Sabina di Cellole: stuprata dai camorristi

Giovanna Esse
5 hours ago

Continua la violenta ma goduriosa storia di Sabina, giovane animatrice sul litorale Domizio, che si imbatte in un violento giro di amicizie pericolose. Una volta compresa la sua ninfomania da vacca, diventa la bambola sborratoio per quella gente, che si approfitta senza pudore anche del suo ragazzo incapace di contrastarli.
Una confidenza di @federicoesabina


In macchina io e Luca eravamo in silenzio, io con il pacchetto con dentro le due camicette jeans che avevamo comprato … puzzavo di sperma e di sesso, dovevo farmi una doccia non appena in campeggio che poi al pomeriggio dovevo riprendere a lavorare.

Mi voltai verso Luca, guidava ma si vedeva che era esausto, esausto e sconvolto … gli offrii una bottiglietta di acqua da bere … lo guardavo … lui sentiva il mio sguardo addosso ma non si girava, guardava dritto davanti a se … allora gli dissi

-”amore, non ti ho mai visto così eccitato come oggi, sei venuto tre volte tantissimo, non eri mai venuto così tanto, non avevi mai avuto l’uccello così duro ed eccitato … mi ha fatto piacere e mi ha fatto godere di più il sentirti così eccitato”

Si girò un attimo verso di me, mi fece un debole, appena accennato, sorriso. Allora aggiunsi -”amore, non mi hai ancora detto cosa avresti voluto che io facessi ieri; comunque ti voglio bene e vederti e sentirti eccitato mi eccita tantissimo amore mio … ti è piaciuto oggi?“

-”n … non … non lo … non lo so … non capi … non capisco più … non capisco più nulla … s … si … forse … mi … mi sento male … mi sento eccitato e mi sento male …”

-”senti amore, giovedì faccio quello che vuoi tu, cosa vuoi tu che faccia? Vado o non vado?”

-”Sa … Sabina … di … dimmi tu … co … cosa ti … se … senti di … fare?”

-”Luca, io non voglio andare, tutta la mia testa mi dice di non andare, però, però me lo sogno di notte e mi sveglio tutta eccitata, quando sono sveglia non riesco a non pensarci e mi bagno tutta, non posso nascondere che il mio corpo sia eccitato, molto… sai Luca ti devo anche svelare un mio segreto, di cui io stessa mi vergogno tantissimo, così tanto mi vergogno che non lo ho mai detto a nessuno e anche adesso non ho il coraggio di dirtelo“

Luca sembrò incuriosito, mi guardò un attimo, poi riprese a guardare la strada e mi rispose senza balbettare

-”dai Sabina, fatti forza, e confessati senza timore con me”

-”... amore, ti prego di non dire mai a nessuno quello che ti sto per dire, ti prego, mi vergogno troppo … da parecchi anni, ogni tanto faccio un sogno che per me è talmente eccitante che quando mi sveglio non solo sono fradicia ma sono così eccitata che non riesco a non toccarmi e devo darmi piacere pensando al sogno anche se quel sogno è orribilmente osceno e vergognoso per me, ma non riesco a farne a meno, e sono quelli gli orgasmi più selvaggi che io abbia mai avuto toccandomi, pensando a delle cose che non ho la forza e il coraggio di riconoscere io stessa”

-”di … dimmi amo … dimmi amore … che so … che sogno è?”

Trattenni il fiato per trovare la forza di dirlo, era la prima volta che lo dicevo … poi tutto d’un fiato quasi urlai

-”sogno di essere violentata da una banda di delinquenti sconosciuti … e più nel sogno sono brutali e bestiali più io poi mi sveglio eccitata“

Vidi Luca avere un soprassalto, riprese a sudare copiosamente, pallido, non disse nulla, allora io aggiunsi

-”e, amore, ti rendi conto di cosa io provo a pensarmi giovedì mattina vestita in quel modo, con questa oscena camicetta jeans, in mezzo a loro?”

Luca deglutiva rumorosamente, respirava affannosamente, ma continuava a stare zitto guardando solo la strada davanti a se … vedevo i rivoli di sudore che gli solcavano il viso … allora, forse per rassicurarlo, gli dissi

-”comunque amore, decidi tu, se vuoi o non vuoi portarmi la giovedì mattina, decidi tu amore, in ogni caso a me batte forte il cuore, lo sento in gola”

Balbettando, con difficoltà, con un filo di voce, Luca riuscì a parlare chiedendomi

-”Sa … Sabi … Sabina … ma … ma in que … ma in questi so … sogni … co … cosa … ti … fa … fanno?”

