Il culo di Rosamaria

erotikamente
6 hours ago
Il culo di Rosamaria

La sua venuta sembrava interminabile! Ad ogni fase esplosiva, la sua bocca veniva allagata da una quantità enorme di sperma che usciva dal suo cazzo e con eguale rapidità lei era costretta ad  ingoiare per evitare che cadesse a terra e mentre lui le eiaculava in bocca ed lei ingoiava lo assaporavo per bene, percependone a pieno oltre al sapore anche la densità, il calore e l’odore intenso; con quel mostruoso membro in bocca e nonostante il notevole impegno, non riuscì però ad inghiottire tutto; appena ingoiava lo sperma appena eiaculato, la bocca si riempiva di altro sperma dell’ondata successiva, con il risultato che parte le finì in gola e cominciò a tossire in modo che un po’ del liquido seminale cominciò a fuoriuscirle dalle sue labbra e dal naso. A quel punto Marco  estrasse il suo membro dalla bocca e continuò ad eiacularle addosso in modo copioso: Rosa Maria mi sentii investita da un liquido abbondante e caldissimo e in pochi secondi si ritrovò tutta sporco di sperma, sul collo, sulla faccia, tre i capelli. Nonostante tutto, lo riprese in bocca ancora non sazia e lo succhiò ancora per un po’ ripulendolo completamente. Si staccò da lui e si sedette sul divano accanto a lui, asciugandosi la bocca con la mano.
 
Marco: mamma mia che pompino! hai ingoiato tutto?
 
Rosa Maria: non lo hai visto, ho bevuto quasi tutto, nonostante fosse abbondantissimo; avresti riempito mezzo bicchiere!
 
Marco: si lo so, ne produco moltissimo…..  ti è piaciuto il sapore del mio sperma?
 
Rosa Maria: si, era caldissimo ed aveva un buon sapore, l’ho bevuto volentieri e ho ripulito bene. Per me è raro praticare l’ingoio, ma questa volta l’ho voluto ardentemente! Ripeto, non pensare che tutto questo per me sia normale, anzi; mi sento strana e fuori luogo, non sono abituata a questo genere di cose; non giudicarmi male, l’ho fatto perché mi andava, perché mi sei piaciuto subito ed ho sentito voglia di fare sesso! Ma non è la mia normalità!
 
Marco: vuoi sciacquarti un po’ la bocca? Per levarti il sapore di sperma!
 
Rosa Maria: si vado un attimo in bagno.
 
Passò qualche minuto e Rosa Maria tornò con il trucco rifatto ed un’asciugamani attorno al corpo. A Marco Tornò subito la voglia!
 
Marco: dai tesoro, inginocchiati.
 
Lei obbedì prontamente, si tolse l’asciugamani e si inginocchiò davanti a lui; Marco subito glielo misi in bocca iniziando a muoverle la testa avanti e dietro. La verga diventò enorme tanto che  Rosa Maria faceva fatica a prenderla tutta in bocca quando lui avvicinava a se la sua testa!
 
Dopo un po’, pieno di voglia, Marco fermò la testa di Rosa Maria e la fece distendere sul divano.
 
Marco: prendi qualche precauzione? Io ho portato dei profilattici
 
Rosa Maria: tranquillo ho messo la spirale appena mi sono messa con il mio ex compagno e poi il profilattico se posso lo evito, voglio sentire il contatto con il mio uomo.
 
Subito Marco le prese le gambe e se le mise sopra le spalle, quindi le poggiò l’anaconda sull'ostio vaginale e fece pressione penetrandola. Essendo la vagina di Rosa Maria una caverna, la sua verga scivolò dentro senza alcun attrito.
Rosa Maria emanò subito un si dai toni particolari e Marco, una volta che il pene era entrato tutto dentro la vagina di Rosa Maria, iniziò a muovere il bacino, dando inizio alla monta.
Non credevo ai miei occhi, una altro stava chiavando il mio amore.
Marco muoveva il bacino tra le cosce di Rosa Maria ritmicamente ed a ogni colpo di reni, il fallo dell'uomo le penetrava a fondo dentro la larga vagina, fino a sbattere contro l'utero e la forza trasmessa da ogni colpo di reni si trasmetteva al corpo di lei che sobbalzava in dietro secondo un ritmo sicuramente non lento, neanche veloce, ma certamente armonico e costante; ogni colpo di reni Rosa Maria sobbalzava in dietro, le sue mammelle sobbalzavano anch'esse in un gioco ritmico e simmetrico! Con le mani l'uomo le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle le tette; un paio di volte le diede un paio di schiaffi, non violenti, anche se fastidiosi a vedersi.......
 
