Il cugino viene prima
- Dai, Tesò! E vieni... - Gigio insisteva, sapendo che l'avrebbe convinta - non c'è nessuno, stanno tutti a dormire! –
Tirava Rosa per la mano ma senza strattonarla, solo con decisione. La ragazza, timidamente, guardò fuori dalla porta-finestra che dava sul giardino.
- Però fa presto: mi vergogno! –
Gigio la condusse verso il centro del giardino; una grossa palma troneggiava e donava la sua ombra al bungalow. Passare una parte della luna di miele in Villaggio non era stata una cattiva idea.
Rosa era troppo piccola, solo diciotto anni: già il matrimonio era stato un trauma, allontanarsi dalla mamma, un viaggio all'estero sarebbe stato eccessivo. Meglio un bel giro per la meravigliosa Italia e, per finire in bellezza, al Club... spensierati, felici, a godersi l’animazione, il sole e un po’ di relax.
-Tesò,dai: alla fine mica sei nuda? –
- Si, si - rispose Rosa - ma tanto lo so che poi, mi chiedi le solite cose. – arrossì - Sposta il reggipetto; abbassa i tanga; mostra il culetto: sei un porcello, ecco! –
- Ma no, che dici, – rise il maritino - è che tu sei troppo bella, sarebbe un peccato. Un corpo come il tuo merita le foto come se le fanno le attrici, le cantanti... – Adesso era raggiante, incantato veramente dalle forme proporzionate della ragazza. Fotografarla lo eccitava; gli sembrava un modo di possederla, di marchiarla, come volesse dire: “è mia, è la mia preda, ecco, ve la mostro e ne vado fiero!”
- Però poi le tengo io! - disse Rosa, mentre si metteva in posa, seguendo le indicazioni di Gigio.
- Ma certo, Tesò, sono solo nostre: intime e perverse, come il nostro amore. - prese la mano della moglie e le fece sentire il membro già teso sotto i pantaloncini.
- Lo senti? - poi a voce bassa - Sono due settimane che mi fai impazzire, amore. –
- Ancora? Ma lo abbiamo fatto l'altro ieri... - disse Rosa, fingendosi impressionata dal "fungo" che prorompeva dall’inguine di Gigio.
Lui iniziò a scattare, in fretta. Adesso aveva voglia di correre subito in camera da letto.
2
Un anno prima.
Luigi è un uomo arrivato.
A trent’anni ha tutto: un buon lavoro di rappresentante di merendine; un piccolo SUV; la moglie, una delle ragazze più carine del paese.
Fino a pochi anni prima, Gigio, si sentiva un po' sfigato, nonostante vestisse sempre alla moda e portasse i capelli proprio come sulle foto, dal barbiere. Chi lo aveva saputo consigliare, come al solito, era stata sua mamma. Lei si era infilata tra le amicizie della madre di Rosa; sempre lei, lo aveva guidato negli approcci con la giovane fiamma.
Rosa, per due anni, era stata molto fredda. Usciva con lui di tanto in tanto, in comitiva, accettò persino l'anello, ma era sempre assai abbottonata. La sera si faceva accompagnare prestissimo a casa.
La domenica, quando pranzava a casa del fidanzato, andava via presto, perché “si sentiva stanca”.
Quando Gigio iniziò a lavorare, sua mamma, che vedeva lontano, gli diede uno "scossone":
- Insomma, questa ragazzina la vedo sempre fredda... non è che ha la testa da un'altra parte? - e poi - Cerca di prenderla, prima che diventa una zoccola, come le altre... e non dormire, figli mio! –
Gigio sorrideva come un ebete, per glissare sullo spinoso argomento: lui, con Rosa, ancora non ci aveva fatto all'amore.
Poi un giorno, all'improvviso tutto cambiò: Rosa divenne disponibile! In macchina voleva fare tardi e gli apriva le cosce davanti al naso. Un sabato Gigio si fece coraggio, impacciato e tutto storto, riuscì alla meglio, a infilarle il coso nel buchetto. Erano scomodi, la vecchia auto scricchiolava, ma Rosa riuscì comunque a "farsi fare", e quando Gigio, con i sensi sconvolti, si senti venire, Rosa si guardò bene dal farlo uscire. Lo strinse forte, circondandolo con le gambe, fino a quando il poveretto, allarmato, riuscì a venirne fuori. Il suo pisello era già moscio... sapeva che venire dentro a una ragazza era un problema serio: ma ormai, la “minestra” era fatta!
3
Un anno dopo, dopo.
