Da santarella a puttana in una notte
Si, ormai con naturalezza Cristina si mostra agli amici a seno scoperto.
Nella nostra casetta in toscana gira comodamente mezza nuda.
Ma si, anche se viene qualcuno si copre il necessario, soltanto se arriva il Sig. Giorgio un po’ si copre per non metterlo in difficoltà visto che il nostro giardiniere è un uomo grande e grosso ma molto timido ed introverso.
Invece quando arrivano Mario e Antonella a prendere un caffè non ha problemi ad accoglierli cosi come sta per casa.
Ci hai fatto caso che Cristina non ha un seno molto grande ? Però è turgido e ben fatto con dei capezzoli rosa proporzionati al resto del corpo.
Ecco ti mostro una foto, guarda!
Non sai che magia che c’è, quando facciamo colazione in giardino e lei con semplicità si mostra senza alcuna ritrosia.
Immagina che i vicini che percorrono il vialetto possono tranquillamente vederla mentre sorseggia il caffè mezza nuda.
Quando da lontano ne vediamo alcuni ridiamo, perché ben sappiamo che passano di li apposta per vederla.
La piccola piscina che abbiamo, invece, è più riparata da occhi indiscreti è lei lì fa il bagno completamente nuda.
E’ capitato che venisse qualcuno mentre sta in vasca ma non è un problema, una volta anche il Sig. Giorgio è rimasto inebetito quando l’ha vista emergere dall’acqua in quelle condizioni, lei si è messa tranquillamente l’accappatoio come se niente fosse.
Una volta mi ha confidato che Mario in privato le ha fatto dei pesanti apprezzamenti, è quando le ho chiesto se voleva scoparselo indovina che mi ha risposto?
Mi ha risposto Bhò? Chissà!
Non è che non mi frega niente se Mario e Cristina diventassero amanti perché credo che ci sia un prezzo da pagare per ogni cosa.
E questo è il prezzo che devo pagare io per avere il piacere di vedere Cri che gira nuda per casa.
Poi non ti ho detto che è venuta a stare da noi Marinella, la figlia di Fabrizio, il mio amico quello alto e magro magro, si bravo proprio quello.
Ad Aprile la ragazza ha avuto il Covid e per rigenerare i polmoni aveva bisogno di aria buona, cosi Maurizio mi ha chiesto se poteva stare qualche tempo da noi sulle colline senesi.
Credo si sia trovata bene fin da subito, anche se all’inizio sembrava imbarazzata dalle nudità che esibiva la mia compagna.
Poi non ci crederai ma Cri è riuscita a scioglierla e piano piano anche lei ha iniziato a provare l’ebrezza di stare in libertà.
Stamattina per esempio, a colazione, Marinella indossava una camicetta trasparente, ovviamente senza nulla sotto e visto che faceva molto caldo Cri ha preso subito la palla a balzo invitandola a spogliarsi.
Non ti preoccupare che a Guido non da fastidio, vero Guido?
Figurati se mi dava fastidio ammirare tanta abbondanza!
Marinella è uno spettacolo di donna perché non è una di quelle ragazza magre che vanno di moda adesso ma una procace ventenne con due tette imponenti.
I giorni trascorrevano piacevoli e spensierati con la ragazza che ormai faceva le stesse cose di Cristina, la mia felicità si era raddoppiata perché avere in casa due femmine mezze nude, non è cosa da poco!
Venni a sapere che Cristina s’incontrava con Mario ed erano diventati amanti, scopavano negli spogliatoi del vecchio campetto di calcio oramai in disuso, si diceva che quel posto fosse un luogo frequentato da prostitute e mi dispiaceva che la portasse là sia perché era un brutto posto sia perché potevano scambiare la mia Cri per una meretrice.
Una sera bussarono alla porta di casa e dalla scampanellata avevo riconosciuto quella di Mario, le dissi tranquillamente Cri c’è il tuo amante, lei non disse niente ed andò ad aprire la porta praticamente nuda.