Rosa Maria: ah che bello, dai fottimi, fottimi, sono la tua troia, la tua cagna in calore, la tua vacca..... baciami mentre mi scopi, dai, ne ho voglia......... ah così ancora, si dai chiavami, sfondami l'utero dai.
 
L'uomo si fermò, estrasse il pene e ricominciò a baciarla con la lingua, poi la mise alla pecorina, la sculacciò energicamente per un po'.
 
Rosa Maria: no, nel culo no, sono ancora vergine dal culo!
 
Marco: tranquilla......per adesso lo risparmiamo, poi si vede….
 
Si limitò a leccarle l'ano per pochi secondi…
 
Marco: che buon sapore che ha il buco del tuo culo, mi piace leccarlo.
 
Osservavo il viso di Rosa Maria mentre Marco le leccava il buco del culo e, devo ammettere, che dall’espressione che aveva doveva piacerle molto. Dopo un po’ Marco diede una ripassata con la lingua alla vulva; appena finì di lavorare di lingua, subito la penetrò da tergo riprendendo a montarla.
 
Rosa Maria completamente sconvolta e fuori di se, iniziò a godere come una vacca, anche perché la posizione a pecora causava un intenso fregamento sul suo clitoride.
 
Rosa Maria: ah si mi piace alla pecorina, dai fottimi, fammi sentire troia.......perchè non ti ho incontrato prima ?
 
Aveva la faccia congesta e sudata e gli occhi simili a quelli di una tossica; a tratti si mordeva le labbra come per trattenere i lamenti, a tratti posseduta dal desiderio usciva la lingua succosa e grondante di saliva e si leccava le labbra simulando alla perfezione un’attrice hard all’azione; a tratti inarcava il collo all’indietro ed aperta completamente la bocca emanava caldi e ovattati
sospiri di piacere!
Ad ogni colpo di bacino di Marco, vedevo una vibrazione superficiale delle mammelle, i capelli corti e biondi anch'essi si muovevano. Con le mani Marco le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle energicamente le tette; un paio di volte insalivate le mani con la propria saliva, le passava sulle tette spalmandole a dovere!
 
Marco: vedo che stai godendo puttana che sei! sei una troia da quattro soldi! voglio sentire che grugnisci come una scrofa mentre godi. Cerca di venire puttana...........
 
Di tanto in tanto Rosa Maria ormai completamente fuori di se girava la testa verso l’uomo ed uscita la lingua dalla bocca, si leccava le labbra trasmettendogli il desiderio di avere la sua lingua e lui gliela concedeva ben volentieri, limonandola a dovere. Rosa Maria teneva la lingua fuori e la muoveva velocemente sfregandola con quella di Marco.
Dopo qualche minuto Rosa Maria inarcò al massimo delle possibilità la schiena all’indietro, contrasse tutti i muscoli del suo corpo ed aperta la bocca vogliosa assunse l’espressione da orgasmo e venne, emettendo un urlo di godimento lunghissimo e totalmente disinibito!
Marco ancora non veniva e continuava a montarla.
 
Rosa Maria: adesso voglio che te ne vieni, dai, vienimi dentro, tranquillo, come ti ho detto non c’è pericolo che resti incinta. Subito dopo anche l’uomo raggiunse l’orgasmo, emanò un grugnito da verro sgozzato e le venne dentro, allagandole la vagina di sperma.
Si staccarono a si distesero supini sul grande divano uno accanto all'altro; Rosa Maria sudata prese una sigaretta dalla borsa e l'accese; vidi che dalla sua fessura rasata usciva un rivolo di sperma..... nella stanza calò un po' di imbarazzo........
 
Marco: scusa per le parolacce, ma sai, era la foga del momento...... senti, hai goduto, vero?
 
Rosa Maria: si certo, non hai sentito che sono venuta........ è stato bello, sei stato meraviglioso ed instancabile; mi sento come se mi fosse passato un TIR addosso......
 