-”mi violentano in tutti i modi, sono bestie assatanate di sesso, mi insultano con epiteti osceni e volgarissimi mentre mi usano in ogni modo gli piaccia, sono animali che sfogano e soddisfano le loro perversioni su di me … la maggior parte delle volte sono circondata da carni di maschi, dai loro cazzoni dappertutto dentro di me e addosso a me, sono schiacciata dai loro corpi sopra e sotto di me mentre mi scopano contemporaneamente in fica e nel culo e devo respirare sempre con almeno un cazzo in bocca … sesso selvaggio e bestiale … a volte invece vengo anche torturata sulle tettone, mi fanno di tutto con attrezzi strani, strizzacapezzoli, morse, corde … sempre violentandomi animalescamente anche mentre mi torturano le tettone …”

Luca tremava, tremava, allora mi piegai verso di lui e gli baciai la guancia madida di sudore, allo stesso tempo, mentre continuavo a sbaciucchiarlo, appoggiai la mano in mezzo alle sue gambe e … stava avendo una erezione …

Quel pomeriggio il lavoro mi distrasse un po’, dopo cena facemmo uno spettacolino di animazione nel villaggio e poi, stanchissima andai a dormire … mentre mi addormentavo pensavo a Luca e chissà cosa stava facendo e pensando e chissà cosa avrebbe voluto fare, mi aveva lasciata al lavoro senza dire nulla e senza decidere nulla … mi addormentai …

La notte feci sogni di sesso selvaggio dove ero vestita con la camicetta jeans che avevamo comprata, quella più oscena delle due … alla mattina mi chiamò Luca, mi chiamava tutte le mattine perché al mattino ero più libera col lavoro, ma non mi disse nulla di particolare … tutta la giornata, era martedì, fu molto intensa lavorativamente ma ad ogni momento di rilassamento la mia testa veniva invasa da pensieri osceni su quello che sarebbe potuto accadere giovedì, cercavo di respingerli con tutte le mie forze ma non ci riuscivo, mi dicevo in continuazione che ero matta al solo pensarci, ma allo stesso tempo non potevo nascondermi le sensazioni che sentivo nel basso ventre … la notte fu una serie di sogni osceni e con grandissima forza di volontà resistetti dal toccarmi … alla mattina telefonata con Luca dove lui non diceva assolutamente nulla di particolare ed io, trattenendomi molto, non parlai dell'argomento … circa dieci minuti dopo la telefonata mi arrivò un sms da Luca

-”se domani dovessimo andare a Cellole, a che ora devi essere lì?”

Il cuore mi balzò in gola, entrai in confusione travolta da sensazioni di ogni tipo, non sapevo cosa fare, le mani, le dita mi tremavano mentre digitavo sul cellulare “9.00”.

Facevo con difficoltà le attività mattutine, in attesa di qualcosa, quando, ecco, una vibrazione del cellulare … era un nuovo sms di Luca

-”se ti fa piacere passerei a prenderti domani mattina verso le 8, e ti porto a far colazione dove vuoi tu amore”

ero sconvolta, un turbine di turbamenti, respiravo con fatica e il cuore mi batteva fortissimo mentre non sapevo che cosa rispondere … ed ecco arrivare un altro messaggio di Luca

-”pensavo che forse è maleducato non invitare anche il commesso, Giorgio, mi sembrava che ci tenesse molto a fare colazione con te, cosa ne pensi amore? Non vorrei essere maleducato”

Tremavo, letteralmente tremavo, stavo sudando, avevo brividi dappertutto e in quello passa il mio capo animatore e mi dice

-”tutto bene Sabina? Mi sembri un po’ agitata”

-”si si, tutto bene, è solo il mio fidanzato che fa un po’ di casino “

-”ahahah Sabina, i fidanzati servono proprio per questo ahahah … invece volevo chiederti se mi confermi che domani mattina ti lascio libera per andare a prendere Ivana, nel dubbio ti lascerei anche tutta la giornata libera poi prima torni meglio è, confermi?”

risposi di getto, senza pensare

-”si si, parto domani mattina presto, forse viene direttamente il mio fidanzato a prendermi e mi porta lui, altrimenti vado io con la mia macchina”

Mentre parlavo con lui mi arriva un altro sms da Luca

-”forse è meglio se ci incontriamo a metà strada, dove nessuno ci conosce, perché io mi vergogno a farmi vedere li da te con te vestita in quel modo così troppo osceno, chissà cosa possono pensare, dopo ti scrivo dove possiamo incontrarci per poi andare a fare insieme colazione a Cellole, li il posto lo sai tu”

Ero agitatissima, ogni pensiero che facevo mi procurava sensazioni fortissime di vergogna e allo stesso tempo scosse di piacere intense nelle mie parti intime, avevo I capezzoli turgidi per l'eccitazione contro ogni mia volontà …

Stavo pranzando con due mie colleghe quando ecco arrivare un altro messaggio … era sempre Luca …

-”non mi hai ancora risposto e allora ho sentito Giorgio, e ha deciso che io e lui ti aspettiamo a Masseria tre Ponti verso le 8.30, sulla Domiziana, e poi da lì andiamo insieme a Cellole dove sai tu, dice di salutarti tanto”

