Percorso femminile totale

Amanti Porno
10 hours ago

Da ragazzi di un tempo, senza internet e senza telefonini, ci si affidava ai racconti, ai sentito dire degli amici.

E così si fantasticava, lavorando di immaginazione. Mi capitò di trovarmi davanti a qualche immagine "omo". Vedere quei piselli eccitati nel contatto con un altro uomo, la penetrazione, il pompino ... Sentii una eccitazione crescente che mi turbò. Mi trovavo a desiderare quel contatto, a toccare un altro maschio, a farmi toccare da un altro maschio. La cosa strana è che quei pensieri venivano e poi magari scomparivano anche per mesi, per poi ripresentarsi all'improvviso, dirompenti, senza alcuna giustificazione o stimolo. Mi capitava di  masturbarmi  immaginando di fare sesso con un uomo, di essere penetrato. E sì, perché le fantasie erano da passivo, nessun desiderio di essere parte attiva. Iniziai a toccarmi il buchino, scorrendo il polpastrello in senso circolare e su e giù, mentre mi masturbavo. Il dito si faceva ogni volta più sfacciato, fino a quando provai a spingerlo dentro. Mi feci male, non era una bella sensazione. Ma più che il fastidio poté il desiderio: il mio letto aveva la pediera con un piccolo pomello con una punta arrotondata all'altezza giusta per potercisi sedere sopra .... L'eccitazione era tanta, il cuore mi andava a mille mentre mi appoggiavo col buchino su quel coso e lasciavo che il mio peso facesse il resto .... MI mancava il respiro, ero tremante. Quel pomello stava scivolando dentro di me, dolore e piacere che divenne incontrollabile quando arrivò in qualche modo a stimolare la prostata. Quando venni, le pulsazioni coinvolsero la mia parte posteriore, il buchino violato pulsava intorno a quel pomello. La cosa strana che quella attrazione per il maschio si fermava al sesso, nel senso che non ho mai sentito in vita mia alcuna attrazione per un ragazzo reale, mai mi sono neppure invaghito di un uomo. Come ti dicevo, la voglia di maschio poteva scomparire per lunghi periodi. Sono arrivato molto più avanti negli anni a soddisfare questi desideri proibiti che non avevo mai il coraggio di concretizzare usando zucchine, carote, cetrioli o cazzi finti fatti in casa con i calzini arrotolati strettamente, uno intorno all'altro, fino alla dimensione voluta e un profilattico a coprire il tutto: non ci crederete ma è una consistenza incredibilmente naturale e poi c'era anche il fattore scomparsa, perché bastava disfarlo per far scomparire qualunque traccia... Un giorno scoprii una chat gay e cominciai a prendere contatto con altri maschi con cui scambiarsi confidenze, desideri, fotografie. Scoprii il piacere di mostrami, di "offrirmi" agli occhi ed ai desideri di tanti che commentavano le mie gambe, i piedi, le natiche. Qualcuno mi disse che avevo forme femminili ma che per valorizzarle avrei dovuto depilarmi. Lo feci. Anche il depilarmi completamente divenne fonte di eccitazione. Una piccola strisciolina verticale era rimasta sul pube, null'altro, ero nudA e la cosa mi piaceva un sacco, mi guardavo allo specchio in tante pose ed in effetti sembravo molto femmina. Ma il volto era maschile, purtroppo, per cui mi guardai bene dal mostrarlo, neppure celato. Aggiunsi un reggiseno e un perizoma, aggiunsi la cam che mi riprendeva di spalle. Infiniti i commenti, alcuni molto divertenti e gratificanti: "Porco ... hai culo più bello di quello di mia moglie!". Su quella chat incrociai un massaggiatore che si faceva pubblicità, lo contattai, sarebbe stata una occasione d'oro per farmi toccare da un maschio. Ci andai. Lui era un bel tipo, lo trovai in maglietta e pantaloncini nel suo studio, allestito a casa sua. Mi invitò ad andare a svestirmi in bagno ma io gli risposi che non era necessario, dato che sarei dovuto uscire da lì comunque nudo, quindi tanto valeva spogliarmi lì. Mi fece distendere sul lettino a pancia in giù. Man mano che mi massaggiava, partendo dal collo, mi accorsi che si era eccitato e non lo nascondeva affatto. Mi si metteva davanti in modo da farmelo trovare davanti alla faccia, veramente a pochi centimetri. Alzai gli occhi, incrociai il suo sguardo e rimanemmo in contatto visivo per alcuni istanti. Lui si spinse col bacino ancora più vicino, ormai a un centimetro dalla bocca. Non resistetti e avvicinai la bocca a dare un bacetto più o meno sulla punta, da sopra i pantaloncini. Guardai di nuovo lui, e senza mollare lo sguardo, lui se li slacciò, abbassandoli e mettendo in mostra il pisello. Era un po' storto da un lato, palpitante davanti a me. Aveva pochi peli anche sulle palle. Non ebbi il coraggio di prenderlo in bocca ma lo baciai lungo l'asta mentre lo reggevo con una mano, baciai e leccai anche le palle, prendendogliele, quelle sì, in bocca. Lui nel frattempo, mi mise le mani sulle natiche massaggiandole con vigore per poi allargarle quanto più poteva. Il "massaggio" diventò ... profondo ... mi spinse dentro le dita, due insieme (si era accorto che fosse un buchino allenato).  Che meravigliosa sensazione .... ero violato da un maschio. Si sfilò, mi fece mettere poi a  pancia in sù, ero tanto eccitato. Troppo. Provò a toccarmelo e io: "No no no!!!...." pluff ... non riuscii a trattenermi in alcun  modo. Buona notte, sapevo che quello avrebbe cancellato il desiderio e così fu. Glielo dissi, gli spiegai cosa mi accadeva dopo l'orgasmo.

