labbra di figa e culo in bella vista, mentre, dentro la vasca si insaponava tutto il corpo e, infine, mentre si sciacquava, per poi scappare via a masturbarmi, come un ladro.
Nel contempo avevo fatto amicizia con un ragazzo mio coetaneo e sua sorella. Eravamo subito diventati molto amici, in specie con il ragazzo. Spesso andavo a casa sua per far i compiti e, anche lì, abbiamo iniziato a raccontarci, a scoprici e spiare sua mamma adottiva in bagno, per poi proseguire tra noi ad eccitarci. Questo ragazzo era super dotato: aveva un cazzo grosso e lungo, ricurvo verso sinistra. Non vi dico che gran goduria quando ci masturbavamo a vicenda. Ovviamente, lo spiare mamma, mi portava a parlare e confidarmi anche con il mio amico, quello del giornaletto porno, per dopo, assieme, confrontarci fino a trovarci belli nudi a segarci, succhiarci, fino a quando, un giorno, mi prese da dietro dandomi tanto dolore, ma anche non poca goduria.
Dopo qualche tempo, alla festa del paese, incontrai Sara. Iniziammo a dialogare e scoprimmo che avevamo una certa attrazione reciproca; si scherzava, fino al giorno in cui, rimasti soli, mi diede del gay: ovviamente quella sua mi era apparsa come una sfida, per cui provai subito a baciarla e lei ricambiò. Da quel momento ci mettemmo assieme. Lo stesso giorno siamo andati nella seconda casa dei miei, dove ci siamo spogliati ed abbiamo preso ad esplorare i nostri corpi, mentre limonavamo. Ad un tratto vedo lei che afferra il mio cazzo ed inizia a farmi una sega. Poi, dopo, lo prende in bocca, senza che io le dicessi niente ed inizia a farmi un pompino con i fiocchi. Subito mi son reso conto che lei era abbastanza esperta e, da quanto scoperto in seguito, ne ho avuto conferma.
Unica cosa: era vergine sia di figa che di culo; mi ha stupito, ma mi ha fatto piacere d’esser stato il primo a penetrare quei suoi buchetti. Il fidanzamento tra noi andava bene. Ci trovavamo quasi tutti i pomeriggi a limonare, succhiarci fino al giorno che ho preso la sua verginità, in entrambi i canali. Eravamo, come al solito, nella seconda casa dei miei e, mentre ero disteso sotto di lei che si godeva il mio cazzo in bocca, improvvisamente, si è sistemata per bene su di me, lo ha afferrato e, dopo averlo appoggiato fra le labbra ben lubrificate dai suoi stessi umori, si è lasciata andare, impalandosi con facilità. Per un solo attimo ho visto sul suo viso una smorfia di dolore, ma poi, quasi subito, ha assunto l’espressione dell’estasi. Dopo aver goduto diverse volte, si è girata e, messa a pecora, mi ha offerto anche l’altro buco.
«Dai, completa l’opera! Sfondami anche il culo!»
Ho messo un po’ di saliva nel buco, così che, quando ho preso a dilatarlo con la punta del cazzo, ha opposto una lieve resistenza. Mi son fermato per paura di farle male, ma lei mi ha incitato a spingere senza remore.
