Peccati tra fratelli

Giovanna Esse
19 days ago

Tutto era cominciato come un gioco; avevo scoperto che mia sorella Tiziana si era creata un nuovo accaunt su un sito per incontri, e io ho pensato di divertirmi un po alle sue spalle facendogli credere di essere un suo spasimante davvero interessato a lei.

Si Avete ragione, una cosa da vero stronzo e ora me ne pento e mi dispiace, ma che tuttavia mi ha dato il modo di scoprire quanto davvero poco ci si conosce pur vivendo insieme da una vita.

In genere quando navigo in internet, uso una VPN per non far rintracciare il mio indirizzo IP da eventuali hackers, ma anche per poter agire abbastanza tranquillamente senza essere intercettato da qualche controllo esterno: Lo usavo anche quando chattavo con Tiziana facendogli credere di essere "Mirkos: Io mi chiamo Marco; Che fantasia eh!!!" Un ragazzo spagnolo che era in italia che per motivi di studio; e non avendo molti amici qui passava parecchio tempo al pc cercando di conoscere qualcuno di molto interessante.

Già da subito scoprii il lato gentile e materno di Tiziana, che si prodigava a cercare di essere simpatica dicendomi cose molto gentili e facendomi parlare della mia vita in Spagna e della mia famiglia; costringendomi a invetare delle storie sempre più complicate a volte anche poco credibili, che comunque lei pur capendo che non potevano essere vere, non lo faceva notare dimostrandosi aperta e molto comprensiva.

Io un po di spagnolo lo conosco, ma utilizzando Google, potevo facilmente colmare le mie lacune geografiche e linguistiche per inventarmi una storia plausibile con la quale tenerla al computer.

Ma poi come era ovvio lei cominciò a parlare di se e della sua famiglia; e li cominciai a vedermi con i suoi occhi: Io sono due anni piu anziano di lei, e si può dire che il mio passatempo principale sia prenderla in giro, e li ho capito quanto questo le faceva male, e quanto veramente mi detestasse, arrivando a dire che se io fossi morto in un uncidente, a lei non sarebbe dispiaciuto, e non capiva perché piacessi tanto alle sue amiche pur essendo io tanto stronzo.

Lei avrebbe voluto un fratello che fosse un po gentile e che all'occorenza la potesse aiutare se non proteggere, che la facesse sentire fiera e che non dovesse provare sempre un forte imbarazzo quando per qualche ragione si parlava di lui.

Improvvisamente cominciai a vedere Tiziana con occhi diversi e comiciai a vergognarmi di me stesso e per come la trattavo. Così presi una decisione drastica e definitiva: Dovevo cambiare atteggiamento con lei e diventare il fratello amorevole e premuroso che lei desiderava. Naturalmente da quando mi resi conto che lei mi odiava davvero, smisi di tormentarla e cercavo di non infastidirla in alcun modo. Quando a tavola si chiacchierava o si discuteva, non la interrompevo e ascoltavo ciò che diceva a volte anche condividendo il suo punto di vista o al massimo tacevo. Ogni tanto le chiedevo se gli serviva qualcosa e se potevo aiutarla; ma lei con me era sempre sulla difensiva e alzava la guardia perché di me proprio non si fidava. Così nell'occasione della festa della donna, decisi di sorprenderla. Avevo preso dei fiori per nostra madre, e mi sembrò una cosa molto carina prenderli anche per lei. Non le avevo mai fatto dei regali, almeno non proprio spontaneamente quindi ero incerto se veramente li avesse graditi. Dalle chatt con Mirkos sapevo che lei era molto meravigliata del fatto che negli ultimi tempi mostravo per lei molto rispetto e non la tormentavo più; ma comunque ancora non si fidava e pensava che io la ignorassi semplicemente perchè forse ero troppo impegnato nei fatti miei. Insomma era contenta che la stessi lasciando in pace ma la riteneva solo una temporanea parentesi perché concetrato in altro. Io invece volevo riconquistare la sua fiducia e nello stesso tempo che riacquistasse la sua autostima che per colpa mia aveva perso.

Così la prima cosa che mi venne in mente, fu di comprarle dei cioccolatini e dei fiori, portarglierli per poi invitarla a passare una piacevole serata con me al cinema e poi anche in discoteca. Forse pretendevo troppo e di sicuro quei fiori me li avrebbe sbattuti in faccia, ma era un rischio che volevo correre e comunque se volevo farla uscire dal guscio e aprirsi, dovevo fare qualcosa.