Nel leggere ebbi un fremito in mezzo alle gambe, mi uscì un gemito incontrollato, le mie amiche mi chiesero se andava tutto bene …

A metà pomeriggio stavo intrattenendo alcuni ospiti del villaggio, alcuni mi stavano facendo delle avances mascherate da battute con al centro sempre le mie forme procaci e prorompenti quando ecco il cellulare vibrare di nuovo … avevo quasi timore a leggere il messaggio, era sempre Luca

-”mi ha chiamato Giorgio e mi ha ordinato di scriverti questo: tettona, è da quando ti ho scopata e inculata lunedì che non faccio che pensare a te, ho sempre il cazzo durissimo di voglia di te e ho le palle sempre più piene di sborra per te, vorrei farmi seghe pensando a te ma non lo sto facendo da lunedì per tenere tutto per te, sono pieno di voglia e di sperma per te, a domani troia tettona P. S. te lo ricordi eh il mio cazzone enorme dentro di te eh vacca"

ero turbata, il mio corpo si stava eccitando così tanto che probabilmente mi sarei fatta scopare da quel gruppetto di maschi che mi stava abbordando ma non potevo sul posto di lavoro … mi allontanai per resistere alla tentazione … avevo solo pensieri osceni per la testa, ero tutta bagnata e avevo voglia di toccarmi, ma mi dovevo trattenere, pensavo anche, come forma di autodifesa tra me e me, che domani avrei potuto lasciarli ad aspettare e non andare da loro ma direttamente a Formia a prendere la mia collega, se volevo potevo evitare tutto, se volevo …

Non avevo mai risposto ai messaggi di Luca, poco prima di cena mi manda un semplice

-“stai bene?“

cui rispondo di getto, senza neanche rendermi conto del significato profondo della mia risposta, con un semplice

-“si amore, a domani“

Subito dopo cena un nuovo messaggio da Luca

-”Giorgio mi ha dettato questo messaggio per te: il tuo cornuto non sa neanche cosa vuol dire far godere una femmina tettona in calore come te, domani glielo facciamo vedere bene al cornutone come si fa a far godere la sua femmina, e per farti impazzire di più, già c’ho il cazzo enorme e molto più grande di quello del tuo cornuto ma comunque mi sono procurato oggi un po’ di pastigliette tipo viagra che domani posso anche distribuire a tutti, al tuo cornutone no, ho il cazzo che mi fa male dalla voglia che ho di te ed ho le palle che mi fanno male da scoppiare per quanto sono piene per te, sto facendo sforzi per non segarmi ma il pensiero di quello che ti farò domani mi da la forza di resistere, adesso vado a sognarti e a domani puttana”


Era giovedì mattina presto, mi stavo facendo bella, ero emozionata ed agitata come forse mai lo ero stata, mi sembrava in continuazione di scendere dalle montagne russe, non riuscivo a pensare con chiarezza, solo sensazioni fortissime di ogni tipo mentre mi depilavo con attenzione, mi lavavo tutte le parti intime, poi la doccia con lavaggio dei capelli e poi le creme su tutto il corpo, sulle tettone già eccitate, ed il trucco … e poi vestirmi … la minigonna jeans, senza nulla sotto e poi dovevo scegliere quale delle due camicette jeans mettere … presi quella più piccola, quella che mi rendeva più volgare ed oscena, la indossai con difficoltà tanto era stretta … come scarpe mi misi quelle che avevo messo lunedì per essere sexy col mio fidanzato, scarpe aperte con infradito ma con una serie di legacci che si avvitavano sui miei polpacci in modo molto provocante … poi mi profumai e truccai in modo molto appariscente, quasi volgare … mi guardavo allo specchio e mi sentivo una provocante preda sessuale …

in quello vibrò il cellulare, era un messaggio di Luca, lo aprii per leggerlo con, non so perché, una fortissima agitazione, ansia

-”buongiorno tesoro, Giorgio mi ha ordinato di scriverti questo: buongiorno tettona da monta, tutta la notte non sono riuscito a chiudere occhio che ti sognavo in continuazione e mi svegliavo pieno di voglia tutto in tiro, allora ho pensato che tu hai bisogno di cazzo di tanto cazzo e ho chiamato due miei amici che vanno pazzi per le tettone e quindi questa mattina mi porto anche loro due a riempirti di cazzo e sborra dappertutto. Sono due che fanno palestra e hanno due proboscidi notevoli che ti faranno impazzire, altro che quel cazzetto del tuo cornuto. A tra poco tettona."