Non ti dico lo stupore di Mario e pure quello di Marinella quando dissi di sapere tutto e che non serviva arrivare fino al campetto perché potevano scopare tranquillamente anche qui nella nostra casa.
Il viso di Mario diventò paonazzo ma fu proprio Cristina a toglierlo dall’imbarazzo invitandolo in camera da letto.
Restai da solo con Marinella.
Si sentiva tutto, e sembrava pure che i due lo facessero apposta ad amplificare i rumori: ora gli stava facendo sicuramente un bel bocchino e vidi Marinella visibilmente sconvolta per quello che stava succedendo.
Ma quando udimmo distintamente il bacino di Mario battere e ribattere sul culo della mia compagna anche Marinella fu colta da un fremito.
I suoi capezzoli si drizzarono e la sua voce si fece mielosa, mi avvicinai e delicatamente e sollevandoli leccai quei seni floridi partendo dalla piega sotto il costato, poi le baciai con passione le ascelle e dopo tornai finalmente ad occuparmi dei capezzoli, prima stringendoli tra le dite poi mordicchiandoli e ciucciandoli con vigore.
La ragazza ansima e cercava di accarezzarmi ma non volevo darle tregua, le tolsi il suo corto short la girai e presi a leccarle quelle chiappe sode con voluttà, insistevo con la lingua nello spacco , poi le allargai le chiappe con le mani per scoprire il buchetto del culo dove affondai la lingua con energia.
Marinella era eccitatissima ma sembrava non sapesse cosa fare, allora continuai a leccarla con rinnovato vigore e mentre le dilatavo il buchetto con un dito, iniziai a succhiarle il clitoride e baciarle ardentemente la fica.
Marinella si svegliò finalmente dal torpore e prese finalmente l’iniziativa.
Iniziò a leccarmi i coglioni con sicurezza, poi passò la lingua sull’asta per poi ingoiare completamente il cazzo nella bocca, stette ferma cosi per qualche secondo mentre mi massaggiava i coglioni, iniziai a sculacciarla dolcemente e sentivo che dalla mia camera da letto anche la mia Cri stava deliziandosi della stessa pratica.
Presi la ragazza per mano e la condussi in camera da letto.
Trovammo la mia Cristina a pecorina e Mario che la stava inculando, spinsi la testa della ragazza sul culo di Cristina ma la ragazza mostrava ritrosia, fu allora pronto Mario a togliere il cazzo dal culo di Cri e infilarlo nella bocca di Marinella che lo accolse con lussuria.
Presi allora ad inculare la mia compagna con forza che capendo la situazione si era ulteriormente eccitata.
Marinella non aveva perso tempo e stava a cavalcioni su l’uomo muovendosi con mero godimento, nel vedere quella scena Cri prese a baciare la ragazza sul seno ma lei cortesemente lei rifiutò quella lingua.
Non sapevo se Marinella fosse pronta per ricevere due membri nello stesso momento, Mario mi fece un segno d’intesa ed io provai ad appoggiarle il cazzo tra le chiappe.
Allora istintivamente Marinella cercò lei stavolta la lingua di Cristina e ricambiò con semplicità quel bacio, cercava di calmarla di accarezzarla e guidarla a prendere due cazzi all’unisono.
Sentivo il culo della figlia di Fabrizio che si faceva sempre più molle e cedevole, Cristina le spalmò la sua fica in faccia alla ragazza che la leccava ora come una forsennata.
Il suo culo era ora completamente dilatato e preso dalla foga le aprii ancora di più le chiappe ed a ogni colpo entravo ed uscivo col cazzo completamente, Mario con sincronismo le mordeva i capezzoli e la scopava ritmicamente.
Un cazzo le entrava completamente nel culo e mentre usciva un altro le invadeva la fica, e mentre lei di fica ne leccava un’altra i suoi capezzoli erano martellati dai denti di Mario ed io le chiedevo di urlare quanto le piacesse il cazzo.