Aveva giá compiuto diciotto anni, e ancora non l'avevo vista con un ragazzo e anche con le sue amiche usciva poco;

Pur essendo maggiorenne e anche se qualche volta c'era gia stata in discoteca, per il semplice fatto che c'ero io nei paraggi, se ne tornava a casa alle dieci quando la festa nemmeno era comiciata senza riuscire a divertirsi, mentre stavolta volevo che lei restasse con me per tutto il tempo che voleva e divertirsi davvero senza temere la mia presenza.

Non nascondo che ero davvero molto in imbarazzo quando bussai alla porta della sua camera con in mano i fiori e i cioccolatini. Era l'otto Marzo, quindi potevo dire che era un regalo per la festa della donna, e lei essendo arrivata a diciotto anni, era anche diventata donna a tutti gli effetti.

La sua faccia esprimeva tanta meraviglia e anche stupore ma nemmeno un ombra di fiducia, e pensava che mi servisse qualche grosso favore da lei e per questo le stavo facendo quei piccoli regali. Comunque anche se con molte riserve si prese i fiori e i cioccolatini e poi molto disincantata mi chiese che cosa davvero volessi da lei. "Mi fai entrare?" Le chiesi gentilmente. Lei guardandomi con occhi incerti, mi fece entrare e a braccia conserte, mi guardava in attesa che io le dicessi qualcosa.

"Senti Tiziana...Lo so che mi ritieni uno stronzo e che non ti fidi di me. Lo capisco e mi dispiace! ma ora vorrei solamente chiudere questo periodo di ragazzino stupido e vorrei invece farti partecipe della mia vita e mi farebbe piacere stasera portarti al cinema a vedere qualsiasi film che piace a te, e poi portarti in discoteca e divertirci insieme per tutto il tempo che vorrai senza che tu ti debba sentire controllata o altro. Se ti va di farlo io sarò felice di stare insieme a te e divertirci insieme, se no io ti do i soldi e tu ci vai con chi vuoi e passi una bella indimenticabile serata.

Nei suoi occhi vedevo tanta sorpresa ma sempre tanta incredulitá e cercava di sicuro l'inghippo.

"Quanto mi vorresti dare per divertirmi per conto mio?" Sorridendo gentilmente dissi: "Fai tu quello che vuoi, peró ricorda che non sono milionario." Lei si mise a ridere e disse: "Ok duecento euro e nessun impegno da parte mia!"

La guardai per un attimo notando nei suoi occhi qualcosa come: "Ti ho fregato stronzo!" E senza ribattere, tirai fuori il mio portamonete, e gli diedi Treecento euro, dicendo: "Tu meriti molto di più Tiziana ma ho solo questi." E glie li diedi lasciandola a bocca aperta.

"No aspetta! Che cosa significa? Perché lo stai facendo? Stai forse male? Stai per morire? Ti vuoi salvare l'anima? Santo cielo Marco che sta succedendo? Non prendermi in giro!!!" Era davvero disorientata e non sapeva cosa davvero pensare.

"Te l'ho detto! Voglio solo cercare di rimediare a tutti i torti che ti ho fatto e anche se é difficile da credere, io ti voglio bene Tiziana."

"Ok! Va bene! Diciamo che ti credo e stasera la passiamo insieme e io mi voglia davvero divertire e mi apparti con qualcuno. Tu cosa farai? Mi controllerai e farai andare via il ragazzo o mi lascerai in pace e mi aspettarai per poi tornare a casa insieme? Pensaci! Io non voglio un guardiano e non voglio che nessuno pensi che sia sotto scorta."

"Si mi pare logico." Le risposi. "Non sará nemmeno necessario dire che siamo fratelli se nessuno ci conosce, solo amici va bene per te?" Lei ci pensò su un secondo, e disse:

"Si va bene faremo cosí. Cosí potrai anche tu divertirti con qualcuna che ti piace. "

"Va bene allora Tiziana preparati per le cinque cosí prima ci andiamo vedere un bel film di tua scelta, poi ti porto a mangiare in bel ristorante alla mano, e quindi in discoteca a fare pazzie per tutta la notte."

