Un bacino sul pisello

erotikamente
2 months ago

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con mia sorella, anche se come tutti i fratelli si litiga, ma l’importante è fare pace. Ecco, il nostro modo di fare pace è leggermente diverso da quelli che di solito usano un fratello ed una sorella.

Ricapitoliamo un attimo, io sono Marco ho 20 anni. Segni particolari: sono molto alto, quell’altezza che a quanto pare è molto utile nei supermercati alle anziane signore, per il resto sono abbastanza nella media; mia sorella al contrario di me invece ha una statura normale per i suoi 26 anni: un particolare del suo minuto corpo è il seno, e una tale abbondanza in un corpo così magro viene messa subito in risalto. Non abbiamo mai avuto particolari inibizioni all’interno della nostra famiglia. Spesso capitava e capita tutt’ora infatti che lei entri in bagno mentre io sono in doccia, e viceversa, quindi non è mai stato un problema vederci nudi. Quando eravamo più piccoli, nonostante i 5 anni e mezzo di differenza abbiamo cominciato a scoprire insieme i nostri corpi: più che altro lei ha aiutato me a scoprire quel mondo sconosciuto, facendo dei giochi con i nostri corpi, e simulando dei veri e propri rapporti; il fatto di condividere la camera aiutava.

Un giorno, mentre stavamo giocando, per sbaglio lei mi colpì proprio lì, sul mio “Capitano”. Giustamente il dolore era tanto, allora lei scherzando mi chiese: “Ti do un bacino? Così passa il dolore?”, ma in quel momento non capii bene la battuta e le dissi: “Sì, mi sembra il minimo, mi hai fatto malissimo”. Allora lei un po’ disorientata dalla mia risposta replicò: “Davvero?!” ma rendendosi conto della mia sofferenza si decise a procedere. Cominciò ad abbassarmi i pantaloni e i boxer, e ci ritrovammo io disteso sul letto e lei inginocchiata ai miei piedi che indicandomi i testicoli mi chiedeva: “Facciamo lì?”. Io annuii e lei legandosi i capelli si avvicinò e cominciò a baciarli dolcemente. In quel momento il dolore venne sostituito da un’altra sensazione. 

Anche lei notò questo cambiamento, perché il mio capitano cominciava ad alzarsi; non so in quel momento cosa si scatenò in lei, ma i baci si trasformarono in delle leccate e cominciò ad andare verso l’alto avvicinandosi quindi all’asta risalendola. In quel momento invece qualcosa cambiò in me, non l’avrei mai voluta fermare, ma dopo qualche minuto, ci pensò qualcun altro: nostra madre dalla cucina annunciava che la cena era in tavola, quindi mi dovetti rivestire di fretta interrompendo una delle cose più belle che mi fossero mai capitate fino a quel momento. 

Con un evidente problema fra le gambe dissi a mia sorella: “Tu vai e prendi tempo, io arrivo” cercando di distrarmi con qualsiasi cosa. Alla fine corsi dritto in bagno con mezzo durello a lavarmi le mani sperando che nessuno notasse nulla. Ero certo che con mia sorella non sarebbe finita lì.

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