Che fregatura. Finì il massaggio, mi rivestii e me ne andai dopo averlo salutato. 

E' stato certo il primo pisello che ho toccato ma non voglio archiviare questa come prima esperienza, che arrivò di lì a qualche mese. 

Mi iscrissi ad una pagina gay dove si poteva costruire un profilo, misi foto, selezionai i profili di interesse: chiarii di essere solo passivo e di cercare solo chi non fosse minimamente interessato al mio pisello.

Incrociai un bel tipo, di qualche anno più grande di me, pelatino ma con un bel fisico ed un pisello stupendo, si chiamava Michele, era della provincia di Lecce. Decisi di incontrarlo, volevo andare oltre. Lui prese l'impegno di prenotare un B&B (almeno così eravamo rimasti) ma quando ci incontrammo, alla stazione di Taranto, scoprii che aveva prenotato in albergo e peggio mi sentii quando scoprii che aveva preso una matrimoniale. Quando salimmo in stanza, le donne addette alle stanze si scambiavano ovvi commenti e risatine. Io non sapevo dove nascondere la faccia per la vergogna. Entrammo e chiudemmo la porta alle nostre spalle. Io mi fermai vicino alla porta, lui arrivò vicino al letto e si girò verso di me. Non so cosa mi prese, mi lanciai verso di lui e lo baciai. Fu uno scambio di lingue che mai avrei immaginato di poter vivere e per di più partito da me. Mamma mia! Mentre ci baciavamo le sue mani erano sulle mie natiche e mi tirava a sé, a farmi sentire il suo uccello durissimo. Mi slacciò i pantaloni, li abbassò insieme ai boxer. Mi volle spogliare completamente, ne fui felice. Rimasi nudissimo davanti a lui. Mi prese la testa tra le mani, mi spinse giù. Ero in ginocchio, il suo pisello era duro e palpitante, dietro i pantaloni. Glieli slacciai,  aprii e tirai giù e subito dopo afferrai lo slip tirandolo giù a due mani. Fui davanti a quel capolavoro. Era bellissimo, perfetto. Una cappella lucida, un'asta dritta dritta, due palle grandi. Era depilato, Toccai tutto, con delicatezza e poi affondai le labbra, la lingua. Lo leccavo dappertutto, fin sulla punta e poi aprii la bocca e me lo spinsi dentro, leccandolo avidamente. Il mio primo pompino!!!!!!

"Ma che bravo - mi disse - possibile che non lo hai mai fatto?" Ma non mi diede la possibilità di rispondere, mi prese la testa tra le mani e me lo spingeva dentro, fino in gola. Lo "ingoiai" con non poca fatica e in parte perché era grosso davvero e lungo 19 cm!!! 