Lei ancora poco convinta mi fece un sorriso e io me ne andai. Peró prima che fossi fuori, lei mi disse:

"Aspetta un secondo Marco! Peró se io dovessi sentirmi a disagio e avessi bisogno di aiuto, tu non mi lascerai sola vero? Ecco voglio dire; se qualcuno cerca di esagerare approfittando della mia ingenuitá, tu mi aiuterai?"

Per la prima volta dopo chissá quanto tempo, provai il desiderio di abbraciarla, e lo feci malgrado la sua meraviglia.

"Ehi sciocchina! Io saró sempre li a vigilare che nessuno approfitti di te, e se dovessi per qualsiasi ragione sentirti a disagio mi devi solo fare un cenno e se non sono a portata di vista mi mandi un messaggio e io mollo tutto e ti vengo a prendere. Ma cercheró di vegliare su di te in maniera molto discreta senza infastidirti. Stasera é la tua serata e voglio che tu sia felice."

Forse concedendomi il beneficio del dubbio, Tiziana si staccó da me sorridendomi e mi ridiede i soldi dicendo:

"Se usciamo insieme serviranno a te, e poi io ho qualcosa di mio. Faremo così, usciremo insieme e poi vediamo cosa succede. Ma ti avverto che se mi fai qualcuno dei tuoi scherzi cretini ti taglio le palle e le do al gatto e ti cancello per sempre dalla mia vita. Le promisi che non le avrei fatto mai più scherzi, e la lasciai da sola per prepararsi.

Credo che l'avessi fatta felice per la prima volta e anche se ancora era molto scettica circa il mio improvviso cambiamento, Tiziana ci voleva credere. Poco dopo mi collegai alla chatt come Mirkos, e trovai il suo messaggio in cui esprimeva sia la sua meraviglia che il suo scetticismo circa l'improvviso cambiamenmte del fratello Marco. Lei era sempre convinta di chattare con il suo amico spagnolo Mirkos Anche questo prenderla in giro facendomi passare per uno spagnolo doveva finire, dovevo solo trovare un modo elegante per chiudere senza farle male.

Poco prima delle cinque, Tiziana bussa alla mia porta, e mi dice che lei é pronta, e quando la vedo mi sembra un'altra. È bellissima, eppure indossa un abitino che le ho visto molte volte addosso, cosí come anche il suo trucco sempre discreto e un po civettuolo, ma mai volgare e la sua acconciatura la solita; eppure aveva qualcosa di armonioso che la rendeva molto più attraente di quanto non l'avessi mai vista prima. Poco dopo uscimmo salutando nostra madre e andammo al cinema a vedere la "Notte di luna piena"; un film commedia anche un po romantico ma molto divertente, e passammo quelle due ore molto allegramente. Le presi un secchio di popcorn e della cola e insieme sgranocchiamo per tutto il film. Poi uscimmo e passaggiammo un po lungo il grande viale dei pini prima di andare a mangiare in un locale che si affaccia sul lungo mare, e ordinare tagliatelle all'astice vino bianco e gamberoni. Poi un gelato con la frutta e infine andammo in discoteca dove subito ci scatenammo in pista. Alcuni ragazzi la guardavano interessati, ma lei si lasciava andare liberamente sulla pista ballando con me che le stavo vicino senza peró voler dare l'impressione che stesse con me. Dopo qualche ballo molto intenso, la portai a un tavolo e le portai da bere, e li vidi che uno le stava parlando ma lei si guardava intorno un po spaesata, forse a cercarmi con lo sguardo. Appena mi vide tornare con i bicchieri fu sollevata, e io capii che dovevo mandare via l'intruso.

"Resta con me! Non mi lasciare sola!!!" Le sorrisi e glie lo promisi:

"No! Se a te non va che altri ti molestino, faro il tuo ragazzo cosí ti lasceranno in pace." Lei contenta mi abbracció e mi diede un bacio sulla guancia, e quello che prima le stava parlando deluso si allontanò e non le si avvicinò più. Erano le due del mattino quando ormai stanca, mi disse che voleva tornare a casa, e io tenendola stretta a me uscii dalla calca della discoteca e chiamai un Taxy. Stanca ma felice, Tiziana poggio il capo sul mio petto, e restò cosí fino a casa, dove dopo aver pagato il taxy entrammo in silenzio per non svegliare i nostri genitori. Davanti alla porta della sua stanza, le accarezzai il viso, e le diedi la buona notte, e lei felice entrò in stanza e io andai a dormire con animo davvero leggero e molto felice.