Ero sconvolta, se prima ero agitata adesso mi sentivo svenire, il mio fidanzato ormai ridotto a burattino e io preda di sconosciuti sempre più numerosi … no no mi dicevo, non si può, no no … ma le mie viscere tremavano e fremevano … e poi ad ogni mio movimento il ruvido tessuto della camicetta si strofinava sui miei capezzoli facendoli impazzire … il cuore mi batteva all'impazzata … tremavo, improvvise sensazioni di gelo, improvvise sensazioni di caldo, pensieri umilianti e vergognosi, paura, ero tutta bagnata …

… per cercare di mantenere una mia sicurezza mentale decisi di farmi anche una borsa con dei vestiti normali, pensavo di non fermarmi e di passare oltre, di mandarla buca a tutti quei pazzi e poi mi sarei cambiata e sarei andata a Formia a prendere Ivana, avrei lasciato quello stronzo di Luca e … questo pensiero rasserenava la mia mente, più ero agitata più questo pensiero lottava contro la mia carne che non stava chiedendo altro che di essere violentemente abusata da degli sconosciuti …

A quell'ora ancora nessuno in giro per il villaggio, salii in macchina senza farmi vedere da nessuno, ero troppo oscena vestita in quel modo, mi sentivo come un automa, e partii, con largo anticipo … pensavo che se mi avesse fermato la polizia per un controllo o mi arrestavano per oltraggio al pudore oppure mi violentavano sul posto, e a quest'ultima ipotesi ebbi delle improvvise contrazioni della mia vagina …

Più mi avvicinavo al punto di ritrovo più la mia agitazione diventava incontrollabile, mi sembrava di aver perso ogni controllo su di me … ecco il cartello “Masseria Tre Ponti”, lo vidi ed ebbi un tuffo al cuore, sensazioni di caduta dalle montagne russe, totale confusione, “vado dritta, vado dritta, non mi fermo“ mi urlavo dentro di me, mentre rallentavo e mettevo la freccia per entrare nel parcheggio di un negozio sulla strada, che vendeva mozzarelle di bufala, dove c'erano 4 macchine ad aspettare, ed una era chiaramente quella di Luca …

Giorgio aveva detto che io dovevo essere totalmente posseduta e preda dei maschi e che quindi per andare sino a Cellole dovevamo prendere la macchina più piccola tra le 5 che erano lì, in modo che io fossi il più incastrata possibile tra i maschi infoiati di me come bestie … quindi scelse la mia vecchia e scassata fiesta, ordinò a Luca di guidare, e decise che dietro io dovevo stare in mezzo a quei due colossi dei suoi amici … la mia auto non aveva le porte dietro e quindi entrare dalle porte davanti con i sedili abbassati insieme a quei due colossi fu un vero e proprio intenso petting … faceva caldo, questi due avevano soltanto una canotta senza maniche e dei pantaloncini corti da palestra molto attillati da cui emergevano i loro pacchi imponenti come la loro muscolatura, ascelle pelose e già sudate, mi ingrumarono di brutto con la scusa di riuscire ad entrare e starci dietro tutti e tre … poi Giorgio si mise sul sedile davanti e partimmo per Cellole … i due bestioni per farmi stare in mezzo a loro mi avevano allargato le gambe a cavalcioni delle loro, avevo la fica esposta, entrambe le loro mani che me la toccavano, le loro bocche che mi baciavano il collo e poi scendevano sino alle tettone, Giorgio che mi insultava oscenamente e mi diceva

-”puttana guarda davanti e indica la strada al cornuto”

Arrivammo al bar nella piazzetta che ero già sconvolta e fradicia per il lavoro delle loro dita in mezzo alle mie gambe, uno dei due mi baciava e limonava in continuazione, respiravo il suo alito al mentolo …

La piazzetta ed il bar erano deserti ad eccezione di due tavolini fuori dove c'erano 5 persone, con la coda dell'occhio, stavo venendo inondata in bocca dalla saliva di quello dell’alito al mentolo, riconobbi tra loro il bel ragazzo che mi aveva scopata e inculata la domenica scorsa …

-”cornuto, parcheggia qui, dietro quel furgone, hai visto che bel comitato di accoglienza c’è per la tua vacca che non sai far godere? Ma oggi ne avrai da imparare Ihihihih”

disse Giorgio, poi si girò verso di me e mi chiese

-”tettona, da chi ti sei fatta fottere domenica?”

risposi ansimando con difficoltà perché i due energumeni al mio fianco mi avevano infilato le dita delle loro mani in fica e me la stavano esplorando senza pietà …

-”quello più giovane, ha la canotta senza maniche bianca”

-”che vacca da monta che sei”

commentò Giorgio prima di scendere dalla macchina e andare a parlottare con quello che mi aveva fatto godere domenica, li vedevo parlottare mentre mi contorcevo per l'effetto sempre più intenso delle loro dita dentro di me … poi vidi Giorgio e il tipo che sorridevano e si stringevano la mano …