«No, non ti fermare! Spingimelo tutto dentro. Lo voglio sentire tutto, fino in fondo»
Ho aderito alla sua richiesta e sono affondato dentro di lei. che ha avuto un sussulto e poi ha preso, man mano, a godere anche da quel buco. L’estate successiva è tornata nel suo paese di origine e i suoi genitori, di quelli di vecchio stampo, volevano che la figlia sposasse un uomo scelto da loro. In quella circostanza, la obbligano a lasciare me e mettersi con un ragazzo per un matrimonio combinato anni prima. Lei, sebbene titubante, accetta e va subito a convivere con lui. Lui la scopa tutti i giorni e lei scopre che il cazzo del giovane, a detta di Sara, non era tanto più lungo, ma di certo più grosso del mio e questo le piaceva molto. Il tipo era molto rude, la trattava un po’ da puttana, se lo faceva succhiare, la scopava a pelle e le veniva dentro. Lei si faceva scopare alla missionaria oppure a smorza candela, ma lui non sembrava mai sazio; dopo un pompino, come preliminare, lui la penetrava senza tanti riguardi e lei godeva tra le braccia del tipo; un paio di volte si era anche fatta inculare con tanto di farcitura del culo, ma quel rapporto non dura a lungo. Dopo circa una quarantina di giorni, lui inizia ad esser violento e lei decide di lasciarlo. Quando ritornò da me, io mi sentivo un po’ ferito e risentito, perché ero stato scaricato senza motivo, ma adesso che si era resa conto che lui era uno stronzo, mi riviene a cercare? Dopo che lei ebbe ad assicurarmi che quanto successo non era nelle sue intenzioni, ma aveva fatto in modo da compiacere i genitori, per poi rendersi conto del grave errore, decidemmo di rimetterci assieme. Nel frattempo avevo trovato un lavoro al nord e decidemmo di andare a convivere in un posto dove nessuno ci conosceva. Iniziò così la nostra vita di coppia. Ben presto mi resi conto che entrambi avevamo delle fantasie che sorgono gradualmente, mentre ci raccontiamo la vita vissuta prima di conoscerci. Io, gran porco, cerco di coinvolgerla, di parlarle, di sapere cosa ha fatto, quali esperienze ha vissuto e se ha desideri irrealizzati.
Cerco anche di capire se le nostre esperienze ci hanno lasciato ancora la voglia di sperimentare e/o vivere nuove emozioni. Nel confrontarci, emerge il suo desiderio di esser presa tra due uomini e, ovviamente, le propongo di farlo, ma lei conserva qualche reticenza e, quindi, cerco di esortarla gradualmente. Per cominciare, un pomeriggio, ci rechiamo in un posto particolare, un sexy shop, rassicurandola che poteva fidarsi di me, che non sarebbe successo nulla che non volesse, che eravamo in una grande città dove nessuno poteva conoscerci. Entriamo e guardiamo dei vestitini, della lingerie che, dopo aver ammirato quella di mamma, ne ero stato sempre attratto e lo sono ancora oggi. Scegliamo qualcosa e poi vengo attratto da un vibratore: prendiamo anche quello, paghiamo e andiamo via. Arrivati a casa, dopo una bella doccia, la invito a provare i nuovi acquisti, cosa che lei fa molto volentieri. Inizio a fare qualche foto e le propongo di registrarci su A69, giusto per guardarci intono.
Un giorno, mentre curiosavamo, ci siamo imbattuti in un trans, con cui, tramite webcam, abbiamo avuto la nostra prima esperienza con una terza persona, anche se non dal vivo: la tipa aveva un bel cazzone che faceva gola a Sara. Mentre lei ci guardava, abbiamo limonato, ci siamo succhiati e leccati per poi finire a scopare con la nostra amica che ci incitava e si segava.«Bravo! Leccale anche il culo! Dai che la voglio sentire mentre gode! E tu, cara, succhiagli il cazzo!»È stata davvero una bella esperienza che ci ha permesso di rompere un po’ il ghiaccio e spingerci ad intraprendere la fase successiva. Per un po’ abbiamo scopato sull’onda delle emozioni provate, mentre io cercavo di andare oltre, così si è dato il via ad un tira/molla. Lo facciamo, non lo facciamo, fino a quando si è convinta ed abbiamo incontrato, per la prima volta, il nostro singolo. Dopo aver fatto la sua conoscenza davanti ad un caffè in un bar e scambiato due chiacchiere, siamo andati a casa nostra. Appena in camera da letto, si siamo spogliati e Sara si è subito scaraventata sul tipo, iniziando un goloso pompino. Io mi sono trovato dapprima a guardare, pervaso da un sentimento misto di gelosia ed eccitazione. Vedere lei giocare con un altro, vederla scopata alla missionaria, per poi passare alla pecorina, dove potevo ammirare le sue tettone sobbalzare ad ogni colpo, non ho resistito oltre ed ho provveduto a infilarle il mio cazzo in bocca. Poi lei ha fatto stendere supino l’amico, gli è salita sopra scopando nella sua posizione preferita: lì, ha provato pure la doppia vaginale, fino ad esplodere in un orgasmo squassante. Poi le ho proposto:
«Allungati su di lui, che voglio infilarti il mio cazzo anche nel culo! Dai, godi, troia sfondata!»