Subito la chatt si accese, e Tiziana raccontava a Mirkos la bella serata passata con suo fratello che improvvisamente era stato baciato da un angelo ed era diventato di una dolcezza incredibile e adorabile.

Dopo quel giorno, io e Tiziana cominciammo a uscire insieme sempre più assiduamente e restavamo insieme senza sentire il bisogno della compagnia di altri ragazzi, che se non ci conoscevano ci scambiavano per una normale coppia di innamorati.

Stranamente a Tiziana non dava fastidio che pensassero che stessimo insieme, e a me l'idea che ci scambiassero per fidanzati un poco mi eccitava. Così una sera mentre passegiavamo mano nella mano sul lungo mare ne parlavamo chiedendoci se non stessimo esagerando. "Tiziana! A te non da fastidio che qualcuno ci scambi per fidanzati? Insomma! Siamo fratelli e la cosa potrebbe sembrare molto strana non ti pare?" Lei ci pensò un attimo, e poi disse: "Beh si! Forse un poco strana lo è, ma a me tutto sommato non da fastidio, e poi essere la tua ragazza mi piace. In fondo ti stai comportando con me come se lo fossi davvero. Voglio dire; sei gentile e premuroso mi vizi e mi coccoli e mi tieni la mano mentre camminiamo insieme. Ci manca solo che ci baciamo e poi possiamo dire di essere ufficialmente fidanzati. Lei si mise a ridere e anche io, ma l'idea di baciarla improvvisamente mi si era accesa nella mente e quando lei mi guardó ancora sorridendo io l'attirai a me e la baciai lievemente sulle labbra. Forse per la sorpresa, Tiziana non reagì, ma quando mi staccai da lei e le accarezzai il viso, fu lei a baciarmi e con più trasporto rivelandomi che forse ci eravamo davvero innamorati.

Quando si staccó da me, restammo semplicemente a guardarci negli occhi accarezzandoci un po le labbra un po il viso e poi tenerci per mano e a capo chino camminare insieme assorti nei nostri pensieri evitando di parlare per non dire qualcosa di sbagliato e rompere la magia del momento. Camminammo ancora per forse altri cinque minuti, prima di guardarci intensamente negli occhi, e tornare a baciarci con tutta la passione che potevamo provare in quel momento. Avevamo paura di dire quello che entrambi stavamo pensando e che provavamo, ma i nostri baci e i nostri corpi non potevano mentire e ci stringevamo in un abbraccio sempre più stretto e più intimo. Con il cuore che batteva a mille, Tiziana a malincuore, disse:

"Marco!!!...Torniamo a casa! Comincio a sentirmi stanca" E staccandomi da lei facendo violenza a me stesso, ci avviammo verso il ritorno.

Parlammo di tante cose ridemmo e ci punzecchiavamo, ma non facemmo mai alcun accenno a quei baci, ma era l'unica cosa a cui veramente pensavamo. Quando davanti alla porta della sua stanza ci demmo la buonanotte, fu la cosa più naturale baciarci per poi guardarci come a voler dire che é davvero un peccato non passare la notte insieme. La lasciai entrare da sola nella sua stanza mentre un'erezione dolorosa mi attanagliava e la voglia di stare con lei e tenerla tra le mie braccia nuda e appassionata mi bruciava nella mente tormentandomi il cervello.

Ero convinto che lei stesse vivendo i miei stessi tormenti, e anche lei non riuscisse a dormire. Cosí presi il mio cellulare e le mandai un grosso cuore palpitante., e le scrissi:

"Non riesco a dormire, vorrei stare con te! So che é assurdo e impossibile, ma é la cosa che più desidero e non riesco a convincermi che é sbagliato. Baciarti é stato talmete bello, semplice e romantico che non posso credere che per noi sia proibito." Tiziana mi rispose subito nella maniera più diretta e decisa che potessi pensare.

