La Topastra. Quando la musica diventa sesso


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Una storia tutta italiana: anni 70, le origini, in piena esplosione beat, tra minigonne e rivoluzioni sonore, una giovane cantante milanese di nome Mary Blu fece scalpore con un brano destinato a diventare leggenda: “La Topastra”.
Una ragazza esplosiva dalla voce sensuale e accattivante, Maria Bluetti, ha il coraggio di incidere un primo, grande brano estremo e trasgressivo: lei diventa Mary Blu e la canzone si intitolò "La Topastra" con chiaro riferimento alla nostra amata e venerata figa. Ovviamente i soliti porci puttanieri e falsi benpensanti gridarono allo scandalo e censurarono un pezzo così pieno di emozioni palpitanti. Non dimentichiamo che nel nostro paese i pompini si fanno in segreto, poi se la troia di turno si lava la bocca può tranquillamente fare l'onorevole.
Con un sound frizzante, chitarre fuzz e un ritmo incalzante, il pezzo raccontava – in modo ironico e provocatorio – la storia di una ragazza di periferia soprannominata “Topastra”, simbolo di libertà sessuale e ribellione femminile. Il testo, allusivo e diretto, fu considerato “troppo esplicito” per l’epoca: la RAI lo censurò, le radio lo boicottarono, e il disco fu ritirato dopo poche settimane.
Mary Blu sparì dalle scene poco dopo, diventando un nome di culto tra collezionisti e appassionati di beat italiano underground.
2025: la rinascita. Un’etichetta indipendente ha riscoperto il master originale di “La Topastra” in un mercatino di vinili a Bologna.
Per chi ama le dive dimenticate, le rivoluzioni sonore e le storie che non muoiono mai.
(Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale)
Mary blu è una voce AI utilizzata su Base costruita non con artefatti tecnologici ma con Band reale .
Buon ascolto!
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