E lei lo urlò con quella vocetta timida ed innocente impastata di pianto e dolcezza, la sculacciai con forza mentre lei ripeteva di essere la nostra troia e di obbedire da quel giorno a tutti i nostri desideri.
Marinella venne ripetutamente, io e Mario ci scambiammo di posto e scopai la fica già mezza allargata di Marinella, lei si muoveva con vigore e prese stavolta nel culo il cazzo di Mario che le entrò senza alcuna fatica.
Anche Cri volle essere scopata ed inculata all’unisono mentre leccava il culo ancora dilatato e la piccola fica allargata di Marinella.
Poi la ragazza si inginocchiò e Cristina le spinse la testa per prendere due cazzi contemporaneamente nella bocca.
Marinella ci provava ma non ci riusciva e mugugnava con le lacrime agli occhi ma la mia Cri le fece aprire la bocca fino all’inverosimile fino a farle ospitare due cazzi contemporaneamente, la cosa era crudele ma molto eccitante e sia io che Mario le venimmo in bocca , lei cercò di ritrarsi ma Cri le bloccò la testa e potei sentire distintamente la sborra di entrambi defluirle direttamente nella gola.
La ragazza era preda dell’eccitazione per l’umiliazione subita e volle spontaneamente leccare prima la fica e poi il culo di Cristina che non se lo fece ripetere due volte e ne approfittò per direzionarla a fare lo stesso con noi.
Le diceva farò di te una autentica puttana ragazza mia e Marinella sembrava acquiescente perché a turno lustrò prima uno e poi l’altro cazzo e nel farlo dopo aver completato il lavoretto leccava anche il buco del culo di ognuno.
Cri non contenta volle portarla in doccia, la fece sedere e le pisciò addosso , prima sulle gambe e la ragazza pregò con le lacrime agli occhi di non farle questo ma le le mollò un ceffone si alzò in piedi le apri la bocca e le pisciò sul viso.
Le disse piccola puttana imparerai a godere ad essere pisciata sul viso
Invitò anche a noi a pisciarle in faccia ed io non me lo feci ripetere due volte, la presi per i capelli già inzuppati, le reclinai la testa e direzionai il getto del mio piscio proprio sul suo bel visetto.
Mario non volle farlo e si limito a darle un buffetto sul culo.
Cristina si chiuse insieme a lei nel box doccia e si fece lavare dalla testa a i piedi con ordini secchi e precisi, senti distintamente il suono di due forti sculacciate.
Quella notte la ragazza dormì nel nostro letto, aveva delle mollette sui capezzoli su quelle tette straripanti ed i segni sul corpo della battaglia sostenuta: la guancia sinistra ancora rossa dallo schiaffo ricevuto sotto la doccia quando non voleva farsi pisciare addosso, alcuni graffi sul corpo e le chiappe viola per le sculacciate subite.
La mia Cri le aveva infilato nel culo un plug anale di medie dimensioni e ne aveva preparati altri tre sul comodino che li avrebbe inseriti durante la notte.
Ne stava facendo la sua schiava , vidi che Marinella aveva al dito l’anello della sottomissione.
Suono la prima sveglia nel cuore della notte, la ragazza dormiva angelicamente, Cri prese il gel ed estrasse dal culo di Marinella il Plug provocandolo non poco dolore, lei iniziò piangere ma Cri inflessibile la sistemò a pecorina e le infilò su per il culo il plug più grande, vidi la pietra rossa che adornava l’arnese tra le chiappe della ragazza che piangendo sommessamente riprese a dormire.