- Allora mi avvio da mamma? - avevano lasciato la piccola a casa dei suoi e Rosa non voleva che stesse troppo da sola, senza la sua mamma.
- Sì, sì, avviati; faccio la barba, poi passo a prendere i dolci e sono da voi. –
E Rosa, dalla porta:
- Se arrivi dopo mezzogiorno, vieni direttamente alla chiesa: almeno, la domenica! –
Gigio sorrise tra sé, afferrando il tono di rimprovero nelle parole della giovane moglie. Appena solo, scappò a rovistare tra i cassetti, come un ladro e, finalmente, trovò quel che cercava: una chiavetta USB. Rosa la teneva gelosamente nascosta, era un segreto troppo scomodo per una mentalità all’antica come la sua; dentro c’erano conservate circa trecento foto, tutte di lei, in tutte le pose più sexy, abbigliata con infiniti tipi di calze e di lingerie. C'erano persino foto osé della giovane, quand’era in stato interessante. Rosa era bella, era esibizionista; e poi, il marito, che godeva a vederla nuda o abbigliata come una pin-up, invece di giocare alle lotterie, aveva il vizio di investire il piccolo capitale, che poteva dedicare allo svago, in abbigliamento erotico e oggetti da porno shop.
Con molta cautela, Gigio, riversò tutti i “segreti” di famiglia, sul suo PC. Sistemò tutto accuratamente e, dopo un'ora, uscì di casa tranquillo.
Mentre guidava piano per i vialetti deserti, gongolava pensando alla sua impresa. Il corpo di Rosa lo faceva impazzire e lui amava sua moglie ma, col matrimonio, era diventato sempre più disinibito, mentre Rosa, era una... "troppo" tranquilla a letto; la gravidanza, poi, aveva prodotto un lungo periodo di astinenza... e così, non che lui la tradisse, però era diventato un habitué dei siti di incontri; di scambio foto e chat erotiche.
Insomma, nonostante scopasse pochino, l'uomo si masturbava almeno due volte al giorno. Si sa, l'autoerotismo attinge alla fantasia e cerca sempre il nuovo: ora l'ultima trovata era di farsi le seghe sulle foto di Rosa, ma di nascosto. Durante la settimana successiva, solo in ufficio, volle provare qualcosa di più. Usò un account ambiguo su di un sito porno, Carmel_89, e iniziò a postare le foto di Rosa, dopo averle accuratamente tagliate all'altezza della testa.
Così, tanto per giocare...
4
Dopo una settimana intensa, passata in giro per l'Italia, Gigio non se la sentiva di dormire a casa dei suoceri. La piccola aveva la febbre, meglio non farla uscire: così, dopo cena, Gigio baciò tutti e, un po' assonnato, tornò a casa solo. Alle sei, libero e solo, tirò il portatile sul letto e cercò il suo spazio porno sul sito eros. Aveva pernottato con i colleghi, lavorato e vissuto al loro fianco: solo adesso, finalmente, poteva godersi un po’ di privacy in santa pace.
Il membro gli si gonfiò nel pigiama, non tanto per le foto di Rosa (che ormai conosceva a memoria) quanto per la scoperta del gran numero di visualizzazioni e di commenti che facevano da corollario al nuovo account: Carmel_89. Ormai subiva quella nuova, strana, componente della sua sessualità ma la teneva accuratamente segreta. Non la voleva accettare razionalmente, né desiderava analizzare lo strano piacere che provava, nel sapere che altri godevano della florida bellezza della giovane Rosa. C'era un numero notevole di “visite” per ogni foto, la somma superava diecimila; se poi doveva credere ai commenti, poteva star certo che, oltre 300 persone, si erano fatte le seghe, sbirciando le foto della mogliettina.
Qualcuno di questi, proponeva un link per visitare il proprio spazio, per vedere il suo coso, fotografato in erezione; altri, fatta una stampa della foto che più li arrapava, ci erano venuti sopra, con il pene in primo piano e lo sperma sull'immagine.
Una ridda di emozioni, imprevedibile: a Luigi girava la testa. Mentre si perdeva tra quelle pagine piene di sconcezze e desideri, quasi per automatismo, iniziò a carezzarsi il cazzo.
Un "bip" improvviso lo fece sussultare, poi capì: qualcuno, nonostante l'ora, chiedeva di chattare. Certamente doveva essere un uomo...
***
"Ciao, complimenti per le foto." digitò lo sconosciuto.
"Grazie!" rispose Gigio, tra il divertito e l’eccitato...
"Sono veramente belle ma..."