Dopo un po' mi tirò su, mi spinse verso al finestra della stanza che era aperta, spalancata. Mi fece appoggiare lì e lui da dietro mi allargò le gambe con le sue, appoggiò l'uccello sul buco e spinse. Io non volevo perché era senza profilattico ma il desiderio mi fece cedere anche se per poco. Dopo pochi istanti che la sua punta era dentro di me mi scostai e mi sotrassi alla penetrazione. Gli dissi che non potevamo fare a meno della sicurezza. Si ritrasse ma mi disse che non trovava il profilattico. Gli risposi che non saremmo andati oltre senza protezione. Allora uscì il profilattico, "guardando meglio" nel portafoglio. Glielo infilai io e cominciò la giostra. "Adesso vieni qui" mi disse. Ti voglio scopare in tutte le posizioni possibili. Mi fece piegare in avanti, con le mani appoggiate sul letto. MI bagnò con la saliva il buco e ci appoggiò la cappella con fare deciso, spinse ed entrò mas questa volta non si fermò alla cappella, colpo dopo colpo prese possesso di me, quell'asta fu molto presto tutta dentro di me, tando che le palle sbattevano sulle mie. Un calore pervase tutto il mio corpo, cominciai a mugolare come una puttanella, senza pensare che avrebbero potuto sentirci. Mi stava scopando. Mi stava scopando!!! E stantuffava infaticabile. Bam, bam, bam e ad ogni colpo mi perdevo sempre più. Mi spinse sul letto e mi  fece girare. Mi riprese scopandomi dal davanti. Lo potevo guardare, soffermarmi sulle espressioni del suo viso ed offrirgli le mie che ormai erano da femmina eccitata. Le mie gambe erano appoggiate sul suo petto, le teneva con le braccia per tenermi tirato a sé. Poi mi fece alzare e volle che mi aggrappassi a lui, sollevandomi e stringendomi a lui con le gambe. Per come ero allargata non fece fatica ad infilarmelo anche così. Ci baciavamo mentre mi scopava, ero al settimo cielo. Ero, dentro di me, femmina come desideravo. Poi mi ha gettato sul letto, a pancia in giù e si è messo sopra di me. Questa volta mi fece rimanere a gambe chiuse ma il suo pisello riuscì lo stesso a farsi strada dentro di me mentre mi baciava sul collo con una certa veemenza. . Il suo peso sopra di me, il sentirmi sovrastata, dominata, mi fecero perdere ogni registro. Mugolavo di piacere, non mi trattenevo il alcun modo, la stanza era inondata di sesso. Cominciò ad accelerare e i suoi gemiti mi dicevano che era vicino all'orgasmo. Allo stesso tempo quei movimenti stimolavano anche me, che avevo il pisello schiacciato sotto il peso dei nostri corpi. Quando sentii il suo orgasmo, arrivò anche il mio. Venimmo praticamente insieme, un orgasmo infinito, appagante. Le mie vibrazioni non erano solo "anteriori", provai un orgasmo anche prostatico. Quando ci fermammo, ormai esausti, eravamo appagati ma gli chiesi di non togliersi subito. Volevo ancora godere di quel sesso dentro di me. Ero stata una femmina, fino in fondo. Per la prima volta. 

E poi...


Dopo aver avuto la mia prima esperienza, come ho narrato nel racconto dedicato a quello, mi si aperto un mondo e insieme al mondo mi si è aperto pure qualcos'altro .... Subito dopo quel primo pisello che mi ha fatto diventare femmina fino in fondo, ho conosciuto, sempre in chat, un ragazzo della provincia che mi colpì non tanto per le dimensioni del suo pisello quanto per la sua simpatia. Dopo aver scambiato qualche foto, lui mi invita ad andare a trovarlo. Un po' riluttante gli dissi che avevo una paura bestiale delle malattie e che non avrei fatto neanche un pompino senza preservativo e che non ero propenso a limonare. Lui non si risentì ma anzi mi disse che andava benissimo anche così.
Questo mi fece tranquillizzare e decisi di andare oltre.

Mi preparai con emozione e dato che mi aveva specificato che gli interessava il "maschio", non mi depilai come invece avevo fatto la prima volta, tranne che .... lì, intorno al buchetto (oh, volevo fare in modo che fosse il più pulito ed "esposto" posssibile!).

Raggiunsi la sua casa, in un paesino della provincia, dove lui viveva da solo. Mi aveva mandato la posizione ma èbbi qualche difficoltà soprattutto perché dovevo parcheggiare un po' distante dalla sua abitazione, per via delle strade strette, lì nel centro storico. 

Quando arrivai, trovai la porta aperta su una scala corta ma ripida. Mi ritrovai davanti un bel ragazzo, devo dire, moro, alto quanto me e con un fisico asciutto. Ero imbarazzato, a dire il vero, ma lui mi mise subito a mio agio. Mi fece accomodare in una specie di salotto cucina, e mi servì qualcosa da bere e in più mi fece trovare delle fragole fresche. Bevvi e ne mangiai qualcuna, iniziammo a chiacchierare, per conoscerci. Ero già eccitataaaa da morire e più volte ho guardato dalle parti del suo pisello che era già duro e premeva sotto i jeans. Lui smise di parlare e mi diede un bacio sulla guancia, poi alcuni baci a schiocco sulle labbra, io appoggiai la mano su quel pisellone in gabbia accarezzandolo. Ci abbracciamo, mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Lì ci spogliammo, velocemente. Mi volle togliere lui i boxer, lo trovai eccitante. Io gli abbassai gli slip e mi ritrovai di fronte ad un capolavoro era lungo ma soprattutto largo: rimasi a guardarlo, intontito, mentre per l'eccitazione palpitava andando sù. Era bellissimo, un capolavoro davvero. E glielo dissi. Lo presi delicatamente con la mano sinistra, lo girai da un lato e lo baciai lungo l'asta e poi mi finfilai letteralmente le palle in bocca, succhiai avidamente mentre le accarezzavo con la lingua. Non glielo persi in bocca, però, per quella mia paura. Lui mi fece rialzare per metterci distesi. Tornammo ad abbracciarci e mentre lui mi accarezzava le natiche io giocavo col suo pisello e le palle. Una mano arrivò sul buco e sentii forzarmi con un dito. Mugolai mentre mi spingevo verso quel dito, come a facilitare la penetrazione. Lui ne fu molto contento e me ne accorsi anche da quanto il suo uccello fosse diventato ancora più duro.   