Mi sono inginocchiato dietro di lei e gliel’ho spinto a fondo, con l’idea di incularla, ma è scivolato più in basso e lei ha sperimentato una doppia vaginale che l’ha fatta davvero godere.
«Ooohhh SI! MI SFONDI! VENGO! Mi fai impazzire!»
Dopo aver goduto due orgasmi molto intensi, ci siamo divisi e, mentre io la scopavo alla missionaria, la mia maialina, che non ama la sborra in bocca, ha succhiato il tipo fino alla fine, per poi farsi sborrare sulle sue fantastiche tettone.
Quando il tipo è andato via, ci siamo raccontati le sensazioni che avevamo provato in quella esperienza. Le ho chiesto come mai si fosse lasciata andare con lui, ma mi ha risposto di esser stata spronata solo da un sentimento di cortesia e di ospitalità. Nonostante il piacere provato, abbiamo preso a scopare di nuovo. Nelle settimane successive, quel fatto si è rivelato un ottimo stimolo, che ci portava a scopare ancora, con sommo piacere.Nei mesi successivi, lei si è dimostrata sempre più pronta ad osare. In occasione del viaggio di ritorno dalle ferie, partiti di sera dal piccolo paese dove avevamo soggiornato, lei si era esibita in pose a volte molto osé, mentre eravamo in auto e, per tutto il viaggio, abbiamo parlato di “porcate” varie, io le ho toccato di continuo le tette e quel gioco mi ha eccitato così tanto che, alla fine, ho dovuto ricorrere ad un bel pompino. Ai primi di ottobre, siamo andati in un parco giochi e, al ritorno, in autostrada, lei con tette al vento, ha provocato tutti i camionisti che sorpassavamo.Nel frattempo abbiamo cambiato casa, quindi solito tran tran, seconda gravidanza, poi arrivo del covid; conosciamo un vecchietto nel palazzo con cui a volte vado a pescare. Ben presto fra me e lui si instaura una simpatica amicizia ed un bel rapporto confidenziale. Ci si trova a bere una birra o un caffè, ed anche Sara partecipa alle discussioni attivamente, con anche battute e doppi sensi. Il tizio maturo ci racconta che, a suo tempo, bucava anche il muro da quanto gli veniva duro. Sara ovviamente lo sfotteva perché, alla sua età, over settanta, di sicuro non gli veniva più duro. Poi lui ha avuto dei problemi di salute ed aveva bisogno di una badante, così ha chiesto aiuto a mia moglie. Lei ha iniziato a prendersi cura di lui e, quando lo spogliava nudo per lavarlo, gli ha preso il cazzo in mano, scappellandolo e agitandolo un paio di volte e lui le ha sorriso, perché, anche se non perfettamente duro, era evidente che, a sentirlo nella sua mano, era una cosa che gli faceva molto piacere e lei, un giorno che si sentiva particolarmente troia, gli ha permesso di farsi toccare le tette e lui ha avuto un sussulto di piacere non indifferente. In seguito lei gli ha preso il cazzo in bocca e ancora non gli è venuto duro, ma lui ha emesso un gemito di piacere e le ha detto: “Sara, sei la migliore!” A me lui non ha mai detto nulla ed io mi son sentito felice del fatto che quella zoccola di mia moglie aveva regalato un attimo di felicità a lui, che le è sempre rimasto infinitamente grato.
Generi
Argomenti