Prendo un cazzo super sprint
Sono Gabry, ho 40 anni e sono una professionista autonoma e rinomata della mia città.Sono sempre stata una persona molto concentrata sul mio lavoro e su me stessa, forse è per questo che quando ricevetti l’invito da un mio carissimo amico, non ci pensai due volte e andai ai suoi rinomati festini presso la sua abitazione sui colli della nostra città.
Nel biglietto di invito, è sottolineato, Serata in Maschera.
Quindi, quella sera stessa mi preparai con cura, misi una tuta nera lucida molto attillati, per un buon rendimento; sotto ero completamente nuda, misi un buon profumo ai ferormoni, comprato on-line da eroticamenteshop presi la mascherina in abbinamento al mio outfit ed uscii di casa.Uscita, andando verso la mia auto, incontrai diversi miei vicini di casa che mi guardarono con un certo interesse, ma non diedi loro modo di parlare, essendo già in ritardo. Presi la macchina e mi avviai verso la mia destinazione.La casa si trova in una zona molto conosciuta, in quanto abitata da molti personaggi in vista della città in cui vivevo, e quella sera le luci della città davano l’impressione di essere sospesa in un cielo stellato. Arrivai con circa mezz’ora di ritardo, affidai la macchina al ragazzo del parcheggio e mi avviai verso l’entrata della casa maestosa del mio amico.
Mi sentivo euforica ed eccitata pensando alla serata che mi aspettava. Entrando mi accorsi che era già pieno di gente, vidi il mio amico lo salutai velocemente e mi avviai nella stanza dei giochi dove avrei trovato chi mi aspettava già.
Avviandomi con passo deciso, entrai nella sala dei giochi. Sembrava di essere capitata in un altro luogo. La stanza era alquanto spaziosa. Guardandomi attorno vidi il bar dove ordinai un cocktail alcolico, ma non feci in tempo a berne un sorso che fui subito raggiunta da un bell’uomo con una maschera dorata. Parlammo un attimo e concordammo la serata. L’eccitazione era già nell’aria, almeno la nostra.
Infatti, di comune accordo, ci infilammo nella camera destinata a noi e cominciammo a svestirci. Eravamo completamente nudi ed entrambi glabri. Istintivamente rabbrividii. Eravamo eccitati: io fradicia e lui con un bel cazzo in tiro. Mi avvicinai, lo presi in mano cominciando ad accarezzarlo, poi con un gesto repentino me lo misi in bocca e gli feci un bel pompino. Nel giro di poco mi venne in bocca. Aveva un sapore dolce e una consistenza densa. Non feci in tempo ad assaporarlo del tutto che mi prese per i capelli e mi mise a pecora. Me lo spinse dentro, cominciando a pompare fino a farmi squirtare di brutto.Non stanchi, ma ancora affamati, lui cominciò a legarmi con manette nere sia ai polsi che alle caviglie e legandomi a X sul letto cominciò a baciarmi da tutte le parti. Non riuscii a trattenermi e cominciai a gemere sempre più forte dagli orgasmi che continuavo ad avere. Lui non si fermava. Mi baciava. Mi succhiava. Mi leccava da tutte le parti. Non riuscivo più a trattenermi. Lo volevo sempre di più, ma non aveva ancora iniziato.
Con un gesto repentino prese da un cassetto un bel vibratore nero e cominciò a massaggiarmi l’inguine, poi sempre più vicino al clitoride e alla mia figa, sempre più fradicia. Stavo continuando a gemere e a muovermi. Non riuscivo più a frenarmi e cominciai ad urlare per averne di più. Sarei scoppiata da un momento all’altro e volevo sentire il suo cazzo dentro di me. Lui, però, fece di più; oramai non c’erano più inibizioni, così spinse il suo cazzo dentro di me e mi mise il vibratore nel culo, anche lui ormai fradicio, e cominciò a pompare di brutto.
Godetti fino allo sfinimento. Ero esausta, ma non aveva ancora finito. Uscì dalla figa e prese la mia testa, mi mise in bocca il suo uccello. Non ancora contento, gli feci finire ciò che aveva iniziato, un altro pompino. Venne con gran gusto e dalla sborra che aveva quasi mi soffocò, ma era dolce e buonissima, la gustai fino all’ultima goccia.
Esausti, slegandomi, rimanemmo un pò sul letto. Poco dopo, mi alzai e mi vestii. Lo salutai e tornai a casa dove mi feci una doccia ripensando con un sorrisetto alla serata appena trascorsa.
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