Gigio, impreparato a sopportare troppe confidenze, stava per scrivere:
"Ehi, amico, aspetta: guarda che sono un Lui!", a scanso di equivoci imbarazzanti, ma poi si fermò.
"Adesso ti chiami Carmel??? Eppure io sono certo che ci conosciamo..."
Gigio si fece più cauto e curioso:
"Tu dici?" rispose.
"Io dico!" rispose l'altro, che aveva come nick, Amans.
"E perché lo dici?" scrisse Gigio, per stuzzicarlo.
"Perché conosco troppo bene ilo tuo corpo. Non fare la scema... sai chi sono?"
"No, non lo so! Chi sei?"
‘Che razza di idiota presuntuoso’, pensò Gigio, che già si preparava a scansare quello stronzo che faceva il galletto. Chissà perchè quell'atteggiamento lo irritava invece di eccitarlo...
"Scema!" continuò Amans "sono Luciano, il tuo cuginetto. Ti sei già scordata di me?"
Gigio saltò sul materasso, poi si riprese, certo che si trattasse di un enorme equivoco; nonostante questo la fronte si imperlò di sudore.
Cercò di capire meglio con chi stesse parlando, quella maledetta mattina.
"Continui a sbagliare persona... secondo te, chi sarei?"
"Non lo dico ancora, voglio essere sicuro.” disse “quel” Luciano. "Come si chiamava la tua scuola media?"
Gigio, tremando con le dita ma vinto dalla curiosità, rispose. "E dove andavi al mare, da ragazza?"
Gigio, che lo sapeva, scrisse pure quello: ora grondava!
"Ok, sema... sei tu, sei Rosa, vero?"
Terrorizzato da ciò che leggeva e senza forze, Gigio cercò di prendere tempo e non scrisse niente. Conosceva un “cugino” Luciano, anche se non si erano mai frequentati.
Il tono di quello, intanto, si fece più confidenziale:
"Ma che cazzo ti viene in mente di postare certe foto su internet? E una cosa stupida... pericolosa! E poi, se proprio lo vuoi sapere, sono anche un po' geloso, ecco. Ma tuo marito lo sa che fai di queste porcherie? E chi te le scatta tutte quelle foto sconce? Non è che con me ti rifiuti e scopi con un altro, adesso?"
“Scopare; un altro; adesso!” Quelle parole colpirono il povero Luigi come uno schiaffo in faccia... gli girava la testa ma riuscì a resistere e a sostenere la conversazione, fingendosi sua moglie.
Luciano, allora, si sfogò.
Per lui era un inferno non fare più l'amore con la cugina, Rosa. Due anni di sesso: nascosto, segreto, consumato nei luoghi più impensati, nelle situazioni più incredibili. Scrisse che ricordava, eccitandosi, tutte le volte che la sera, appena il suo “fidanzato” l'accompagnava a casa, lei faceva finta di rientrare, per poi tornare a uscire per far l'amore con lui. E quei pomeriggi domenicali, quando lei tornava a casa di corsa, perché i suoi si spostavano al piano di sopra, dai vicini, a giocare a carte... Lui, sfidando la sorte, saliva dalla cugina, per fotterla nel suo lettino o sul divano.
"Non riesco a dimenticare la tua bocca, Rosa, quando calda come il fuoco accoglieva il mio coso e mi beveva avidamente il seme. Non riesco a dimenticare, quando, timorosa di perdere la verginità troppo presto, ti facevi possedere il di dietro. Ricordi, tesoro, dopo le prime volte? Invece che disagio provavi solo intenso piacere... eri proprio tu, a volerlo. E quando ti appoggiavi sul cofano della macchina e mi aspettavi? All'aperto ti eccitava di più... la paura che qualcuno ti vedesse..."
Gigio non credeva a quelle parole che, intanto, lo lapidavano dallo schermo evanescente del PC.
"Chissà se è vero che lo hai preso dietro solo da me? Ricordo quando mi sfidavi e ridevi, sfrontata, dicevi: - Non potrai mai saperlo! Gigio ce l'ha piccolo, non lascerebbe tracce... - e ridevi, mentre con le dita mimavi le misure del pene di tuo marito.
Come posso scordare che, nonostante i rischi, hai voluto essere mia prima che sua? Sei stata crudele, lo sai? Buttarmi fuori dalla tua vita appena ti accorgesti di essere incinta. Che stronza! Lo so che lui è l'uomo per te, che è un lavoratore, che è tranquillo e obbediente: insomma, l'uomo giusto da sposare! Però almeno una volta, avresti potuto permettermi di vederla, nostra figlia!"
Dall’altro lato, Gigio, non rispose più niente.
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