Alla sveglia successiva Marinella si fece trovare con il culo all’aria per ricevere dalla sua padrona il plug più grande, l’estrazione avvenne senza problemi ma le dimensione dell’arnese erano esagerate per quel culetto da ventenne, però Cri sapeva come fare, spinse la bocca della ragazza sul mio cazzo per farlo diventare duro, le disse di mettersi a cavalcioni e la ragazza prontamente obbedì e più la scopavo e più il suo culo si dilatava, sentivo che il Plug in metallo era inverosimilmente entrato e sentivo però che per il mio cazzo non c’era più spazio.
Marinella mi fini il bocchino con questo plug enorme nel culo, e mentre stavo per sborrare Cri l’abituò ad ingoiare direttamente in gola spingendole la testa fino in fondo.
Alla ragazza vennero le lacrime agli occhi sia per il culo sfondato da quell’arnese d’acciaio che per il cazzo infilato tutto nella gola per ricezione dello sperma.
Stremata dopo un flebile pianto Marinella si addormentò.
La mattina facemmo colazione in giardino dove la mia Cri con semplicità si mostrava senza alcuna ritrosia, la ragazza ancora dormiva e la lasciammo riposare.
Anche Cristina si convinse che l’arnese successivo era impossibile da farlo entrare nel culo seppur dilatato di Marinella e decidemmo allora di perfezionare lo sfondamento del culo in modo naturale.
Telefonammo ad Armando che non era più un giovincello e non era mai stato bello ma aveva tra le gambe un arnese di dimensioni da guinness dei primati.
Le spiegammo velocemente la situazione ad arrivò trafelato che la ragazza ancora dormiva, gli la facemmo osservare che giaceva sul letto completamente nuda con quel fiore in mezzo a quelle chiappe viola dalle sculacciate e le mollette sul seno florido, se ne stava beatamente rannicchiata inconsapevole di cosa da li a poco le stesse capitando.
Armando sudava dall’eccitazione , non le sembrava vero di potersi inculare una ragazza cosi giovane e procace, la smorfia sul viso ed il corpo molle e cadente facevano di lui, alla luce del mattino una specie di orco.
Presero Marinella mentre dormiva e la misero a pecorina, volevano risparmiarle almeno il disgusto di mostrarle Armando, fu estratto il Plug gigantesco con non poche difficoltà e la ragazza si contorceva dal dolore, la mia compagna le aveva messo la fica in bocca bloccandole la testa e la ragazza con la bocca impastata dalla notte iniziò a leccare con accanimento.
Le disse piccola ora ti sfonderemo completamente, avrai un culo da vera puttana quale sei, la ragazza sembrò accondiscendente mentre Armando iniziava a segarsi per l’iniziazione.
Guido apri le chiappe e mise del gel, Armando poggiò la cappella sul buco dilatato che sembrava stretto di fronte al suo cazzo equino , iniziò a spingere e non senza sforzo entro la punta della cappella, Marinella continuava a leccare diligentemente la figa di Cristina che fece cenno ad Armando di forzare, la ragazza cacciò un urlo da animale, il suo culo era ormai sfondato ed un rivolo di sangue colava sulle lenzuola, Armando non si fermava e sempre più forte apriva senza pietà quel giovane culo, per limitare le urla Cristina le mise una mano davanti la bocca e poi ordinò a Guido di infilarle il cazzo in gola ma durante l’operazione la ragazza si girò e vide il mostro che la stava inculando, pianse ma stavolta di rabbia, Cristina l’accarezzò dolcemente e le disse che doveva abituarsi ad ogni cosa, l’età avanzata di Armando e la stanchezza di Guido malgrado le spinte (ormai senza ritegno) non riuscivano a sborrare velocemente, la ragazza continuava ad lamentarsi e solo dopo un tempo che sembrava infinito finalmente riempierono di sborra nel profondo di quel culo ormai da puttana e nella gola come ormai era abituata a fare.
Dopo una breve doccia Marinella chiese a Cristina cosa dovesse indossare per la colazione, le rispose nulla, e dall’acquiescenza della ragazza la vanità lenta saliva.
Aveva creato una puttana.
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