Le foto osè

Amanti Porno
11 hours ago
Le foto osè

Giorni fa, Eugenio mi aveva proposto di fare foto e film insieme, nudi e in pose molto oscene, più che mai avessimo potuto fantasticare, foto di tutti i tipi con rapporti e situazioni molto spinte.
Voleva, però, che avessi un foulard, che mi coprisse almeno in parte il volto e gli occhi.
Infatti, voleva poi metterle sul web e mi ha detto anche il sito, che ora non ricordo: tutto eccitato e con un fare molto intimo e complice, mi aveva spiegato che i visitatori, a volte, i, commentavano, in maniera esplicita, anche molto pesantemente.
Naturalmente, dopo una iniziale reticenza, che si capiva non del tutto convinta, ho accettato, anche con entusiasmo: ero curiosa ed anche molto eccitata. Mi divertivo, soprattutto,  vedendo la foga con cui Eugenio cercava di convincermi della fondatezza delle sue fantasticherie.
Infine e  non ultimo,  al di là delle inibizioni che ci portiamo appresso, ho sempre creduto , che nel rapporto di coppia, anche per il sesso, fosse indispensabile una totale genuinità, spontaneità e reciproca convinta condivisione.


Avevamo fatto già delle foto all’aperto, al parco, abbastanza osè, ma ora potevamo esagerare, come diceva Eugenio.
Mette la macchina sul cavalletto, va a prendere una sciarpetta  leggerissima e mi fa chiede di sedere sul divano, di traverso, gambe verso la macchina.
- Rigira la sciarpa, falla stretta, come una corda e legatela sugli occhi: io vengo dietro te, piega le gambe e mentre cerco di aprirti le gambe, tu fingi di divincolarti, di non voler fare vedere le gambe e la fica. Ok, metto l’autoscatto-
Fingere di non voler era facile, agitavo le braccia e la testa, mentre in vero, aprivo bene le gambe.
Già sentivo Eugenio eccitarsi e cerco di sorprenderlo impugnandogli, in quella posizione, il cazzo, con due mani.
Eugenio mi avverte che rimette l’autoscatto: arriva di corsa, mi chiede di appoggiarmi indietro su di lui, di aprire completamente le gambe, mentre con una mano scosta gli slip per mostrare la mia fica.
-Bella questa! Dai, ora spogliati amore!-
Eseguivo docilmente i suoi ordini, sempre con la benda agli occhi.
Mi fa sedere di nuovo e mi spiega che ora mi appoggerò all’indietro, mentre lui solleverà le gambe da dietro le cosce, per mostrare ed offrire fica e culo.
Mi chiede di farne una seconda, stessa posizione dell’altra, fingendo ancora di divincolarmi, ma spiegandomi che aprirà più che si può,  i due buchi, con le mani, tirando a destra e sinistra, in fuori, con  due dita nel buco del culo e nel buco della fica,  quattro dita! per far vedere del tutto aperti i buchetti. E via la foto!
-bella anche questa, spero di non aver tirato troppo!-
Lo tranquillizzo, anche se in effetti aveva, mi ero sentita strappare, soprattutto, il buco del culetto: sapevo, però, che gli piaceva molto, per cui, ero ben decisa a farmi strapazzare  come voleva. E poi le dilatazioni,  stropicciamenti e strizzamenti, forti e magari anche violenti, quando mi tirava le labbra della fica, o a stento il bordino del buco del culo, devo dire la verità, piacevano parecchio anche a me.

Abbiamo fatto altre foto, in piedi e seduti, sempre con Eugenio che mi offriva nuda aperta e sempre più dilatata, ora che avevamo superato i dolorini iniziali, alle foto e agli sguardi di tutti quelli che mi avessero vista.
-immagino la faccia che farà quel poveretto che stampa queste foto, fica e culo così aperti e in mostra, non li avrà visti mai!-
Mi fa mettere in ginocchio e con un altro foulard, mi lega le  mani dietro la schiena: mi ha spiegato che voleva fare alcune  foto mentre lo prendevo in bocca,  questa volta senza che fingessi particolare resistenza tanto più che legata e in ginocchio, ero praticamente alla sua mercè, che bello!
- ti va? Proviamo-
Rispondo acconsentendo e già siamo alla prima foto, quando mi chiede di leccargli la cappella, per la seconda ed altre ancora, mi chiede di prendere il cazzo in bocca, slinguazzando, soffiando e aspirandolo. Ogni volta, che peccato, dovevamo interrompere per risistemate la macchina.
-vedrai che un giorno, ti presento altri cazzi da leccare, mentre io farò foto! Che ne dici! Vedremo, ok? Ora, però, ti sfondo la bocca!-
Non sapevo cosa intendesse, di preciso, ma forse intuivo, che voleva forzarmelo in gola:i mi ha spiegato di tirar la lingua in fuori, per bene, perchè voleva spingere il cazzo tutto dentro la bocca fino alla gola: voleva  arrivare ad appoggiare la sua pancia sul mio naso.
Avevo un po’ di paura e ansia e glielo dico, ma aggiungo la mia voglia di provare: Eugenio con le mani sulla mia nuca, spingeva il cazzo in bocca e subito usciva per farmi respirare, poi però, sempre più forte, con la bocca piena, senza pause per respirare, mentre sentivo il suo cazzo strusciare nella gola, un certo solletico per poi spingersi in fondo, sempre di più e ora il naso che pigiava ritmicamente e batteva sulla sua pancia, proprio come aveva detto. A tratti sento proprio soffocarmi e stimoli come di conati di vomito, faccio per divincolarmi, abbastanza inutilmente, perché Eugenio mi tiene la testa bloccata in quella posizione: cerco di resistere e avverto chiaramente rivoli di bava e saliva, forse, che mi colano dal naso. In tutto ciò, avverto perfettamente lo strofino del cazzo sulla parete della gola, ora forte ora piano. Sento il naso umido e bagnato, che pigia sulla pancia di Eugenio, che si ferma e subito spinge ancora di più, con molta forza, violentemente, ora. Spinge la testa verso la sua pancia e con il cazzo del tutto dentro la gola e sento il mio povero nasino ormai schiacciato: mi prende un senso di paura e vero panico, perché non so più come respirare e comincio a divincolarmi, più che posso, mentre Eugenio risponde con altrettante forti spinte, fino a che ritirandosi un pochino, mi viene il bocca e mi riempie. Non mi lascio sfuggire neppure una goccia, anche se respiro affannosamente con il naso, ma respiro finalmente e  mi sento contenta, appagata e quasi fiera, per l’esperienza e per il buon sapore di sperma che mi gusto ancora un pò, prima di ingoiare.
Peccato che non avevamo foto di quel pompino violento!