Sottomissione di una manager - Conclusione
Tornammo verso l’albergo in silenzio, con la luce livida dell’alba che rischiarava le strade deserte; ero spossata.
In camera, mi buttai sul letto e sprofondai nel sonno, senza pensare più a niente. Mi risvegliai che erano le quattro del pomeriggio, di lunedì. Al mio fianco, una rosa bianca, confezionata nel cellophane, e un biglietto di Nunzio; diceva che non poteva rimandare e rientrava al lavoro. Poi c’erano segnate tutte le indicazioni per tornare in Italia e un biglietto aereo Vienna – Milano.
Sedetti sul letto continuando a rifiutarmi di pensare. Un leggero indolenzimento del sedere mi ricordò la notte precedente e il vortice di emozioni che mi aveva travolta: una “voragine” mi si aprì nel plesso solare, stringendomi il cuore.
Ero ancora vestita, ma i jeans erano aperti, e qualcuno mi aveva tolto le scarpe.
Frugai nella tasca, vi trovai il dono di Tatiana. Un piccolo ciondolo placcato: rappresentava un doppio nodo, il cosiddetto “gassa d’amante”. Era tenuto da un braccialetto sottile e, stranamente lungo. Ci misi qualche secondo per capire. Si trattava di una cavigliera, e: non ne avevo mai indossato una! Lo ritenevo un accessorio poco elegante.
Ripensai a lei e a quando mi aveva baciata con passione, la prima volta, ricordai il sapore insipido e delicato della sua saliva, sulla lingua. Subito dopo mi concentrai sul rientro in Italia.
***
Nunzio provò più volte a riconquistarmi, poi capì... e sparì tra la folla anonima, sconosciuta.
Da quella notte non ho più rivisto né Tatiana, né le sue amiche ma non mi dimenticherò mai di loro. Grazie a loro sono cambiata. Grazie a loro, oggi, mi conosco meglio.
Ogni tanto sbircio sul web, tra i video proibiti, per controllare se spunta qualcosa su di me, a mia insaputa... ma i caricamenti sono migliaia, ogni giorno e, ormai, la cosa non mi preoccupa neanche più. So perfettamente che dietro la signora perbene che sono tornata ad essere, si nasconde una predatrice che sa anche essere una meravigliosamente preda e perdersi, nel gioco incredibile della passione.
È per questo che, certe notti, indosso la mia cavigliera, conquistata a caro prezzo, e vado nella notte.
Qualcuna che intuisce e che mi apprezza la trovo sempre, sulla mia strada.
Fine
© - Giovanna Esse, 2014 – 2025
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