Rosa Maria: vado in bagno a rifarmi il trucco.
 
Rosa Maria andò nuovamente in bagno, ritornando dopo una decina di minuti, questa volta completamente nuda, ancora ben truccata e pettinata; si sedette accanto a Marco.
 
Rosa Maria: eccomi qui…
 
Si guardarono negli occhi e subito partì un bacio alla francese, breve ma intenso.......
 
Marco: senti parlami ancora un po' di te, ti va?
 
Rosa Maria: volentieri, cosa vuoi sapere, chiedi pure ogni cosa, con te non voglio avere alcun segreto............
 
Marco: volevo sapere della tua vita sentimentale.
 
Parlarono per un bel po' e bevettero ancora del Negroni. Rosa Maria fumò circa 5 sigarette.
 
Marco: quanti uomini hai avuto, dimmelo, dai confessa.
 
Rosa Maria: dai mi vergogno, ok sono stati quattro.
 
Marco: quattro e chi sono i fortunati raccontami.
 
Io naturalmente sapevo dei suoi trascorsi amorosi, ma onestamente non avevo mai approfondito i particolari delle loro intimità prima di quel giorno.
 
Rosa Maria: mio marito Gianni è stato il primo, poi Giorgio il mio ex compagno di cui ti ho parlato prima e l’attuale compagno; l’altro fu una cosa occasionale.
 
Marco: cioè?
 
Rosa Maria: ero stata scaricata da Giorgio, dall'oggi al domani, senza apparenti motivi ed ero molto arrabbiata. Una sera con una mia amica andammo in un locale in città a fare quattro salti, la discoteca alle Lampade, lo conosci? E lì fui abbordata da un ex poliziotto, un tipo simpatico con cui ballai tutta la sera. Poi…….
 
Marco: e poi che ha fatto, ti ha portata a letto? come ti ha convinto?
 
Rosa Maria: praticamente si. Mi aveva chiesto di andare a casa sua con la scusa di fare una telefonata ad un amico per un posto di lavoro più dignitoso; poi tra un bicchiere di vino ed una risata siamo finiti a letto. Però il giorno dopo amici, anzi, sconosciuti come prima e posto di lavoro affumato.
 
Marco: vedo che  quattro fili di pasta te li mangi, eh?!
 
Scoppiarono a ridere; erano abbastanza brilli.
 
Marco: dai Rosa Maria raccontami qualcos’altro di te! com'è che ti sei sposata? Parlami di tuo marito dai, è stato con lui che hai avuto le prime esperienze intime?
 
Rosa Maria: si è stato con lui che ho avuto le prime esperienze sessuali, è stato l'uomo con cui ho fatto l'amore per la prima volta. Quando ci siamo conosciuti io avevo 17 anni lui 29; la prima sera che ci mettemmo insieme non facemmo l'amore naturalmente,  ma facemmo, diciamo, altre cose, tu mi capisci?
 
Marco: si ti capisco, avete pomiciato, ma devi dirmi tutto, con i termini giusti.
 
Rosa Maria: ok, ci provo, dunque naturalmente ci baciammo per un po', come dicevamo da ragazzi abbiamo limonato; poi lui mi mise la mano là, mi capisci vero, sul fiore, iniziando a stimolarmi. Fu una sensazione bellissima, mai provata: Ho sperimentato un orgasmo che mi ha quasi fatto perdere i sensi. È iniziato con una sensazione pulsante, poi la testa ha cominciato a girare e il corpo a tremare senza controllo. È stato come un'eruzione vulcanica, ma là, nel fiore; poi sono quasi collassata al suo fianco, incapace di muovermi, pensare e parlare. Dopo è toccato a me fare godere lui, con la mano; gli ho fatto una sega finchè è esploso sporcandomi tutta di sperma.
Dopo tre giorni mi portò a casa sua e lì persi la verginità! Perdere la verginità è stata una cosa veloce. Ero terrorizzata dall'idea di rimanere incinta e che questo mi potesse rovinare la vita, perché questo era il messaggio con cui ero cresciuta a casa.  Non avevo paura di cosa avrei provato, più che altro ero spaventata dal fatto di non essere brava a farlo. A dispetto dei suoi sforzi per non farmi male, me ne fece parecchio; uscì anche molto sangue.
Quando sono tornata a casa mi sono sentita in colpa perché non era stato come immaginavo fosse perdere la verginità. Ho pianto un po' e poi ho deciso che non c'era nient'altro da fare in proposito. Non potevo cambiare quello che era già accaduto. Nei mesi successivi lo facevamo circa due volte alla settimana.
 