"Marco, mi sento male se sto lontano da te, e pur sapendo che sei nella stanza accanto, mi sembra che sei lontano chilometri. Quei baci mi hanno fatto vedere una strada che noi non dovremmo percorrere, ma che io voglio attraversare con tutto il cuore anche se so che potrei commettere il più grande peccato della mia vita. Ma se pecco con te, sarò felice di peccare. Io sono vergine lo sai, ma stanotte provo il grande desiderio di donarti la mia verginitá insieme alla mia vita." Poco dopo entrava nella mia stanza indossando la sua vestaglia da notte e s'infilava nel mio letto. Malgrado quello che ci eravamo scritto, non facemmo all'amore, ci limitammo a baciarci con tanta passione e a masturbarci a vicenda, con Tiziana che quasi in estasi mi contemplava il sesso e io ammiravo il suo corpo dolce flessuoso molto sodo e perfettamente armonioso. Le piccole tette con i capezzoli eretti per la forte eccitazione, il ventre piatto e la pelle liscia e vellutata come una pesca matura. I glutei prominenti e morbidi perfettamente ondulati e la sua piccola fessura ancora inviolata ma gia bagnata di tanti saporiti umori che io leccai con aviditá facendola gemere lievemente mordendosi il labbro per non farsi sentire dai nostri genitori che ignari dormivano nella loro stanza al piano inferiore. Saggiamente ci demmo piacere reciproco senza andare oltre per poi addormentarci abbracciati come veri innamorati.

Stavamo diventando sempre più intimi, e le chiesi se ci aveva mai pensato di andare a vivere insieme in un nostro appartamento come una vera coppia di sposi. Erano argomenti che ultimamente facevamo spesso, ma eravamo perfettamente consapevoli che la nostra relazione non potreva vedere la luce del sole. Quando ci lasciavamo andare a queste fantasie, ovviamente lei ne era entusiasta, ma poi ne rimaneva terrorizzata allo stesso tempo e lo sconforto le attanagliava il cuore; quindi cercammo di lasciar perdere l'argomento per il momento.

Mirkos diventava sempre più latitante, con la scusa che non poteva stare molto al pc per via degli esami non aveva molto tempo per chattare, per infine dirle che tornava in Spagna per sempre. Anche se rispose che lei ne era triste, non mi parve davvero mortificata di aver chiuso con lui che smise di chiamarla e Tiziana non lo cercava più, ormai passava tutto il suo tempo libero con me e anche se ancora non facevamo sesso vero, ci davamo molto piacere con le mani e la bocca, ma era chiaro che non potevamo ancora resistere per molto. Era giá Agosto e decidemmo di passare qualche settimana al mare io e lei da soli, dal momento che i nostri genitori non avevano ferie in quel mese mentre io ero libero, e Tiziana era in ferie scolastiche.

Inutile dire che da quando il mio rapporto con Tiziana era cambiato e che ora eravamo molto uniti, i nostri genitori ne erano molto contenti. Nostro padre che l'aveva sempre protetta specialmente da me, da quando aveva visto che non la punzecchiavo più e che invece la sostenevo e l'acoltavo senza più prenderla in giro, era davvero felice, e anche nostra madre pareva che ne traesse beneficio dal fatto di non dover sempre fare da giudice per le nostre stupide divergenze. Naturalmente non potevano immaginare che ci fossimo innamorati davvero, ma per il solo fatto che ora vivevamo in un clima sereno rilassato e senza liti li teneva sempre di buonumore e anche loro sembravano ringiovanirsi e godere più liberamente della loro ancora esuberante sessualitá. Quindi per loro levarci dai piedi per qualche settimana, era una specie di regalo che gli facevamo.

A Tiziana dissi che saremmo stati una vera coppia e che non ci saremmo negati nulla; Lei aveva capito e mi disse che era daccordo e che era il momento di rompere gli indugi e fare il grande salto.

Avevo affittato una piccola villetta per tre settimane a Lignano sabbia d'oro e con lei li fare le prove generali di una vita insieme. Quando Tiziana si sentiva a suo agio, diventava molto aperta ed espansiva, e la sua simpatia sprizzava da tutti i pori cosí come la sua intelligenza, e quindi il suo modo molto inonico di esprimersi quando dialogava rendeva ogni discussione una cosa sempre molto divertente, per cui ridevamo tantissimo e lei quando ride diventa ancora più bella.

