Pompino serale

erotikamente
3 months ago

Sono a letto nudo sotto le lenzuola a pancia in giù..una gamba distesa e l’altra flessa: la mia posizione preferita.

Mi piace godermi il mio relax nella penombra dei pomeriggi primaverili e la dolce freschezza delle lenzuola profumate dopo una rilassante doccia. 

Non aspetto visite anche se mi piacerebbe stare in po’ in compagnia.

Sento la chiave girare nella porta:

Sei di sicuro tu. Tu solo possiedi la chiave di casa mia, che spesso è anche tua per stare un po’ soli e in riservata compagnia.

Lo spero, anzi ne sono sicuro, mi hai letto nel pensiero. Non mi muovo, continuo a dormire o meglio far finta di dormire.

Entri in camera, mi osservi e immagini il mio stato di eccitazione dalle forme delle lenzuola.

Senza disturbarmi ti spogli e ti avvicini.

Sento il lenzuolo scivolarmi addosso, lo sfili e resti ad osservarmi compiaciuta a goderti lo spettacolo.

Ti siedi accanto a me e ti avvicini al mio corpo, sento il tuo respiro e il tuo odore inconfontibile che mi penetra nella mente e mi fa rabbrividire. Mi sento eccitato e spingo il mio bacino su e giú sul materasso per testare la mia eccitazione.

Sento un tuo sorrisino soddisfatta. Riconosci compiaciuta che è l’effetto che mi fa la tua presenza e sai pure come evolverà la situazione.

In ginocchio e seduta sui talloni mi osservi da dietro e sorridi seguendo i miei movimenti del bacino, quando fanno emergere le mie palle ormai già gonfie e dure.

Fingo di dormire e sbircio di sottecchi il tuo spendido corpo le cui forme risaltano nella penombra e si stagliano sulla parete. Rimani in osservazione immobile

Ti mordi il labbro inferiore e sei pronta  a scattare al minimo segnale, come un felino che punta la sua preda ormai rassegnata.

Mi piace quest’attesa, sai come renderla eccitante, come sempre, prima di avventarti su di me.

Non aspettavo altro, ti decidi a sferrare il tuo attacco. Allunghi la tua mano leggera ma decisa fra le mie gambe sfiorandomi con i polpastrelli l’interno coscia e poi, lentamente, la fai scivolare su fino a sfiorare le palle, sfruttando i miei movimenti procurati dai brividi e solletico che mi procuri.

Lo fai con grazia e delicatezza, ma sento alternarsi le tue unghia affilate come quelle di una tigre affamata che gioca con la sua preda ormai rassegnata.

Mi muovo un po’ cercando di sottrarmi alla tua tortura o forse inconsciamente per sentire la pressione delle tue mani.

Sento un tuo gridolino di piacere misto a soddisfazione per il pasto che ti stai preparando, mi piace essere la tua preda ed il tuo pasto preferito.

Finalme ti decidi, mi afferri per una gamba e mi spingi per farmi girare a pancia in su. Apro gli occhi ed incrocio i tuoi,non mi sfugge un tua smorfia di soddisfazione mentre puntano il mio cazzo imbizzartito, irrequieto, che sventola diritto sul mio ventre peloso.

Ti avvicini e scivoli con le mani in su lungo le mie gambe fino a raggiungere la base del pennone che ammiri compiaciuta come un meritato trofeo.

Lo guardi ma non lo tocchi e ci soffi su quasi come volessi far sventolare la bandiera bianca simbolo della sua resa.

Mi strizzi le palle e scendi con il dito fra i glutei fino allo sfintere.

Poi ti rialzi, ti giri distendendoti perpendicolarmente al mio corpo e appoggi la testa sulla mia pancia come un cuscino, girata verso il trofeo che stai per prendere, ma non lo tocchi.

Le tue mani hanno altro da fare. Una è  infilata fra le tue cosce semiaperte mentre sei girata su un fianco.

Mi arrendo, sono sfinito, so che non ho scelta. Vorrei prendere con le mani la tua testa e spingerla verso il mio pennone.

Sono indeciso, mi piace l’attesa, devo solo attendere che sia tu a decidere.

Sento il tuo odore che non ammette dubbi, la tua figa e gonfia e grondante, lo sento dal rumore delle tue dita, che mi procurano vibrazioni al cazzo e l’acquolina in bocca.

Ti decidi, tiri la tua mano e l’avvicini al mio viso strofinando le dita impregnate dei tuoi umori alle mie labbra, quasi a sfidare la mia resistenza ed il mio immobilismo.

Una sfida che perdo in partenza, tu sai quanto mi piace il tuo sapore e mi lasci succhiare le tue dita.

Poi prendi la mia mano e l’accompagni  da dietro nelle tue cosce, la spingi nella tua figa e guidi i movimenti delle mie dita con movimenti concentrici nelle labbra del tuo sesso in cerca del tuo clitoride. Lo sento sotto il mio dito medio, è vibrante, duro, gonfio, caldo. Sento le sue pulsazioni, stai per esplodere e vieni copiosamente.

Ti fermi, non sei ancora sazia, non vuoi mettere fine alla tua e mia tortura, stronza e perversa come sei fino in fondo.

Tiri via la mia mano completamente bagnata dei tuoi umori agrodolce. Con movimento consueto l’avvicini alla tua bocca a bagnare le tue labbra socchiuse, dalle quali spunta la punta della tua lingua.

Sento il tuo compiacimento per il gusto a te noto e sempre gradito.

Le tue labbra sfiorano il mio cazzo a pochi millimetri, porti la tua mano sulle mie palle e ad ogni strizzata lo fanno sobbalzare sfiorando le tue labbra semiaperte e bagnate. 

Sento il tuo alito sulla mia capella il tuo respiro veloce come un refrigerio e agito il mio bacino per avvicinare il cazzo alle tue labbra. Soffi e mi procuri refrigerio accellerando l’eccitazione ad ogni strizzata delle palle.

Continui imperterrita a torturarle con movimento ritatorio alternando a strizzate a carezze ora delicate, ora graffianti.

Senti le mie pulsazioni, non resisto più, sto per esplodere a pochi millimetri dalle tue labbra, semiaperte e in attesa di succo... Ecco, esplodo, mi decido a non resistere piú, lo vuoi così, vuoi godere del mio godimento.

Ecco, esplodo, uno…due…tre. Fiotti di liquido caldo schizzano sul tuo viso, sulla bocca, scivolando tra le tue labbra semiaperte, mentre con la lingua ti lecchi le labbra imbiancate e con la punta della lingua stuzzichi il prepuzio della mia cappella, in attesa di un’ultima spruzzata dopo le tue insistite strizzate di palle.

Non ne ho più!!

Sono sfinito, sgonfio, svuotato e tu cerchi ancora succo, leccando il liquido caduto sul mio ventre. Intrufoli con prepotenza la punta della tua lingua nel mio ombelico ancora pieno di succo, che fai sparire con un rapido e avido giro di lingua.

Mmmmmmm. Che goduria per tutti. Te, me, la tua lingua e il mio cazzo.

Crollo e mi abbandono, sfinito. Ti alzi, lo baci delicatamente, ti giri, mi guardi e finalmente mi rivolgi l’unica frase dell’incontro: “Delizioso, ma fai presto a riempire di nuovo le tue palle..!!”

Scateni una compiaciuta risata da parte di entrambi.

Sei stronza, ma sei la mia stronza preferita.

Crolliamo abbracciati, entrambi sfiniti in un sonno rilassante, per ricaricarci nuovamente.

Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: pask

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