Marco: praticavi anche  rapporti orali con lui?
 
Rosa Maria: si anche e completi; a lui piaceva sia leccarmi il fiore, sia venirmi in bocca.
 
Marco: Rosetta, a te piace tirare pompini e ti piace quando ti vengono in bocca?
 
Rosa Maria: non mi giudicare, ti prego, si mi piace tirare pompini, avere quel bastone caldo in bocca è bellissimo, ma non amo ingoiare e quindi se mi sborrano in bocca sputo lo sperma!
Allora dicevamo... si, dopo qualche tempo scoprii di essere rimasta incinta. Avevo contattato una ginecologa che si era fatta molti immobili ed un discreto conto in banca praticando aborti clandestini e riparando imeni fratturati; presi un appuntamento per programmare l'aborto, ma poi alla fine non ci andai, avendo deciso di tenermi il bambino. All'inizio la mia famiglia non la prese bene, ma poi se ne fece una ragione e tutto andò tranquillamente e ci sposammo.
 
Marco: e poi perchè vi siete lasciati?
 
Rosa Maria: no ne voglio parlare, diciamo che non ci capivamo più.
 
Marco: ok magari più in la mi spiegherai, capisco che ti può venire forte.
 
Ad un certo punto Marco si mise di fianco a Rosa Maria, le si avvicinò e riprese a baciarla in bocca, prima delicatamente, poi in modo voluttuoso, con la lingua.
 
Rosa Maria: che fai? hai ancora voglia? ma sei insaziabile....
 
Marco: si, mi è venuta voglia di chiavarti ancora.
 
Marco le tolse l’asciugamano di dosso ed iniziò nuovamente ad accarezzarla ed a palparle il seno.
 
Rosa Maria: dai tesoro baciami ancora, ne ho voglia.
 
Iniziarono a pomiciare avidamente come due adolescenti, con la lingua, mentre io questa volta iniziai a masturbarmi! Rosa Maria prese in mano il suo bastone nuovamente duro come una barra d'acciaio e lo avvicinò alla bocca ed uscita la lingua, cominciò a leccarglielo; leccava il glande ripetutamente e velocemente per poi passare la lingua tutta in fuori lungo tutta l’asta per tutta la lunghezza dal basso all’alto; Marco il cui respiro era ormai un ansimare crescente, le afferrò la testa e le poggiò il suo arnese sulla bocca.......
 
Marco: dai succhiamelo ancora;
 
Lei pienamente concorde, allargate le labbra, lo accolse in bocca; Marco quindi iniziò a muoverle nuovamente la testa in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandola come si deve.
 
Marco: dai girati, mettiti alla pecorina, che ti voglio fottere di nuovo da tergo!
 
detto questo, dopo che Rosa Maria assunse la posizione a pecora le infilò il pene nella vagina da tergo ed iniziò a chiavarla, mentre con le mai le palpava le tette; mentre procedeva la monta, Rosa Maria iniziò nuovamente a godere, agitandosi ed  ansimando come una cerva in calore.
Marco, preso dall'eccitazione iniziò a rivolgerle nuovamente vari epiteti poso edificanti, ma che comunque a letto possono starci...
 
Marco: dai godi sporca troia e mentre ti chiavo pensa al tuo uomo, al cornuto! Vedi come ti sto fottendo pezzo di puttana in calore, lo sai che sei una grande troia, una merda di donna; lo sanno tutti che prima di me altri ti hanno adoperato, pratichi rapporti orali; pensa ai tuoi ex, fai la preziosa vero? ma a me è bastato poco per portarti a letto.......
 
Rosa Maria: ah si come godo, uhhhsssss che bello, dai montami come si fa con una vacca.........spaccami la fica,  voglio che te ne vieni, dai, vienimi dentro, ne ho voglia".
 