… il commesso tornò alla macchina e disse ai suoi amici di uscire con lui, mi estrassero le dita da dentro e letteralmente gocciolavano, mi aspettavo me le mettessero in bocca per farmele leccare e pulire ma invece Giorgio disse che dovevano farle vedere a quelli la fuori per far vedere che avevano già iniziato a preparare la vacca da monta … e andarono … vedevo che facevano vedere le dita a tutti e ridevano, quello che mi aveva scopata era vestito praticamente come i due colossi, canotta bianca attillata senza maniche e pantaloncini da allenamento aderenti, gli altri quattro erano decisamente più anziani, tutti in pantaloni lunghi e camicia in gran parte sbottonata sui loro petti … poi Giorgio urlò

-”hey cornuto, adesso vieni qui tu, anzi vieni qui portandoci la tettona da monta, vieni mano nella mano con la tettona in calore, cornutone portaci la tua femmina troia qui alla monta”

Luca mi aiutò ad uscire dalla macchina e nei movimenti gli sfiorai la patta dei pantaloni, emise un gemito, aveva il cazzo eccitato e duro … la vergogna che avevo per le mie condizioni oscene, aumentò, come un pugno nello stomaco, perché provai vergogna anche per lui …

Unirono quattro tavolini per sederci tutti e dieci intorno ad essi, mi fecero sedere in mezzo tra Giorgio e quello che mi aveva scopata domenica, Luca invece lo fecero sedere di fronte a me … mi ricoprivano degli epiteti più volgari possibili, vestita in quel modo li avevo trasformati in bestie infoiate …

… ero completamente in confusione, del tutto sconvolta e invasa da sensazioni di vergogna …

Il proprietario del bar, un ciccione sudaticcio, arrivò a prendere le ordinazioni per la colazione e si rivolse al bel giovane che mi aveva già posseduta … mentre parlava con lui non smetteva mai di fissarmi le tettone …

-”non so perché, Ciro, ma ho la sensazione che abbiate fretta ihihihih”

-”eh si, hai proprio ragione, non stiamo più nella pelle che dobbiamo fare la festa alla tettona, hai visto che roba, che ben di dio che ha … allora preparaci dei vassoi di paste alla crema che poi gliele spalmiamo anche addosso per renderla ancora più saporita alla tettona, le portiamo via, qui dacci solo qualcosa da bere velocemente, alla tettona portale un succo da bere, a me un cappuccino”

-”va bene, ma Ciro, dato che la tettona mi fa tirare il cazzo, posso aggregarmi pure io alla festa? Vi regalo le paste se fate venire anche a me”

-”sicuramente si, sei ben accetto, penso che il cornuto sia d'accordo pure lui, vero cornutone? Un cazzo in più per la tua vacca in calore la fa solo godere di più e tu che le vuoi bene sei contento se noi la facciamo godere ancora di più, vero cornuto?”

Luca era impallidito, sudavo e deglutiva, non riusciva a rispondere, intervenne allora Giorgio con voce ferma

-”cornuto, non riesci neanche a rispondere? Guarda che la tua femmina da monta sta aspettando la tua risposta, vergognati a farla aspettare, allora le diamo un cazzo un più alla tua fidanzata? Rispondi coglione cornuto”

Luca sembrava dovesse svenire da un momento all'altro, abbassò gli occhi e mormorò

-”s … si …“

Con tono molto autoritario Giorgio lo redarguì

-”cornuto, ti sembra questo il modo di rivolgerti alla tua vacca? Guardala dritta negli occhi mentre gli dici, a voce alta che tutti dobbiamo sentirti quanto sei cornuto, amore mio sono contento che tu abbia un ulteriore cazzone in più che ti fotterà e ti farà godere come io non sono capace”

era così umiliante, mi sentivo umiliata nel più profondo, e ancora di più umiliata quando vidi il mio fidanzato alzare la testa, fissarmi negli occhi, e, con un viso completamente madido di sudore da fare schifo, respirando in modo affannoso, dirmi a voce alta e tremante

-”amore mio sono contento che tu abbia un ulteriore cazzone in più che ti fotterà e ti farà godere come io non sono capace”

le risate sguaiate dei presenti, i loro insulti osceni, non fecero che aumentare il profondo senso di vergogna che avevo … vergogna ancor più incontrollabile quando mi resi conto che avevo i capezzoli turgidi … me ne resi conti perchè gli altri lo avevano notato e ridevano urlando cose del tipo “guarda come si eccita la troia ad essere trattata così”

riprese allora la parola Ciro, il ragazzo che mi aveva già scopata, e disse al proprietario del bar

-”bene, il cornuto ha approvato, dai chiediamo anche alla tettona se le va bene”

si girò allora verso di me e mentre mi parlava mi infilò due dita dentro la fica, ruotandole e muovendole mentre mi parlava

