Confuso dalla madre grassa

erotikamente
2 days ago
Confuso dalla madre grassa

Essendo passati tra i 30 e i 40 anni questa storia ve la voglio proprio raccontare.
Mio padre era morto da poco e tutta la famiglia era sulle mie spalle! Finché una notte vengo svegliato dai soliti lamenti di mia madre provenienti dalla camera da letto e vado a vedere se si sente di nuovo male oppure è di nuovo un incubo, a causa dei tranquillanti e sonniferi che prende regolarmente.
Mio malgrado andai, perché stavo facendo un sogno erotico e non capivo se essere seccato o salvato da quella situazione, ma comunque un incesto non mi passava manco per l'anticamera del cervello, avevo ben altri gusti e troppi impegni, responsabilità e mancanza di tempo e soldi, assolutamente impensabili.
Era una notte d'estate, entro nella sua camera in punta di piedi, non c'è condizionatore, e la sua pelle bianchissima tutta sudata specchia nella penombra, in fondo alla stanza. Tutta rannicchiata e accovacciata in un fianco, la guardo bene e tiro un sospiro di sollievo vedendo che non si tratta della solita crisi di pianto notturna. Si intravede una folta peluria che sporge dalle mutandine e visibile per via della leggera camicetta da notte tutta sollevata quando improvvisamente si era girata con un sospiro ed un lamento. 
Imbarazzato e d'istinto, allungo una mano per tirare giù la camicetta e ricoprire in tutta fretta quelle coscione ma ci riesco a malapena e fa capolino nel silenzio della notte lo stridore di uno strappo, mi fermo atterrito e alzando lo sguardo mi accorgo che si è scoperto un seno mai visto prima d'ora!

Mi assale una paralisi combattuto dal desiderio di fuggire e scomparire all'istante o cercare di rimediare in qualche modo; scelgo di fuggire ma arrivato in tutta fretta alla porta, vedo accendersi la luce in corridoio e d'istinto mi chiudo la porta sbattendola involontariamente. Appena in tempo, penso con un sospiro di sollievo seguito dal dubbio feroce che forse ero stato intravisto ma non faccio neppure in tempo a completare questo pensiero che vengo distratto da uno sbadiglio alle mie spalle e penso che non faccio in tempo a nascondermi e stavolta tento di minimizzare e anzi vado verso la leonessa a piccoli passi ripetendo a me stesso che una persona colpevole farebbe tutto l'opposto.
Mamma accenna ad alzarsi un poco dal letto, stiracchiandosi, ma la comoda e ampia camicetta da notte che prima avevo già sgualcito, si abbassa sino a mostrare due seni da donna supersexy incorniciati da uno sguardo incredulo da bimba smarrita, borbottando, 
ma tu che ci fai qui?
E subito dopo nota che indosso solo gli slip ed infatti, all'inizio ero accorso preoccupato, un secondo e i sicuro non sarei manco entrato.

Così iniziò quella strana intimità tra noi che avrebbe avuto delle conseguenze...