Rosa Maria sentendo l'orgasmo vicino, iniziò a contorcersi, quindi venne per la seconda volta, urlando come una zoccola da bordello.
 
Marco: sei proprio una cagna, che ti è successo? non pensavo che fossi cosi zoccola quando godi!
 
Marco aumento la velocità della monta in maniera frenetica, quindi esplose emettendo lamenti animaleschi e le sborrò nuovamente dentro;
 
Marco: vengo, vengo brutta troia........... ah si, ti sto riempiendo come una cagna............., madonna che fottuta .......... sei proprio una zoccola.....
 
Si staccarono a si distesero nuovamente supini sul grande divano uno accanto all'altro; Marco passo a Rosa Maria qualche fazzolettino di carta, avendo visto che colava sperma dalla vagina, Rosa Maria si asciugò la vulva, quindi prese un'altra sigaretta dalla borsa e l'accese.
Passarono una decina di minuti soltanto e Marco ricominciò a baciarla con la lingua in modo voluttuoso; poco dopo la fece mettere alla pecorina e continuò a baciarla per un po'.
Tenendola sempre alla pecorina iniziò ad ammirare il suo culo.... che culo che aveva Rosa Maria! Da vera prostituta! Iniziò a sfiorarle il solco tra i glutei, poi pian piano giù fino localizzare il buchino che iniziò ad accarezzare pian piano!
 
Rosa Maria: no ti prego, ho detto nel culo no!
 
Marco: puttana come sei, come mai non lo prendi dietro? A molte donna piace!
 
Rosa Maria: non piace a nessuna, lo fanno solo per compiacere il proprio uomo!
 
Marco: e tu non lo vuoi compiacere il tuo uomo? Potrebbe offendersi e magari dire cose spiacevoli.....  mi capisci vero? E  poi, una che va con tutti, prima o poi dovrà darlo il culo a qualcuno, no?
 
Rosa Maria: io non vado con tutti, mi stai dando della sgualdrina!
 
Marco: per carità! dicevo così per gioco che vai con tutti....dai amore ti lecco soltanto, lo giuro.
 
Dopo un po', non contento,  riprese ad accarezzarle col dito l'ano per qualche secondo; poi abbasso la sua testa e si posizionò dietro il culo di Rosa Maria iniziando a leccarle ed a succhiarle l’orifizio anale che, in lei, è ancora vergine; Rosa Maria chiuse gli occhi mentre Marco continuava a leccarle l'ano; con la sua lingua riuscì ad entrare per un po' dentro nel canale anale; subito dopo medio e indice di entrambe le mani scivolarono fino al buco del culo e, divaricatolo, lo tennero spalancato.
Marco continuò a massaggiarle l'ano, mentre Rosa Maria, sempre mantenendo la posizione alla pecorina, rimase in silenzio, forse per dimostrare la sua fiducia..... dopo un po', sempre dolcemente, dopo averlo lubrificato con la saliva, infilò il dito indice dentro il canale anale: era stretto come tutti gli ani ancora integri, non ad usum al coito. Avvicinò la sua faccia al suo culo e sentì l'odore del suo buco posteriore, forte, tipico dell'ano; chi è dedito a leccare l'ano della compagna prima di incularla, mi potrà capire. Riprese quindi a leccarlo ritmicamente ingoiando la saliva dopo che la stessa si era insaporita; quindi appoggiò il glande inumidito con la saliva.
 
Rosa Maria: adesso basta, ti ho concesso troppo, nel culo no!
 
A quel punto Marco le blocco le braccia e cercò di poggiarle la verga sul buco del culo.
 
Rosa Maria: ho paura, ti prego non farlo, mi fai male, ho detto no....
 
Marco: tranquilla non è il primo culo che rompo........
 
Fece pressione, ma niente. Fece una pressione maggiore, con molta forza, pian piano la punta entrò dentro, un colpo ancora e la parte superficiale dell'anello muscolare sfinterico si fratturò internamente, permettendo al suo bastone di entrarle tutto dentro l'intestino. Lei urlò dal dolore gridandole che era un bastardo!
Iniziò la monta e mentre la inculava ritmicamente le palpava le tette da tergo; il buco poco prima stretto, adesso era rotto ed abbastanza dilatato. Lei ormai esausta e rassegnata a subire, non opponeva resistenza. Ad un tratto si voltò verso di lui e lo guardò intensamente; aveva gli occhi pieni di lacrime, non stava godendo, ma soffriva maledettamente.
 