-”allora tettona, il tuo cornuto vuole che anche il cazzo di Gennaro ti sfondi a dovere, che ne pensi di avere anche le sue grosse, sudate e pelose palle da leccare? … così solo per iniziare ihihihih, guardalo bene nelle palle degli occhi mentre gli dici che vuoi leccartelo tutto prima di essere sbattuta da lui”

il vuoto nello stomaco violentissimo, e allo stesso tempo sentivo le contrazioni di piacere della mia vagina per il lavoro di quelle dita maledette che mi stavano violando, sentivo i miei liquidi inondarmi dentro, più stavo male per la vergogna e l’umiliazione più le ondate di piacere che si generavano nella mia fica erano violente ed intense … alzai lo sguardo per fissare negli occhi quello del bar, era un uomo brutto come la fame, con una camicia bianca lisa e già piena di macchie di sudore, era grasso molto grasso con una pancia spropositata, un viso grassoccio e sudato da maiale, e quando incrociai il suo sguardo percepii dai suoi occhi, dal suo sorriso, la perversione in lui che mi penetrava dentro mentre gli dicevo, ansimando e gemendo per le dita che mi stavano scopando in fica

-”vorrei leccare anche le tue grasse e grosse palle sudate e pelose, vorrei leccarti tutto, tutto il tuo corpo sudato dappertutto e poi vorrei che anche tu mi sbatti con forza nel modo che ti eccita di più”

appena ebbi finito di dire questo, tra gli insulti di tutti, Ciro tirò fuori le dita dalla mia fica, erano oscenamente gocciolanti, le mostrò a tutti e disse, rivolgendosi a quello del bar

-”hai visto quanto la tettona è contenta di avere anche i tuoi 120 Kg di carne sudata da leccare e poi di farsi schiacciare sotto di te che la monti come si merita di essere montata una tettona oscena come lei, guarda come gocciolano le mie dita, dai tettona ripuliscimele bene, fai vedere bene a tutti quanto sei vacca”

e mi infilò le sue dita, impregnate dei miei umori, in bocca … gliele ciucciai con passione, e il farlo oltre alla vergogna mi procurava piacere, gliele leccai a lungo in mezzo ai commenti osceni e volgari di tutti

Finii di leccargli le dita e lui riprese la parola

-”allora tettona, mi sembra educato che ci presentiamo, dato che tra poco ti violenteremo con tutte le nostre perversioni che tu stessa ci provochi, ti puniremo per questo con i nostri cazzi, ihihihih, io non occorre che mi presenti perchè già ti sei fatta scopare ed inculare domenica da me e hai goduto come una vacca, ti ricordi eh quanto urlavi per come ti prendevo eh, avevi orgasmi che non finivano più, ma lo hai raccontato al tuo fidanzato quanto lo hai reso cornuto domenica eh? Beh devo dirvi che sta tettona è oltre ogni immaginazione, mi ha fatto sborrare così tanto che mi facevano male dopo sia l’uccello che le palle, mentre la scopavo sentivo le contrazioni della sua fica che mi ciucciava l’uccello, e poi ha un culo strettissimo ma gode come una vacca se glielo sfondi, è strettissimo e da un piacere incredibile ad incularla, godevo di più ad incularla che a fotterla in fica, beh la prima volta le ho sborrato in fica e la seconda volta le ho sborrato nel culo, e poi aveva le tettone sensibilissime, le toccavo e lei ansimava e gemeva, penso che sarebbe potuta venire anche solo leccandogli i capezzoli, sta troia in calore, ma le hai dette ste cose al tuo fidanzatino eh puttana? Bene, dunque il mio cazzone già lo conosci … lui è Sebastiano, è il mio capo al lavoro, quando gli ho raccontato di te e gli ho fatto vedere le foto di te che mi lecchi le palle, mi ha detto -oh Ciro, questa deve assaggiare il mio cazzo-, che dici tettona, hai voglia di assaggiare il suo cazzo tra poco? Guarda che lo ha bello grande ihihihih”

Guardavo questo Sebastiano, avrà avuto una cinquantina d’anni, non ben portati, sovrappeso, pancia sporgente, stempiato, capelli unti, pantaloni lunghi e una camicia azzurra abbottonata solo sino all’ombelico e poi petto villoso esposto … abbassai lo sguardo e risposi a bassa voce

-”si”

Intervenne subito con tono molto severo Ciro, redarguendomi

-”troia devi essere gentile con lui e con tutti noi, quando rispondi guardalo dritto negli occhi e digli signore ho voglia di assaggiare il suo cazzo, sentiamo come gli chiedi scusa adesso”

Un tuffo nello stomaco, alzai il capo, fissandolo negli occhi,mi sentivo profanata dal suo sguardo, era come se mi stesse penetrando e scopando con gli occhi, e dissi

-”mi perdoni signore, ho tanta voglia di assaggiare il suo cazzo non appena lei vorrà, ho tanta voglia di sentire il suo cazzo, la prego di farmelo sentire”

di nuovo ci fu un rimbombo di risate umilianti e oscenità volgarissime … mentre Ciro riprendeva a parlare