Presi un profilattico e glieli misi. Mi inginocchiai, per farlo, mentre lui si mise disteso sul letto. Quanto era bello quel pisello, mamma mia. Mi rialzai e si rialzò dal letto. MI disse senza mezzi termini "Piegati per bene, se vuoi, appoggiati con le mani sul letto". E così feci. Lui dietro di me, appoccgò quell'opera d'arte sulle natiche, strofinando su è giù  lungo il solco. Avevo portato con me del lubrificante, glielo porsi. Sentii una piacevole frescura a "spegnere" un po' il buco che era diventato bollente. Con una mano condusse il cazzo lì e spinse. La cappella penetrò con una certa facilità, poi mi afferrò per i fianchi tirandomi verso di sé. Sentii dolore e lanciai un "Ah!!!" ma non si fece intimidire, anzi. Gratificato da quel "riconoscimento" da parte mia a testimoniare le dimensioni, mi diede colpi decisi, scivolandomi sempre più dentro.

Il dolore c'era davvero, perché era largo soprattutto alla base ma dopo poco il dolore svanì e rimase il piacere di quella sensazione che non so spiegare, il sentirsi riempito da un maschio in un intimo contatto.

Gli chiesi di fotografare col mio telefonino perché volevo vedere, volevo avere la percezione visiva di quel contatto, di come mi stesse possedendo, scrutare tutto.

Mi accontentò e poi mi passò il telefono mentre ancora mi scopava.

Che bello, porca miseria. Guardavo avidamente le foto e avevo lui dentro di me. Mi eccitava vedere come mi fossi allargato a contenere quel bestione. In alcune foto era tutto dentro, in altre c'era solo la punta. In una si era tolto un istante e si vedeva quella che era diventata una figa. Mi sentivo mancare, non mi bastava mai.

Lui a qual punto mi disse "Lo prendi benissimo, davvero. Sei fatto per questo".

Mi sentii lusingata (lasciatemi usare il termine al femminile nonostante non fosse quella la parte di me che chi mi stava scopando voleva). 

Si tolse, volle che ci rimettessimo sul letto, lo accontentai con piacere.

Si distese ed io ne approfittai per sedermi sopra di lui, di petto. Gli presi il pisello per farlo entrare di nuovo. Scivolò dentro con grande facilità, ormai ero ... sverginatissima! Avevo la possibilità, in quella posizione, di guardarlo negli occhi, a godere delle sue sensazioni, smorfie che faceva. Poi sempre con lui dentro, mi piegai verso di lui, per farmi abbracciare. Glielo chiesi. Eravamo stretti l'uno all'altro, in un contatto che più profondo non poteva essere. 

Dopo molto tempo e molti cambi di posizione lui mi disse: "Non ce la faccio più a resistere, voglio sborrarti". Risposi con un sorriso a far intendere che lo volevo anch'io. Eravamo sul letto, io a quattro zampe. Spinse come non aveva fatto fino ad allora. Colpi su colpi, sentivo ogni botta del suo inguine: ciaff, ciaff, ciaff, era un suono ammaliante ed eccitante al contempo. Facevo un sacco di versi ed anche lui non si risparmiava. Sentii accelerare, le sue mani sui fianchi a tirarmi quasi rabbiosamente verso di sé e poi un lungo "aaaaaaaahhhhh" e poi ancora e ancora. Solo a quel punto gli permisi di toccarmi davanti. Ero così eccitato che bastò la sua mano stretta attorno al mio pisello per farmi venire e mentre lo facevo lui continuò a stantuffare fino a quando mi fui placato. Quando si tolse (con mio grande rammarico), volli essere io a togliergli il preservativo per vedere tutta quella sborra bianchissima e densa quasi a testimoniare il livello di gradimento che avevo ottenuto.
Rimanemmo così per un tempo indefinibile, nel quale tornai ad abbracciarlo forte forte, prima di metterci distesi fianco a fianco a chiacchierare. 

Non fu l'unica volta in cui lo incontrai.