Marco: ah così che bello porco zio, come è bello incularti cavolo………..   si così dai manca poco….
 
Poco dopo Marco venne e le sborrò nel retto, che si riempì di sperma. Estrasse quasi subito la sua verga dal suo intestino e continuò ad eiacularle sulla schiena coprendola di calda e bianca sborra che subito le spalmò addosso.
 
Rosa Maria resto raggomitolata su se stessa, in silenzio, col culo rotto, si vedeva che sentiva dolore........
 
Rosa Maria: sei stato un bastardo traditore, mi hai distrutta!
 
Marco: e questo per te è distruggere? Ma che figura stai facendo fare al tuo compagno?
 
Rosa Maria: che c’entra lui adesso?
 
Marco: c'entra e come! Così fai passare l’idea che lui non ti soddisfi, che non è attrezzato a dovere, non so se mi spiego. La verità è che sei una donna che ha bisogno di essere scopata a dovere e spesso…..
 
Rosa Maria: può essere, non lo so; so però che ho bisogno di amore e di avere qualcuno che si prenda cura di me! Mi sento distrutta e tutta indolenzita, Marco mi hai strapazzata;
 
Marco: dai perdonami, vieni qui, vieni voglio baciarti ancora.
 
Rosa Maria sembrò tutto sommato avere accettato la cosa.
 
Partì un bacio alla francese, poi un secondo, un terzo ed un quarto, poi iniziò a succhiarle avidamente il seno, poi ancora baci in bocca voluttuosi.
A quel punto era quasi sera; si rivestirono non prima di essere andati in bagno a vuotare le vesciche.  Si salutarono e Marco andò via. Rosa Maria nuda si distese sul divano ed accese l’ennesima sigaretta; poi, sapendo che ero in ascolto e che vedevo tutto si rivolse a me.
 
Rosa Maria:    adesso sei appagato? Ti è piaciuto lo spettacolo?
 
Lo disse con voce carica di risentimento e di vergogna!
 
Io:  amore che c’è, che hai?
 
Rosa Maria: niente, lasciami stare.
 
Io: non capisco, cosa hai?
 
Rosa Maria: ecco appunto, non capisci, lascia perdere, no ne voglio parlare.
 
Io: ma scusa mi era sembrato che ti fosse piaciuto, che ti fossi sentita a tuo agio! Si vedeva chiaramente che ti piaceva, ho visto che hai goduto!
 
Rosa Maria: certo, mi è piaciuto, ho anche goduto! Quando ci si trova dentro, sul momento, è così, ma adesso? Mi sento sporca, sono stata trattata da prostituta con il benestare del mio uomo e devo essere contenta? Lasciamo perdere….
 
Io: a volte non ti capisco, credimi!
 
Rosa Maria: ecco, non mi capire… mamma che dolore….
 
Io: che hai?
 
Rosa Maria: mi scoppia la testa.
 
Io: prendi un analgesico.
 
Rosa Maria: mi sento una troia, mi sento sporca, come fai tu ad essere così tranquillo sapendo che cosa è successo….. anche il culo mi ha rotto ed il culo lo avevo promesso a te quando saremmo andati a vivere insieme, ma è successo, ero sbronza e non sono riuscita ad evitarlo! Ma a te tanto non frega nulla né di andare a vivere con me, né del mio culo. Tra le altre cose quello mi avrà lacerato di dentro, mi fa un male cane. Sei stato uno stronzo, ti odio.
 
Iniziai a bestemmiare, del tipo porco D--, puttana del nemico di C------, M------ obesa, etc….
 
Rosa Maria: smettila di bestemmiare, sai fare solo questo……….  Almeno taci.
 
Io: si hai ragione, meglio che non parlo più.
 
Restammo in silenzio.
 
Rosa Maria: ok io vado a fare una doccia, ci sentiamo più tardi.
 
Io: ok amore dai, non ci pensare per adesso.
 
Rosa Maria: non lo so, che devo prendere per il mal di testa?
 
Io: cosa hai a casa, paracetamolo?
 
Rosa Maria: si dovrei averlo.