-”avete sentito che tettona da monta è sta troia? Non ti preoccupare tettona che tra poco avrai tutti i cazzi che vuoi, anche di più ihihihihih! Continuo le presentazioni, lui è Peppino, un mio amico un po’ fuori di testa, a volte si fa ihihihih, oggi non so se si è già fatto, comunque adora le tettone e allora lo ho chiamato; quando gli ho descritto come sei, oltre a fargli vedere le foto da troia che ti ho fatto, ha detto -io due tettone così non le ho mai viste, fammele punire senza pietà, devono essere punite perchè sono troppo eccitanti e allora bisogna punirle- che dici vacca?”

con timore fissavo questo Peppino, era giovane, magro come un chiodo, mi dava l’idea di un drogato, pieno di tatuaggi, aveva i pantaloni lunghi tutti sporchi e macchiati ed una camicia bianca lisa e completamente sbottonata con il torace e la pancia di fuori, e risposi di getto, sempre fissandolo dritto negli occhi

-”ha ragione signore, le mie tettone meritano di essere punite perchè sono troppo oscene e voglio che lei me le punisca come meglio preferisce”

ero oscenamente sorpresa della risposta che avevo dato ma ancora di più del fatto che la mia risposta mi aveva provocato una ondata di calore nella pancia e una intensa contrazione nella fica, così intensa che avevo dovuto mordermi un labbro per trattenere un gemito … in mezzo agli insulti sempre più violenti … Ciro riprese

-”brava tettona, così ci piaci, brava! Lui è Mattia, fa tantissimi sport, è un atleta, anche nel sesso è un atleta e tiene un cazzo enorme, dice che vuole sfondarti e aprirti in due col suo cazzone”

fissavo questo Mattia, effettivamente fisico atletico, muscoloso, un bell’uomo, capelli neri, aveva una camicia bianca completamente sbottonata e si vedevano i suoi pettorali ed i suoi addominali, pantaloni lunghi molto aderenti, e dissi

-”ho tanta voglia di essere sfondata in tutti i modi dal suo grande cazzone, signore”

in mezzo alle risate ed agli insulti Ciro riprese

-”e infine lui è il più porco di tutti, è un vero maiale pervertito, tutte le fidanzate che ha avuto lo hanno sempre lasciato perchè dicono che un pervertito, sarà anche un sadico pervertito ma quando gli ho fatto vedere le foto che ti ho fatto è letteralmente impazzito, dice che vuole venire a vivere in mezzo alle tue tettone … ah e le sue ex fidanzate dicono tutte che ha una nerchia mostruosa e quindi qui tutti lo chiamiamo Johnny a nerchia, che dici tettona di provare la nerchia di Johnny?”

Guardavo questo Johnny, biondo, robusto, almeno 90Kg, camicia a quadri colorata, tutta aperta, petto molto villoso, sembrava quasi un gorilla da quanto era peloso, lo fissai negli occhi e percepivo tutta la sua oscena perversione, e poi dissi

-”signore, ho proprio voglia di essere presa dalla sua grande nerchia, ho voglia di sentirla qui in mezzo alle tettone”

di nuovo ci fu un tripudio di risate sguaiate seguite da apprezzamenti molto volgari e minacciosi, poi intervenne Giorgio

-”ora tocca a me, beh io non occorre che mi presento, ti ho già fottuta lunedì, davanti al cornutone qui presente, te lo ricordi eh troia tettona come ti scopavi da dietro avvinghiato alle tue tettone, ti ricordi quanto urlavi eh vacca in calore? Allora qui ci sono i miei due amici di palestra, ma loro sono dei professionisti, li hai già iniziati a conoscere in macchina, e sai perché li ho chiamati? Perché entrambi vanno pazzi per le tettone e quando gli ho parlato di te sai che desiderio mi hanno espresso? Ti vogliono schiacciare in mezzo a loro mentre uno ti fotte e l'altro ti incula ihihihih, pensa che bello essere schiacciata tra oltre 100kg di maschio arrapato sotto di te, ed oltre 100kg di maschio arrapato sopra di te, e ripiena dei loro cazzoni, e ti assicuro che hanno due cazzi ancora più grossi del mio, ma non mi interessa il tuo parere vacca da monta, tanto tra poco ti violentiamo e ti facciamo tutto quello che vogliamo, ti facciamo urlare e godere come neanche immagini troia tettona! Mi interessa invece il desiderio del cornutone, dovresti vergognarti tettona ad avere un fidanzato cornuto e coglione del genere, allora coglione guarda la tua bellissima femmina, anzi la nostra bellissima femmina, guardala negli occhi e dille cosa vuoi che le facciano Bruno e Mario, cosa ti eccita che le facciano eh cornuto? E alzati anche in piedi mentre lo dici così fai vedere alla nostra tettona da monta quanto sei eccitato ihihihih, vedete gli ho fatto mettere dei pantaloncini stretti da allenamento e senza mutande così si vede subito l'effetto ihihihih”