Alla fine eravamo rimasti soli in quella grande casa; lei vedova inconsolabile mentre io ero troppo timido per le mie coetanee e mi bloccavo sul più bello o viceversa. 
All'inizio sorprendersi un attimo nudi era un piccolo trauma data la rigida educazione ricevuta ma poi anche guardare insieme l'unica televisione a schermo gigante nel lettone era diventato normale anche quando ci addormentavamo con la tv accesa e alla fine si scherzava anche su questo, facendomi arrossire o volava qualche schiaffone quando era lei a restare turbata.
Una volta le dissi, scherzosamente, ora mi masturbo sotto le coperte
lei mi rispose adesso lo faccio anch'io e questa risposta mi gettò nel panico, poi capii che era un bluff e gli risposi lo sapevo che sei troppo vecchia per queste cose, 
lei mi rispose che lo stava facendo ma io protesto che ha un pigiamone che sembra uno scafandro ma lei mi ribatte che non è vero, ma se io lo sto vedendo, adesso accendo la luce che tu fai finta di essere mezza orba e mi prendi per il culo!
Allora guarda qui che specie di armatura che hai ma lei si scopre facendomi vedere che sotto è completamente nuda e per poco non mi prende un infarto 
spengo la luce e rialzo le coperte. 
Lei dice: ed ora fuori dalle palle e tornatene nel tuo lettino bamboccio! 
Ed io mi alzo come per andarmene ma poi mi spoglio anch'io a metà e torno sotto le coperte e lei mi dice 
che intenzioni hai sono tua madre, non ne avresti il coraggio! 
Si ma io mi avvicino lo stesso ma lei mi respinge con forza e si gira dall'altro lato. 
Sei un porco non riesco neanche a guardarti, fai schifo! E questa reazione sdegna anche me e rimango immobile, allungo una mano, chiedo scusa e lei sbraita 
e sbrigati, non sono sicuro di aver capito, le accarezzo la fica, 
lei dice no ma non mi fa resistenza e io gli monto sopra facendola gemere come una verginella!
Comincia così, poi ci si abitua anche a piccoli incidenti ed equivoci come dimenticare di bussare in bagno o in camera da letto con enorme imbarazzo.
Poi la caviglia slogata e dovevo ogni volta aiutarla e l'aiuto più difficile era fare la doccia che in estate voleva fare più volte al giorno.
 Ad occhi chiusi cercavo di sorreggerla, accompagnarla e porgerle tutte le cose che ogni volta si dimenticavano a causa di quella situazione tragi-comica. Una volta le avevo ficcato un dito in un occhio, la stavo facendo scivolare e anch'io rischiavo sempre di farmi male sbattendo di qua e di là; specialmente da quando le avvevo toccato una tetta o con uno scivolone le ero piombato addosso. 
Ma poi lei mi sgrida che posso guardarla purché non la faccio ammazzare e non deve implorare mia sorella o mia zia che tanto non l'aiuterebbero comunque visti i trascorsi. 
Ad occhi socchiusi intravedo una vecchia (per me) tra i 40 e i 50, grassa ma dalla pelle bianchissima due tette enormi che quasi arrivano all'ombellico, all'inizio mi fa schifo anche perchè si tratta di mamma ma devo comunque sforzarmi di guardarla, di sorreggerla 
poi mi si alza il cazzo ben visibile attraverso i boxer, faccio finta di niente e pure lei fa finta di niente anche se si nota subito da un diverso modo di sorreggerla e di cercare di guardarla sempre in viso, 
la tensione è altissima, non si capisce come possa accadere. 
Poi aiutandola ad entrare nella doccia sorreggendola con una mano sotto la spalla, con l'altra le tocco in un'istante la fica, lei ha qualche esitazione ma rimane senza parole e io tolgo la mano da li ma solo per togliermi i box in tutta fretta e lei mi sospira affannosamente un fiume di parole sconnesse: 
fermo, mi fai male, mi fai cadere, non si può fare 
e io l'abbraccio tutta stringendola e sorreggendola per le chiappe, ecco ora non mi scivoli più e non ti posso più guardare appiccicati come siamo. 
Ma lei mi zittisce basta così! 
Aiutami ad arrivare in camera, ma sei tutta bagnata protesto io, 
non mi interessa un cazzo risponde subito lei. 
E io penso ora telefona e chiede aiuto, no forse si veste e mi massacra con qualche legno ma arrivati in camera, mi guarda dritto negli occhi e mi dice schietta: 
Vuoi scoparmi? E allora scopami sul letto invece di farmi rompere la caviglia. 
Si era già sdraiata sul letto tutta dolorante e io mi ci fiondo sopra penetrandola con avidità senza alcun preliminare, tanta era la voglia che stavo per scoppiare!