In viaggio non facevamo che ridere, cantare e baciarci desiderosi di arrivare al nostro alloggio per dare finalmente sfogo a tutta la nostra libidine e fare finalmente sesso vero. Mi ero premunito con una scorta di preservativi e del gel emoliente tanti profumi, creme idratanti come anche creme abbronzanti. Eravamo ben preparati. Appena fummo dentro, chiudemmo la porta e ci abbracciammo per baciarci come assatanati mentre ci spogliavamo e andavamo sul letto dove baciai il corpo intero di Tiziana portandola a godere della mia lingua in maniera soave.

Poi fu il suo turno di usare la bocca e farmi un fellatio senza arrivare al limite, e infine lei divaricó le gambe invintante e io le fui sopra baciandola sul viso sul naso e sulle labbra, mentre lentamente dopo averla lubrificata la penetravo sino all'ostacolo che ne impediva l'ingresso. La sentivo ansimare e le sue labbra stringersi mentre io provavo solo un'infinita dolcezza per lei e con un colpo un po più violento di reni, le fui dentro lacerando l'imene e commettendo incesto con mia sorella che ora tremante mi sussurrava quanto mi amasse. Ora avevamo superato il limite che la morale comune impone e avevamo oltrepassato la luminosa porta dell'inferno.

Sentivo un calore liquido sul pene, ed ero sicuro che stesse sanguinando. Mi fermai e lasciai che si abituasse al pene dentro di lei e poi fu lei a spingermi a continuare e con lei feci finalmente all'amore. Quella prima volta non volli eccedere e appena sentii arrivare il mio orgasmo lo tirai fuori ed eiaculai sul suo ventre per poi andare insieme in bagno e farci insieme la doccia e io insaponai e lavai con amore il corpo e le parti più intime della donna che amavo e lei mi baciava ricambiando le mie premure chiedendomi chi fossi veramente, dal momento che non riusciva ancora a credere che fossi davvero la stessa persona che sino a qualche mese prima la torturava con scherzi stupidi spesso umiliandola e offendendola, e ora invece sembravo il suo devoto servitore che pende dalle sue labbra.

Solo allora le confessai che ero Mirkos, e che avevo imparato a conoscerla proprio attraverso quelle chatt in cui lei parlava con il cuore a uno sconusciuto del quale aveva molta più fiducia del fratello che lei detestava. In quelle occasioni più di una volta mi sono sentito davvero una merda e ho capito che lei era la cosa piú bella e pulita che mi stesse intorno e cosí ho cercato di rendermi se non alla sua altezza almeno all'altezza delle sue ginocchia.

Dapprima mi era parsa arrabbiata e pronta a picchiarmi, ma poi ascoltando si era molto addolcita perdonando la mia stupiditá e comprendendo che se ora stavamo insieme come amanti, lo doveva anche forse solo a Mirkos.

Per due giorni non facemmo più sesso, ci limitavamo a baciarci e tenerci stretti senza andare oltre perché ci dovevamo abituare all'idea che ora tutto sarebbe stato diverso.

La sua bellezza diventava sempre più luminosa e il suo corpo assumeva le forme di una dea; Non volevo imbrigliarla e lei invece pareva che gli altri maschi nemmeno li vedesse, e si che la guardavano con occhi lupidi anche se erano con altre ragazze. Tiziana era davvero bella e desiderabile ma aveva occhi solo per me cosí come a me tutte le altre mi sembravano insipide e insicure e anche troie, mentre Tiziana era perfetta pura e mia.

Tutte le ragazze con le quali fino ad allora avevo avuto a che fare, mi diventarono insignificanti e la luce dei miei occhi era solo Tiziana; e lei sempre dolce timida e insicura; con me diventava esperta maestra di vita e mi guidava oltre le strette vie del taboo dell'incesto che con lei superai a piccoli passi diventando una coppia perfetta ma che peró per vivere la nostra relazione, eravamo costretti a nasconderci. Ma non potevamo nasconderlo ai nostri genitori, che dopo il primo naturale sgomento, ci accettarono dimostrandosi molto più aperti di quanto si possa credere, e aiutandoci a vivere la nostra relazione in maniera quasi normale, ci danno tutto il supporto possibile.

Forse oltrepassare la grande porta dell'inferno può sembrare la perdizione ed esserci dannati per l'eternitá, ma se questo peccato lo devo espiare insieme a mia sorella Tiziana, allora sono felice della punizione perché l'amore che ci lega va oltre i confini della pubblica morale e del bigotto senzo del peccato, e non c'é inferno più piacevole se lo si condivide con chi si ama veramente.