Il cuore mi batteva all'impazzata e respiravo a fatica mentre il mio fidanzato si alzava in piedi, eh si, era visibilmente eccitato, sprofondavo dalla vergogna mentre vedevo il suo gonfiore tendere sempre di più il sottile tessuto dei pantaloncini man mano che mi parlava, balbettando e sudando, fissandomi negli occhi

-”a … amo … amore, mi … e … eccita … ve … vedere le tue te … tettone … schi … schiacciate … sul … petto … di uno di loro due … mentre ti … pre … prendono … a … sandwich … ri … riempiendoti la fi … fica … e … il cu … culo … con … i loro … ca … cazzi … eno … enormi”

Una sonora risata di Giorgio, al mio fianco, mi distrasse per un attimo dalla profonda vergogna e umiliazione che stavo provando, poi mi afferrò improvvisamente i capelli e me li tirò indietro facendomi reclinare la nuca verso il basso, lui si era alzato in piedi e vedevo il suo viso sopra di me, ad alta voce, a pochi centimetri dal mio volto, alitandomi addosso, disse

-”bravo cornuto, adesso iniziamo a far conoscere alla nostra femmina i nostri fiati”

e mi si stampò sulle labbra come una ventosa iniziando a limonarmi davanti a tutti mentre con una mano mi palpava brutalmente una tettona… sentivo il suo fiato caldo dentro di me, ero invasa da lui e dalla sua mano che mi impastava la mammella furiosamente, poi si staccò e venne subito sostituito da quello del bar, lui invece era schifoso, un alitaccio, sentivo le sue gocce di sudore che mi cadevano sul viso, era proprio un viscido che si impossessa a di me, smise subito e venne sostituito da un altro, uno alla volta mi limonavano e palpavano li davanti a tutti, mi sentivo totalmente indifesa, completamente nelle loro mani e nelle loro bocche, li respiravo, mi toccavano dappertutto, mi sentivo violata, prigioniera, preda, umiliata, e però il mio corpo freme a di voglia e mi sentivo fradicia in mezzo alle gambe, a volte qualche loro papata mi faceva uscire dei gemiti dentro le loro bocche, penso che alcuni facessero più giri della mia bocca, a volte mi sembrava di riconoscere un alito, e nel mentre li respiravo ascoltavo i loro discorsi, e in mezzo al mare di oscenità, insulti e minacciose volgarità percepii l'organizzazione … il barman chiedeva

-”devo andare a farmi sostituire, dove vi raggiungo?”

e la voce del ragazzo che mi aveva scopata domenica, Ciro, rispondeva

-”andiamo al casale di Sebastiano, così possiamo fare urlare la tettona quanto vogliamo e non diamo fastidio a nessuno, sai dov'è?”

-”si si lo so, 10 minuti da qui, ma quelli che ci lavorano li, gli stallieri, I braccianti?“

-”Sebastiano li ha avvisati, possono se vogliono guardare e possono anche sborrrarle addosso ma non possono usarla, tranne probabilmente il negrone cui ha fatto preparare nel fienile tutto per la monta e la mungitura della vacca tettona”

-”bello, oh Ciro ho già il cazzo durissimo, e voi come andate”

-”lei la carichiamo la, su quel furgone, dietro lo abbiamo riempito di materassi così nei 10 minuti da qui a li si può già iniziare a violentarla e farla godere così arriva al casale già bella calda ihihihih, mi eccita saperla dietro, io guido, sola e così eccitante con una mandria di tori assatanati in uno spazio piccolo piccolo, mi eccita proprio … eh cornutone hai sentito?“

non so chi era appiccicato alla mia bocca mentre sentivo questo ma non ho potuto trattenere una serie di mugolii e di fremiti in tutto il corpo che fecero commentare ad uno

-”hey, la tettona si sta eccitando e non si controlla più a sentire quello che le faremo, che vacca che è“

Finalmente dopo un bel po’ tornai a respirare l'aria, ero confusa e respiravo a pieni polmoni, avevo tutto il viso sbavato da quei porci, non ebbi tempo di riflettere che mi presero a braccetto e mi portarono verso un vecchio furgone scassato, avevano aperto le porte dietro e c'erano per terra 4 materassi, li sentii discutere in attimo e decisero che Ciro, Giorgio e il cornuto, il mio fidanzato, sarebbero stati davanti a guidare mentre nel retro ci sarebbero andati tutti gli altri, con me come preda, Ciro disse

-”noi ce la siamo già scopata, il cornuto per modo di dire, voi invece non ancora e allora state dietro con lei, fate pure quello che volete, in dieci minuti siamo arrivati, tu cornuto sali e ti siedi in mezzo a noi, così senti insieme a noi i rumori e le urla che arriveranno dal retro ihihihih”

  • - Per commenti e info: federicoesabina@hotmail.it